Luce e tenebre

      Ed. CECC Carroccio

 

Il libro esamina, con riferimento alla Bibbia, al magistero dei papi ed alle risposte dei demoni durante gli esorcismi, in cui l’autore era presente, l’attività del diavolo: ordinaria (nella società, nella famiglia, nelle sette, nelle eresie, nella possessione ordinaria ecc.) e straordinaria (possessione straordinaria, infestazioni personali, ecc.).

Tale attività spinge l’umanità a staccarsi da Dio e a disubbidire alla Sua Parola eterna (Matteo 4,4 – Salmo 119,2 – Tm 3,14).

Ma Gesù ha vinto! (Gv. 16,33). E mediante la Madonna (strumento eletto dello Spirito Santo) ed ai Suoi messaggi ci insegna come schiacciare la testa "all’antico serpente".

La seconda parte del volume tratta i rimedi contro l’attività demoniaca, la cui efficacia il demonio, suo malgrado, ha dovuto confermare durante gli esorcismi.

 

Riguardo a Mons. E. Milingo, più volte citato nelle note biografiche del libro (pubblicato come prima edizione nel 1993), si invitano gli interessati alla lettura del nostro articolo http://www.genitoricattolici.org/milingo.htm

«Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre dite­lo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti» (Mt. 10, 26-27).

Il demonio usa principalmente due astuzie: far credere di non esistere, come diceva Baudelaire, e far credere di essere uguale a Dio o più potente di Dio.

«Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera, ora come non mai da quando il mio piano ha comin­ciato a realizzarsi. Satana è forte e vuole disturbare i miei progetti di pace e di gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso.

Perciò vi invito, cari figli, a pregare e a digiuna­re ancor più intensamente. Vi invito a qualche rinun­cia per la durata di nove giorni perché con il vostro aiuto si realizzi tutto ciò che voglio realizzare secondo i segreti iniziati a Fatima.

Vi invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Voglio salvare tutte le anime e offrirle a Dio. Perciò preghia­mo perché tutto quello che ho cominciato si realizzi completamente.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata» (Medjugorje - 25 agosto 1991).

Paolo VI nel noto discorso del 15 novembre 1972 affermò: «Uno dei bisogni maggiori dell'umanità è la difesa da quel male che chiamiamo demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un'effi­cienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e perver­titore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerlo esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente esso pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure lo spiega come una pseudo realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni» (X, 1972, 1169-1170).

Secondo il nuovo catechismo universale, nel para­grafo 0142 si legge: «Per il peccato dei nostri avi, il diavolo ha acquistato un certo dominio sull'uomo, benché quest'ultimo resti libero. Il peccato originale provoca la schiavitù sotto il potere di colui che domi­na l'impero della morte, cioè il diavolo». E nel para­grafo seguente: «Questa situazione drammatica del mondo che tutto intero giace sotto il potere del mali­gno fa della vita dell'uomo un combattimento: una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre»[1].

«...Oggi, come già molto tempo fa, la Vergine mi ha detto che il diavolo ha sfidato Dio dicendogli che Ai gente crede in Dio solo quando ha la vita facile. Quando le cose volgono al peggio, cessa di amarlo, lo o si comporta come se Egli non esistesse. Dio ha

concesso al diavolo un secolo per esercitare ed estendere, il suo potere sul mondo, e lui ha scelto il secolo XX. Oggi, come possiamo vedere guardandoci attorno, lo scontento regna sovrano, e gli uomini non riescono a sopportarsi a vicenda. Lo testimoniano, ad esempio, il gran numero di divorzi e di aborti. Tutto questo, ha detto la Madonna, è opera del diavolo»[2]  (Mirjana-veggente di Medjugorje).

 

 

Premessa

Gesù ha detto: «Io ho vinto il mondo!» (Gv. 16, 33) e (in 1 Gv. 3, 89) leggiamo: «Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo». Prima quindi di incominciare a parlare del maligno, nemico dell'uomo, (e ciò è indispensabile per comprendere la storia dell'umanità ed il valore salvifico di Cristo), vo­glio rassicurare il lettore sull'infinita superiorità di Dio su satana. Quest'ultimo, come da lui stesso conferma­to in più esorcismi, non può nulla infatti nei confronti di chi prega il Rosario intero (cioè le tre corone con la meditazione dei quindici misteri) e di chi frequenta i Sacramenti. Approfondirò più avanti quanto appena esposto.

 

«Ho creduto, perciò ho parlato» (2 Cor. 4, 13).

 

In base a quali requisiti ho deciso di scrivere un libro sulla lotta tra il bene ed il male?

a) Grazie alle interviste che da anni, per conto di alcune televisioni private, effettuo a diversi sacerdoti esorcisti e a specialisti nella materia;

b) io stesso, per molto tempo, ho aiutato un sa­cerdote esorcista in tale compito. Metterò quindi la mia esperienza diretta, unita alla meditazione biblica, a disposizione di quanti leggeranno il mio libro. Riten­go infatti che vi sia, ad es., un'abissale differenza tra chi disserta di guerra senza averla mai vissuta e chi in­vece ha dovuto combattere veramente;

     c) Papa Giovanni Paolo II il 10-5-1991, a Lisbo­na, ha affermato: «Se un tempo i protagonisti della ventura missionaria erano i sacerdoti, oggi sono tutti i

credenti, specie i laici»[3].

Gesù stesso ha parlato spessissimo del demonio e dell'inferno; ci ha messi in guardia «Temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna» (Mt. 10, 28) e ha dimostrato, come i van­geli ci narrano, la sua superiorità e potenza nei nume­rosi casi di esorcismo compiuti da Lui stesso e dai suoi discepoli. La Madonna a Fatima ha mostrato l'inferno ai tre Pastorelli, come pure al veggenti di Medjugorje. Tramite i messaggi affidati a questi ultimi parla fre­quentemente del demonio, insegnandoci come evitare di cadere nelle sue trappole e come sconfiggerlo: «Cari figli! Oggi vi invito in modo particolare alla lotta con­tro satana per mezzo della preghiera. Satana desidera agire più fortemente adesso quando voi siete consape­voli della sua attività. Cari tigli, armatevi contro sata­na e sconfiggetelo con il Rosario in mano» (Messaggio 8-8-1985).

Papa Giovanni Paolo Il a Ponta Delgada (Azzor­re) ha gridato: «Giovani, smascherate il Maligno!»; nell'udienza generale del 22-7-1990 ha dichiarato: «Il diavolo è tentatore, è padre di menzogna, si vanta di essere il padrone del mondo, lotta contro l'avvento del Regno di Dio tra gli uomini. Se Cristo fosse stato sconfitto il diavolo avrebbe la vittoria definitiva della storia. Quel momento della lotta nel deserto è, dun­que, decisivo. Ogni tentazione al male può essere re­spinta, sull'esempio di Cristo, con la preghiera ed il digiuno (principale esorcismo, NDA)». Il Papa ha con­cluso riaffermando la potenza di Cristo sul male e su satana nell'avvento del Regno di Dio tra gli uomini[4].

Spesso quando leggo dei libri che trattano del diavolo, anche seriamente, ho l'impressione che il let­tore ricavi da tali letture un senso di paura e di insi­curezza. Ecco perché ho preferito iniziare l'argomento evidenziando l'infinita superiorità di Dio nei confronti di satana. Sia comunque chiaro fin dall'inizio che non intendo «sponsorizzare» il diavolo ma che, «grazie» a quest'ultimo, meglio spiegherò l'attività di Dio e di Maria: attività tutta tesa alla continua salvezza di ogni uomo che non rifiuta la Grazia (quante volte durante gli esorcismi il demonio ha affermato rivolgendosi al Signore: «Lui sfrutta il mio regno per il Suo Regno!»). Gli aspetti della religione cristiana sono talmente in­terdipendenti che, se non si parla del demonio, non è possibile capire la redenzione. Per quale motivo infatti

Dio, incarnatosi in Gesù, vero Dio e vero uomo «Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv. 14, 8), ha sofferto la croce? Per redimerci e salvarci da che cosa o da

chi? Lo Spirito Santo c'insegna che: «Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, per­

donandoci tutti i peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; avendo privato della loro forza i principati e le potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo» (Col 2, 13 seg.).           

 

«Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora?

Come mai sei stato steso a terra,

signore di Popoli?

Eppure tu pensavi:

Salirò in cielo,

sulle stelle di Dio innalzerò il trono,

dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo.

E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso!» (Is. 14, 12 seg.)

Il demonio

 

 

Non è vero che il diavolo sia un'invenzione della religione cristiana. Tutte le religioni[5]  contemplano, oltre al Paradiso (luogo di beatitudine eterna), anche l'inferno (luogo di tormenti eterni). A me interessa co­munque trattare del diavolo in senso biblico dato che, come c'insegna Gesù: «Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt. 4, 4). E lo Spirito Santo (in 2 Tm 3, 16 seg.) dice: «Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio ed utile per in­segnare, convincere, correggere e formare alla giusti­zia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben prepara­to per ogni opera buona».

 

Dalla Bibbia dunque impariamo che Dio creò gli angeli liberi e buoni; sennonché «scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele ed i suoi angeli combatteva­

no contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico,

colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furo­no precipitati anche i suoi angeli» (Ap. 12, 7 seg.).

Questa ribellione fu causata da Lucifero:

«Tu eri un modello di perfezione, pieno di sapienza, perfetto in bellezza;

in Eden, giardino di Dio,

tu eri coperto d'ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici,

       diaspri, zaffiri, carbonchi e smeraldi;

d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti creato. Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io ti posi sul monte santo di Dio

camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l'iniquità. Crescendo i tuoi commerci ti sei riempito di violenza e di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio

     ti ho fatto perire, cherubino protettore,

in mezzo alle pietre di fuoco.

Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra

e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.

Con la gravità dei tuoi delitti,

con la disonestà del tuo commercio hai profanato i tuoi santuari;

perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco per divorarti.

Ti ho ridotto in cenere sulla terra sotto gli occhi di quanti ti guardano. Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto sono rimasti attoniti per te,

sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre» (Ez. 28, 12 seg.).

 

Ed a questo proposito «Così dice il Signore Dio: Quando scese negli inferi io feci far lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui» (Ez. 31, 15 seg.). Bisogna provare, durante l'esorcismo, a leggere questi brani biblici agli angeli decaduti presenti nella persona indemoniata! Che reazioni! Che lezioni di teo­logia si ricavano!

Durante un esorcismo ricordo Lucifero, che pos­sedeva fin dalla nascita una donna di circa quarant'an­ni, rimbeccare il sacerdote che gli leggeva il passo ap­pena citato: «Non è vero! Non volevo adorarlo!». Al che, trovandomi presente, gli obiettai (citando Is. 14, 12 seg.): «Per forza! Volevi che fosse Lui ad adorare te!». Subito il demonio tacque in quanto, come ci ha insegnato Gesù nelle tentazioni del deserto, quando si risponde a satana citando con fede, ed ovviamente a proposito, frasi bibliche, il diavolo immediatamente zittisce; dato che nulla può contro la Parola di Dio

 

 

 

«Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola...» (Mt. 8, 16).

 

Qualche teologo ritiene che il demonio si ribellò al piano di redenzione (Dio che si sarebbe fatto uomo in Gesù), presentatogli «in anteprima», in quanto non voleva adorare un «uomo». Tale teoria[6] è, secondo il mio modesto parere, errata in quanto:

a) in pieno contrasto con i punti biblici sopraccitati;

b) il piano di «redenzíone» è stato ideato proprio per salvare l'uomo che aveva peccato disobbedendo a Dio ed ascoltando il demonio (Gen. 3, 1 seg.) e quindi non si comprende la logica di presentare «in antepri­ma» un piano di salvezza e di redenzione ad angeli che erano già demoni;

c) contraddice la Parola di Dio: «Tra i perfetti par­liamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divi­na, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessu­no dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscer­la; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria» (1 Cor. 2, 6 seg.).

L'attività di satana

Per comprendere pienamente l'attività di satana è indispensabile conoscere la Bibbia. E il dovere di ogni cristiano. Gesù, quando predicava, partiva dal presup­posto che i giudei, e quindi tutti i credenti a posteriori, la conoscessero. Del resto come c'insegna il prologo del Vangelo di S. Giovanni, la Parola è Dio stesso. Quando Apriamo la Scrittura e preghiamo, il Signore ci parla. (chi è pratico di esorcismi conosce il tormento che la lettura della Bibbia procura al diavolo e fa esperienza dell'odio con cui molte volte (specialmente nei demoni incarnati) satana si scaglia contro la Sacra Scrittura. Ri­tengo quindi di fondamentale importanza intercalare i brani biblici più significativi per dimostrare l'attività «strategica» dell'«accusatore». Solo conoscendo infatti la Parola di Dio, è possibile capire appieno la sottile tat­tica demoniaca che porta a violarla continuamente.

L'attività demoniaca

 

«Non morirete affatto! Anzi Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene ed il male» (Gn. 3, 4-5).

 

E Adamo ed Eva, creati dal Signore per l'immorta­lità, ascoltando satana e disubbidendo a Dio, introdus­sero la morte nel mondo «Per invidia del diavolo, e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono» (Sap. 2, 23-24).

Ciò premesso possiamo distinguere, per comodità di analisi, l'attività del demonio in attività ordinaria: (eresie, tentazioni a violare i comandamenti di Dio e la Sua Parola, satanismo, spiritismo, magia, ufo ecc.) ed attività straordinaria (infestazioni locali, personali, loca­li e personali, possessione diabolica).

 

 

 

Attività ordinaria

«Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi pre­dicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo pre­dicato, sia anatema! L'abbiamo già detto ed ora lo ripe­to: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello

che avete ricevuto, sia anatema!» (Gal 1, 8 seg.).

 

 

Eresia

Lo Spirito Santo, facendoci riflettere sull'importanza del­l'obbedienza alla Parola di Dio, c'insegna che «Similmen­te, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno

solo saranno costituiti giusti» (Rm. 5, 1.9).

 

 

Il demonio, che conosce molto bene la Bibbia tanto da citarla a Gesù nel deserto[7], cerca in tutti i modi di portarci a disubbidire alla Sacra Scrittura. E lui «Padre della menzogna ed omicida fin dall'ini­zio»[8] le scuse le sa trovare molto bene. La sua tenta­zione maggiore è tesa a spingerci a vivere «senza Dio»: a disobbedire nei fatti, come se il Signore non esistes­se, alla parola eterna di Dio «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mt 24, 35) - «Non pensate che lo sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passa­ti il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto» (Mt 5, 17 seg.). Ed in contrasto con quanto sopra ríportato, ecco allora le ideologie atee, permissivistiche, di negazione dei valori evangelici: assenza del demonio c dell'inferno e quindi non più l'efficacia di «Tremate e non peccate» (Sa] 4, 5), critica della preghiera, della comunione dei santi, del valore della Bibbia; gli attac­chi contro la famiglia, contro l'autorità ecc.

Non posso ovviamente elencare tutte le eresie che hanno inquinato ed inquineranno fino alla fine dei tempi l'umanità. La Madonna a Medjugorje ha consi­gliato: «Leggi la Bibbia, accompagnandola con la preghiera e tu sai tutto»[9] . La Parola di Dio ci mette in guardia contro le eresie ed i falsi profeti insegnandoci alcuni eterni criteri di discernimento:

a) «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai lo­ro frutti li riconoscerete» (Mt 7, 15);

b) «Che cosa dobbiamo fare per compiere le ope­re di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato» (Gv 6, 28-29);

c) «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano» (Gv 15, 5-6). Quindi chi afferma di operare il «bene» senza bisogno di Ge­sù odora di zolfo. L'opera principale che Gesù ha co­mandato ai discepoli è l'evangelizzazione (carità pasto­rale). Tutto il resto (e quindi il «sociale») ne consegue. Infatti: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giusti­zia, e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta» (Mt 7, 33). Lo scrittore Vittorio Messori[10] si è detto giusta­mente preoccupato riguardo a quei sacerdoti che omet­tono di parlare del Signore per dedicarsi esclusivamen­te ai «bisogni sociali». Lo stesso Cardinale Ratzinger[11]  ha invitato i vescovi ad evangelizzare in quan­to «Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cri­sto è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la no­stra fede» (1 Cor 15, 13 seg.);

d) «Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è ve­nuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non rico­nosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'an­ticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. Voi siete da Dio, figlioli, ed avete vinto que­sti falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo» (1 Gv 4, 2 seg.).

Padre Tomislav, nell'incontro di preghiera al Col­le San G. Bosco (ottobre 1992) ha giustamente affer­mato: «Chi appartiene all'anticristo non vi stimolerà mai ad adorare Gesù Eucaristico!».

I criteri biblici sopra esposti, e del resto tutta la Scrittura, vanno accettati con ]'animo «del bambino», come Gesù ci ha insegnato: «In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà» (Lc 18, 17). Tali criteri sono più che suffi­cienti per aprirci gli occhi riguardo a tutti i falsi profe­ti che circolano e circoleranno nel mondo, purtroppo

anche dentro la chiesa[12].

«Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno» (1 Gv 5, 19).

Strumenti delle tenebre

Per strumenti delle tenebre intendo tutte quelle persone che coscientemente od inconsciamente lavora­no per il regno di satana. Gesù stesso ci mette in guardia contro costoro. Infatti dice: «E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvage. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere» (Gv 3, 19 seg.) - «Perché non com­prendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per Padre il dia­volo, e volete compiere i desideri del Padre vostro?»

(Gv 8, 43-44).

 

Compito dei «figli di satana» è di operare il male, cercando prioritariamente di «distrarre» dal bene quan­te più anime possibile; contrariamente a quanto fanno i veri «credenti». La più sottile strategia dei servitori del demonio tende a disattivare il sistema di difesa dei cri­stiani, a portarli cioè a disubbidire alla Parola di Dio (come prima ho spiegato) ed a sminuire il valore indi­spensabile ed insostituibile della preghiera: il «respiro» del cristiano ed il suo «cordone ombelicale» con Dio.

 

«Cari figli! Oggi vi voglio invitare: pregate, pre­gate, pregate. Nella preghiera conoscerete la gioia più sublime e la via d'uscita da ogni situazione che vi sem­bra impossibile» (Messaggio della Madonna di Medjugorje  del 28-3-1985)[13].

 

Gli attacchi principali di satana, tramite anche i suoi discepoli, sono principalmente diretti, oltre al di­stacco dalla Bibbia, contro la preghiera, la Messa, il digiuno.

Il valore della preghiera

«Chi prega si salva, chi non prega si danna» (S. Alfonso dei Liguori).

Tutta la vita di Gesù (costantemente in preghie­ra), i salmi, il Padre Nostro (liberaci dal maligno) e numerosi passi biblici ci edificano sull'importanza fon­damentale della preghiera per risolvere ogni situazione. Davide, uomo d'azione (non dimentichiamo l'uccisione del gigante Golia e le numerose battaglie combattute), è stato l'autore, ispirato dallo Spirito Santo, dei mi­gliori salmi (cioè preghiere). Grandi santi (San France­sco d'Assisi, Santo Curato d'Ars, S. Giovanni Bosco, Padre Pio ecc.) sono stati uomini di preghiera e di azione, soprattutto operatori di «carità Pastorale»: si interessavano cioè, prioritariamente, di salvare l'anima insegnando a porre Dio al centro della vita di ciascu­no, come c'insegna il Vangelo (Mt 6, 33). Ma il diavo­lo è riuscito a far credere che si debba operare una di­stinzione tra chi prega e chi agisce, facendo dimentica­re che la Scrittura c'insegna il contrario. E necessario cioè prima pregare, poi operare (pensiamo ad es. a Madre Teresa di Calcutta), onde agire al meglio e se­condo le indicazioni del Signore. In compenso, satana impegna i suoi «futuri sudditi» in preghiere e rituali satanici. Ricordo che, durante un esorcismo, Lucifero affermò d'essere forte in quanto nelle case si pratica molta Massoneria[14] confermando: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai» (Mt 4, 9).

Credo sia estremamente importante riportare qualche passo biblico per meglio comprendere l'insostituibile esigenza della preghiera.

«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bus­sate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova ed a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dun­que che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri

figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà

cose buone a quelli che gliele domandano?» (Mt 7, 7 seg.).

«In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non ave­te chiesto nulla nel mio nome. Chiedete ed otterrete, perché la vostra gioia sia piena (Gv 16, 23).

 

«Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che è gradito a lui» (1 Gv 3, 21).

 

«Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato» (Gv 15, 7).

«Questa razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera ed il digiuno» (Mt 17, 21).

 

«In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro» (Mt 18, 19-20).

«In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati da lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21, 21).

«Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spi­rito è pronto, ma la carne è debole» (Mt 26, 41).

 

«Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accor­dato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa con­tro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati» (Mc 11, 24­

25).

Poi aggiunse:

«Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli da­vanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'impor­tunare, la porta è già chiusa ed i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insi­stenza» (Lc 11, 5 seg.).

Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi:

«C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era an­che una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente

ad importunarmi».

 

 

Ed il Signore aggiunse:

«Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà lo­ro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18, 1 seg.).

 

«In preda all'angoscia, pregava più intensamente» (Lc 22, 44).

«State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa infatti è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi» (1 Tess 5, 16 seg.).

 

«Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, ral­legratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con pre­ghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori ed i vo­stri pensieri in Cristo Gesù» (Fil 4, 4 seg.).

«La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicami alla preghiera» (1 Pt 4, 7).

 

«Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeg­gi. Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il mala­to: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli sa­ranno perdonati. Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. Elia era un uomo della nostra stessa natura: pregò intensamente

samente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo ed il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto» (Gc 5, 13 seg.).

 

«Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esítare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agita­ta dal vento; e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l'animo oscillante ed instabile in tutte

le direzioni» (Gc 1, 5 seg.).

 

«Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri. Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare

Dio?» (Gc 4, 2-3-4).

 

«Figlio non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed Egli ti guarirà» (Sir 38, 9).

 

«Offri incenso ed un memoriale di fior di farina e sacrifi­ci pingui secondo le tue possibilità» (ad es. la Messa,

NDA) (Sir 38, 11).

 

«Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore» (Sa] 37, 4).

 

«Mostrami i prodigi del tuo amore: tu che salvi dai nemici

chi si affida alla tua destra. Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali» (Sal 17, 7-8).

 

«Getta sul Signore il tuo affanno ed Egli ti darà soste­gno» (Sal 55, 23).

«...gettando in Lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi» (1 Pt 5, 7).

 

 

Prima di riportare i messaggi di Medjugorje che parlano di satana, conviene dare alcune informazioni riguardo a questo fenomeno straordinario che interessa il mondo intero[15]. A Medjugorje, paesino della Bo­snia Erzegovina, situato ai bordi di un piccolo altopia­no carsico, circondato da colline, il 24/6/1981 la Ma­donna è apparsa a sei veggenti: Vika, Mirjiana, Mariva, Ivan, Ivanka, Jakov. Ivanka, Mirijana e Jakov sono attualmente sposati, (se qualcuno si scandalizzasse, pensi che anche la Madonna si era sposata!). Più di venti milioni di pellegrini, tra cui circa centomila sa­cerdoti uniti a centinaia di vescovi, alcuni anche in in­cognito, si sono recati in questi ultimi anni a Medjugorje. La chiesa non si è ancora ufficialmente pronun­ciata. Del resto, dal momento che sono ancora in atto le apparizioni, ben difficilmente si pronuncerà a breve. Il vescovo di Mostar, fratello di un funzionario del partito comunista Jugoslavo, si è dichiarato contrario alle apparizioni. Ciò non deve stupire in quanto anche a Fatima ed a «La Salette» inizialmente fu così. Papa Giovanni Paolo II, a detta di molti testimoni, crede in Medjugorje.

 

«Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edifi­cherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarran­no contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16, 17).

Papa

«In occasione di una visita a Roma, con i Vescovi del Texas nell'aprile del 1988, chiesi al S. Padre, du­rante un incontro privato, quale fosse la sua opinione riguardo a Medjugorje. Egli parlò molto favorevolmen­te di tutto quanto là succede ed espresse un'opinione positiva. Più tardi, quando i vescovi del Texas com­mentarono con il S. Padre gli avvenimenti di Medju­gorje suscitando varie discussioni, Sua Santità tornò a sottolineare come Medjugorje abbia cambiato la vita di quanti vi sono andati e come i messaggi non siano in alcun modo contrari al Vangelo». (Mons. Michael OMI, Vescovo di San Angelo, Texas. Riportato da «National Catholic Register», 15 aprile 1990).

«Se non fossi il Papa sarei già andato a Medjugorje», ha affermato il S. Padre, secondo la testimonian­za di Mons. Paolo Maria Hinlica, Vescovo ausiliario in Roma, il giorno 21 aprile 1989. In quell'occasione fu rimproverato dal Santo Padre perché non era passato da Medjugorje nel suo viaggio di ritorno da Mosca, dove si era recato per una determinata missione.

 

«Durante la nostra visita - Ad Sacra Limina - ebbi 15 minuti di conversazione privata con il papa durante la quale gli dissi: "Santo Padre, vengo adesso da Medjugorje dove stanno accadendo cose meravigliose.

 

Il Papa replicò: "Sì, è molto buono per i pellegri­ni andare a Medjugorje, a pregare e a fare penitenza. E una cosa molto buona!"». (Vescovo Silvester Treinen, Vescovo di Boise, Idaho, durante l'omelia della Messa a Notre Dame, 14 maggio 1989).

