Le Chiese di Sessa



Chiesa di San Leone La chiesa, di prepositura cassinese, ha un'origine molto antica. Il luogo in cui sorge é quello dove si sarebbe rifugiato Papa Leone IX, cui é dedicata, durante la sua fuga a seguito della battaglia di Cividale. Essa appare citata in una bolla di Onorio III del 1216. Appartenne inizialmente ai Benedettini ed, in seguito, ai Conventuali e ai Barnabiti. Alla fine del XIX secolo è stata completamente restaurata per iniziativa del vescovo Giovanni Diamare che la rilevò dal Comune da cui nel frattempo era stata acquisita, la ampliò e la aprì nuovamente al culto nel 1897. La chiesa di San Leone è nota anche come chiesa di San Leo ed ha la qualificazione di rettoria. La sua facciata, inserita nella cortina stradale, é un piano liscio interrotto dalla bucatura rettangolare del portale d'ingresso e da due piccole finestre laterali arcuate a tutto sesto. In sommità é il frontone rettangolare L'impianto è a corpo unico rettangolare coperto, allo stato attuale, da solai in ferro. L'interno é decorato e conserva alcune lapidi.

 
Lapide commemorativa . Luogo: Facciata.
La lapide in marmo è stata realizzata nel 1897 da un ignoto artigiano locale, per commemorare la riconsacrazione della chiesa avvenuta quell'anno. Fu il vescovo Giovanni Diamare a rivendicare il ritorno al culto dell'edificio che era passato in proprietà al Comune, nonchè a commissionarne i lavori di ampliamento. La lastra presenta un bassorilievo raffigurante lo stemma vescovile con sole raggiante e una fascia con tre stelle, e alla base la scritta: "A.D. 1897".
 
Gruppo scultorio S Alfonso e i 2 angeli . Luogo: Nicchia sul lato destro.
La scultura in legno e stoffa (h: 162 cm) è stata realizzata da un anonimo scultore meridionale nel XIX secolo. L'opera presenta, nelle vesti, dei ricchi ricami settecenteschi: in particolare, due angioletti con perizoma giallo e ali bianche e blu, posti ai piedi della figura intera di San Alfonso de' Liguori, anch'esso riccamente abbigliato con raso, seta e pizzo. E' probabile che il gruppo scultoreo sia stato posto nella chiesa di San Leo quando i sacerdoti della congrega di Sant'Alfonso vi si sono trasferiti.
 
Lapide . La lapide in marmo (8,5x36,5 cm) è stata realizzata da un ignoto artigiano locale nel 1897 per ricordare l'ampliamento della chiesa avvenuto in quell'anno che, come è riportato sulla lastra, fu personalmente finanziato dal vescovo Giovanni Diamare. Essa fu collocata laddove, una volta, era posto il limite della chiesa scoperto durante i lavori. L'iscrizione riporta quanto segue: A.D. 1897/ VETERI HUIC SACRARIO ADIUNCTAS/ QUAS INDE INGREDERIS AEDES/ CUM SUPERIORIBUS/ IOANNES M. EPUS SUESSANUS/ AERE PROPRIO ACQUISITAS EXPOLIVIT e, al centro del bordo superiore, una freccia rivolta verso destra.
 
Madonna del Suffraggio . I due affreschi (237x225 cm.), collocati ai lati della chiesa, sono stati realizzati nel 1755 (sul bordo inferiore è posta la scritta A.D. 1755) da un modesto pittore di scuola napoletana. Essi sono centinati e inquadrati da una cornice di stucco. In quello sulla parete destra è raffigurata la Madonna del Suffragio incoronata da due angeli con, in basso, le anime purganti (attualmente poco visibili perchè quasi del tutto cancellate).
 
Affreschi . Luogo: Lato sinistro.
I due affreschi (237x225 cm.), collocati ai lati della chiesa, sono stati realizzati nel 1755 (sul bordo inferiore è posta la scritta A.D. 1755) da un modesto pittore di scuola napoletana. Essi sono centinati e inquadrati da una cornice di stucco. Nell'affresco sulla parete sinistra la Madonna col Bambino è posta tra i Santi Vincenzo Ferrer e San Sebastiano con, al centro tra i Santi, un angioletto con libro e tromba. E' da notare l'interessante iconografia di San Vincenzo Ferrer, un frate domenicano munito di ali e di un libro aperto che, in questo caso, è retto dall'angelo. In esso campeggia la scritta TIMETE DEUM ET DATE ILLI HONOREM QUIA VENIT HORA JUDICII, in riferimento al tema del Giudizio Universale ribadito dal santo nelle sue prediche. Anche la tromba sorretta dall'angioletto fà riferimento a quest'ultimo tema.


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