«Oggi il mondo ha perso il suo interesse per il so­prannaturale. Ma molti stanno cercando questi valori, che troviamo a Medjugorje attraverso l'orazione e la penitenza». (Affermazione del Papa il giorno 1 agosto 1989 ad un gruppo di medici italiani dell'ARPA).

«Medjugorje è un grande centro spirituale». Com­mento del Santo Padre durante una conversazione nel febbraio 1990, secondo la testimonianza di don Murilo Kreiger, Vescovo brasiliano, mentre parlava prima del suo quarto pellegrinaggio da Graca a Medjugorje. Il S. Padre acconsentiva a dare la sua benedizione ai veggenti (National Catholic Register, 23 aprile 1990).

L'Arcivescovo Angelo Kim, presidente della Con­ferenza Episcopale di Corea, al termine dell'ultimo Si­nodo dei Vescovi, si diresse verso il S. Padre e gli dis­se: «Grazie alla Vostra Santità la Polonia si è liberata dal comunismo». Il S. Padre replicò: «Non è mio meri­to; esso è opera di Nostra Signora, come Lei stessa ha annunciato a Fatima e a Medjugorje».(«L'Homme noveau» del 3 febbraio 1991).

«Quando ritornai dal mio viaggio dall'Europa e dall'America, transitando da Roma ho incontrato il S. Padre. Quando gli ho riferito che venivo da Medjugorje mi ha detto: «Abbiate cura di Medjugorje, conser­vate Medjugorje, non rinunciate ma perseverate. Co­raggio, io sono con voi». (Dichiarazione di P. Jozo).

«Un giorno Giovanni Paolo II ricevette in udien­za quarantacinque sacerdoti americani, accompagnati da tre vescovi. Questi sacerdoti dissero al Papa: «San­to Padre noi desidereremmo andare a pregare a Medjugorje». Il Papa rispose: «Andate e pregate anche per me». Il 25 giugno 1985 Giovanni Paolo II ricevet­te un gruppo di sacerdoti della diocesi di Trento. Du­rante l'incontro uno di questi chiese al Papa: «Posso andare a pregare a Medjugorje?». «E perché no?», ri­spose il Pontefice. Il 24 gennaio 1987 il Papa ricevette i vescovi del Triveneto. Nell'Alta Italia, i fatti di Medjugorje sono sempre stati molto seguiti. I pellegrinag­gi che partivano dalle varie città del Veneto erano nu­merosi. Il vescovo di Udine, preoccupato, chiese consi­glio al Papa. «Come dobbiamo comportarci?». Il Santo Padre rispose: «Mi meraviglio di questa domanda. Non vi siete accorti quanti buoni frutti spirituali sta producendo quel luogo di preghiera?». A quell'incon­tro era presente anche monsignor Antonio Mistrorigo, vescovo di Treviso, il quale, al rientro in diocesi, dichiarò: «Con il Papa abbiamo parlato di Medjugorje. Egli mostra di conoscere bene la situazione e di se­guirla. Ritiene che non ci sia niente di male che in quel luogo si preghi». Nell'agosto del 1989, l'Arcive­scovo di New Mexico, nel Texas, venne in pellegri­naggio qui a Medjugorje. Una sera, parlando con un gruppo di persone, quasi a voler giustificare la sua pre­senza, raccontò: «Nel gennaio scorso sono stato in vi­sita al Santo Padre. Gli ho detto: "Santità, molti fe­deli della mia diocesi vanno in pellegrinaggio a Medjugorje e io non ho dato loro il permesso, né ho vietato di andarci. Che cosa debbo fare?". Il Papa mi ha ri­sposto: "Lascia che la gente vada. Laggiù si prega". Incoraggiato da questa risposta ho aggiunto: "Però in­vitano anche me ad andare con loro". Il Papa mi ha risposto: 'Va' e prega anche per me". Per questo mi trovo ora qui, con la benedizione del Santo Padre».

E ciò che il Papa pensa in riferimento a Medjugo­rje è di fondamentale importanza in quanto «Persino un Concilio, cioè l'insieme dei vescovi di tutto il mon­do, non può essere veramente ecumenico, e cioè ri­guardante tutta la Chiesa, se non è confermato, o al­meno accettato, dal Romano Pontefice. Gli manche­rebbe il sigillo della unità garantita dal successore di Pietro.

E per volontà divina che i vescovi esercitano i lo­ro poteri collegialmente sotto la potestà del successore di Pietro e cioè del Papa»[16].

Inoltre «I papi, in quanto successori di Pietro, hanno tutti i poteri sulla Chiesa, ma loro compito è aprire e non chiudere le porte del Cielo, del quale so­no state loro affidate le chiavi. Non si tratta solo del potere di enunciare punti di dottrina o direttive gene­rali di azione: secondo Gesù è potere completo e tota­le, ossia potere di prendere tutte le misure richieste dalla vita e dallo sviluppo della Chiesa»[17].

«Il servizio di Pietro, in funzione del Regno dei cieli, consiste principalmente nel confermare i suoi fra­telli, nell'aiutarli a conservare la fede e a svilupparla.

 

(E poiché la fede non si conserva senza lotta, Pietro dovrà aiutare i fedeli nella lotta per vincere tutto quel­lo che toglierebbe o diminuirebbe la loro fede. E inte­ressante notare che l'evangelista Luca, pur parlando dell'umana fragilità di Pietro, che non è messo al ripa­ro dalle difficoltà ed è tentato come gli altri Apostoli, tuttavia sottolinea che egli beneficia di una preghiera speciale per la sua perseveranza nella fede: "Ho prega­to per te". Pietro non è stato preservato dal rinnega­mento, ma, dopo aver fatto l'esperienza della propria debolezza, egli è stato confermato nella fede, in virtù della preghiera di Gesù, al fine di poter adempiere alla missione di confermare i suoi fratelli. Questa missione non si può spiegare in base a considerazioni puramen­te umane. Essa, come lo stesso potere di Pietro, appartiene

partiene al Regno dei Cieli»[18].

Ugualmente convinto fu il Cardinale Siri; convinti sono anche il vescovo Hinlica e tanti altri sacerdoti e vescovi. Le conversioni ed i miracoli sono numerosíssimi e molti medici e scienziati che si sono occupati dei veggenti di Medjugorje hanno dato il seguente respon­so: «Il fenomeno delle apparizioni di Medjugorje in Jugoslavia, studiato in diversi periodi dell'anno 1984 su 5 veggenti, si rivela scientificamente inspiegabile. L'os­servazione clinica e strumentale condotta dall'équipe francese permette di affermare che questi giovani sono normali, sani di corpo e di mente».

Gli studi clinici e paraclinici minuziosi realizzati prima, durante e dopo le estasi conducono alla conclu­sione che scientificamente non esiste nessuna modifica­zione patologica dei parametri oggettivi studiati: elet­troencefalogramma, elettrooculogramma, elettrocardio­gramma, potenziali uditivi.

Quindi:

a) non si tratta di epilessia, lo dimostrano gli elettroencefalogrammi;

b) non si tratta di sonno o sogno, perché anche

questo lo dimostrano gli elettroencefalogrammi;

c) non si tratta di allucinazione nel senso patolo­gico del termine.

Non è un'allucinazione uditiva o visiva legata ad un'anomalia a livello dei recettorí sensoriali periferici (poiché le vie uditive e visive sono normali).

Non è un'allucinazione parossistica: lo dimostrano gli elettroencefalogrammi.

Non è un'allucinazione di tipo onirico come pos­sono essere osservate nelle confusioni mentali acute o nel corso dell'evoluzíone delle demenze atrofiche;

d) non si tratta di isteria, di nevrosi o di estasi patologica, perché i veggenti non hanno alcun sintomo di queste affezioni in tutte le loro forme cliniche;

e) non si tratta di catalessi, perché durante l'esta­si i muscoli della mimica non sono inibiti ma funzio­nano normalmente.

I movimenti di attenzione del globo oculare dei ragazzi cessano simultaneamente all'inizio dell'estasi e riprendono immediatamente alla fine. Durante il feno­meno estatico gli sguardi convergono e c'è come un faccia a faccia tra i veggenti e la persona che è ogget­to delle loro visioni.

Questi giovani hanno sempre un comportamento non patologico ed ogni sera alle ore 17.45 essi cadono in uno «stato di preghiera» e di comunicazione inter­personale. Essi non sono degli emarginati, sognatori, stanchi della vita, angosciati: sono liberi e felici, ben inseriti nel proprio paese e nel mondo moderno. A Medjugorje le estasi non sono patologiche e non c'è imbroglio. Nessuna denominazione scientifica pare adatta a designare questi fenomeni.

Si potrebbero definire come uno «stato di pre­ghiera intensa», separata dal mondo esterno; uno stato di contemplazione e di comunicazione coerente e sana, con una persona distinta che essi solo vedono, odono e possono toccare»[19].

La Madonna invita il mondo a pregare secondo i seguenti messaggi:

«... Cari figli, satana è forte ed aspetta ciascuno di voi per provarlo. Pregate! Così non potrà nuocervi né ostacolarvi sulla strada della santità» (Mess. 25/9/1987).

«... Pregate affinché satana non vi attiri con il suo orgo­glio e con la sua falsa forza» (Mess. 25/11/1987).

«Vi invito alla preghiera sincera con il cuore, così che la vostra preghiera sia un incontro con il Signore. Date al Signore il primo posto nel lavoro e nella vita quotidiana» (Mess. 25/12/1987).

«Perciò, figliolini, non abbiate paura. Se pregate, satana non vi può minimamente nuocere, perché siete figli di Dio e Lui tiene il suo sguardo su di voi.

 

Pregate! Che íl rosario sia sempre in mano, come segno, per satana, che mi appartenete» (Mess. 25/2/1988).

 

«Io pregherò mio Figlio Gesù che vi dia la grazia di sen­tire nelle prove inflittevi da satana la vittoria di Gesù» (Mess. 12/7/84).

 

«Voi pregate, incessantemente pregate. Siate pazienti e perseveranti nella preghiera, non permettete che satana vi scoraggi. Lui ha molta influenza sul mondo. Siate pru­denti» (Mess. 24/1/85).

«.,.satana ancora più feroce vuole togliere a ciascuno di voi la vostra gioia. Con la preghiera lo potete completa­mente disarmare ed assicurarvi la felicità» (Mess. 24/1/ 85).

 

«Con il Rosario vincerete gli ostacoli che satana vuole portare nella Chiesa Cattolica. Vi invito in modo partico­lare alla lotta contro satana, per mezzo della preghiera. Cari figli. Armatevi contro satana, sconfiggetelo con il Rosario in mano» (Mess. 8/8/85).

 

«Cari figli, cercate presso Dio le grazie che Lui vi dà at­traverso di me: io sono pronta ad intercedere presso Dio per tutto ciò che cercate, perché la vostra santità sia com­pleta (Mess. 25/8/1987).

 

«Io vi invito, cari figli, alla conversione completa in Dio. Dio può darvi tutto quello che chiedete a Lui, ma voi cercate Dio, solo quando vengono malattie, problemi, dif­ficoltà e pensate che Dio è lontano da voi e che non vi

ascolta e non esaudisce le vostre preghiere. No, cari figli, questo non è vero! Se voi state lontano da Dio non pote­te ricevere le grazie, perché non lo cercate con fede fer­ma. Io prego per voi giorno dopo giorno e desidero sem­pre di più avvicinarvi a Dio, ma non posso se voi non lo desiderate. Perciò, cari figli, mettete la vostra vita nelle mani di Dio» (Mess. 25/1/1988).

 

«Pregate perché la benedizione di Dio possa proteggere ognuno di voi da tutto il male che vi minaccia» (Mess. 25/4/1987).

«Ringraziate senza sosta per tutto ciò che possedete, per ogni piccolo dono che Dio vi dà, così che sempre la be­nedizione della gioia di Dio scenda sulla vostra vita» (Mess. 25/8/1988).

«Continuate a fare l'adorazione all'ostensorio; io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. Que­sto è il momento dí ricevere doni particolari» (Mess.15/3/1984).

«Cari figli. Oggi vi chiamo affinché nelle vostre case leg­giate ogni giorno la Sacra Bibbia, che dovrà trovarsi in un punto dove la si vede sempre e dove vi ricorda che deve essere letta e accompagnata con la preghiera» (Mess. 18/10/1984).

«Voi dovete solamente pregare Dio e Dio vi darà ciò che desiderate. Ed io vi aiuterò» (Mess. 25/10/1984).

 

«La preghiera deve essere al primo posto nelle vostre fa­miglie» (Mess. 1/11/1984).

«...pregate, pregate, pregate. Nella preghiera conoscerete la gioia più sublime e la via d'uscita da ogni situazione che vi sembra impossibile» (Mess. 28/3/1985).

«La Madonna di Medjugorje chiede da noi molta preghie­ra: ha invitato tutti a pregare il Rosario intero (anche a Lourdes, a Fatima ed in tante apparizioni minori, la Ma­donna ha raccomandato la conversione e la preghiera giornaliera del Rosario intero per risolvere i problemi - anche per sospendere le guerre - e per ottenere le gra­zie[20]; a leggere ogni giorno la Scrittura (Bibbia, e quin­di non solo il Vangelo come qualcuno sostiene); a parte­cipare profondamente alla Messa; a confessarsi mensil­mente; a digiunare il mercoledì e il venerdì possibilmente a pane ed acqua» (Da «Adorate il Signore di continuo» - Meditazioni di Padre Tomislav Vlasic).

Messa

«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo ed il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui... Chi mangia questo pane vivrà in eter­no» (Gv 6, 54 seg.).

 

«Con la preghiera noi domandiamo a Dio le grazie, con la S. Messa costringiamo Dio a darcele» (S. Filippo Neri).

 

«Sii sicura che a chi ascolta devotamente la S. Messa io manderà, negli ultimi istanti della sua vita, per confortar­lo e proteggerlo tanti dei miei Santi, quanto saranno state le Messe da lui ben ascoltate» (Visione mistica di S. Gertrude).

 

«Si merita di più ascoltando devotamente una S. Messa che col distribuire ai poveri tutte le proprie sostanze e col girare pellegrinando per tutta la terra (S. Bernardo).

 

«Il martirio non è nulla nei confronti della Messa, perché il martirio è il sacrificio dell'uomo a Dio, mentre la Mes­sa è il sacrificio di Dio per l'uomo» (S. Curato d'Ars).

 

«La S. Messa è la rinnovazione del sacrificio della Croce. La S. Messa è il sacrificio che trattiene la giustizia Divi­na, che regge tutta la Chiesa, che salva il mondo.

Nell'ora della morte, le Messe che avrai devotamente in­tese, formeranno la tua più grande consolazione.

Ogni Messa presso la giustizia di Dio perora il tuo per­dono.

Ad ogni Messa puoi diminuire la pena temporale dovuta ai tuoi peccati, più o meno secondo il tuo fervore.

Gestì ti perdona i peccati veniali da te non confessati e dei quali sei pentito.

Viene diminuito su te l'impero di satana.

Una Messa ascoltata in vita sarà più salutare che tante al­tre, da altri intese per te dopo la morte.

Sei preservato da molti pericoli e disgrazie, da cui saresti abbattuto!

Diminuisci il tuo purgatorio con ogni Messa.

Il S. Sacrificio è il più efficace suffragio che sorpassa tut­te le preghiere, le buone opere e penitenze; infallibilmente produce il suo effetto a pro delle anime per sua virtù pro­pria ed immediata.

Ogni Messa ti procura un più alto grado di gloria in Cie­lo. E vieni, pur benedetto nei tuoi affari e interessi perso­nali.

Se conoscessimo il valore del S. Sacrificio della Messa, quale zelo maggiore, porremmo mai nell'ascoltarla» (S. Curato d'Ars).

 

«Sappi, o Cristiano, che la Messa è l'atto più santo della religione: tu non potresti far niente di più glorioso a Dio, né di più vantaggioso alla tua anima che di ascoltarla piamente e il più sovente» (B.P. Eymard).

 

«Una sola Messa dà più onore a Dio che tutte le virtù eminenti praticate dai giusti sulla terra e più che tutte le lodi fervorose espresse dai Santi e dagli Angeli in Cielo. Il Signore ci accorda tutto quello che nella S. Messa Gli domandiamo, e ciò che è più ci dà quello che non pen­siamo neppure di chiedere che ci è pur necessario» (S. Girolamo).

 

«Cari figli! Vi invito a vivere la Santa Messa. Molti di voi ne hanno sperimentato la bellezza, ma ci sono anche coloro che non vengono volentieri. Io vi ho scelto, cari figli, e Gesù nella Santa Messa vi dà le sue grazie. Perciò vivete coscientemente la Santa Messa e la vostra venuta sia piena di gioia. Venite con amore ed accogliete in voi la Santa Messa.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata!» (Medjugorje - Giovedì 3/4/1986).

 

«I benefici che si ricavano assistendo alla S. Messa non si possono enumerare. Li vedrete in Paradiso» (Padre Pio).

 

«Una comunione porta all'anima più profitto che un digiu­no di otto giorni a pane ed acqua» (S. Vincenzo Fer­reri) [21].

Il Signore ci stimola ad andare a Messa, nel nostro interesse, e satana tenta d'influenzarci a non andare. La Messa costituisce quindi, se seguita devota­mente, la preghiera più potente contro satana ed il momento per eccellenza per ricevere le grazie. Chiede­re tali grazie all'atto dell'elevazione del corpo e del sangue del Signore rimane uno dei canali privilegiati per ottenere quanto domandato con fede. Padre Be­tancourt sostiene, dimostrandolo teologicamente, che tutte le Messe sono di guarigione e nel libro «Sacra­menti»[22] spiega in maniera chiara e convincente l'im­portanza della Messa per ottenere ogni tipo di guari­gione.

 

D. «E vero che il Rosario, dopo la Messa, è la preghiera preferita anche da Gesù?»[23].

R. Demonio «E vero!!».

D. «Sei tu che hai fatto credere che il Rosario sia soltanto una preghiera mariana?».

R. «E vero!».

(Da un esorcismo in cui era presente l'autore).

Il Santo Rosario: l'arma letale contro satana

 

Promesse fatte dalla Madonna al Beato Alano De La Roche.

«A tutti coloro che reciteranno il mio Rosario Prometto la mia specialissima protezione.

Il Rosario sarà un'arma potentissima contro l'in­ferno, distruggerà i vizi, dissiperà il peccato ed abbat­terà le eresie.

Chi si raccomanderà col Rosario non perirà.

Chiunque reciterà devotamente il Rosario, con la meditazione dei Misteri, si convertirà se peccatore, crescerà in grazia se giusto, e sarà fatto degno della vi­ta eterna.

Io libero ogni giorno dal purgatorio le anime de­vote del mio Rosario.

I veri figlioli del mio Rosario godranno di una grande gioia in Cielo.

Ciò che chiederai con il Rosario, l'otterrai.

Coloro che pregano il mio Rosario, saranno da me soccorsi in ogni loro necessità.

La devozione del Santo Rosario è un grande se­gno di predestinazione».

Il Rosario è stato suggerito dalla Madonna a S. Domenico di Guzman, secondo un'antica tradizione, ma, più che una devozione mariana, è una devozione cristocentrica o cristologica.

E Cristo, difatti, che viene sempre meditato e contemplato, anche se con gli occhi e il cuore di Ma­ria; di Colei, cioè, di cui il Verbo stesso si è servito per arrivare fino a noi, per cui Maria è, dopo Cristo, il vero pontefice tra la divinità e l'umanità.

Se qualche mistero riguarda esclusivamente Ma­ria, è per presentarla come primo e garante frutto del­la redenzione operata da Cristo.

Se non fosse stato così, la Madonna non avrebbe tanto caldamente raccomandata la recita del Rosario a Lourdes come a Fatima e altrove; Leone XIII non avrebbe scritto ben undici Lettere Encicliche tutte sul Rosario; molti altri Papi non l'avrebbero continuamen­te inculcato, come Pio XII che scriveva: Il Santo Ro­sario non solo sarà la preghiera particolare che ogni giorno sale al cielo in odore di soavità, ma costituirà altresì una scuola efficacissima di vita cristiana (Enciclica Ingruentium malorum, 15 sett. 1951); mentre Govanni Paolo II lo definisce: La mia preghiera pre­diletta. Preghiera meravigliosa; meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità.

Diceva Padre Pio da Pietrelcina: «Il Rosario è un clono meraviglioso della Madonna all'umanità. Questa preghiera è la sintesi della nostra fede; il sostegno del­la nostra speranza; l'esplosione della nostra carità. La corona è un'arma potentissima per mettere in fuga il demonio (Padre Pio la chiamava la mia arma), per su­perare le tentazioni, per vincere il cuore di Dio, per ottenere grazie dalla Madonna. Amate e fate amare la Madonna. Pregate e fate pregare il Rosario. Questo è il mio testamento spírituale».

Maria in persona: «Premunitevi della corona come di un'arma e fate che nelle vostre case echeggi come un canto armonioso, canto d'amore, questa formidabi­le preghiera, formidabile per potenza, per forza e per grazia. Nessun devoto del mio Rosario perirà» (dagli scritti di un Missionario della Consolata).

S. Vincenzo De' Paoli: «Dopo la S. Messa, la de­vozione al Rosario ha fatto scendere nelle anime più grazie che tutte le altre devozioni, e con le sue "Ave

Maria" compie più miracoli di ogni altra preghiera».

Il Santo Curato d'Ars: «Una sola "Ave Maria" ben detta fa tremare l'inferno».

San Luigi Maria De Montfort: «L'Ave Maria ben detta (con attenzione, devozione e modestia), secondo i Santi è il nemico che mette in fuga il diavolo, è il martello che lo schiaccia, la santificazione e fecondità dell'anima, la gioia degli Angeli, la melodia dei prede­stinati, il cantico del Nuovo Testamento, la gloria del­la SS. Trinità, il piacere di Maria, un bacio casto e amoroso che le si dà...».

San Giovanni Bosco: «Il Rosario è una continua­zione di Ave Maria, con le quali si possono battere, vincere, distruggere tutti i demoni dell'inferno».

Lucia di Fatima: «Per il potere che il Padre ha dato, in questi ultimi tempi, al Rosario non c'è proble­ma personale, né familiare, né nazionale, né interna­zionale, che non si possa risolvere con il Rosario».

Satana, costretto nel nome di Dio dall'esorcista, ha dovuto parlare del Rosario.

Ecco perché, in un celebre esorcismo, Lucifero, cioè satana in persona, fu costretto ad affermare: «Dio ha dato a Lei (la Madonna) il potere di scacciarci, e Lei lo fa con il Rosario, che ha reso potente. Per que­sto il Rosario è la preghiera più forte, la più esorciz­zante. Esso è il nostro flagello (sic!), la nostra rovina, la nostra sconfitta...

Il Rosario ci vince sempre, ed è la sorgente di grazie incredibili per quanti lo recitano intero (15 mi­steri). Per questo noi lo avversiamo e lo combattiamo con tutte le nostre forze, ovunque, ma specialmente nelle Comunità (principalmente la famiglia, chiesa domestica-Concilio Vaticano II), la cui forza spezzerebbe ogni nostra resistenza.

Molte di esse lo sanno: non vi è male che possa resistere ad un Rosario intero comunitario (principal­mente familiare, NDA) (Veggente Viska di Medjugorje).

 

Il Santo Rosario è compendio di tutto il vangelo (Pio XII).

Il Santo Rosario è pratica perfetta (Paolo VI).

«La dignità della famiglia è oscurata dalla piaga del di­vorzio, dal cosiddetto amore libero, da molteplici forme di egoismo, dal crescere dei metodi illeciti di contracce­zione e dal preoccupante diffondersi di delitti contro la vita».

Il papa ha invitato i teologi ad una strenua difesa della verità cristiana sull'amore coniugale, «il cui annuncio apre la via ad una vera promozione umana degli spo­si»[24] (Giovanni Paolo II).

 

«La famiglia è e rimane il luogo della prima educazione religiosa e morale. Il materialismo, il consumismo e il de­siderio egoistico dei piaceri non possono offrire nulla alla coppia poiché essi sono diametralmente opposti al recipro­co dono di sé che è la caratteristica fondamentale della coppia»[25]  (Giovanni Paolo II).

 

«La vita e la famiglia debbono avere un ruolo di privile­gio nell'attuale contesto sociale. Oggi quanto l'una, quan­to l'altra realtà sono sottoposte ad attacchi particolarmen­te insidiosi, provenienti da quelle stesse istanze da cui sa­rebbe lecito attendersi protezione e sostegno. Non manca­no tuttavia segnali di speranza singolari, come quello of­ferto dalla vicenda che, in questi giorni, va suscitando va­sta eco nell'opinione pubblica: una madre, un padre, un figlio - una famiglia appunto - che si sono trovati stretti in un commovente atto di amore, perché ad un nuovo essere umano non fosse precluso l'accesso alla vita. La forza e la stabilità del tessuto familiare sono le condizioni propizie per la salute della comunità cristiana e del la società civile[26]» (Giovanni Paolo II).

 

...Il direttorio assume pertanto, il significato di una nuova testimonianza dell'amore e della cura coi, cui la Chiesa segue il matrimonio e la famiglia, impe­gnandosi a difendere questo «luogo primario della umanizzazione» della persona e della società contro le numerose e gravi minacce che oggi lo insidiano.

E un servizio assolutamente necessario, anzi un servizio che si fa urgente soprattutto quando l'egoismo umano, le campagne antinataliste, le politiche totalita­rie, ma anche le situazioni di povertà e di miseria fisi­ca, culturale morale, nonché la mentalità edonistica e consumistica fanno disseccare le sorgenti della vita, mentre le ideologie e i diversi sistemi, insieme a forme di disinteresse e di disamore, attentano alla funzione educativa propria della famiglia... La famiglia è luogo privilegiato dell'annuncio evangelico. Non dobbiamo mai stancarci, carissimi fratelli nell'episcopato, di ser­vire la famiglia; di dare così risposta alla fame e sete che essa ha di senso, di verità, di amore profondo, di libertà autentica e di pienezza di vita. Il primo e fon­damentale servizio della chiesa agli sposi cristiani è di richiamarli ed accompagnarli a riscoprire, con stupore gioioso e grato, il «sacramento grande» (Efesini 5,32), il dono che è stato loro fatto dallo Spirito di Gesti morto e risorto. In un contesto sociale e culturale nel quale la scristianizzazione e l'indifferenza religiosa intaccano profondamente la mentalità e i comportamenti delle stesse famiglie cristiane, urge rievangelizzare instancabilmente gli sposi cristiani, far loro riascoltare la buona novella» del dono divino ricevuto.

La coscienza di questo misterioso dono è radice e forza della vita morale degli sposi, del loro quotidiano animino verso la santità coniugale e familiare, come pure della loro specifica partecipazione alla missione della Chiesa. All'interno della Comunità ecclesiale, la spia e la famiglia cristiana sono chiamate a percorre­ un singolare itinerario di fede. Così tra la grande Chiesa e la «piccola chiesa» si realizza ogni giorno, in forza della presenza dello Spirito, uno «scambio di do­», che è reciproca comunicazione di beni spirituali.

Ricevendo dalla Chiesa il triplice dono della Paro­, del Sacramento e della Carità, la famiglia è abílítata e impegnata a svolgere il suo tipico ministero a fa­re degli altri, ed è proprio a questo che, in definitiva, tende il «Direttorio»: far assumere a tutte le famiglie cristiane il posto, il ruolo e la vitalità che loro competono nella Chiesa e nella società.

Venerati fratelli, voi siete pienamente consapevoli dei profondi cambiamenti, delle tensioni e delle crisi a cui, in questo momento storico, è sottoposta la famiglia. Condivido la vostra trepidazione per i contraccolpi preoccupanti che ne derivano all'intera compagine viale.

Ma a voi mi unisco anche nel riaffermare piena fiducia nella presenza vittoriosa del Risorto. Sorretti dalla sua forza, i coniugi cristiani sapranno testimonia­re in modo chiaro e forte fondamentali valori umani ed evangelici quali l'amore fedele di fronte alla disistima dell'indissolubilità, la donazione generosa della vita in un contesto di paura e di rifiuto della vita stessa, il servizio umile e la solidarietà disinteressata in una cul­tura dell'egoismo e del tornaconto.

E ancora: la riconciliazione e la pace in una situa­zione sociale di conflittualità, la reciprocità gratuita della comunicazione e del dialogo in un contesto forte­mente segnato da incomunicabilità, uno stile di vita sobrio ed essenziale all'interno di una società consumi­stica. Infine, la moralità e la spiritualità all'interno di una mentalità materialistica e in crisi nei suoi riferi­menti etici. Più che in passato, occorre che la testimo­nianza evangelica della famiglia sia la più ampia e uni­taria possibile, anche in ordine ad una reale efficacia storica. Di qui la necessità di promuovere e sostenere le diverse forme di associazionismo familiare, non solo per la vitalità pastorale delle comunità ecclesiali, ma anche per una più esplicita partecipazione alla costru­zione di una società illuminata dalla speranza del Van­gelo... A voi non sfugge, venerati fratelli nell'episcopa­to, che il rinnovamento del Paese passa attraverso un'attenzione concreta alla famiglia. Se questa deve assumersi con più coraggio il suo compito sociale e po­litico, la società e lo Stato devono sottrarla alla condi­zione di marginalità, e spesso di penalizzazione, nella quale è tuttora confinata; devono fare della politica fa­miliare la chiave centrale e risolutiva dell'intera politi­ca dei servizi sociali... Carissimi fratelli nell'epíscopato: siete voi i primi responsabili della pastorale nelle vostre rispettive diocesi. A voi pertanto è affidato il compito di promuovere un'attenta e costante azione missionaria ed evangelizzatrice a favore della famiglia mediante la famiglia per il bene di tutta la comunità civile... La dolce e forte protezione della santa Famiglia

glia di Nazareth, di Gesù, Maria e Giuseppe»[27]

(Giovanni Paolo II).

«Una famiglia che prega è una famiglia che ama; e una famiglia che ama è una famiglia che rimane unita»[28]

(Madre Teresa di Calcutta).

 

«In una famiglia che si divide, satana è presente! Se non si prega non è possibile amare... donare la propria vita per l'altro»[29] (Padre Jozo).

 

«... Sempre ai fini della nuova evangelizzazione, un ambi­to di eminente rilievo della vita e della testimonianza dei cristiani laici è senza dubbio quello della famiglia... sap­piamo bene infatti quale peso abbia la famiglia, special­mente in Italia, sotto il profilo sociale oltre che ecclesia­le... Mons. Papa ci offrirà un bilancio e delle prospettive globali per la pastorale della famiglia in Italia, che saran­no ulteriormente integrati da altre comunicazioni su aspetti di grande rilievo, come il ruolo della famiglia nel­la trasmissione della fede, il suo bisogno di spiritualità e di preghiera, il suo rapporto con l'impegno sociale e poli­tico e con gli strumenti della comunicazione socia­le...»[30]  (Cardinale Camillo Ruini).

 

«Il Rosario intero è più potente del bastone di Mosè». «Nessun male può resistere al Rosario intero comunita­

rio» (Lucifero - da alcuni esorcismi).

 

 

La preghiera per eccellenza, dopo la Santa Messa, è il Rosario per i seguenti motivi:

a) è preghiera biblica[31] ;

b) è preghiera raccomandata dalla Madonna (stru­mento eletto dello Spirito Santo)[32];

c) è preghiera Cristocentrica, Cristologica, Maria­na e di lode alla Trinità[33] ;

d) è preghiera raccomandata da diversi papi in numerose encicliche.

Da tutto quanto sovraesposto è facile capire le ra­gioni che spingono il demonio a distogliere l'umanità dalla preghiera che dev'essere anche di lode. Immagi­nate i germi che, per assurdo, tentano di impedire 6 somministrazione di antibiotico!

A proposito della lode

 

 

Esiste però anche un altro pericolo: la lode «con­gelante». Mi spiego meglio. Vi sono alcune persone che stimolano gli altri verso la preghiera di lode «con­gelante». Se noi leggiamo e preghiamo i salmí ci accor­giamo che la preghiera in essi contenuta, ispirata dallo Spirito Santo, è spesso una preghiera di richiesta, se­guita da una lode, o di una lode seguita da una con­statazione. Ad es.: «Loderò il Signore con tutto il cuo­re ed annunzierò tutte le tue meraviglie... Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono, perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa...» (Sal. 9-10).

Le persone di cui sopra, al contrario, si limitano semplicemente a lodare il Signore sulla falsariga del se­guente e quasi esclusivo ritornello: «Tu sei buono, sei misericordioso ecc.». E un tipo di lode, in poche paro­le, che tende ad impedire al Signore ogni azione. Sap­piamo infatti che Dio, lasciandoci liberi fino alla mor­te, ha bisogno delle nostre richieste per agire. Se non lo preghiamo, egli rispetta il nostro libero arbitrio, e non interviene se non minimamente (Ef. 6, 10 seg.). Il diavolo, insomma, le pensa tutte pur di non permette­re all'umanità di pregare secondo i dettami dello Spiri­to Santo insegnatici nella Sacra Scrittura.

Altre insidie provengono da chi propone, come sostitutiva alle preghiere tradizionali Rosario e salmi, la preghiera spontanea. Le motivazioni sono svariate. Intendiamoci: che ogni preghiera che sgorga dal cuore sia ben accetta al Signore ed a Sua Madre è fuori di dubbio. Quello che «stona» è la richiesta sempre più pressante da parte di «qualcuno» di sostituire, anche nei gruppi di preghiera, il Rosario e/o i Salmi con le preghiere spontanee.

Qui non ci siamo perché:

1) La Madonna ha sempre richiesto la preghiera del Rosario che, dopo la Santa Messa, è preghiera per eccellenza per le ragioni prima elencate. Non credo quindi che gli uomini possano «saperla più lunga» (su­perbia Luciferina?) della Madonna (Madre della Chie­sa), inviata dallo Spirito Santo all'umanità per aiutarla, consigliarla e soprattutto salvarla con le grazie che il Signore le concede;

2) Gesù stesso insegnò, presumo anche agli sponta­neisti del tempo (pure allora gli uomini possedevano la fantasia!) a pregare il Padre Nostro (sintesi di tutto il Vangelo). - Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare...» (Lc 11, 1) e Gesù rispo­se: «Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di qua­li cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate: Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cie­li...» (Mt 6, 7 seg.). Conviene comunque riflettere sulle seguenti parole del Signore: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono pre­cetti di uomini (Mt 15, 8-9).

 

 

Digiuno

 

«... piegare come un giunco il proprio capo,

usare sacco e cenere per letto,

forse questo vorresti chiamare digiuno

 e giorno gradito al Signore?

Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:

 sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo,

rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?

Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,

 nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo,

senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?

...Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!»

(Is 58, 5 seg.).

 

Secondo Padre Mitrophan [34]«Oltre alla preghie­ra e a tutto ciò che costituisce la vita spirituale, gli an­tichi Padri attribuiscono una particolare importanza al digiuno. Digiunare non significa astenersi dal mangiare la carne, ma è in primo luogo la rinuncia a cattivi pen­sieri, desideri e azioni. Il digiuno fisico è tuttavia un ausilio indispensabile per combattere con successo con­tro le passioni, soprattutto contro l'orgoglio, radice di tutti i mali. Il corpo, che insieme all'anima partecipa al peccato, deve ugualmente partecipare con essa alla vir­tù... Il digiuno, come ogni altra virtù non salva; tutte le virtù portano solo alla devozione (umiltà) nella quale l'uomo arriva a riconoscere che l'unica salvezza è in Dio e nella Sua misericordia».

Che cosa ispira all'uomo il demonio per contrastare il digiuno? Il consumismo: cioè la schiavitù ai bisogni immaginarí! Quindi la progressiva mancanza di capacità alla rinuncia, che non va intesa come rinuncia alla scienza ed al suo positivo utilizzo (diversamente vi­vremmo ancora nelle caverne), bensì come rinuncia ai capricci propinatici come indispensabili, ma che in real­tà si rivelano sempre più illusori, ipnotici e devianti dalla ricerca di Dio; ricerca che è fondamentale per ogni uomo, non solo per arrivare in Paradiso, me per procurarsi la felicità sulla terra.

 

«Contro una famiglia che prega unita il Rosario, genitori con figli, satana non può nulla» (Veggente Vika di Me­djugorje) [35]

 

 

 

La famiglia

«Difendete la famiglia!

La crisi della famiglia offende tanto Dio ed è causa di molte disgrazie e di molti mali» (Gíovanni Paolo 11).

«La Chiesa deve guardare sempre di più alla famiglia, per aiutarla e difenderla... La famiglia è diventata soggetto ed oggetto dell'antievangelizzazione... A Roma, come in al tre città del mondo, c'è un centro, qualche volta anonimo, che opera contro la evangelizzazione» (Giovanni Paolo II)[36].

 

 

La famiglia è la cellula più importante della socie­tà cristiana (Sacra famiglia come esempio) e della so­cietà in generale. Dev'essere un luogo di educazione e di trasmissione di valori cristiani. Il primo e principale - centro di evangelizzazione. La famiglia è, dopo l'as­semblea eucaristica (Messa), il gruppo di preghiera di maggior valore. Ricordo che durante un esorcismo il sacerdote esorcista chiese al demonio (Lucifero), nel nome di Gesù, dello Spirito Santo di verità, e di Ma­ria Santissima, di rispondere quale fosse, dopo la Mes­sa, il gruppo di preghiera più importante. Ed il demo­nio, correggendo uno dei partecipanti al gruppetto esorcistico che «suggeriva» il «Rinnovamento nello Spi­rito» [37], rispose: «La Famiglia!». Il diavolo non aveva inventato nulla, ma semplicemente confermato quanto asserito dal Concilio Vaticano II e dalla Madonna a Medjugorje.

Gesù afferma: «In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qua­lunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la conce­derà. Perché dove sono due o tre (Famíglia, NDA) riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro» (Mt 18, 19/20). Padre Dario Betancourt, nel libro «Sacramen­ti», dedica un intero capitolo alla famiglia, comunità di preghiera per eccellenza in quanto inserita in un Sa­cramento: il matrimonio (un Sacramento è attivatore, se vi è fede, di maggior forza divina). La Madonna a Medjugorje parla spesso della famiglia e possiamo sin­tetizzare i suoi messaggi come segue: «Pregate lo Spiri­to Santo, perché discenda nelle famiglie. Raccomando alle famiglie di recitare ogni giorno il Rosario. Leggete la Bibbia in famiglia, ponetela in un posto visibile e ricordate che deve essere letta e accompagnata dalla preghiera. La preghiera deve avere il primo posto nella famiglia.

La famiglia è la scuola dell'amore fraterno, è il posto dove nasce la santità.

La famiglia si consacri al Sacro Cuore di Gesù ed a me. Incominciate a cambiare la vostra vita nella fa­miglia... Che la vostra famiglia sia un fiore armonioso che io desidero donare a Gesù... Che ogni famiglia sia attiva nella preghiera; desidero che un giorno si veda­no i frutti nella famiglia...

Ogni uomo è prediletto al mio cuore e ringrazio tutti coloro che nelle loro famiglie hanno dato impulso alla preghiera.

Per prima cosa dovete amare la vostra famiglia.

Rinnovate il digiuno e la preghiera nelle vostre (famiglie»[38] .

La Madonna evidenzia chiaramente l'importanza della famiglia come primario gruppo di preghiera in cui porre, con la lettura della Bibbia, con la preghiera del Rosario e con la pratica dei Sacramenti, al centro Dio. In famiglia e grazie ad essa è possibile evangelizzare i figli ed ottenere con la preghiera del Rosario tutte le grazie necessarie[39] .

«La Madonna disse che bisognava recitare il rosa rio per ottenere le grazie durante l'anno» (31).

«...Dodici milioni di italiani consultano un "operatore magico" almeno una volta all'anno e sono cirro seicento i gruppi e le congreghe a sfondo magico nel nostro paese». Avvenire 4/11/1992, pag. 8.

Che cosa avviene oggi invece? Le famiglie in  genere non pregano più, la Bibbia se ne guardano bene dal leggerla e quando va bene, mandano i figli nelle scuole cattoliche ed a catechismo. Diversamente I i iscrivono alle scuole «pubbliche», in molte delle quali i crocifissi sono stati praticamente aboliti, in cui il permissivismo trionfa e la cultura laico-massonica impera[40] .

Quando poi si ha bisogno di qualche «grazia», si va dal mago con i risultati che spiegherò più avanti.

Penso che a questo punto il lettore cominci a ca­pire perché il diavolo è così forte. Lo è perché la sua forza è direttamente proporzionale al peccato (violazione della legge di Dio) ed inversamente proporzionale alla preghiera. Dio lascia liberi... anche di prendere le batoste e d'andare all'Inferno: «Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del proprio volere. Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buon volere. Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'ac­qua; là dove vuoi stenderai la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; ad ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà» (Sir 15, 14 seg.) - «Avete visto l'Inferno, dove vanno le anime dei Poveri Peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato» (La Madonna ai bambini di Fatima[41] . A questo proposito, durante un esorcismo di Mons. Luigi Novarese, il demonio affermò che nes­sun vero devoto alla Madonna andava all'inferno. Disse al sacerdote che l'interrogava che Maria era stata «crea­ta apposta»[42]. Io stesso ho ascoltato più volte, durante gli esorcismi, lamentarsi i demoni dell'attività della Ma­donna tutta tesa a salvare le anime in generale ed in particolare quelle dei suoi devoti.

Abbiamo visto prima come la Madonna, e quindi il Signore, desiderano la famiglia. Vediamo adesso co­me la vuole il diavolo.

 

 

La cultura di morte

 

Più volte Papa Giovanni Paolo II si è lamentato della cultura di morte: aborti, suicidi, eutanasia, adul­teri ecc. La cultura dell'aborto - «La vita, una volt;, concepita, dev'essere protetta con la massima cura; l'aborto, come l'infanticidio, sono abominevoli delitti»[43] - ha praticamente offuscato il «Crescete e moltiplicatevi» (Gen 1, 28); la televisione, propinando molto spesso ideologie e modelli pagani, si è sostituita totalmente alla preghiera ed alla lettura della Bibbia e quindi la famiglia ha posto al proprio centro, inconsciamente ed in molti casi coscientemente, anzichè Dio, il diavolo.

«I mezzi di comunicazione sociale e in primo luogo la televisione esercitano un decisivo influsso e condizionamento sulla stessa concezione del matrimonio e sulla famiglia, in quanto sono veicolo di un modello culturale e pratico di vita che diverge, quando non ì, in aperto contrasto con quello proposto dall'etica evangelica. Questi influssi deleteri disumanizzatiti coinvolgono tutto il tessuto familiare, ma hanno, poi, particolare effetto su bambini ed adolescenti. La CEI sollecita il diretto coinvolgimento dei genitori nel loro compito di educare sé stessi e i propri figli ad un cor­retto uso dei mass media, secondo autentici criteri for­mativi, orientati allo sviluppo umano, morale e cristia­no. Tv e mass media, con il loro modo di proporre te­matiche sulla vita, sono lo specchio di un problema più generale rappresentato dalle tensioni che esistono tra il modello familiare proposto dal Vangelo e quelli largamente diffusi dalla società odierna; tensioni che causano litigi, ma anche vere e proprie crisi all'interno delle coppie e delle famiglie"[44] (Assemblea plenaria (lei vescovi italiani).

Dio è amore (1 Gv 4, 8) ed irradia amore, felicità e benessere, anche in questo mondo quando si osserva­no i suoi comandi. Satana è«L'omicida fin dall'inizio ed il Padre della menzogna» (Gv 8, 44); lui divide (se ne vantò anche in un esorcismo) quando non vi è preghie­ra perseverante. Ed il diavolo è forte perché non si prega, non si osserva la Parola del Signore e non si se­guono gli accorati suggerimenti di Sua Madre e nostra Madre: Maria Santissima destinata a schiacciargli il ca­po. Ma per fare questo la Madonna ha bisogno delle nostre preghiere in quanto Lei, che con un movimento di ciglia fa zittire l'inferno[45], nel rispetto del nostro libero arbitrio non può agire contro la nostra volontà. «Cari figli, oggi vi invito ad avvicinarvi ancora di più a Dio attraverso la preghiera; solo così potrò aiutarvi e proteggervi da ogni attacco satanico. Io sono con voi ed intercedo per voi presso Dio affinché Lui vi pro­tegga; però Mi sono necessarie le vostre preghiere ed il vostro «sì». Voi vi perdete facilmente nelle cose ma­teriali ed umane, e dimenticate che Dio è il vostro più grande amico. Perciò, cari figlioli miei, avvicinatevi a Dio perché Lui vi protegga e vi preservi da ogni male»

(Messaggio della Madonna di Medjugorje del 25/2/1992).

Siamo noi che ascoltiamo le lusinghe del diavolo: colui che ha sedotto Eva con la falsità.

 

«Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, ed il peccato, quand'è consumato, produce la morte» (Gc 1, 14/15).

 

«La Madonna è più contenta quando si prega in fami­glia» (Vika, veggente di Medjugorje).

Il divorzio

«Non avete letto che il Creatore da principio li creò ma­schio e femmina e disse: per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie ed i due saran­no una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo

non lo separi» (Mt 19, 4 seg.).

 

Naturalmente il diavolo, il divisore, fa di tutto per «dividere» e quindi, in contrasto con le frasi bibli­che riportate, opera al «meglio» per distruggere le fa­miglie. «Io le divido!» disse Lucifero in un esorcismo. Ovviamente lui separa solo quelle che non pongono Dio al centro, che non pregano unite ed i cui membri non frequentano i sacramenti. Contro le altre famiglie si rompe «le corna».

«Cari figli, oggi in modo speciale vi porto il piccolo Gestì perché vi benedica con la sua benedizione di pace e d'a­more. Non dimenticate che questa è una grazia che molla gente non comprende e non accetta. Così voi, che dite di essere miei e chiedete il mio aiuto, date tutto di voi stes­si; anzitutto date il vostro amore e l'esempio nelle vostre

famiglie.

Voi dite che Natale è la festa della famiglia; perciò, cari figli, mettete Dio nelle vostre famiglie al primo posto, af­finché Egli possa donarvi la pace e proteggervi non solo dalla guerra, ma anche, nella pace, da ogni assalto sata­nico.

Se Dio è con voi avete tutto, mentre quando non lo vo­lete siete poveri e persi e non capite dalla parte di chi state.

Perciò, cari figli, decidetevi per Dio e poi riceverete tutto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata» (Medjugo­rje-25 dicembre 1991).

 

«Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra, commette adulterio» (Mt 19, 9).

 

«Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito - e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito - ed il marito non ripudi la moglie»

 (1 Cor 7,10-11).

 

«Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso... Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia ri­spettosa verso il marito» (Ef 5, 28 seg.).

 

«Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprat­tutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele» (1 Tim 5, 8).

 

«Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di pa­role, conquistati considerando la vostra condotta casta e rispettosa. E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e ren­dete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere» (1 Pt 3, 1 seg.).

 

«Cari figli! Voi sapete che il tempo della gioia (Natale) è vicino, e che senza l'amore non otterrete nulla. Per que­sto per prima cosa dovete amare la vostra famiglia...» (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 13/12/1984).

 

Quante teorie, specialmente dal 1968 in poi, sulla libertà di divorziare, sui matrimoni liberi, aperti... e quanta gente dallo psichiatra![46]. Padre Jozo [47] so­stiene che «Quando una famiglia si divide, satana è presente!» e che «Non è possibile amare completamen­te la propria moglie o il proprio marito, se non si pre­ga, se non si pone Dio al centro della famiglia. Non è possibile dare da parte di ciascun coniuge la propria vita per l'altro». Ecco allora le divisioni «per incompa­tibilità» (cioè per egoismo, in quanto nessuno vuol ce­dere a favore dell'altro) e per adulterio causato, «dico­no» spesso gli interessati, da «Incompatibilità sessua­le». Lo Spirito Santo insegna: «Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito. La moglie non è arbitro del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il ma­rito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la mo­glie. Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione» (1 Cor 7, 3 seg.). Per meglio capire il concetto conviene meditare sulle seguenti pa­role della Bibbia, quindi di Dio: «Bevi l'acqua della tua cisterna, gli zampilli del tuo pozzo. Non scorrano fuori le tue fontane né sulle piazze i tuoi ruscelli. Sia­no per te soltanto, non per gli estranei insieme a te. Sia benedetta la tua sorgente! Possa tu trovare la gioia nella donna della tua giovinezza, amabile cerbiatta e gazzella deliziosa [48]. I suoi seni ti inebrino in ogni tempo, dal suo amore sia tu sempre attratto. Perché saresti attratto, figlio mio da un'altra, stringeresti al seno un'altra donna?» (Proverbi 5, 15 seg.) [49]-

«Come sono belle le tue carezze, mia sposa, quanto migliori del vino le tue carezze e il profumo dei tuoi unguenti più soave di tutti gli aromi!» (Cantico dei Cantici 4, 10) -«...i tuoi seni sono come due caprío­li, gemelli di gazzella, che pascolano tra i gigli...» (Cantico dei Cantici 4, 5).

La sessualità, nell'ambito del matrimonio, compo­nente essenziale dell'amore tra i coniugi è un dono di Dio; pensare il contrario è diabolico. Ma se da un lato il Signore, come abbiamo visto, stimola i coniugi ad una sana e costante sessualità (1 Cor 7, 5), dall'altro lato condanna ripetutamente l'adulterio (diventerebbe lungo elencare tutti i passi biblici che lo condannano; cito solo il comandamento «non commettere adulte­rio», il capitolo 5 dei proverbi, Malachia 2, 13 seg.). Lo condanna anche con lo sguardo (Mt 5, 27) in quanto preludio a relazioni più concrete e quindi di­struttive dell'amore tra i coniugi e tra i figli, provo­cando dissesti sociali, sensi di colpa, rancori e... pecca­ti a non finire (relazioni adulterine, peccati contro il prossimo ecc.). Ecco perché satana cerca sempre di se­parare le famiglie. Eppoi vi sono personaggi «esperti» che parlano di libero amore anche all'interno della coppia, con i risultati negativi che il Prof. Mario di Fiorino, primario psichiatra, ha ben illustrato in alcu­ne interviste[50].

 

«Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie...

La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa;i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa» (Sal 128)

Aborto

 

I figli sono un dono del Signore (Pr 17, 6; Gen 50, 23; Gb 42, 16). I comandamenti: «Non uccidere!» ed «Ama il prossimo tuo come te stesso!» ci ordinano di non uccidere... anche í bambini. Non importa se le legislazioni prevedono l'aborto. La scienza c'insegna che dal momento in cui l'ovulo è fecondato, si inaugu­ra una nuova vita che non è quella del padre o della madre, ma di un nuovo essere umano che si sviluppa per proprio conto[51]. Sulla base di questa considera­zione scientifica la chiesa afferma che «la vita, una vol­ta concepita, dev'essere protetta con la massima cura; e l'aborto, come l'infanticidio, sono abominevoli delit­ti»[52].

«Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello» (Gen 4, 9 seg.).

«Allora gli furono portati dei bambini perché impo­nesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridava­no. Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini venga­no a me, perché di questi è il regno dei cieli». E dopo aver imposto loro le mani, se ne partì (Mt 19, 13 seg.).

«Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mi 18, 10).

Il demonio, in nome di una falsa libertà ed in con­trasto con quanto sopra esposto, spinge le madri ad «ammazzare i propri figli, ciò che le bestie non fan­no!». Lo ha affermato, vantandosi, in un esorcismo di Padre Domenico Mondrone [53].

 

E quanto sia aberrante l'aborto lo dimostra l'esperienza di una madre femminista che, dopo aver vi sto il filmato «l'Urlo muto»[54] in cui veniva mostrato, mediante ecografia, un aborto in tempo reale, non ne volle più sapere di abortire.

Si cerca di giustificare l'aborto, in quanto conseguenza di una condanna della Chiesa nei confronti de gli anticoncezionali. Quando però si tratta di diffonde re i metodi naturali (come ad es. il metodo sintotermico con ausilio del controllo salivare o del muco cervi cale con microscopio portatile) se ne minimizza l'efficacia, giocando sull'ignoranza, e nei fatti si ostacola La diffusione di mezzi che la scienza ritiene estremamente validi, tant'è che vengono utilizzati da «ecologisti» tedeschi, per «ragioni ecologiche», in alternativa alla pillola[55]. Diabolico! Non vi sembra?

La droga: «comunione di satana»

 

Una fredda sera d'inverno la polizia, intervenen­do in forze, impedì un crudele rituale. Percossi da pu­gni e calci, diversi giovani, in un parco di Milano, ve­nivano costretti da alcuni delinquenti ad inginocchiarsi per «ricevere» la droga: la «comunione di satana». La scimmia di Dio non poteva perdersi un'occasione simi­le. Mentre Gesù Eucaristico, fonte di «vita, verità, via» libera l'uomo dal peccato (Gv 8, 36 - Lc 24, 30­-31 - Mt 26, 26 seg.) il demonio, mediante la droga, lo inserisce in una spirale di decadenza e di perdizione. E come Gesù si avvale dei discepoli per predicare l'accostamento Eucaristico, satana si serve dei suoi disce­poli per avvicinare i giovani alla droga. Meditino quei giovani che si sono allontanati da Gesù Eucaristico per seguire certi guru di cui parlerò più avanti.

Educazione familiare

 

Anche in questo campo satana interviene per creare generazioni ribelli ai genitori e soprattutto non educate cristianamente, e quindi ai veri valori sociali. Il compito fondamentale dei genitori consiste nell'inse­gnare ai figli tali valori. La Madonna di Medjugorje, come abbiamo visto, raccomanda assiduamente di leg­gere in famiglia ogni giorno la Bibbia, accompagnando­la con la preghiera. Che cosa avviene invece, nella ge­neralità dei casi? Molte famiglie non educano più i fi­gli secondo i valori evangelici; quando va bene, li affi­dano alle cure di qualche catechista che, imbevuto di teorie teologiche spesso in contrasto con la Bibbia, propina al ragazzo nozioni che somigliano molto più all'ideologia di un partito che alla vera ed eterna paro­la di Dio. A loro volta questi figli continueranno in peggio la via intrapresa dai genitori, con i risultati che tutti vediamo. Se non erro una statistica ha dimostra­to che per i ragazzi odierni Gesù occupa il quarto po­sto nelle classifiche dei personaggi più famosi. Ma ve­diamo un pò secondo la Bibbia come dev'essere impo­stata l'educazione familiare.

 

«Chi risparmia il bastone odia suo figlio,

chi lo ama è pronto a correggerlo» (Prov 18, 24).

 

«Correggi tuo figlio finché c'è speranza,

ma non ti trasporti l'ira fino ad ucciderlo.

Il violento dev'essere punito, se lo risparmi, lo diventerà ancor di più» (Prov 19, 18-19).

 

«Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà» (Prov 22, 6).

 

«La stoltezza è legata al cuore del fanciullo,

ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui» (Prov 22, 15).

 

«Già con i suoi giochi il fanciullo dimostra se le sue azioni saranno pure e rette» (Prov 20, 11).

 

«Non risparmiare al giovane la correzione, anche se tu lo batti con la verga non morirà; anzi, se lo batti con la verga, lo salverai dagli inferi» (Prov 23, 4).

 

«AZ figlio ed alla moglie, al fratello ed all'amico non da­re un potere su di te finché sei in vita» (Sir 33, 20).

 

«E meglio che i figli ti preghino

che non rivolgerti tu alle loro mani» (Sir 33, 22).

 

«Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta, per gioire di lui alla fine...

Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio e se ne potrà vantare con i conoscenti... Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite, ad ogni grido il suo cuore sarà sconvolto... Un cavallo non domato diventa restio, un figlio lasciato a se stesso diventa sventato...

Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare, che non debba digrignare i denti alla fine. Non concedergli libertà in gioventù, non prendere alla leggera i suoi difetti. Piegagli il collo in gioventù, e battigli le costole finché è fanciullo, perché poi intestardito non ti disobbedisca e tu ne abbia un profondo dolore. Educa tuo figlio e prenditi cura di lui, così non dovrai affrontare la sua insolenza» (Sir 30 seg.).

 

«Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, Padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino» (Col 3, 20).

 

«Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua Madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio ed agli uomini» (Lc 3, 51).

 

«Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sa­na dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uo­mini si circonderanno di maestri secondo le proprie vo­glie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole» (2 Tim 4, 3 seg.).

Sono parole molto dure, ma comprensibili se noi preghiamo lo Spirito Santo (unico vero maestro) come c'insegna Gesù nel Vangelo: «Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» (Lc 11, 13). Ed a questo proposito, credo che tutti saremmo illuminati sul fatto che non necessariamente bisogna comprare una frusta ed usarla realmente. Penso invece che tali parole vadano intese in un senso di decisa autorità; che vada cioè bandito il per­missivismo, il padre «amicone». Molti passi del libro dei «Proverbi» manifestano chiaramente l'amore che Dio nutre per gli uomini chiamati già allora figli «Ascolta, fi­glio mio, l'istruzione di tuo padre e non disprezzare l'in­segnamento di tua madre...» (Prov 1, 8 seg.).

Molti psicologi non sono d'accordo sulle frasi bi­bliche inerenti all'educazione dei figli. Benjamin Spock fu uno di questi. Attraverso i suoi libri di pedagogia guidò per un quarto di secolo l'educazione giovanile mondiale con le sue teorie sulla «comprensione» e la «permissività». Pentitosi a causa dell'esperienza nefasta delle sue teorie, documentata dalla «pratica», scrisse

un'autocritica che si può sintetizzare come segue[56]

1) E stato un errore che i genitori si siano arresi alla scienza ed alle sue teorie di moda nell'opera edu­catrice dei figli, mentre avrebbero dovuto seguire di più il buon senso dei vecchi (Bibbia, NDA).

2) Quella dei pediatri, degli psichiatri, degli psi­cologi, insegnanti, assistenti sociali, è stata una crudele imposizione sui genitori.

3) I genitori, storditi da tante teorie pedagogiche, analisi psicologiche e sociologiche, hanno perso la fidu­cia in se stessi, diventando educatori insicuri ed inca­paci di ogni valida azione educativa.

4) Le teorie della «comprensione» e della «permissività» hanno prodotto generazioni di individui viziati, deboli ed impreparati ad affrontare la vita.

5) I bambini oltre a sentirsi amati hanno bisogno di sentirsi guidati dall'autorità dei genitori.

6) I ragazzi hanno bisogno più di disciplina che non di libertà e di permissività (le quali poi finiscono per tradursi in una sottomissione dei genitori ai ca­pricci dei figli).

7) La punizione e la correzione, compreso magari I'antico schiaffone paterno (ma la Bibbia non c'insegna proprio questo? NDA), sono di grande aiuto nello svi­luppo della personalità creando contrasti-prova.

8) A forza di parlare di «libertà» e di «spontanei­tà» si è creata una scuola «senza autorità» che ha fini­to per offrire al ragazzo una libertà di sviluppo in­controllata» (la violenza nelle scuole ne è una prova! NDA) che lo ha isolato senza educarlo.

9) Occorre più autorità e disciplina in famiglia ed a scuola, meno servilismo verso la «pseudoscienza» e la «corrente di moda» e maggior fiducia nei propri mezzi (meglio dire nella Parola di Dio! NDA).

Ma chi sono i guru da cui derivano molte teorie psicologiche della comprensione e della permissività?

Ennio Innocenti nel libro «Critica alla Psicoanali­si» riporta alcune considerazioni estremamente illumi­nanti: «Del resto si consideri l'atteggiamento che Freud riservò ai suoi continuatori: egli disprezzò i suoi allievi (che Jung giudicava un'accozzaglia di decadenti e di mediocri), qualificò Adler e Jung - dopo averli tanto esageratamente stimati - come pazzi odiosissi­mi, riconobbe che anche altri collaboratori, e tra i principali, erano proprio pazzi: il suo amico Weiss s'impiccò al ritorno dalla luna di miele; Otto Gross, tanto stimato, divenne assassino e morì suicida; Frink, tenuto in altissima considerazione, impazzì dopo il di­sastroso matrimonio caldeggiato dallo stesso Freud; Tausk, ritenuto tanto geniale, morì suicida sconvolto da una pazzia sconcertante; una sorte analoga toccò a Federn (il maestro del triestino, Edoardo Weiss, primo psicoanalista italiano); Rank stesso, il devotissimo se­gretario di Freud, non poté sfuggire al suicidio, esito di una pericolosa pazzia che lo devastò per vari anni; pazzo morì anche Reich; Stekel, cui erano state affida­te alte responsabilità nella promozione del movimento psicoanalitico, si meritò da Freud la definizione di «alienato morale»; Ferenczi, personaggio ancor più au­torevole, morì completamente pazzo... (tacciamo di al­tri collaboratori meno noti)». Alcune pagine del libro citato sono dedicate alle tendenze omosessuali di Freud: il «risolutore» dei problemi sessuali degli altri. E piano piano, attraverso certe teorie permissivistiche, anche in campo sessuale, siamo arrivati al libro del teologo canadese André Guidon che propugna il libero amore in tutte le sue accezioni, anche tra omosessuali. In particolare il teologo afferma che: «Dal momento che nella Bibbia si parla solo di libertà e di amore, questi due principi si affermano in un amore libero a qualsiasi livello». Si dichiara pertanto a favore degli omosessuali «i cui comportamenti sono per loro l'unica scelta sana quando il loro stato è irreversíbile»[57]. Che la Bibbia permetta quanto affermato dal teologo canadese è un falso gravissimo. Al contrario - disse allora il Signore: «Il grido contro Sodoma e Gomorra è troppo grande ed il loro peccato è molto grave. Vo­glio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sape­re!» (Gen 18, 20/21). Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te que­sta notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!» (Gen 19, 5). E per il «vizietto» e per altre empie­tà Dio distrusse Sodoma e Gomorra col fuoco.

Troviamo inoltre nella Bibbia i seguenti passi che ci illuminano sul peccato di omosessualità:

«Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; do­vranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro». (Lev 20, 13) - «Non avrai con maschio rela­zioni come si hanno con donna: è abominio» (Lev 18, 22).

«Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infa­mi; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono ac­cesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento... E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa» (Rom 1, 26 seg.).

Eppoi ci lamentiamo dell'AIDS! Ma se alcune per­sone si trovano in tale situazione che cosa possono fare per uscirne? La Madonna a Fatima ed a Medjugorje ha spiegato che con la preghiera ed il digiuno è possibile ottenere tutto! Solo che, come afferma suor Elvira [58] (fondatrice con ottimi risultati della comunità «Cena­colo» di Saluzzo per il recupero dei tossicodipendenti), è più pesante pregare il Rosario che lavorare in mi­niera!

Non ci dobbiamo comunque scoraggiare o scanda­lizzare, quando udiamo certa «teologia» in quanto Lo Spirito Santo c'insegna:

 

«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,

che pone nella carne il suo sostegno

e il cui cuore si allontana dal Signore. Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede;

dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salse­dine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia» (Ger 17, 5 seg.).

 

E la Madonna a Medjugorje ci invita «Che la pre­ghiera sia per voi la vita. Cari figli! Dedicate del tem­po solo a Gesù: Lui vi darà tutto ciò che cercate; Lui vi si rivelerà in pienezza...» (Messaggio 25/9/1987) -­ «Cari figli! Oggi vi invito all'abbandono totale a Dio. Tutto ciò che fate, tutto ciò che possedete datelo a Dio, affinché Lui possa regnare nella vostra vita, come Re di tutto ciò che avete. Solo così il Signore potrà guidarvi, attraverso me, nella profondità della vita spi­rituale. Figlioli! Non abbiate paura, perché io sono sempre con voi, anche quando pensate che non esista via d'uscita e che Satana regni...» (Messaggio 25/7/1988).

Dai guru, di cui ho riportato la fine «ingloriosa», è derivato un certo tipo di psicanalisi che cura le de­pressioni... eliminando il senso del peccato! Diversa­mente dalla «tristezza secondo Dio che produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte» (2 Cor 7, 10); tristezza che è occasione quindi di pentimento e, mediante la confessione, di distruzione dei peccati e di ritrovata felicità. Finché si resta nel peccato, soprat­tutto nel rifiuto di Dio, non si può essere felici. Gra­zie a certi psicanalisti «atei» si è eliminato totalmente il senso del peccato. Maria Maddalena era una pecca­trice ed era posseduta da sette demoni. Si convertì; Gesù la guarì e diventò santa.

Circa 400 mila persone ogni anno in Italia ricorrono agli psicoterapeuti, di cui molti si definiscono atei! Quanta catechesi pagana! E quante anime al diavolo!

Il femminismo

 

«Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mo­gli siano soggette ai loro mariti in tutto... E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei... così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso» (Ef 5, 22 seg.).

 

E Gesù che ha liberato la donna circa duemila anni fa «Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3, 28). L'ha liberata, come l'uomo, dalla schiavitù del peccato. Quando lo Spirito Santo afferma che capo della moglie è il marito, intende ovviamente una dipendenza basata sull'amore, in cui da parte di entrambi si vive per l'al­tro. Un esempio fondamentale lo ricaviamo dalla Sacra Famiglia: Maria era sottomessa, prima a Dio, poi Giuseppe. Non ha sicuramente sofferto di questo, ma per ben altro; e ciò non le ha impedito di diventare Regina di tutti gli angeli ed i Santi, con buona pace delle femministe che si lamentano e che, scimmiottando l'uomo, l'hanno seguito nei suoi errori e nelle sue idolatrie (protagonismo, carriera, falsa libertà ecc.), a tutto danno dei figli.

L'ideale di donna, secondo Dio, è descritto nel ca­pitolo 31, 10 seq. dei Proverbi. Satana, come al solito, ha «inventato» un ideale femminile completamente opposto. Basta guardarsi attorno!

Educazione scolastica

 

Ho accennato, nel capitolo precedente, anche all'e­ducazione scolastica, altro importante pilastro della so­cietà. Ma pure in questo caso satana è riuscito ad influen­zarla in senso antibiblico e quindi a danno della società.

 

«Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poichè non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si op­pone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongo­no si attireranno addosso la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male» (Rm 13, 1 seg.).

Gli disse allora Pilato:

«Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà ed il potere di metterti in croce?».

Rispose Gesù:

 

«TU non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse dato dall'alto» (Gv 19, 10 seg.).

 

«Il diavolo lo condusse in alto, e mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse:

 

«Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani ed io la do a chi vo­glio. Se ti pronti dinanzi a me, tutto sarà tuo» (Lc 4, 5 seg.).

 

«State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni» (1 Pt 2, 13 seg.).

 

«Ricorda loro di essere sottomessi ai magistrati ed alle autorità, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le contese, di essere mansueti, mostrando ogni dolcezza ver­so tutti gli uomini» (Tito 3, 1-2).

 

«Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al pote­re, perché possiamo trascorrere una vita calma e tran­quilla con tutta pietà e dignità» (1 Tim 2, 1 seg.).

«Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto innan­zi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere ciò che abbiamo visto ed ascoltato» (Atti 4, 19 seg.).

 

Come sopra riportato è quindi estremamente im­portante ubbidire alle autorità costituite in quanto, co­me autorità, volute da Dio, che è un Dio di ordine, non di disordine o di ribellione. La Bibbia c'insegna che, per evitare di finire sotto le «sgrinfie» dei «satanisti» (Mt 4, 8 seg.), occorre «pregare per tutti gli uo­mini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità» (1 Tim 2, 1 seg.).

Nel contempo impariamo che quando ci troviamo di fronte a comandi che violano la legge di Dio, è ne­cessario ubbidire a Dio: l'unico giudice di tutta l'umanità (Atti 4, 19 seg.).

Il Prof. Simone Morabito, primario psichiatra di Bergamo, in un'intervista[59] ha affermato che il de­monio tende a distruggere o a rendere inefficaci i co­dici civili e penali della civiltà occidentale in quanto baluardi cristiani della medesima; modelli, anche se ovviamente imperfetti, di giustizia.

Per autorità s'intende ovviamente anche quella scolastica.

Vediamo che cosa avviene nelle scuole a questo proposito.

Uno dei pericoli, e forse il principale, che minac­ciano la scuola lo indicò papa Pio VIII nell'Enciclica «Traditi» del 24/5/1829: «...Fra tutte queste società segrete noi abbiamo risoluto di segnalarvene una di re­cente formato, il cui scopo è di corrompere la gioven­tù educata nei ginnasi e nei licei. Siccome si sa che i precetti dei maestri sono assai potenti per formare il cuore e lo spirito dei loro discepoli, così si mettono in opera tutte le cure e le astuzie per dare alla gioventù maestri depravati che la conducono nei sentieri di Baal mediante dottrine che non sono secondo Dio».

L'8 dicembre 1892, festa dell'Immacolata, papa Leone XIII (il papa della «visione infernale» e della famosa Enciclica «Rerum Novarum» ) pubblicò l'Enci­clica «Inimica Vis». Nei capitoli 8 e 9 di tale Enciclica leggiamo: «...Con gente sospetta di appartenere alla massoneria o a sodalizi ad essa aggregati procuri ognu­no di non aver amicizia o dimestichezza: dai loro frut­ti li conosca e li fugga. E non solo di coloro che, pale­semente empi e libertini, portano in fronte il carattere della setta, ma di quelli si eviti il tratto familiare, che si occultano sotto la maschera di universale tolleranza, di rispetto a tutte le religioni, di smania di voler con­ciliare le massime del Vangelo e le massime della rivo­luzione, Cristo e Belial, la Chiesa di Dio e lo Stato senza Dio... Se non che, trattandosi di una setta che ha tutto invaso, non basta tenersi contro di lei in sulle difese, ma bisogna coraggiosamente uscire in campo ed affrontarla. Il che voi, diletti figli, farete, opponendo stampa a stampa, scuola a scuola, associazione ad asso­ciazione, congresso a congresso, azione ad azione.

La massoneria si è impadronita delle scuole pubbliche; e voi con le scuole private, con quelle di zelan­ti ecclesiastici e di religiosi dell'uno e dell'altro sesso contendetele l'istruzione e l'educazione della puerizia e gioventù cristiana, e soprattutto i genitori cristiani non affidino l'educazione dei loro figli a scuole non sícure...»[60].

In quali scuole l'autorità scolastica è stata sman­tellata? In quali si promuovono anche i somari? 1 n quali sono stati eliminati i crocifissi? In quali si spaccia droga ed i ragazzi spacciatori vengono difesi da certi professori? In quali si tengono conferenze con «specialisti» che invitano i professori ad accettare gli insulti che i ragazzi «disadattati» propinano loro? In quali non si fa discernimento tra i «caratteriali» biso­gnosi di cure psichiatriche (in molte scuole i neuropsichiatri infantili non vengono mai interpellati con scuse varie) e che fanno quanto vogliono, con i portatori di handicap?

Per certi aspetti, purtroppo, non sfuggono a tale andazzo anche certe, speriamo poche, scuole private cattoliche. Del resto alcune illustri opinioni ci fanno meditare in proposito. «...Prima tentazione il denaro. Lungo i secoli capitò anche alla chiesa di essere tenta­ta di tradire il suo spirito per salvare le sue istituzioni; dicendo "no" a satana, Cristo dichiara che è meglio vedere perire un'istituzione piuttosto che mantenerla o farla rifiorire con il tradimento dello spirito.

Seconda tentazione il successo. E oggi presente con l'idolatria dell'efficientismo, con gli eccessi di pro­paganda, pressione sui nervi e sull'immaginazione, son­daggi, statistiche, colpi di pollice apologetici, culto del­la riuscita immediata.

Terza tentazione, il compromesso. Se la Chiesa accettasse di scendere a patti, le arriverebbero nume­rosi vantaggi grazie ai quali potrebbe assicurarsi il suo potere anche in molti campi non spirituali. Se Cristo avesse ceduto, avrebbe impegnato la Chiesa nella via del clericalismo. Come Cristo bisogna saper dire di no al denaro, al prestigio, al compromesso. Anche il rin­novamento della società potrà essere assicurato da un più forte senso del dovere, della giustizia e della soli­darietà: tutto in un clima di recuperata fiducia e spe­ranza»[61] (Cardinale Giovanni Saldarini).

«Anche se il costo delle scuole cattoliche è alto bisogna riconoscere che esse rendono un servizio incal­colabile al bene comune».

Il papa ha ribadito la necessità di una «chiara e coraggiosa proclamazione di Gesù Cristo come di colui nel cui solo nome c'è la salvezza»[62] (Giovanni Paolo II).

«Può accadere che con le loro imperfezioni o ad­dirittura con le loro colpe, anche dei vescovi vengano meno alle esigenze della loro missione e rechino danno alla comunità.

Non c'è da meravigliarsene: anche gli apostoli avevano dei difetti: durante la vita pubblica di Gesù litigavano per il primo posto; Paolo ebbe uno scontro con Pietro su questioni dottrinali ed aveva un caratte­re non facile. Infine ecco la consapevolezza della Chie­sa, formata da uomini, di essere peccatrice, dunque «semper reformanda». Il Cristo ha voluto operare per mezzo di uomini imperfetti e in certi momenti ripro­vevoli, perché al di sopra delle loro debolezze avrebbe trionfato la forza della grazia, data dallo Spirito San­to» (Giovanni Paolo II).

A dimostrazione che purtroppo anche in certe scuole cattoliche si è perso il senso «evangelico», ripor­terò alcune lettere, inviate anche alle autorità ecclesia­stiche che sintetizzano tale situazione.

 

(Omiss.) 23/5/1992

PREG.MA

MADRE SUPERIORA PROVINCIALE CONVENTO (OMISS.)

P.C DIVERSE AUTORITÀ ECCLESIASTICHE

P.C MADRE GENERALE OMISS.

Mi permetto segnalarvi una situazione insostenibi­le che accade presso l'Istituto (Om.iss). Vige in tale scuola una squadra di bambini delle elementari che si comportano da teppistelli e, probabilmente influenzati da qualche film che spesso la televisione ci propina ad ogni ora, picchiano e spaventano le compagne di scuo­la. Se poi quest'ultime minacciano di raccontare alle maestre le violente molestie (percosse) di tali ,li, vengono picchiate dolorosamente. Recentemente mia figlia (omiss.) di otto anni che frequenta tale scuo­la mi ha raccontato che cinque di questi «bulletti» le hanno bloccate le braccia e le gambe durante l'intervallo (dopo essere uscita dai servizi); le hanno tappato la bocca (per impedirle di chiamare il maestro  così ha raccontato anche una sua amica pure lei spesso vit­tima di tali soprusi e testimone dell'accaduto) e la mal­trattavano. Solo l'intervento provvidenziale di un com­pagno più grande ha impedito il prolungarsi di tale violenza. Episodi simili accadono spesso, sempre a danno delle bambine. E ciò denota una scarsa sorve­glianza (lamentata anche da alcuni genitori).

Qualche volta tali bambini «bene educati» si tolgo­no i calzoni mostrando le parti intime alle bambine, mi­nacciando quest'ultime di non dirlo alle maestre. Mi so­no rivolto alla direttrice Madre (omiss.); ma inutilmente, in quanto ha avallato la testimonianza dei teppistelli (cinque testimonianze di bambini solidali - formano in­fatti una piccola banda) contro quella di mia figlia inter­rogata circa quattro volte nell'arco della giornata. E faci­le frastornare un bambino! Soprattutto se nutre timore reverenziale e... paura di prenderle dai compagni.

Ho comunque in mio possesso della documenta­zione che prova la verità circa le quotidiane azioni di tale banda di teppistelli. Prima di passare tale docu­mentazione alla Procura della Repubblica minorile di (omiss.) per l'esame del caso, poiché sono credente e non desidero colpevolizzare tutto l'Istituto (omiss.) che ha fornito anche fior di sante, mi permetto segna­larvi la questione con la speranza che venga risolta de­finitivamente a tutto vantaggio di una sana educazione evangelica. Cardine di tale educazione, lo ripetono co­stantemente i vescovi, è la giustizia. Non per niente il papa raccomanda di reagire ai soprusi, sempre con i mezzi legali.

Certo di un vostro interessamento in merito e si­curo di una Vs. cortese risposta, Vi prego di gradire i miei più distinti saluti.

P.S.

Resto a disposizione per fornire la documentazio­ne a supporto della mia denuncia. Tale documentazio­ne verrà allegata alla mia denuncia all'autorità giudi­ziaria in caso il problema non venisse risolto.

 

La Madre Provinciale della Congregazione rispose a questa la lettera:

 

«Egregio Signore,

ho preso atto della sua lettera inviatami via Fax. Provvederò sollecitamente ad una accurata verifica di quanto Ella mi segnala.

Nel frattempo credo che sia più che opportuno -­nel rispetto di doverosi rapporti di fiducia e di colla­borazione con la direzione della scuola cui ha affidato la propria bambina - impostare tutto il discorso in termini di maggiore cordialità e - ripeto - di fidu­cia».

Risposta del padre della bambina:

 

(Omiss.), 28-5-1992

PREG.MA MADRE SUPERIORA PROVINCIALE (OMISS.)

P.C MADRE GENERALE (OMISS.)

P. C DIVERSE AUTORITÀ ECCLESIASTICHE

 

La ringrazio per la Sua risposta in merito alla mia denuncia e perché ha deciso di verificare l'accaduto.

Per quanto riguarda l'invito alla correttezza che Lei mi suggerisce, non Le nascondo che mi lascia assai perplesso in quanto:

a) quando mia moglie lamentò il fatto a madre (direttrice - omiss.) il mattino del 22/5 c.m., ricevette per risposta: «Se fosse vero...», e la direttrice non si prese la briga di chiedere neppure il nome dei «teppi­stelli» capeggiati da (omiss.). Interrogò poi (senza aver chiesto i nomi a mia figlia. Come faceva a conoscerli?) mia figlia (vittima) in presenza dei violenti aggressori. Mi risulta che normalmente le interrogazioni, anche di polizia, vengono condotte separatamente. Non dobbia­mo trascurare il fatto che tali teppistelli picchiano le bambine se riferiscono alle maestre le loro angherie (e ciò risulta da precise testimonianze). L'atteggiamento di Madre (direttrice - omiss.) è stato solo sprovve­duto?

b) Quando il pomeriggio mi chiamò e mi disse che la bambina aveva «vissuto» la vicenda (immaginan­dola?), che i compagni l'avevano immobilizzata (tap­pandole anche la bocca!) per gioco, le obiettai che non ero d'accordo su tali giochi. Di fronte allo stupore di Madre (direttrice - omiss.) le risposi che se fosse suc­cesso un'altra volta avrei denunciato gli episodi alla procura minorile. Madre (direttrice) mi invitò a ritira­re subito la bambina e ad accomodarmi (correttezza?). Da quando si allontana la vittima e non il violento? «Il violento dev'essere punito, se lo risparmi, lo diven­terà ancor di più» (Proverbi 19, 19).

Poiché nessuno, fino ad oggi, ha sentito il dovere di ascoltare la mia versione e di esaminare la docu­mentazione in mio possesso (democratico? Evangeli­co?), racconterò i fatti.

La bambina è stata, due volte nella stessa giorna­ta, immobilizzata dalla banda di (omiss.) e maltrattata. Altre volte (omiss.) la sollevava per la felpa provocan­dole dolori al seno (abbiamo consultato anche il pedia­tra a tale riguardo); la colpiva, senza essere stato stuz­zicato (come dimostra la documentazione in mio pos­sesso), con calci e pugni nella pancia e con calci alle gambe; durante la lezione di educazione fisica le hai fatto volontariamente lo sgambetto provocandole esco­riazioni e botte alle gambe tali da richiedere l'aiuto di due sue compagne per essere accompagnata ai servizi e per essere medicata; per due volte le ha anche fatto sbattere la testa contro il muro (giochi innocenti o pu­ra delinquenza minorile?). Altre volte la «banda» cat­turava alcune bambine e piegava le loro braccia dietro un albero fino allo spasimo. In riferimento a quanto esposto possiedo, come ripeto, documentazione.

Tutto ciò è avvenuto in aperta violazione delle norme dettate dal magistero della chiesa.

La mamma di (omiss.), compagna di classe di mia figlia, qualche mese fa, entrò furente in classe e da­vanti all'intera scolaresca rimproverò (omiss.) per aver fatto sbattere a terra la testa della figlia. Perché, salve errore, non è mai stato sospeso? Anzi, l'atteggiamento del ragazzo è peggiorato!! Connivenza? (Cito le parole del Papa).

Quindi, per quanto riguarda la mancanza di cor­rettezza, penso che il «mea culpa» dovrebbe recitarla qualcun altro.

In merito ai gravi fatti soprariportati non li ho ancora denunciati alla magistratura solo per tre ra­gioni:

a) il mio amore per la Chiesa, corpo mistico di Cristo al quale mi vanto, in virtù del battesimo e della fede, di appartenere e l'amore per Dio e Sua Madre mi hanno impedito, per ora, di sporcare, a causa del­l'operato di qualche suo membro, un'istituzione sacra;

b) mia madre, mia suocera, mia moglie hanno studiato presso l'Istituto (omiss.) e Madre (omiss.) (preside, fino alla morte, del medesimo Istituto), considerata santa da molti «laici» che l'hanno conosciuta, era zia di mia moglie;

c) nutro fiducia nelle autorità che derivano da Dio (Giovanni 19, 11) e com'è vero che opera lo spiri­to di satana (1 Giovanni 5, 19) anche nella Chiesa, è altrettanto vero che lo Spirito Santo, infinitamente più potente, se opportunamente pregato (Luca 11, 13 - Atti 1, 14 seg.) opera per illuminare chi deve deci­dere.

Voglia gradire i miei più cordiali saluti».

 

Purtroppo non è un episodio isolato.

 

«Montreal - Sembra un racconto dell'orrore: bam­bini normali, con l'unico difetto di essere orfani, veni­vano etichettati come mentalmente ritardati per otte­nere qualche dollaro (canadese) in più dallo Stato. So­no tanti, circa 4.000, nel Quebec le vittime di soprusi che hanno denunciato sette ordini religiosi di suore per i maltrattamenti subiti negli orfanatrofi-lager negli anni '50 e '60. Chiedono oltre 1.700 miliardi di lire di danni. Negli anni Cinquanta, il governo pagava agli orfanatrofi come quello di Montreal una retta di 75 cent al giorno per ogni bambino. Per i ritardati la ret­ta era invece di 2,75 dollari. L'orfanotrofio allora deci­se un «cambiamento di vocazione»: si trasformò in una istituzione psichiatrica etichettando i suoi assistiti co­me «idioti»[63] .

Tali episodi, se da un lato ci confermano che tut­ti siamo peccatori (Romani 3,9 seg.), dall'altro debbo­no stimolarci a vivere il seguente messaggio della Ma­donna: «Alla domanda di Marija Pavlovic: "Che cosa vuoi dire ai sacerdoti?", la Madonna ha risposto così: "Cari figli! Vi esorto ad invitare tutti alla preghiera del Rosario. Col Rosario vincerete tutti gli ostacoli che Satana in questo momento vuole procurare alla Chiesa cattolica. Voi tutti, sacerdoti, recitate il Rosario, date spazio al Rosario.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (Medjugorje- Martedì 25/6/1985).

 

Nel libro ho più volte accennato alla massoneria. Conviene quindi parlarne per comprenderne l'influen­za sul mondo mediante gli Stati, i mass media e i vari organismi sociali.

«Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su cia­scuna testa un titolo blasfemo. La Bestia che io vidi era simile ad una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il dra­go le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande. Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.

Allora la terra intera presa da ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago per­ché aveva dato il potere alla bestia ed adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».

Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per qua­rantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire be­stemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato».(Ap 13, 1 seg.).

La bestia

 

Apparendo a la «Salette», in Francia il 19 settem­bre 1846 (apparizione riconosciuta come autentica dal­la Chiesa), la Madonna a Melania ed a Massimino (i due veggenti) disse tra l'altro: «Lucifero si scatenerà. Si ergeranno le chiese di satana. La massoneria e lo spiritismo si rafforzeranno. Il materialismo si diffonde­rà in molti paesi. In questo tempo nascerà 1' Anticristo, un vero demonio incarnato, di religione ebrea. Farà prodigi. Arriverà a Roma. E ci sarà l'ultima guerra, mai vista prima. Per tre giorni il fuoco cadrà dal cielo. Il sangue scorrerà dappertutto. Sorgeranno due testi­moni, pieni di Spirito di Dio. Condanneranno gli erro­ri diabolici dell'Anticristo, ma saranno uccisi. Per mezzo del sangue, delle lacrime e delle preghiere dei giusti, Dio si lascerà piegare. Dopo tre giorni tutto sa­rà rinnovato... Dio sarà servito e glorificato!»[64].

Apparendo a Fatima, in Portogallo, il 13 luglio

1917 (apparizione pure riconosciuta come autentica dalla Chiesa), la Madonna consegnò a tre pastorelli,Francesco, Giacinta e Lucia (tuttora vivente), tre se­greti da rivelare al mondo intero. E Lucia racconta: «...Bene, il segreto consta di tre parti distinte, di cui ne rivelerò due.

La prima fu dunque la visione dell'inferno.

La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che pareva che si trovasse sotto terra. Immersi in que­sto fuoco, i demoni e le anime come se fossero braci trasparenti e nere o color bronzo, dalla forma umana, che fluttuavano nell'incendio, trasportati dalle fiamme, che uscivano da loro stessi, insieme a nugoli di fumo e cadevano da tutte le parti, simili alle faville che cado­no nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra gridi e gemiti di dolore e di disperazione che facevano raccapricciare e tremare di spavento. I demoni si di­stinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri.

Questa visione durò un istante. E siano rese gra­zie alla nostra buona Madre celeste, che in anteceden­za ci aveva rassicurati con la promessa di portarci in cielo durante la prima apparizione! Se non fosse stato così, credo che saremmo morti di paura e di terrore.

Poco dopo alzammo gli occhi verso la Madonna, che ci disse con bontà e tristezza: «Avete visto l'infer­no, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per sal­varle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quello che io vi di­rò, molte anime si salveranno e ci sarà pace. La guerra finirà presto. Ma se non smettono di offendere Dio, sotto il regno di Pio XI, ne comincerà un'altra peggio­re (2a guerra mondiale, NDA). Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che sta per punire il mondo a causa dei suoi crimini, per mezzo della guer­ra, della fame e della persecuzione alla Chiesa ed al santo Padre. Per impedirla, io verrò a domandare la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato (avvenuta, come richiesto dalla Madonna, nel 1984 ad opera di Papa Gíovanni Paolo II [65] e la comunione

nei primi sabati. Annuncio che da parte mia prometto di assistere, in punto di morte, coloro che, nel primo sabato di cinque mesi consecutivi, si confesseranno, ri­ceveranno la Santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per almeno un quarto d'ora, meditando i misteri del Rosario con l'intenzione di ri­parare il mio Cuore Immacolato. Se daranno retta alle mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace; se no, diffonderà i suoi errori (comunismo, NDA) nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati ed il santo Padre avrà molto da soffrire, parecchie nazioni saranno an­nientate. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il santo Padre mi consacrerà la Russia, che si converti­rà e sarà concesso al mondo un certo periodo di pace»[66].

Il prof. Zampetti nel libro «La profezia di Fatima ed il crollo del comunismo» ha spiegato con estrema chiarezza quanto profetizzato a Fatima e le relative conseguenze (66).

I primi due segreti furono rivelati nel 1942. «...II terzo segreto, per comando della Madonna, giunse solo in Vaticano. Fu pubblicato sul «News Europa del 15/10/1963 uscito a Stuttgart in Germania, e su «Lo Specchio» del 14 aprile 1967, a firma di Giulio A. Schettini. Mai fu ufficialmente smentito (67). In tale segreto la Madonna disse: «Un grande castigo cadrà sull'intero genere umano nella seconda metà del XX secolo. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimino, a la Salette... In nessuna parte del mon­do vi è ordine, e satana regna sui più alti posti, de­terminando l'andamento delle cose. Egli effettiva­mente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della chiesa; riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scien­ziati, che inventano le armi con le quali sarà possi­bile distruggere, in pochi minuti, gran parte dell'u­manità... Se questa (umanità) non si convertirà, Id­dio castigherà gli uomini con maggior severità che non abbia fatto con il diluvio, e verrà il tempo dei tempi e la fine di tutte le fini. Anche per la Chiesa verrà il tempo delle sue più grandi prove. Cardinali si opporranno a Cardinali, Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file, ed a Roma vi saran­no grandi cambiamenti. Una grande guerra si scate­nerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fu­mo cadranno dal cielo. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora, e coloro che resteranno in vita invidieranno i morti... In ultimo; quelli che so­pravviveranno ad ogni evento, proclameranno nuova­mente Iddio e la Sua gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così perver­tito!» (67).

A Medjugorje la Madonna in sintesi chiede la pace, irradiandola prima in famiglia e nell'ambiente circostante.

 

«Cari Figli.

Oggi come mai prima vi invito a pregare per la pace: la pace nei vostri cuori, la pace nelle famiglie e la pace an­che nel mondo intero, perché satana vuole la guerra, vuo­le l'assenza della pace e vuole distruggere tutto ciò che è buono.

Perciò, cari figli, pregate, pregate, pregate.

Grazie per aver risposto al mio invito» (Medjugorje – 25 marzo 1993).

 

La Madonna chiede la preghiera quotidiana del Rosario intero; la preghiera familiare; la lettura della Bibbia; la frequenza ai Sacramenti e il digiuno. Spesso ripete che con la preghiera ed il digiuno è possibile tutto, anche allontanare le guerre: «Cari figli, io desi­dero che voi capiate la serietà della situazione e che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra pre­ghiera, ma voi pregate poco...» (Messaggio del 25/7/ 1991) -«...Perciò vi invito, cari figli, a pregare e a digiunare ancor più intensamente. Vi invito a qualche rinuncia per la durata di nove giorni perché col vostro aiuto si realizzi tutto ciò che voglio realizzare secondo i segreti iniziati a Fatima...» (Messaggio del 25/8/ 1991). Quest'ultimo messaggio venne dato in occasio­ne del golp contro Gorbaciov.

Ho riportato quanto sopra come parentesi, prima di proseguire nell'esame della massoneria, per far me­glio comprendere che la forza di satana e dei «suoi» fi­gli è direttamente proporzionale ai peccati dell'umani­tà ed inversamente proporzionale alla preghiera. Que­sto concetto servirà a capire meglio anche l'attività straordinaria di satana (infestazioni, possessioni, ecc. che tratterò più avanti) e la conseguente difesa da questa. In poche parole più viviamo e diffondiamo i messaggi della Madonna e maggiormente la forza di satana verrà distrutta o neutralizzata. Ecco perché il demonio fa di tutto per impedire che tali messaggi vengano vissuti o propagati. Ad es. quante volte avete sentito parlare di Fatima in relazione ai recenti avve­nimenti inerenti alla caduta del comunismo? Uno dei miracoli più grandiosi degli ultimi tempi, il crollo del comunismo profetizzato a Fatima, come avvenne con le mura di Gerico (Giosuè 6, 20). E ciò grazie alla consacrazione (avvenuta nel 1984) della Russia al Cuo­re Immacolato di Maria ed alle preghiere attivatesi grazie a Medjugorje.

Humanum genus

 

Secondo questa enciclica, scritta da Leone XIII: «... Il genere umano, dopo che per l'invidia di Lucife­ro si ribellò sventuratamente a Dio creatore e largitore de' doni soprannaturali, si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l'uno dei quali combatte sen­za posa per il trionfo della verità e del bene, l'altro per il trionfo del male e dell'errore. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo; e chi vuole appartenervi con sincero affetto e come conviene a salute, deve servire con tutta la mente e con tutto il cuore a Dio e all'unigenito Figliuolo di Lui. Il secondo è il regno di satana, e sudditi ne sono quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei comuni progenitori, ricusano di obbedire all'eterna e divina legge, e molte cose imprendono senza curarsi di Dio, molte contro Dio. Questi due regni, simili a due città che con leggi opposte vanno ad opposti fini, con grande acume di mente vide e descrisse Agostino, e ri­salì al principio generatore di entrambi con queste bre­vi e profonde parole: «Due città nacquero da due amori; la terrena dell'amore di sé fino al disprezzo di Dio, la celeste dall'amore di Dio fino al disprezzo di sé» (De Civit. dei, lib. XIV, c. 17)... Ma ai tempi no­stri i partigiani della città malvagia, ispirati ed aiutati da quella società, che largamente diffusa e fortemente congegnata piglia il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino insieme, e tentino le ultime prove. Imperocché senza più dissimulare i loro disegni, insor­gono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente ed a viso aperto a rovina della santa Chiesa, con proponimento di spogliare affatto, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefizi recati al mondo da Gesù Cristo nostro Salvatore... Imperoc­ché da fatti giuridicamente accertati, da formali pro­cessi, da statuti, riti, giornali massonici pubblicati per le stampe, oltre alle non rare deposizioni dei complici stessi, essendosi venuto a chiaramente conoscere lo scopo e la natura della setta massonica, quest'Apostoli­ca Sede alzò la voce, e denunziò al mondo, la setta dei massoni, sorta contro ogni diritto umano e divino, essere non meno funesta al Cristianesimo che allo Sta­to, e fece divieto di darvi il nome sotto le maggiori pene, onde la Chiesa suol punire i colpevoli... Nel giro d'un secolo e mezzo la Società Massonica propagossi con incredibile celerità; e trasformandosi per via di au­dacia e d'inganni in tutti gli ordini civili, incominciò ad essere potente in modo da parer quasi padrona de­gli Stati. Da sì celere e tremenda propagazione ne so­no seguiti a danno della Chiesa, della potestà civile, della pubblica salute quei rovinosi effetti, che i Nostri Antecessori gran tempo innanzi avevano preveduti. Imperocché siamo ormai giunti a tale estremo da dover tremare per le future sorti non già della Chiesa edificata su fondamento non possibile ad abbattersi di forza umana, ma di quegli Stati, dove la setta di cui parliamo o le altre affini a quella e sue ministre e satelliti, possono tanto... Ora poi, ad esempio dei Nostri predecessori, ci siam risoluti di prendere direttamente di mira la stessa Società Massonica nel complesso delle sue dottrine, dei suoi disegni, delle sue tendenze, delle sue opere, affinché meglio conosciutane la malefica natura, ne sia schivato più cautamente il contagio... E per fermo la morale, che sola ammettono i Framassoni, e che vorrebbero educatrice unica della gioventù, quella che chiamano civile ed indipendente, ossia che prescinde affatto da ogni idea religiosa. Ma quanto sia povera, incerta, e ad ogni soffio di passione variabile cotesta morale, li dimostrano i dolorosi frutti, che già in parte appariscono... Così corresi di gran passo ;all'intento di snaturare le nozze, riducendole a mutabili e passegger unioni, da formarsi e da sciogliersi a talento... Da questi brevi cenni si scorge chiaro abbastanza, chi sia e che voglia la setta massonica. I suoi dogmi ripugnano tanto e con tanta evidenza alla ragione, che nulla può esservi di più perverso. Voler distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso, e da lui assicurata di vita immortale, voler dopo ben diciotto secoli risuscitare i costumi e le istituzioni del paganesimo, è insigne follia e sfrontatissima empietà... In questo pazzo e feroce proposito pare quasi potersi riconoscere quell'odio implacabile, quella rabbia di vendetta, che contro Gesù Cristo arde nel cuore di satana. Similmente l'altra impresa, in cui tanto si travagliano i massoni, di atterrare i precipui comandamenti della morale, e di farsi complici e cooperatori di chi, a guisa di bruto, vorrebbe lecito ciò che piace, altro non è che sospingere il genere umano alla più ab­bietta ed ignominiosa degradazione... Del resto i tur­bolenti errori, che abbiamo accennati, debbono trop­po far tremare gli Stati. Imperocché tolto via il ti­more di Dio ed il rispetto delle leggi divine, messa sotto i piedi l'autorità dei principi, licenziata e legit­timata la libidine delle sommosse, sciolto alle passio­ni popolari ogni freno, mancato, dai castighi in fuo­ri, ogni ritegno, non può non seguirne una rivoluzio­ne e sovversione universale. E questo sovversivo ri­volgimento è lo scopo deliberato e l'aperta professio­ne delle numerose associazioni di Comunisti e Socia­listi: agli intendimenti dei quali non ha ragione di chiamarsi estranea la setta massonica, essa che tanto ne favorisce i disegni, ed ha comuni con loro i capi­tali principali».

Secondo Wurmbrand, Carlo Marx era satani­sta[67]: fu iniziato alla massoneria nella Loggia Apol­lo di Colonia. Garibaldi fu Gran Maestro di tutte le Massonerie[68] e Mazzini ricoprì il 33.mo grado del­

la Massoneria (70).

Ma il libro che meglio racconta i rituali segreti della Massoneria è «L'Eletta del Dragone» di Clotilde Bersone [69], tratto dalle sue memorie.

Clotílde Bersone nacque nel 1856 in Italia da fa miglia ragguardevole. Fu allevata «senza Dio» e a di­ciotto anni raggiunse il Padre, separato dalla madre, a Constantinopoli. Lì incominciò, introdotta nella Mas­soneria dal Padre, una costante ascesa all'interno di tale setta. Raggiunse il grado di «eletta» cioè «ispíra­ta». Vide animarsi la «statua della Bestia». Strinse un patto diabolico con il demonio e conobbe i principali protagonisti della scena mondiale. A Parigi diventò l'a­mante, dal 1877 al 1880, di A. Garfield, eletto nel 1880 Presidente della Repubblica degli Stati Uniti. Garfield era allora, clandestinamente, il capo dell'Alta Loggia degli Illuminati della Francia: e la Bersone, sempre secondo le sue memorie, di tal Loggia dappri­ma fu l'Affiliata, poi l'Iniziata e l'Ispirata, Sovrana grande Amante eletta dello Spirito.

Alla fine fuggì dalla Massoneria, si rifugiò in un convento di Clausura ginevrino prendendo il nome di Suor Maria Amelia. Pregando il «Rosario» consegnato­le da una suora, si liberò da satana. Scrisse le sue me­morie, tuttora conservate in tale monastero, in cui de­scrisse i veri rituali dissacratori (pag. 96 seg.) che tutti i massoni, dal meno importante al più alto in grado, devono, sempre secondo Clotilde Bersone, compiere. Per questo «tradimento» fu prelevata dalla portineria del convento da un giardiniere al soldo della massone­ria, portata in Loggia e crocifissa. Clotilde Bersone nelle sue memorie ha scritto: «Il Dragone e l'Agnello; il Cristo e l'Anticristo: tutto il vero segreto della Mas­soneria universale era là, schiacciando i miei occhi che non volevano vedere. Ed è per questo che questa festa della Crocifissione è la Pasqua trionfale delle Logge; per questo anche tutte le Logge, in luogo della dome­nica dei cristiani, sognano un po' dappertutto sulla terra di fare del venerdì il loro giorno di riposo e di baldoria per commemorare la loro vittoria»[70].

La Bersone racconta inoltre di un certo sacerdote, don Mazara, (pag. 228) «...Che aveva consacrato 120 ostie destinate alle vicine feste del Venerdì Santo». Tale sacerdote prendeva ordini dal Dragone e dissacra­va l'Eucarestia.

Che vi siano dei sacerdoti e vescovi purtroppo iscritti alla Massoneria non deve meravigliare. Giuda, apostolo e quindi vescovo (per equivalenza con i nostri giorni), tradì Gesù, con cui aveva vissuto e che aveva frequentato fino all'ultima cena (Messa), per trenta de­nari, il prezzo d'uno schiavo.

 

«Abbiamo la sensazione che da qualche fessura sia entra­to il fumo di satana nel tempio di Dio...» (Intervento di Paolo VI - 29 giugno 1972).

 

Don Ennio Innocenti nel suo libro «Inimica Vis» ha pubblicato (pag. 93) una serie di nomi di sacerdoti e vescovi iscritti alla Massoneria.

Il demonio in più esorcismi ha confermato l'ap­partenenza di ecclesiastici a tale setta[71] od a sue ramificazioni. Del resto l'Apocalisse di San Giovanni (13, 11 seg.) ci parla «di un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago».

Alla Massoneria furono e sono iscritte, come ve­dremo, persone che hanno dato vita a movimenti, nei fatti contrari alla Parola di Dio. Conviene co­munque ricordare che: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano, berrà il vino dell'ira di Dio che è versa­to puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell'Agnello. Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome» (Ap 14, 9 seg.).

 

«Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole» (2 Tim 4, 3 seg.).

 

Sette

 

Come corollario alla Massoneria sono sorte e sorge­ranno alla fine dei tempi, come lo Spirito Santo ci ha predetto, numerose sette. Non posso di certo elencarle tutte. Penso che nemmeno il Gris ci riuscirebbe[72].

Conviene comunque riportare i passi biblici di di­scernimento per non cadere nella rete delle sette.

«Orbene, se anche noi stessi o un angelo del cielo vi pre­dicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo pre­dicato, sia anatema! L'abbiamo già detto ed ora lo ripe­to: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!» (Gal 1, 8 seg.).

 

«...Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella car­ne. Ecco il seduttore e l'anticristo! Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete con­seguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non pos­siede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre ed il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo ín casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse» (2 Gv 7).

 

«Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio ri­manga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di tra­viarvi. E quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi am­maestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna» (1 Gv 2, 24 seg.).

 

Bastano i criteri sopraesposti, uniti alla preghiera, per permetterci di non finire in qualche setta. Convie­ne ricordarlo: satana, alla fin fine, cerca sempre di staccarci dalla Parola di Dio in quanto, come c'insegna il Salmo 119, «Gli empi mi insidiano per rovinarmi, ma io medito i tuoi insegnamenti. Di ogni cosa perfet­ta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini». - 119, 95/96 -«Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna. Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi in­segnamenti» - 119, 98/99).

Satanismo e rock satanico

 

Per satanismo s'intendono quelle sette che più o meno occultamente si occupano di adorazione satanica. Alcune, ad esempio le chiese di satana sorte come profetizzato dalla Madonna a La Salette, non fanno mistero di questa loro attività; altre, come la Massone­ria, occultano la loro vera essenza[73] , anche se spesso vi sono collegamenti tra la Massoneria e le altre sette.

Non ripeterò quanto ampiamente descritto al riguardo nei libri: «Adoratori del diavolo e rock satanico» di Corrado Balducci, «Il Rock n' Roll di Jean-Paul Regimbal, «Un cronista all'inferno» di Renzo Allegri. Ci­to solamente ad esempio il caso di Mick Jagger dei Rolling Stones «...A sua volta consacratosi a satana sotto l'influenza di Marianne Faithfull e di Anita Pallenberg. Queste due fattucchiere invitarono Kenneth Anger, lui stesso seguace di Aliester Crowley, ad ini­ziare Keith Richard e Mick Jagger a tutti i riti della magia nera. Quest'ultimo fu consacrato a satana nella setta massonica The order of the Golden Dawn (L'or­dine dell'Alba dorata), un'affiliazione degli illuminati. Fu così che Mick Jagger si è personalmente considera­to come l'incarnazione di Lucifero. Tre delle sue can­zoni lo affermano esplicitamente: Simpathy for the Devíl, To their Satanic Majesties, e Invocations of my Demon Brother».

Desidero inoltre ricordare che come «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!» (Ebrei 13, 8), pure sa­tana, dopo la caduta, è il medesimo «sanguinario». Co­me una volta faceva immolare i figli e le figlie a Moloch (Deuteronomio 12, 31 seg.), oggi fa ripetere, spesso con bambini od aborti, le medesime effera­tezze.

Per quanto riguarda i messaggi subliminali satani­ci, tanto temuti, che realmente esistono in alcune can­zoni rock, il Prof. Mario Di Fiorino (Primario Psichia­tra) ritiene[74] che siano in grado di influenzare la mente dei giovani ma, anche se palesi, non di determi­nare le loro scelte e ciò in piena linea con la Sacra Scrittura la quale dichiara che Dio ha creato l'uomo libero (Sir 15, 14 - 2 Cor 3, 17). Ben più funesti per i giovani sono, secondo me come anche secondo il prof. Di Fiorino, gli atteggiamenti di certi divi: trasgressivi, libertini, allergici ad ogni morale, ricchi e con velati accenti da satanisti. «...Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?» (Ap 13, 3/4).

Sesso, successo, potere e denaro sono le eterne lusinghe usate dal demonio per gabbare chi «lo ado­ra» (Mt 4, 8) e «Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la pro­pria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'Uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e rende­rà a ciascuno secondo le sue azioni» (Mt 16, 26 seg.).

Certi genitori farebbero molto meglio a crescere i figli secondo i messaggi che la Madonna di Medju­gorje insegna al mondo (sintetizzati in altra parte del libro) ed a pregare accordati per il bene della loro anima e del loro corpo (Mt 18, 19). Contro le poten­ze delle tenebre vince la preghiera, in particolare se accordata ed unita al digiuno ed ai Sacramenti.

«L'uomo non vive di solo pane, ma l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore» (Deut 8, 3).

 

Mass media

 

«Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna!» (Ap 22, 15).

 

«Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i menti­tori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E questa la seconda morte» (Ap 21, 8).

 

I mass media (giornali, riviste, televisione, cine­ma, teatro, radio ecc.) svolgono un ruolo spesso nega­tivo «...il cattivo uso dei mass media può portare alla manipolazione ideologica e politica, ugualmente la commercializzazione non regolamentata e la privatizza­zione delle telecomunicazioni hanno profonde conse­guenze negative che si ravvisano nel preferire la popo­larità alla qualità». L'Istruzione Vaticana continua af­fermando «...Che si fa sempre più urgente una giusta regolamentazione di questi mezzi, tenendo presente, tuttavia, che in alcuni luoghi l'intervento governativo rimane uno strumento di oppressione e di esclusione. Di qui la necessità che possano accedere ai mass media tutti i gruppi sociali e non solo quelli economici e po­litici più forti, che si stabiliscano regole per garantire che i mass media servano al bene comune, e che entri­no come ospiti rispettosi nelle case, senza offendere le famiglie ospitanti nei loro valori, anche religiosi»[75].

Sappiamo che la Massoneria è penetrata anche nei mass media: basta leggere le accuse di massoneria che spesso si lanciano i dirigenti di tali gruppi di potere. Per definizione teoricamente accettata i mass media dovrebbero fornire un'informazione obiettiva su quan­to accade nel mondo. Giampaolo Pansa nel libro «Car­te false» non pensa che ciò avvenga e lui, che non è certamente «bigotto», sempre nel suo libro, accusa molti colleghi d'essere dei «velínari» (cioè scrivani al servizio del potere politico-economico). Non è certo indice di democrazia non parlare o parlar poco dei mi­racoli; deridere le apparizioni Mariane, anche quelle, come Medjugorje, in cui la scienza medica considera «inspiegabili» certi fenomeni e giudica autentiche le estasi (16); trattare tutto il soprannaturale come un fe­nomeno da baraccone o da imbonitori; intervistare quasi esclusivamente gli atei o i «credenti addomestica­ti». Il lettore avrà già capito che mediante molti mass media si dà spazio quasi unicamente alla cultura laico massonica a tutto discapito di quella cristiana. Si parla dei «prodigi» di Sai Baba e quasi niente dei veri e propri miracoli, considerati tali anche dalla Chiesa. Si concede largo spazio a chi si occupa di droga esclusi­vamente da un punto di vista «umano», da USSL per capirci, e nei fatti lo si nega o quasi a chi utilizza la «Cristoterapia», recuperando radicalmente molti droga­ti con enorme successo, facendo largo uso di fede, pre­ghiera, Bibbia e Sacramenti; come ad es. Suor Elvira, Don Gelmini ed altri. E il caso di dire che satana, «dio di questo mondo, sta accecando la mente incredu­la di coloro che si perdono, poiché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagi­ne di Dio» (2 Cor 4, 3 seg.).

«I giornalisti e quanti operano nei "mass media", devono essere scrupolosamente fedeli alla verità. Debbo­no resistere pertanto ai "condizionamenti" ed "alla ma­nipolazione delle notizie", un rischio questo, molto alto.

L'influsso dei mezzi di comunicazione si fonda, soprattutto, sulla capacità di trasmettere informazioni e di offrire elementi utili per la loro valutazione; è ne­cessario che quanti operano nei mass media si impe­gnino nella onesta ricerca del vero che costituisce la premessa indispensabile per il rispetto dell'interlocuto­re e per un dialogo sincero tra promotori e ricettori del processo comunicativo... L'impegno alla verità de­ve valere, in modo particolare, per quegli organi di stampa che possono rivelarsi strumenti importanti per la formazione dei lettori e di una opinione pubblica attenta al messaggio evangelico. Ed è loro compito specifico mettere in guardia dai pericoli delle mode ef­fimere e della massificazione degli stili di vita; e ripro­porre, con costante fedeltà, i valori umani e cristiani, necessari per costituire una società veramente libera e solidale... I giornali cattolici rappresentano un efficace campo di azione pastorale e missionaria, in considera­zione del fatto che il mondo della comunicazione è in continuo fermento e costante evoluzione, luogo di in­contro e di confronto per le informazioni e le opinioni che condizionano, in modo spesso assai profondo, la mentalità e la struttura stessa della società civile e reli­giosa»[76] (Giovanní Paolo II).

«Dovrebbe essere chiaro che non tutti i cattolici che esprimono una opinione attraverso i mezzi della comunicazione sociale parlano per conto della Chiesa. Il vescovo, a qualsiasi nazione appartenga, non può tacere di fronte ad attacchi alla fede o a deformazioní della dottrina; deve quindi intervenire per una immediata confutazione dell'errore e una inequivocabile riafferma­zione dell'insegnamento della Chiesa: il suo intervento è una manifestazione necessaria della carità pastorale. Tocca al vescovo impegnarsi al massimo per garantire il diritto del fedele ad un insegnamento chiaro e per rie­quilibrare effetti negativi che, inevitabilmente, derivano dalla diffusione di idee confuse sulla fede e la morale. Il compito dei vescovi non è solo quello di intervenire per correggere: è importante che i professionisti della comu­nicazione sociale abbiano il sostegno spirituale e la forte solidarietà dell'intera comunità cattolica e, in partícola­re, godano di una attenzione particolare del vescovo e della sua accurata sollecitudine» (Giovanni Paolo II).

 

Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenute nascoste queste cose ai sapienti ed agli intelligen­ti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è pia­ciuto a te» (Mt 11, 25/26).

 

« F non fatevi chiamare maestri, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra di voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato» (Mi 23, 10/11).

 

«E quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rima­ne in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri...» (1 Gv 2, 27).

 

«Se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!» (Gal 1, 9).

«Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio ed utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giusti­zia...» (2 Tim 3, 14 seg.).

«Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono» (Lc 11, 13).

«Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei» (Mt 16, 6).

«Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti» (Sal 119, 99).

I teologi

Sacerdote: «C'è Maria Madre della Chiesa. Basta un suo cenno per tenere a bada tutte le schiere infer­nali!»

Lucifero: «Le solite vecchie ciance. Siete tutti im­bottiti di frasi fatte. Tutti addestrati all'uso dei luoghi comuni. Oggi, i primi a deridere questi slogan sono i vostri preti, i vostri dottori, quelli che io ho ben gon­fiato d'orgoglio e spirito. di rivolta». (Esorcismo di Pa­dre Mondrone) (43).

Sacerdote: «Tu e i tuoi teologi[77], quelli che ti

negano, che negano l'inferno!»

Lucifero: «Meglio, no!! Lasciali fare!!» (Esorcismo in cui era presente l'autore).

Qui non si parla dei teologi, studiosi di «questioni divine» il cui contributo può essere importante per una miglior comprensione della tematica divina, bensì di co­loro che in base a studi compiuti si ergono superbamente, in violazione di quanto asserito nella Sacra Scrittura e so­pra riportato, a unici depositari della «verità», conside­rando gli altri «fratelli» in Cristo degli «handicappati» bi­sognosi dei loro lumi. Dimenticano la differenza che pas­sa tra la «correzione fraterna» (Galati 2, 11) e l'offesa; e spesso scrivono lettere «accusatorie» nei confronti del pa­pa. Contro questi «strumenti delle tenebre» opponiamo la Bibbia ricordando ciò che Gesù rispose a satana zitten­dolo: «Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Matteo 4, 4) e quanto ci suggerisce la Madonna a Medjugorje: «Cari figli! Oggi vi chiamo affinché nelle vostre case leggiate ogni giorno la Sacra Bibbia, che dovrà trovarsi in un punto dove la si vede sempre e dove vi ricorda che deve essere letta e ac­compagnata con la preghiera» (Messaggio 18/10/1984).

Demonio: «Quando uscirò da questo corpo non so dove andare!»

Esorcista: «Perché non vai dai maghi?»

Demonio: «Sono già miei! Che cosa ci vado a fa­re?» (Esorcismo in cui era presente l'autore).

 

 

Maghi, Medium ecc.

«Chiunque commette il peccato, commette anche violazio­ne della legge, perché il peccato è violazione della legge» (1 Gv 3, 4).

«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno ed il cui cuore si allontana dal Si­gnore.

Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore ed il Signore è sua fiducia...» (Ger 17, 5 seg.).

 

«Non lascerai vivere colei che pratica la magia» (Es 22, 17).

 

«Se un uomo si rivolge ai negromanti ed agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo» (Lev 20, 6).

 

«Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la ne­gromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a mor­te; saranno lapidati ed il loro sangue ricadrà su di essi» (Lev 20, 27).

 

«Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi in mezzo a loro. Io sono il Signore, vostro Dio» (Lev 19, 31).

 

«Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passa­re per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione ed il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli in­dovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa que­ste cose è in abominio al Signore» (Dt 18, 10 seg.).

 

«Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, pro­vocandolo a sdegno» (2 Re 17, 17).

 

«Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, per­ché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evoca­to uno spirito per consultarlo» (1 Cronache 10, 13).

 

«Praticò la magia, gli incantesimi e la stregoneria; istituì negromanti ed indovini. Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi del Signore provocando il suo sdegno»

(2 Cronache 33, 6).

 

«Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i menti­tori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. h questa la seconda morte» (Ap 21, 8).

 

«Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona» (Mt 6, 24).

 

«Molti di quelli che avevano abbracciato la fede veniva­no a confessare in pubblico le loro pratiche magiche ed un numero considerevole di persone che avevano esercita­to le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti» (Atti 19, 18).

 

«Darai alle fiamme le sculture dei loro dei; non bramerai e non prenderai per te il loro argento e oro che è su di quelle, altrimenti ne resteresti come preso in trappola, perché sono un abominio per il Signore Dio tuo; non introdurrai que­st'abominio in casa tua, perché sarai come esso votato allo sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è vo­tato allo sterminio» (Deuteronomio 7, 25 seg.).

 

«Ma trovarono sotto la tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iamnia (cioè amuleti od oggetti offerti alle divinità pagane e che dovevano essere bruciati - Di 7, 25 s-, che la legge proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano caduti» (2 Maccabei 12, 40).

 

«Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo della luce. Non è però gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere» (2 Cor 11, 13/14/15).

 

«Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria,_ stregonerie, inimicizie, di­scordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubria­chezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavvi­so, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio» (Gal 5, 19 seg.).

«...In una città del Venezuela conoscemmo una ra­gazza afflitta da angoscia e paura. Ci raccontò che ave­va avuto un piccolo tumore vicino al collo che le faceva molto male e che per guarirne aveva assistito ad una se­duta spiritica in cui si invocava il servo di Dio José Gre­gorio Hernandez (un medico venezuelano il cui nome è utilizzato nelle sedute spiritiche per ottenere delle gua­rigioni). Il tumore era sparito lasciandole solo una pic­cola cicatrice, ma da quel momento la ragazza aveva perso la pace e la gioia. Il demonio aveva barattato la guarigíone». Da «Alzati e cammina» di Padre Dario Be­tancourt.

 

«Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babi­lonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno. Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione» (Daniele 4, 3-4).

 

«...Il diavolo non ha perseverato nella verità poiché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e Padre della menzogna» (Gv 8, 44).

 

«Molti falsi profeti sono comparsi nel mondo» (Gv 4, 1).

«...Il diavolo tenterà con ogni mezzo di dominare una persona secondo i suoi capricci, assicurandole che tutto andrà bene. Egli ne ha persuase molte a diventa­re «guaritori» infliggendo loro contemporaneamente numerose malattie.

Il diavolo non guarisce, ma inganna gli esseri umani usando quelli che io chiamo «sedativi spiritua­li»: qualche cosa, cioè, che offra un momentaneo sol­lievo alla parte malata, mentre procura dolore in un'al­tra parte del corpo (esempio: la vittima crede di essere stata guarita dalle vertigini e poco dopo incomincia a soffrire di emicranie).

Intanto il rappresentante si prende un bel po' di soldi e, poiché ha una capacità non comune di diagno­sticare, gode di una posizione che incute timore ed ispi­ra riverenza. Se la malattia è stata causata dagli uomini, egli lo dirà al paziente in termini precisi, talvolta speci­ficando addirittura quand'è iniziata. In questo modo molti ritengono che i rappresentanti del diavolo siano esseri diviní, perché partecipi di quella conoscenza - nascosta alla maggioranza - che Dio ha di noi» «Con­tro satana» - Emmanuel Milingo - pag. 167. Negromanzia (o necromanzia): evocazione dei morti per ap­prendere da loro l'avvenire o una cosa nascosta. (Enciclopedia Universale - Rizzoli).

Dopo aver riportato sia le frasi bibliche sia l'espe­rienza di apostoli di «Gesù», credo e spero che il let­tore cominci ad aprire gli occhi su un mondo tenebro­so che la Parola di Dio eternamente condanna. Un mondo che pecca contro lo Spirito Santo cercando di conciliare Dio e mammona, il Sacro con il profano. Don Gabriele Amorth, esorcista autorizzato a Roma, nel libro «Un esorcista racconta»[78] ci mette in guar­dia contro questi «falsi apostoli di Cristo». In un'in­tervista televisiva[79] conferma che anche se circondati da crocifissi ed immagini sacre, nel loro intimo sono legati al demonio ed agiscono da lui ispirati.

Cerchiamo di capire la differenza che passa tra un discepolo di Gesù ed un discepolo di satana. Sappiamo dalla Scrittura che: «Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. Non è però gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giu­stizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere» (2 Cor 11, 14/15).

Qualcuno obietta che anche i maghi invitano a pregare, anche loro impongono le mani come i disce­poli di Gesù. Cercherò di spiegare, sulla base della parola di Dio, la differenza che passa tra le due categorie di di­scepoli. Dal vangelo noi impariamo che Gesù prima predi­cava (Mt 9, 35-10, 7/8), poi guariva secondo la fede «Va', e sia fatto secondo la tua fede» (Mt 8, 13). I nella predicazione raccomandava: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi ,:i ranno date in aggiunta» (Mt 6, 33) - «Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona» (Mt 6, 24).

I maghi, ispirati dal demonio, sanno benissimo, che uno non può da un lato pregare e dall'altro rivolgersi  a chi viene condannato dalla Bibbia. La preghiera in tal caso rimane inefficace. Rivolgersi ai maghi alle altre categorie condannate dalla Sacra Scrittura costituisce un grave peccato contro il primo comandi mento.

«Dio può rivelare l'avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiane consiste nell'abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo. L' imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità.

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che svelino l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultane una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendevi propizie le potenze nascoste sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.

Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occul­te per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per pro­curargli la salute - sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad una intenzio­ne di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre al­l'intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche di­vinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l'invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento della credulità altrui». (Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, 2115 seg.).

Molti maghi procurano ed attivano, grazie a sa­tana, «fatture» su commissione; a volte anche all'insa­puta di chi si rivolge a loro ad es. per problemi di salute, d'amore o di affari. Cercherò più avanti, nei capitoli dedicati all'attività straordinaria del diavolo, di meglio spiegare che cosa sono le fatture.

Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompa­gneranno quelli che credono: nel mio nome scacce­ranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderan­no in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai mala­ti e questi guariranno» (Mc 16, 15 seg.).

 

«Nel tuo nome alzerò le mie mani» (Sal 63, 5).

 

L'imposizione delle mani

Il vangelo c'insegna che i «credenti» possono im­porre le mani per scacciare i demoni nel nome di Gesù e per guarire.

Anche i maghi lo fanno: che differenza c'è?

Innanzitutto, come ripeto, l'evangelizzazione. Nel finale del Vangelo di Marco sopraccitato notiamo che, Gesù domanda prima di evangelizzare, poi di scacciare - i demoni e di guarire, segni che «accompagneranno la predicazione». Nei maghi manca l'evangelizzazíone e ciò in contrasto col Vangelo dove acquista sempre posízione prioritaria ed indispensabile per ottenere il so­vrappiù (Mt 7, 33).

Per «credenti» inoltre s'intendono i veri discepoli di Gesù: coloro che vivono il Vangelo o che cercano per lo meno di viverlo. Quando Gesù invita a credere al Vangelo (Mc 1, 15), come lui stesso ha dimostrato con la sua vita, tale invito non dev'essere un semplice slogan, bensì un impegno di vita «...Chi dice di conoscerlo e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato» ( 1 Gv 2, 4 seg.). Un mago che di conseguenza pratica la magia, come può osservare la legge di Dio che la vieta?

Prima di imporre le mani i credenti debbono, come c'insegna lo Spirito Santo, osservare alcune «regole»:

a) Prima di tutto evangelizzare come ho spiegato prima;

b) pregare, mezzo di costante unione con Dio co­me Gesù ci ha insegnato, prima di imporre le mani e possibilmente in due (Mt 18, 19) «...Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, impose­ro loro le maní» (Atti 6, 6) -«Allora, dopo aver di­giunato e pregato, imposero loro le mani...» (Atti 13, 3);

c) pregare costantemente «...Tutti questi (discepo­li) erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù e con i fratelli di lui» (Atti 1, 14).

Oggi possiamo rapportare tale situazione alla cele­brazione Eucaristica (Messa) ed alla preghiera in fami­glia secondo le indicazioni che la Madonna ha dato a Fatima e sta dando a Medjugorje;

d) «Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui» (1 Tim 5, 22). Molti esorcisti «cadono» e subiscono feroci ven­dette per mancata osservanza di questo requisito. Spiegherò meglio questo concetto nel capitolo relativo ai demoni incarnati[80].

E comunque opportuno tener presente che è sem­pre Gesù che guarisce e scaccia i demoni: i discepoli, mediante la loro fede e preghiera, fungono da tramite; da «interruttore» della «luce». Un vero credente non può affermare d'avere un «fluido nelle mani», magari affidatogli dopo una visione «negromantíca». Questo lo dicono i maghi.

Un vero credente sa anche, confortato dalla Paro­la di Dio, che può, specialmente se padre di famiglia (Gen 27, 23), imporre le mani ai propri familiari dopo ovviamente aver pregato. Per quale motivo, a parte il discorso sul peccato, un credente dovrebbe aver biso­gno di un «altro»? È Gesù che guarisce, stimolato dal­la preghiera, quando incontra la fede tra chi impone nel Suo nome le mani e chi deve ricevere una guari­gione! Risparmiamo soldi, tempo... peccati e, se abbia­mo problemi, preghiamo in famiglia come la Madonna ci insegna ed il padre di famiglia imponga le mani ai propri familiari![81]

A conferma di quanto esposto riporterò un episo­dio denunciato alla Magístratura:

 

ATTO DI DENUCIA-QUERELA CON CONTESTUALE RICHIE­STA DI SEQUESTRO

La sottoscritta (omiss.), nata (omiss.)

ESPONE

Ho contratto matrimonio in (omiss.) col signor (omiss.)... I rapporti con mio marito sono sempre stati non poco tormentati. Soprattutto negli ultimi anni hanno però raggiunto punte molto elevate di tensione. A seguito di questa situazione, il mio equilibrio psico­fisico è stato pesantemente influenzato. La crisi più profonda si è verificata intorno alla fine del 1988 e agli inizi del 1989. Ero veramente sull'orlo di un esau­rimento nervoso molto pesante, accompagnato da una serie di diversi disturbi fisici. Incapace di trovare una soluzione ai miei drammi, pur incredula, decisi di ri­volgermi ad una chiromante di (omiss.)... Ebbi il pri­mo incontro il (omiss.). In quell'occasione, forse anche per il mio particolare stato d'animo, fui particolarmen­te impressionata dalle sue capacità («Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una giovane schiava, che aveva uno spirito di divinazione e procurava mol­to guadagno ai suoi padroni facendo l'indovina... - At­ti 16, 16 seg. - NDA). Il mio problema specifico era in quel periodo legato alla scelta di separazione da mio marito, che andavo pian piano maturando. Come pri­mo compenso mi venne chiesto l'importo di L. 100.000. In una seconda seduta, sollecitata dalla (omiss.) al fine di leggere meglio la mia situazione, la chiromante ebbe peraltro a prospettarmi la delicatezza del mio caso, che avrebbe sicuramente richiesto spese notevolissime. Al momento, confesso che non ne fui spaventata, grazie alle mie condizioni economiche soli­de, ma soprattutto convinta dalle capacità che la chi­romante mi stava nel frattempo dimostrando e di cui ero veramente stupita (alcuni miei disturbi fisici stava­no del tutto scomparendo, dopo anni di inutili cure, tanto per esemplificare). Nel mese di gennaio 1989 eb­bi pertanto a versarle la somma di L. 37.000.000 qua­le corrispettivo per l'intervento risolutore che mi pro­spettò in relazione ai problemi con mio marito. I miei contatti si andavano intensificando, grazie in particola­re ai risultati che mi sembrava di sperimentare in posi­tivo: le sedute erano fissate in numero settimanale di circa una e poi due. La cura che la (omiss.) dimostrava nei miei confronti era veramente notevole, quantome­no da un punto di vista di attenzione psicologica. Il mio equilibrio - almeno così allora ritenevo - anda­va sensibilmente migliorando. Capisco che possa essere un discorso molto delicato, ad una mente serena e da un punto di vista strettamente razionale (sono laureati in scienze biologiche). Percepivo tangibilmente alcuni miglioramenti nel mio stato di salute psico-fisica e ne ero particolarmente felice. In segno di riconoscenza, senza accorgermene, stavo entrando pian piano in un'avventura in cui solo ora mi rendo conto delle pe­santi conseguenze, e non solo da un punto di vista pa­trímoniale. La (omiss.) ebbe infatti a rivolgermi richie­ste di contribuzioni economiche sempre più numerose, pressanti e consistenti in ordine all'importo. Nel corso del 1989 ebbi pertanto a rilasciare assegni alla (omiss.) per circa il valore di una ottantina circa di milioni. Nel 1990 ebbi a consegnare alla (omiss.) la somma di circa trecento milioni. Lo scorso anno ebbi a versarle la somma di circa cinquecento milioni. Nei primi mesi di quest'anno i miei esborsi sono stati pari a circa duecento milioni. Con il trascorrere del tempo ebbi pian piano a rendermi conto della situazione nella quale mi ero venuta a trovare e, confesso, cominciavo a render­mi conto anche dei problemi gravissimi ai quali mi sta­vo esponendo, aiutata da alcune persone, nella specie alcuni sacerdoti. Cominciavo infatti a prendere co­scienza di essere manipolata, all'interno di operazioni di cui non avevo pienezza di cognizione. Infatti mi ac­corsi che gli assegni che consegnavo erano al centro di operazioni poco chiare. Mi rendevo altresì conto che la mia volontà non era più libera, la mia non era più una scelta autonoma, ma sotto la pressione della mi­naccia di interrompere il rapporto con me, e di farmi ripiombare nella situazione nella quale mi trovavo all'i­nizio, la (omiss.) mi induceva a firmare nuovi assegni (o cambiali, a partire dal giugno 1990) al fine di conti­nuare il rapporto positivo che con me aveva instaura­to. La mia paura era grande, temendo di perdere tutto quanto di positivo mi era stato procurato. Sentivo, in effetti, che alcuni dei miei problemi psico-fisici stava­no risorgendo. I modi della (omiss.) erano estrema­mente decisi e mi incutevano senz'altro paura. Ogni volta si ripeteva il copione, senza il coraggio da parte mia di ribellarmi, in uno stato di ansia e di non pa­dronanza delle mie decisioni. La (omiss.) era coadiuva­ta in questo dal signor (omiss.), che a quanto so incas­sava in gran parte gli assegni e le cambiali che io sot­toscrivevo. Nel novembre del 1991, prospettandomi il rischio di una perquisizione nella mia abitazione, la (omiss.) mi chiese addirittura di consegnarle i miei gioielli, che ovviamente non rividi mai più, sia per il loro valore affettivo che economico. La vicenda è con­tinuata sino al marzo 1992, quando mi sono decisa a dare un taglio alla storia, in particolare grazie all'aiuto dei sacerdoti cui ho prima accennato. Ho pian piano preso consapevolezza della piega che gli eventi andava­no assumendo. Chiesi aiuto alla (omiss.) per poter co­prire gli importi dei titoli che avevo sottoscritto, come mi aveva sempre assicurato. La (omiss.) ebbe però a negarsi: da qui i miei dubbi divennero sempre più fon­dati. Come un lampo, mi resi conto della situa­zione...».

 

«Quando sarai entrato nel paese che il Signore Dio tuo sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazio­ne o il sortilegio o 1' augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a sé». (Deuteronomio 18, 11).

Spiritismo e parapsicologia

 

«Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, sedotti dall'ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella coscienza» (1 Tim

4,1/2).

 

Secondo il dott. Franco Adessa (73), appassionato studioso di storia ed in particolare di storia della Mas­soneria, vi è una connessione tra la Massoneria, lo spi­ritismo (la cui diffusione in questo secolo era stata, co­me abbiamo visto, profetizzata dalla Madonna a La Salette) e la parapsicologia.

Secondo Adessa: «...Per comprendere meglio que­sti nessi è di estremo interesse leggere il libro del francese dottore in teologia, Enrico Delassus, scritto all'inizio di questo secolo e intitolato «Il problema del­l'ora presente». In quest'opera che ha meritato le lodi dello stesso Pontefice di quel tempo, Delassus, nel ca­pitolo LIV dopo aver trattato del culto di satana prati­cato in piena luce dai massoni d'Europa, termina con questa affermazione: «Lucifero non li lascia operare soli; egli lavora al loro fianco, quelli coi quali egli si mette in comunicazione diretta, quelli che lo chiamano giornalmente in mezzo a loro, che l'interrogano ed ascoltano i suoi oracoli, quelli che sono pronti ad ado­rarlo, se già non lo fanno, si contano a milioni nell'an­tico come nel nuovo mondo. Essi si danno il nome di spiritisti, in collaborazione coi demoni, lavorano alla fondazione ed all'organizzazione dello spiritismo: la re­ligione degli spiriti immondi».

Il 5 settembre del 1900, in una lettera pubblicata su di una rivista francese, Sua Eminenza il Cardinal Satolli, attesta che: «L'entusiasmo per questi fenomeni misteriosi ha prodotto l'indebolimento della fede cri­stiana nelle anime; ha destato la curiosità malsana, svi­luppato la superstizione, aperto il campo allo spirito di errore e di malizia e preparato così il regno dell'Anti­cristo».

In seguito Delassus riporta: «Il barone Carl du Frel, famoso spiritista, pubblica, nel 1905, un'opera dal titolo «La Morte, l'Aldilà, e la vita nell'Aldílà», nella quale afferma che «...non è più necessario ricor­rere all'insegnamento della Fede per conoscere l'avve­nire che Dio ci prepara (nell'aldilà) e che risponderà alle condizioni della sua giustizia...». Perciò, il barone Carl du Frel annunzia l'agonia della religione. Egli non si appaga di quest'affermazione, ma scrive contro il cattolicesimo pagine violente in cui accumula contro di esso gli errori, le calunnie e le obiezioni cento volte confutate».

Dopo aver illustrato l'essenza dello spiritismo e la sua diffusione nel mondo, Delassus afferma: «...Quello che si propongono i capi del movimento spiritista è, dunque, di far passare la direzione religiosa dell'uma­nità, dal magistero della Chiesa agli Spiriti, divenuti nostri familiari e nostre guide (anche Mons. Milingo nei suoi libri denuncia lo Spiritismo); e questi prepara­no le vie al regno universale del loro maestro, Lucife­ro... Gli spiritisti giungono a raggruppare discepoli ve­nuti da tutte le religioni e da tutte le contrade del mondo e formano, così, una nuova Chiesa a cui danno un nuovo culto e una nuova religione». Il Pastore Ber­verluls disse al Congresso spiritista del 1900: «Il cri­stianesimo sarà perfezionato dallo spiritismo... Allora non più preti, non più angustie di coscienza! Allora non più zelatori ciechi, non più adoratori dell'autorità di un libro (Bibbia, NDA, e ciò in contrapposizione con l'insegnamento della Madonna a Medjugorje); non più confessionalismo, non più sistema dogmatico, non più infallibilità di un uomo o di un libro. Allora non più timore di un Dio crudele e non più mediazione di Santi tra Dio e l'uomo».

Sempre secondo Adessa questo obiettivo «ecume­nico» degli spiritisti, cioè quello di voler livellare tutte le religioni per poi annientare il cattolicesimo e sosti­tuirlo con la loro nuova Chiesa, ci ricorda un passo della Costituzione massonica. Tale passo afferma: «L'i­dea della Massoneria è di riunire tutte le religioni e creare una religione universale: religione nella quale tutti gli uomini si accordano. Quindi, non più religio­ne intesa come legame tra Dio e l'uomo, ma come «ac­cordo» tra uomo e uomo! Questo stesso concetto di ecumenismo è stato espresso in modo molto più chiaro dal massone Marsaudon nella sua opera sull'ecumeni­smo. Egli si esprime con queste parole: «...Per noi, il cattolico, l'ortodosso, il protestante, il maomettano, l'induista, il buddista, il libero pensatore e i pensatori credenti non sono altro che nomi. Il nostro cognome suona: Massoneria».

«Un cattolico non può far parte di società segrete specie di quelle che, come la massoneria, rifiutano i dogmi cattolici e favoriscono una religione naturale».

«Rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa, e, perciò, l'iscrizione ad esse ri­mane proibita. I fedeli che appartengono ad associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla comunione»[82] (Cardinal Ratzinger).

Come in tutte le sette, anche nello spiritismo vi sono diverse classificazioni; qui, la grande divisione è in spiritisti e spiritualisti. Gli uni pretendono che le anime si reincarnino (e ciò in contrasto con la Bibbia «E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio... - Ebrei 9, 27 - NDA), mentre gli altri negano queste reincarna­zioni; quello che però li trova uniti è che né gli uni né gli altri vogliono sentir parlare di demoni o di angeli decaduti che, in realtà, sono i soli esseri coi quali essi abbiano a che fare».

Sempre secondo il dott. Adessa che fa riferimento al libro «Il cappello del mago» di Massimo Introvigne, tra i campioni dello spiritismo troviamo Mesmer i cui legami con la Massoneria non sono contestati. Me­smer, visceralmente anticlericale, è il padre autentico e riconosciuto dello spiritismo. Anche Robert Dale Owen, dopo il periodo trascorso alla scuola di Pesta­lozzi, si trasferì, negli Stati Uniti dove fondò le sue Comuni spiritico-socialiste-utopie e diventò il promoto­re di istituzioni nazionali che promossero lo spiritismo, il socialismo, il radicalismo, l'ecologismo e il Malthu­sianesimo. L'istituzione più famosa alla quale è legato il suo nome è lo Smithsonian Institute, che fornirà, in seguito, la maggior parte dei quadri per il ramo ameri­cano della Società per le Ricerche Psichiche; società, questa, che creerà, verso la fine del secolo, la discipli­na chiamata: parapsicologia.

Fondamentale fu inoltre, sempre secondo Adessa, il ruolo della famiglia di Robert Cecil nel promuovere la parapsicologia: il secondo presidente della Società di Ricerche Psichiche, infatti, fu Lord Arthur j. Balfour, membro della famiglia Cecil, il quale riuscì, per circa trent'anni, a mantenere la presidenza della Società nel­le mani di amici o stretti collaboratori della famiglia Cecil. Non si può dimenticare, inoltre, che la famiglia Cecil, a cavallo del diciannovesimo e ventesimo secolo, direttamente o attraverso parenti stretti, ricoprì le ca­riche di Primo Ministro, di Ministro del Tesoro, di Ministro della Marina, Responsabile della Pianificazio­ne del Ministero degli Esteri, detenendo, inoltre, la direzione del Parlamento. Altri personaggi, come Lau­rence Oliphant legato a Robert Cecil, furono legati al movimento spiritista internazionale, fornendo uno de­gli anelli indispensabili per la creazione della Società di Ricerche Psichiche e della disciplina della Parapsico­logia. Laurence Oliphant fu il più stretto confidente di Lord Palmerston - primo ministro inglese e Gran Maestro della Massoneria di Rito Scozzese -. Si unì alla comune spiritista di Thomas Lake Harris a Broc­ton, nello Stato di New York. Tra una seduta spiritica e l'altra riuscì a recarsi in Canada, Inghilterra e New York. Nel 1879 annunciò un suo piano per la coloniz­zazione della Palestina e su incarico del ministro degli esteri Robert Cecil si recò in Turchia per iniziare le trattative con l'impero turco.

«...Se la Psicologia non è sufficiente, si deve ri­correre, osserva qualcuno, a una nuova branca della scienza, la parapsicologia, una disciplina che lotta, ap­punto per vedersi riconosciuta la dignità di scienza e che è nata storicamente dai «ricercatori psichici» che, fin dal secolo scorso, indagavano «scientificamente» in particolare sullo spiritismo. E la parapsicologia ha fat­to qualche progresso: se spesso è solo un'etichetta di cui si fregiano maghi con pretese “scientifiche”, non sono mancati specialisti e cattedre universitarie, dall'Unione Sovietica marxista all'Università Anchieta dei gesuiti brasiliani. Ma il momento storico di crisi di scienza in cui viviamo non è più favorevole come un tempo all'idea secondo cui gli scienziati spiegheranno domani quello che non sanno «ancora» spiegare oggi. La parapsicologia, anche universitaria, dà spesso l'im­pressione, ai nostri impazienti contemporanei, di limi­tarsi spesso a descrivere quello che invece le si chiede­rebbe di spiegare». Con queste parole Massimo Intro­vigne, autore del libro «Il cappello del mago», introdu­ce, nel capitolo dedicato alla spiegazione dei «fenome­ni» magici, la disciplina chiamata parapsicologia. Da queste poche parole, si può cogliere lo stretto legame esistente tra la parapsicologia e lo spiritismo, mentre è con sottile ironia che si lascia intendere la grossolanità della pretesa della parapsicologia di essere riconosciuta come scienza. Alcune pagine oltre, sempre secondo Adessa, l'autore riporta: «...Con Mesmer e i suoi di­scepoli nasce un proto-spiritismo che ha già due carat­teristiche essenziali dello spiritismo classico: si presen­ta come scienza, fondata su prove solide e non su ipo­tesi religiose; e gli ambienti in cui ottiene successo so­no quelli del radicalismo politico. Mesmer si fa beffe di quella che chiama "cialtroneria religiosa": per lui anche i contatti con persone ed avvenimenti del passa­to dei pazienti "magnetizzati" si spiegano perfetta­mente con la teoria del fluido universale, senza biso­gno di ipotesi misticheggianti. Ma questo atteggiamen­to non separa affatto Mesmer dallo spiritismo classico successivo, che, per tutto l'Ottocento ripete fino alla noia l'argomento secondo cui, mentre le religioni chie­dono una fede cieca, gli spiritisti offrono fatti e pro­ve... Quello che è ancor più interessante è che queste pretese venivano prese sul serio da scienziati, che si riunivano in organizzazione come la Società di Ricer­che psichiche di Londra (e l'omonima società america­na), cercando di studiare i fenomeni senza emettere giudizi o spiegazioni globali, e talora quanto più erano positivisti tanto più finivano per convertirsi allo spiri­tismo».

Scopo della parapsicologia, in pratica, con la scusa di studiare i fenomeni preternaturali, è quello di smi­nuire il valore del soprannaturale divino o demoniaco, riconducendolo ad un qualche cosa di scientifico da «spiegare» in un ipotetico futuro. Basti pensare al film « Entity» (1975) che riproduce una storia vera in cui una signora, Carla Moran, viene posseduta da un'enti­tà che i dipartimenti di parapsicologia e di psichiatria di Los Angeles non riescono a spiegare. Nessuno parla di possessione diabolica! Risultato? Basandoci sempre sul film, non s'invita la signora a convertirsi, a pregare e a ricorrere, per un aiuto, ad un esorcista sacerdote; e la «vittima» continua a subire le angherie da parte dell'entità. Nessuno tra quanti hanno visto il film ver­rà mai stimolato a pensare ad una possessione diaboli­ca, ma a qualcosa d'«inspiegabile» da «spiegare» in un ipotetico futuro. Coloro che utilizzano la parapsicologia per discernere il soprannaturale divino e demoniaco at­tivano coscientemente o inconsciamente gli scopi dei fondatori, collegati alla Massoneria, della Società di Ri­cerche Psichiche. La Bibbia c'insegna invece a pregare in quanto, solo con l'aiuto dello Spirito Santo e dei suoi doni, saremo in grado di effettuare questi discerni­menti. Solamente il Signore ci può illuminare sulle pre­senze diaboliche e tramite le nostre preghiere e conver­sioni, può allontanare e neutralizzare tali presenze «...Non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal mali­gno» (Mi: 6, 9 seg.) -«Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera» (Mc 9, 29).

Ricordo un caso in cui il padre di un bambino che soffriva di strani fenomeni «parapsicologici» inspiegabi­li anche per i medici, dopo essersi recato con il figlio da vari «specialisti» del ramo (si occuparono del feno­meno anche giornali e tv nazionali) mi telefonò per chiedere aiuto. Gli risposi deciso che si trattava di una possessione diabolica e che conveniva pregare assidua­mente per il figlio e con il medesimo, specialmente il Rosario. Mi ritelefonò dopo poco tempo e mi ringraziò perché il consiglio, che non è mio ma biblico (Salmi 18-91 - Padre Nostro ecc.) e mariano stava dando frut­ti positivi ed insperati. «Cari figli! Oggi vi invito ad entrare in lotta contro Satana per mezzo della preghie­ra, particolarmente in questo periodo. Adesso Satana vuole agire di più, dato che voi siete a conoscenza della sua attività. Cari figli, rivestitevi dell'armatura contro Satana e vincetelo con il Rosario in mano.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata!» (Me­djugorje - 8/8/1985).

 

Dolorismo cristiano

 

«Cari figli! In questi giorni, mentre festeggiate la Croce, desidero che anche per voi la vostra Croce sia gioia. In modo particolare, cari figli, pregate per poter accettare le malattie e le sofferenze con amore, come anche Gesù le ha accettate. Soltanto così potrò darvi con gioia, le gra­zie di guarigione che Gesù mí permette. Grazie per aver risposto alla mia chiamata» (Messaggio della Ma­donna di Medjugorje dell' 11/9/1986).

 

Con il termine dolorismo cristiano intendo l'at­teggiamento che molti cristiani hanno in relazione al Vangelo ed al cristianesimo in generale. Temono, o pensano di cadere, necessariamente ed obbligatoria­mente, sotto le croci e le malattie di cui la Madonna ha parlato nella prima parte del messaggio sopraccitato. Niente di più falso e diabolico! Se esaminiamo con at­tenzione tutto il messaggio, scopriamo che la Madonna c'invita sì a pregare per poter accettare le croci, ma aggiunge «...solo così potrò darvi con gioia le grazie di guarigione che Gesù mi permette».

Vangelo significa «lieto annuncio»: annuncio cioè di vittoria di Cristo sulla morte... e quindi sulle malat­tie «...La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungi­glione?» (1 Cor 15, 54/55); annuncio di immortalità (la resurrezione di Cristo) e di felicità eterna «E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito in Paradiso e udì parole in­dicibili che non è lecito ad alcuno pronunciare» (2 Cor 12, 3/4). Non vi è un solo caso nel Vangelo in cui Ge­sù, dopo aver predicato, non guarisca chi glielo chiede

con fede (Mi 9, 27 seg.). Gesù è venuto per darci la vita in pienezza «...In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena» (Gv 16, 23).

Le croci di cui parla il Vangelo sono causate, so­prattutto, dal fatto che la predicazione evangelica av­viene in un mondo dominato da satana, a causa dei nostri peccati. Gesù cominciò a soffrire quando non veniva compreso o accettato, quando lo si considerava pazzo o indemoniato. La sofferenza fisica (flagellazio­ne e crocifissione) è venuta dopo.

Molto spesso ci vengono propinati esempi di cri­stiani, anche ai nostri giorni, che dopo «avere abbrac­ciato la fede» sono morti, magari violentemente. Si ta­ce invece di altre migliaia di cristiani che sono morti felicemente in tarda età. Quasi si volesse far credere, da parte di «qualcuno», che «cristiano è bello» solo se martire o profondamente tormentato. E diabolico! E vero che molti apostoli sono morti martiri o, in unione con Cristo, hanno sofferto duramente durante la loro vita (basti pensare a Padre Pio); ma altri hanno «godu­to», già su questa terra, di una pallida idea della felici­tà del Regno di Dio.

Il Rinnovamento nello Spirito Santo (26) sta com­battendo questo dolorismo che sembra quasi fatto ap­posta per spaventare chi si sta accostando alla fede. La nostra Maestra e Madre, per volontà di Dio, c'insegna «...Voi dite che Natale è la festa della famiglia; allora cari figli, mettete Dio nelle vostre famiglie al primo posto, affinché Egli possa donarvi la pace e protegger­vi non solo dalla guerra ma, anche in tempo di pace, da ogni assalto satanico...» (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 25/12/1991). Non è quanto c'inse­gna Gesù nel Padre Nostro; lo Spirito Santo nei salmi (in particolare nei salmi 18-57 e 91) e negli Efesini 6, 10 seg.? Accettare le piccole croci quotidiane è già una sofferenza, dal momento che nessuno ne è esente. Of­frirle a Dio per le conversioni e perché si realizzino i suoi piani, è evangelico.

Il Vangelo dev'essere un annuncio di gioia, di li­berazione dal giogo del maligno: Gesù esorcista libera­va dal demonio per mostrare, con il «dito di Dio» che «Il Padre mio... è più grande di tutti...» (Gv 10, 29) e «Nessuno (quindi anche satana, NDA) può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo» (Gv 3, 27). A proposito di quest'ultima frase evangelica ricordo che, durante un esorcismo, il demonio presentandosi come l'angelo sterminatore esclamò rivolto al sacerdote ed a noi che lo aiutavamo: «Io adesso vi ammazzo tut­ti! Poi vado ad ammazzare gli altri (alludeva ai compo­nenti di una setta satanica collegata alla persona posse­duta)!». Da notare che dopo gli esorcismi (in base al Sal 57, 7«..Hanno teso una rete ai miei piedi, mi hanno piegato, hanno scavato davanti a me una fossa e vi sono caduti»), qualche componente della setta sa­tanica moriva improvvisamente: questo testimoniava la persona posseduta che ovviamente, come ex apparte­nente alla setta, li conosceva bene. Gli obiettai la fra­se di cui sopra. Il demonio replicò, dopo un attimo di silenzio: «Ho avuto il permesso di uccidere i«miei»! Non quindi noi che pregavamo ed eravamo protetti dal Signore.

Bisogna quindi stare attenti a portare quasi esclu­sivamente certi esempi di dolorismo. Padre Mitrophan afferma: «Un uomo in possesso del dono del giudizio, sa quando parlare e quando tacere. Egli cerca la giusta misura in tutto. L'ascesi eseguita senza giudizio, senza la guida della moderazione e della riflessione, può por­tare ad un'ascesi infernale e tiranna. Il giudizio, secon­do i padri, deve essere la caratteristica di ogni virtù. Isso deve guidare l'anima, deve essere un regolatore interno e la misura di tutta la vita».

Santità significa comunione con Dio: quindi obbe­dienza alla Sua Parola e osservanza dei suoi comanda­menti. Non occorre inventare nulla di strano. Gesù è il modello da seguire. Dai santi conviene imparare quanto può essere utile (...Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono» (1 Tessalonicesi 5, 21) per compiere la volontà di Dio. La Madonna insiste nell'invitarci a pregare per conoscere la volontà di Dio nei nostri con­fronti «Cari figli! Vi voglio invitare ad incominciare, da oggi, a vivere una nuova vita. Cari figli, voglio che comprendiate che Dio ha scelto ognuno di voi nel suo piano di salvezza per l'umanità. Voi non potete capire quanto grande sia la vostra persona nel disegno di Dio. Perciò, cari figli, pregate affinché nel pregare comprendiate ciò che poi dovete fare secondo il piano di Dio. Io sono con voi perché possiate tutto realiz­zare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!» (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 25/1/87).

Mons. Mílingo in una sua omelia, citando «Non provocate la morte con gli errori della vostra vita, non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani, per­ché Dio non ha creato la morte e non gode per la ro­vina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esi­stenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra, perché la giustizia è immortale... Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a immagine della pro­pria natura. Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono» (Sapienza 1, 12-15/3, 23-24), disse che le malattie sono spesso opera di satana; il cristiano non deve pensare che ad es. solo «con un tumore» an­drà in Paradiso. Deve invece convertirsi (Matteo 6, 33) e chiedere al Signore la guarigione.

- «Vorrei farvi una confidenza. Mi recherò sta­sera al Policlinico Gemelli per sottopormi ad alcuni ac­certamenti diagnostici. Chiedo le vostre preghiere affinchè il Signore mi sia accanto con il suo aiuto e il suo sostegno. Alla Vergine Santissima ripeto il mio "Totus tuus" con piena fiducia nella sua materna pro­tezione»[83] (Giovanni Paolo II).

Purificati, lavati le mani;

monda il cuore da ogni peccato.

Offri incenso e un memoriale di fior di farina e sacrifici pingui secondo le tue possibilità. Fà poi passare il medico - il Signore ha creato anche lui - non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.

Ci sono dei casi in cui il successo è nelle loro mani. Anch'essi pregano il Signore perché li guidi felicemente a alleviare la malattia e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita. Chi pecca contro il proprio creatore cada nelle mani del medico»

(Sir 38, 1 seg.).

 

«La gestione del pubblico denaro impone il grave dovere di evitare lo spreco e l'uso indebito, affinché le risorse disponibili, amministrate con saggezza ed equi­ni, vengano assicurate per la prevenzione della malat­tia e l'assistenza nella infermità. Il servizio delle auto­rità civili, degli uomini di scienza e di quanti operano a diretto contatto con i malati non diventi mai buro­cratico e distaccato; le attese, oggi molto vive, di una umanizzazione della medicina e della assistenza sanita­ria richiedono una più decisa risposta. L'amore verso i sofferenti è segno e misura del grado di civiltà e di progresso di un popolo. Bisogna ritrovare una visione che metta in luce, nell'infermo, immagine e figlio di Dio, il valore e la sacralità della vita»[84] (Giovanni Paolo 11).

Malasanità

«Onora il medico come si deve secondo il bisogno, anch'egli è stato creato dal Signore. Dall'Altissimo viene la guarigione... Dio ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie. Con esse il medico cura ed elimina il dolore e il farmacista prepara le miscele... Figlio non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà.

 

 

 

 

Un campo in cui satana «serpeggia» è proprio la sanità. La Parola di Dio, come abbiamo visto, c'illumi­na sulla necessità di ascoltare un medico che «prega per essere illuminato». Perché com'è vero che il Signo­re ci cura anche attraverso i medici, però la «guarigio­ne proviene dall'Altissimo», che agisce molte volte tra­mite loro. Il malato stesso deve «mondarsi» dei suoi peccati e pregare: «prega il Signore ed egli ti guarirà».

Che cosa combina il diavolo, tanto per cambiare? Insuperbisce alcuni medici spingendoli all'ateismo in maniera che non vengano illuminati. Satana poi cerca di allontanare l'ammalato dalla preghiera e fa peccare l'uomo per farlo cadere in balia del medico «ateo»: «Chi pecca contro il proprio creatore, cada nelle mani del medico». Inoltre mediante molti maghi ed a volte anche mediante certi «dottori» allontana gli ammalati dalle medicine. Conosco un caso di un bambino grave­mente ammalato alla cui madre una maga aveva consigliato di non curarlo con la medicina ufficiale perché sarebbe presto guarito. Risultato? Il bambino morì con gran dolore della madre.

Se poi leggiamo i giornali od ascoltiamo i vari no­tiziari TV e radio, ci si presenta in questo settore un panorama desolante: ammalati che spesso vengono trattati «ínumanamente», anche con sperimentazioni a loro insaputa. Vige in molti casi un quasi esclusivo in­teresse commerciale nei loro confronti al punto che «In Svezia il "Comitàto Etico" della provincia di Gavle, (350.000 abitanti a nord di Stoccolma) ha deciso di limitare una serie di interventi e di cure mediche negli ospedali della zona, al solo scopo di risparmiare denaro. Oltre a non assistere e a non curare più gli ammalati gravi di cancro e di Aids, non si dovranno più aiutare i bambini nati prematuramente, con un limite invalicabile per quelli al di sotto dei 500 gram­mi»[85].

Vi è poi un deciso e netto «no» del papa all'euta­nasia ed anche all'accanimento terapeutico «...Davanti al mistero della morte - ha detto Giovanni Paolo II - si rimane impotenti e vacillano le umane certezze. Ma è proprio di fronte a tale scacco della vita che la fede cristiana si propone come sorgente di serenità e di pace... Quando però viene meno la fede subentrano principi pragmatici ed utilitaristici: ed ecco viene teo­rizzata e persino giustificata la soppressione della vita, se è ritenuta di peso per se stesso o per altri. Con l'eutanasia si tenta addirittura di giustificare compor­tamenti etici in contrasto con la dignità della persona. Nessuno e niente può autorizzare l'uccisione di un es­sere umano innocente; nessuno può chiedere questo gesto omicida per se stesso o per un altro affidato alla sua responsabilità. E, da un punto di vista legislativo, nessuna autorità può imporre l'eutanasia: si tratta in­fatti di attentato alla legge divina, di offesa alla digni­tà della persona umana, di crimine contro la vita, di attentato contro l'umanità». Il Papa poi, richiamandosi alla dichiarazione della Congregazione per la dottrina della fede, emanata nel 1980, ma sempre valida conti­nua: «Nell'ímminenza di una morte inevitabile, nono­stante i mezzi usati, è lecito in coscienza prendere la decisione di rinunciare a trattamenti che procurerebbe­ro soltanto un prolungamento precario e penoso della vita, senza tuttavia interrompere le cure normali dovu­te all'ammalato in simili casi»[86].

Per quanto riguarda le manipolazioni genetiche basti ricordare che l'uomo è il giardiniere di Dio «...Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse». (Genesi 2, 15). Non quindi per sostituirsi a Dio Creatore. Un conto è l'attività umana scientifica, anche medica tesa a guarire l'uomo ed a migliorarne l'esistenza ed un al­tro conto è l'attività dell'uomo tesa a «ribaltare» le leggi naturali, cioè divine. Nel secondo caso ci trovia­mo di fronte alla superbia Luciferina (Is 14, 12). Per quanto concerne le inseminazioni artificiali, sono vie­tate dalla Chiesa (35) in quanto non rispettose della vita umana «...È immorale produrre embrioni umani destinati ad essere sfruttati come «materiale biologico» disponibile». Come sempre l'inosservanza della Parola di Dio, ispirata dal maligno, ha combinato anche disa­stri «sociali». Il prof. Zampetti Pierluigi[87], nei suoi libri, ha chiaramente spiegato il concetto che osservare i comandamenti di Dio non è solo utile per l'anima, ma anche per tutto il tessuto sociale, dato che a cerchi concentrici il bene (opere buone, in primo luogo pre­ghiera ed evangelizzazione) ed il male (peccato) si espandono nella società.

 

«Cari Figli! Anche oggi desidero dirvi: Io sono con voi anche in questi giorni inquieti, nei quali satana vuole di­

struggere tutto quello che Io e Mio Figlio Gesù stiamo costruendo. Egli vuol rovinare specialmente le vostre ani­me e condurvi il più lontano possibile dalla vita cristiana e dai Comandamenti, che la Chiesa vi invita a vivere. Satana vuole distruggere tutto quello che è santo in voi e attorno a voi.

Perciò figlioli, pregate, pregate, pregate, per poter com­prendere tutto quello` che Dio vi dà attraverso le mie ve­nute.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata (Medjugorje - 25 settembre 1992).'

Se poi meditiamo sul fatto che, attualmente in Italia, mentre si può abortire gratis, si debbono com­

Prare costosi antibiotici per salvare in molti casi la vi­ta (es. in caso di polmoniti ed infezioni varie che inte­ressano molto i bambini), l'intervento diabolico è chia­rissimo.

«Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innal­zerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato».

(Mi 23, 11).

Demonio, rivolgendosi al sacerdote durante un esorcísmo: «Tu sei ambiziosetto!!! ».

Il vescovo di Brescia Mons. Bruno Foresti, in oc­casione della veglia delle «Ceneri», ha esortato i fede­li[88] a pregare per evitare il peccato di vanità.

Protagonismo

Il protagonismo, cugino di primo grado della su­perbia, è uno dei peccati più pericolosi e più appetiti da satana. Lui, che per orgoglio (Is 14, 12 seg. - Ezechiele 28, 12 seg.), credendosi simile a Dio, ha pensato di prendere il Suo posto ed è precipitato nel­l'inferno, cerca in mille modi di far cadere nel medesi­mo peccato tutti gli uomini.

Purtroppo anche uomini di Chiesa (e con questo termine intendo tutti i credenti) sono spesso ammalati di protagonismo. Se Gesù ci chiama «servi inutili», sa­tana c'ispira a ritenerci indispensabili anche per il Re­gno di Dio. E quindi, dimenticando che è sempre Ge­sù che opera mediante gli uomini, ci consideriamo im­portanti ed insostituibili. In molti gruppi di preghiera il demonio, attraverso i suoi «figli», soffia sul protago­nismo e dove dovremmo vedere umiltà, troviamo inve­ce, anche se mascherata, un'esasperata considerazione di sé e dei propri «carismi».

Come ad esempio nel Rinnovamento nello Spirito «...La gerarchia ecclesiale riconosce volentieri che il Rinnovamento nello Spirito "scaturisce dal cuore della comunità ecclesiale come un inno di fiducia incondi­zionata alla presenza onnipotente dello Spirito nel mondo"; lo considera strumento di rinnovamento della Chiesa: solo lo Spirito "può portare a termine, attra­verso strade che nessuna mano umana può tracciare in anticipo, i nostri sforzi uniti a costruire la comunità ecclesiale di domani". Con spirito costruttivo si am­monisce sui possibili abusi. In particolare si avverte di evitare alcune esagerazioni: la ricerca fuorviante di manifestazioni esclusivamente straordinarie dello Spiri­to Santo; l'enfasi sulla necessità di appartenere al Mo­vimento per essere un cristiano perfetto e, quindi, l'importanza attribuita al gruppo più che alla comunità-chiesa nella sua dimensione di parrocchia, diocesi.... un esibizionismo della propria coscienza in pubblico dove scattano meccanismi di gruppo (attivati dai disce­poli di satana ben camuffati, NDA), così che le perso­ne esibiscono peccati mai commessi o maggiorano arti­ficiosamente la loro situazione di peccato... Fa proble­ma un certo modo di pregare. Ma la Chiesa (ed anche la Madonna, NDA non ha detto che bisogna pregare alla maniera dei "gruppi". Appare, del resto, la diffe­renza tra la sobrietà e umiltà della liturgia ufficiale e la sovrabbondanza dei riti liturgici e paralíturgici del Movimento... Nessuno, singolo o gruppo ecclesiale, può qualificarsi maestro e modello di preghiera nei confronti degli altri... Le modalità di pregare sono tante, e tutte devono lasciarsi giudicare dal modello insegnato da Gesù: il Padre Nostro. La preghiera è in­dividuale ma non individualista, è comunitaria: "Padre Nostro; "debiti nostri", "pane nostro"...» (Luigi Lo­renzetti)[89].

La Madonna è un esempio stupendo di profonda umiltà, che non significa come il diavolo ci vuol far credere, assumere un atteggiamento dimesso e timoro­so, bensì mantenere una totale sicurezza e fiducia nel Signore: ciò che il maligno, scimmia di Dio, chiama «superbia». Per il diavolo sono santi quelli che odiano, mentre sono «superbi» i totalmente fiduciosi in Dio e nella Sua Parola.

Vi sono poi credenti che, tornati da santuari Ma­riani come ad es. Medjugorje, non si preoccupano di diffondere i messaggi della Madonna per la salvezza dell'umanità; ma spesso li «mitigano», od antepongono le «chiacchiere» degli uomini alle parole della Madon­na. Tutto il contrario di quanto c'insegna il Vangelo «...Io non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo» (Gv 8, 27). Non è la Madonna lo strumento prescelto dallo Spirito Santo per donarci Gesù: la parola incarnata? (Gv 1, 1 seg.) - «Cari figli! pregate per aver lo Spirito di verità, in modo che possiate trasmettere i messaggi così come sono, non aggiungendo né togliendo alcunché: così co­me io li ho dati...» (Messaggio della Madonna di Me­djugorje del 9/6/1984).

Gruppi di preghiera

 

I gruppi di preghiera sono indubbiamente dei mo­vimenti voluti dallo Spirito Santo; ma come papa Gio­vanni Paolo II disse in, occasione della sua visita a To­rino: «...Dove opera lo Spirito Santo opera anche il demonio... ».

La Madonna, non mi stancherò mai di ripeterlo, è più contenta quando si prega in famiglia: genitori con figli. La famiglia, grazie al Sacramento del matri­monio, costituisce, come ho già spiegato, il gruppo di preghiera meno «mànipolabile» e più importante dopo la Messa. Il demonio fa credere il contrario. Perché? Perché un gruppo di preghiera è sociologicamente «do­minabile ed influenzabile». Poche persone piazzate nei punti strategici spingono il resto del gruppo nella dire­zione voluta. In famiglia ciò non è possibile! Se poi pensiamo che numerose famiglie potrebbero unirsi spi­ritualmente nella preghiera secondo le indicazioni che la Madonna ci suggerisce a Medjugorje (preghiera per la conversione del mondo, per la pace, per i defunti, per essere protetti, perché si realizzino i disegni di Gesù e di Maria ecc. è chiaro che tali famiglie co­stituirebbero un gigantesco gruppo di preghiera in ora­zione giornaliera ed al riparo dai «saputelli»: da coloro cioè che estrapolano dai messaggi quanto fa comodo o non è scomodo.

Satana ostacola quindi la preghiera familiare in quanto autosufficiente per ottenere tutte le grazie ne­cessaríe alla vita dei suoi membri (Mt 18, 19). La Sa­cra Famiglia (Gesù, Giuseppe e Maria) che nei primi tempi dovette scappare per sfuggire ad Erode, non si appoggiava forse solamente sul Signore, come c'inse­gnano i salmi? «...Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido...» (Sal 91, 2). Non ascoltò inoltre Giu­seppe la voce dell'angelo che gli suggeriva cosa fare per salvare Gesù? Qualcuno a questo punto si starà chiedendo se deve continuare a frequentare i gruppi di preghiera. Certamente! Purché «vaccinato»! Il demo­nio, attraverso i suoi «fidi» (appartenenti a sette sata­niche varie) mascherati da angeli di luce, cerca di por­tare zizzania tra i membri dei gruppi di preghiera stí­molandoli ad es. al protagonismo, come ha ben spiega­to don Gabriele Amorth[90]. Anche Mons. Milingo

nel libro «Faccia a faccia col diavolo» sostiene che: «...I cristiani che praticano questi riti magici sono ap­parentemente ferventi credenti, che frequentano la Messa, se possibile, giornalmente. Sotto questa ma­schera nessuno sospetta che essi siano gli stessi che compiono una quantità di misfatti nella comunità»[91].

Per riuscire in questa sua impresa il diavolo deve di­sattivare nel gruppo il sistema immunitario composto dal Santo Rosario e dalla celebrazione Eucaristica (la preghiera più sublime, come ha spiegato la Madonna a Medjugorje). Con scuse varie i suoi «scagnozzi» cerca­no di eliminare tali preghiere o di sminuirne l'effica­cia, agendo in pieno contrasto non solo con le indica­zioni della Madonna, ma anche dei papi (ad es. di pa­pa Giovanni Paolo II) che raccomandano la preghiera, nei gruppi, del Santo Rosario (antibiotico contro sata­na, NDA).

«Recitiamo con costanza il Rosario nelle comunità ecclesiali e nelle nostre famiglie. Esso in seguito alle ripetute invocazioni unirà i cuori, ravviverà i legami, rafforzerà la nostra speranza e donerà a noi tutti la pace e la gioia di Cristo, che è nato, morto e risorto per noi.

Recitare il Rosario infatti significa mettersi alla scuola di Maria ed apprendere da lei, Madre e Disce­pola del Cristo, come vivere in profondità ed in pie­nezza le esigenze della fede cristiana. Ella fu la prima credente, e della vita ecclesiale, Ella nel Cenacolo fu centro di unità e di carità tra i primi discepoli di suo Figlio.

Nella recita del Santo Rosario non si tratta tanto di ripetere delle formule quanto piuttosto di entrare in colloquio confidenziale con Maria, di parlarLe, di ma­nifestarLe la propria disponibilità nell'accettare i dise­gni di Dio, di prometterLe fedeltà in ogni circostanza, soprattutto in quelle più difficili e dolorose, sicuri del­la sua protezione, e convinti che Ella ci otterrà dal suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra sal­vezza.

Recitando il Santo Rosario, infatti, noi contem­pliamo il Cristo da una prospettiva privilegiata, cioè da quella stessa di Maria, sua Madre; meditiamo cioè i misteri della vita, della passione e della resurrezione del Signore con gli occhi e col cuore di Colei che fu più vicina a suo figlio.

Siamo assidui alla recita del Rosario sia nella co­munità ecclesiale sia nell'intimità delle nostre famiglie: esso, sulla scia delle ripetute invocazioní, unirà i cuori, riaccenderà il focolare domestico, fortificherà la nostra speranza e otterrà a tutti la pace e la gioia del Cristo nato, morto e risorto per noi»' (Giovanni Paolo II)[92].

All'interno di tali gruppi poi agiscono persone che cercano di spingere verso la negromanzia (oggi va di moda la scrittura automatica) persone bisognose di af­fetto o che hanno subito recenti lutti in famiglia. Ad esempio due coniugi, dietro suggerimento di un amico, si erano uniti ad un gruppo di preghiera[93] «...Un giorno mio cognato Aldo ci chiese di partecipare ad una riunione religiosa. Lui faceva parte di un gruppo di preghiera che in quei giorni teneva un convegno mariano proprio a Roma. «Incontrerete gente, preghe­rete, vi farà bene», disse Aldo.

Accettammo. Ci trovammo veramente bene. Tut­te le persone erano cordiali. Si respirava un'atmosfera di grande fede e di profonda carità. Dopo le conferen­ze, ci si riuniva a gruppi di quindici individui e si di­scutevano i propri problemi. Ad un certo momento una signora, che era seduta vicino a me, mi disse all'o­recchio: «Enzo (figlio morto) è qui e vuole parlarle». Diventai bianca per l'emozione, non capivo che cosa intendesse dire e lei, vedendomi agitata finì; restammo nella stanza io, mio marito e quella signora. Ci disse che da tempo andava soggetta a strani fenomeni, che si verificavano anche contro la sua volontà. Comunica­va con i trapassati, che le dettavano messaggi da con­segnare ai loro cari. Disse che da alcune settimane era tormentata da uno spirito che diceva: «Io sono Enzo... ».

Cominciò così un cammino di negromanzia. Poco dopo i due coniugi parlavano con «il figlio» morto. Tutto ciò in contrasto con i brani biblici che abbiamo visto nei capitoli precedenti. Ecco perché diventa di fondamentale importanza, come suggerisce la Madon­na, la meditazione della Bibbia. La parola di Dio è ov­viamente superiore alle «chiacchiere» degli uomini.

Far credere comunque che un gruppo di preghiera che si riunisce, quando agisce al «meglio», una volta la settimana, sia più importante della preghiera familiare raccomandata dalla Madonna, è diabolico. Prima la Messa, poi la famiglia (chiamata chiesa domestica dal Concilio Vaticano II) eppoi i gruppi di preghiera: que­sta è la scala d'importanza. E altrettanto diabolico far credere che solo «certe Messe» siano di guarigione; mentre in realtà lo sono tutte, come ben spiega Padre Dario Betancourt (Rinnovamento nello spirito) nel li­bro «Sacramenti».

 

«Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà ri­velato l'empio e il Signore lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'i­niquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e di prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in ro­vina, perché non hanno accolto l'amore della verità per es­sere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d'ingan­no perché essi credano alla menzogna e così siano condan­nati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma han­no acconsentito all'iniquità» (2 Tes 3,7 seg.).

 

«Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco io ve l'ho predetto» (Mt 24,24).

L'Anticristo

 

Anche la Madonna, a La Salette, come abbiamo visto, ci ha messi in guardia contro il manifestarsi del­l'anticristo che avverrà, come c'insegna la Scrittura, con portenti e prodigi.

Già si parla di una «Nuova Era»[94]: una specie di fratellanza universale guidata e coordinata da un se­condo ritorno di Gesù sulla terra. I sostenitori di tale teoria dimenticano due cose fondamentali:

a) Gesù è già presente tra noi sia sotto le specie dell'Eucarestia (Lc 24,25 seg.), sia quando due persone sono unite nel suo nome (Mt 18,19), sia nella Sua Pa­rola (Gv l,1 seg.);

b) la Scrittura c'insegna che il ritorno glorioso di Cristo avverrà con la Parusia «...Se dunque vi diran­no: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: è in casa, non ci credete. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo... Allora comparirà nel cielo il segno del Fi­glio dell'Uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli» (Mt 24,24 seg.).

Chi verrà allora nel frattempo? La Madonna a La Salette lo ha detto chiaro: l'Anticristo!

Un volumetto intitolato «Attenti all'Anticri­sto»[95] del Cardinale Biffi, basandosi sul Pensiero del filosofo cristiano Solovev ci pone in guardia contro l'anticristo «...Possiamo dire che, secondo Solovev, mentre gli ideali di pace e di fraternità sono valori cri­stiani indiscutibili e vincolanti, tali non possono essere ritenuti il pacifismo e la teoria della non violenza, che finiscono col risolversi troppo spesso in una resa socia­le alla prevaricazione e in un abbandono senza difesa dei piccoli e dei deboli alla mercé degli iniqui e dei prepotenti. L'anticristo sarà un ecologista o almeno un animalísta. Sempre secondo Solovev «...Il nuovo padrone della terra sarà anzitutto un filantropo, pie­no di compassione, non solo amico degli uomini ma Anche amico degli animali. Personalmente sarà vegeta­riano («...Costoro vieteranno il matrimonio, imporran­no di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità...» - 1 Timoteo 4,3 - NDA), proibirà la vivisezione e sottoporrà i mat­tatoi ad una severa sorveglianza; le società protettrici degli animali saranno da lui incoraggiate in tutti i modi. L'Anticristo infine si dimostrerà un eccellente ecumenista, capace di dialogare «con parole piene di dolcezza, saggezza ed eloquenza». Convocherà i rap­presentanti di tutte le confessioni cristiane a «un concilio ecumenico da tener sotto la sua presidenza». La sua azione mirerà a cercare il consenso di tutti attraverso la concessione dei favori concretamente più apprezzati. «Se non siete capaci di mettervi d'accor­do tra voi - dirà ai convenuti dell'assise ecumenica - spero di mettere d'accordo io tutte le parti, dimo­strando a tutti il medesimo amore e la medesima sol­lecitudine per soddisfare la vera aspirazione di ciascu­no. Il cristianesimo ridotto a pura azione umanitaria nei vari campi dell'assistenza, della solidarietà, del fi­lantropismo, della cultura; il messaggio evangelico identificato nell'impegno al dialogo tra i popoli e le religioni, nella ricerca del benessere e del progresso, nell'esortazione a rispettare la natura; la Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della verità (1 Tm 3,15), scambiata per una organizzazione benefica, estetica, socializzatrice: questa è l'insidia mortale che oggi va profilandosi per la famiglia dei redenti dal sangue di Cristo.

Da questo pericolo, ci avvisa il più grande dei filo­sofi russi, noi dobbiamo guardarci. Anche se un cristia­nesimo «Tolstoiano» (svuotamento sostanziale del mes­saggio evangelico) ci renderebbe infinitamente più accet­tabili nei salotti, nelle aggregazioni sociali e politiche, nelle trasmissioni televisive, non possiamo e non dobbia­mo rinunciare al cristianesimo di Gesù Cristo, il cristia­nesimo che ha al suo centro lo «scandalo» della croce e la realtà sconvolgente della Risurrezione del Signore.

Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risorto, unico Salvatore dell'uomo, non è «traducibile» in una serie di buoni progetti e di buone ispirazioni, omologa­bili con la mentalità mondana dominante. Gesú Cristo è una pietra, come egli ha detto di sé. Su questa «Pie­tra», o affidandosi, si costruisce o ci si va ad inzuccare: «Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà (Mt 21,44).

Nel cristiano i valori della solidarietà, Pace, natu­ra, dialogo, possono offrire preziosi impulsi all'invera­mento di una totale e appassionata adesione a Gesù, Signore dell'universo e della storia; è, per esempio, il caso di S. Francesco d'Assisi. Ma se il cristiano, per amore di apertura al mondo e di buon vicinato con tut­ti, quasi senza avvedersene stempera sostanzialmente il fatto salvifico nella esaltazione e nel conseguimento di questi traguardi secondari, allora egli si preclude la connessione personale col Figlio di Dio crocifisso e rí­sorto, consuma a poco a poco il peccato di apostasia, si ritrova alla fine dalla parte dell'Anticristo».

Com'è possibile essere ad un tempo pacifisti, eco­logisti, animalisti e... poi votare a favore dell'aborto?

Cioè, contro la legge di Dio, a favore di un genoci­dio (circa 40 milioni di aborti annui in violazione del comandamento «Non uccidere»).

«Pace significa pregare il Rosario con amore» (Cristina, una bambina di sette anni).

La Madonna c'insegna a Medjugorje che dobbia­mo pregare, anche se nella medesima preghiera, pri­ma per trovare la pace in noi stessi e nel nostro am-biente (familiare e lavorativo), poi per la pace nel inondo che non è solo assenza di guerra, ma anche assenza di odi, rancori, ingiustizie ecc. Solo così po­tremo efficacemente irradiare la pace nell'intera so­cietà.

E la preghiera del Rosario recitata con amore e con gioia, meditando i misteri (altrimenti non è Ro­sario ma semplice recita di preghiere), non avvicina forse al Vangelo, cioè a tutta la vita di Gesù, ad in­segnamento nostro? Gesù stesso riassume il Vangelo nei sue comandamenti: «Amerai il Signore Dio tuo (quindi anche le sue parole NDA) con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande ed il primo dei comandamen­ti. E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti di­pende tutta la Legge e i Profetí» (Mt 22,37 seg.).

Mafia

 

«Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di que­sto Cristo che è via, verità e vita, io dico ai responsabi­li: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio»

(Giovanni Paolo II).

 

«La mafia è frutto del diavolo!» (Giovanni Paolo II).

 

«Siate sempre ben consapevoli delle condizioni sociali e culturali che oggi attentano, talvolta in modo subdolo, all'integrità e purezza della vita cristiana. Il serpente mi ha ingannata, lamenta Eva nella pagina biblica. Come al­l'origine, anche ai nostri tempi il demonio insidia l'uma­nità, quell'umanità che Dio non si stanca di ricercare, che anzi chiama con insistenza. Troppo spesso l'esperien­za ci mostra come l'uomo, irretito dal maligno, si lasci indurre ad incamminarsi sulla strada dell'ingiustizia, della sopraffazione, dell'egoismo che spegne in sé e negli altri la gioia di esistere.

Dal peccato che allontana Dio scaturisce una logica coer­citiva severa ed intransigente. Dalla violazione del precet­to divino derivano inclinazioni perverse, che ottenebrano la coscienza ed alterano la concreta valutazione del bene e del male. Quando questa tremenda progressione dell'in­ganno si estende sino a diventare espressione di vita col­lettiva, si realizza quel peccato sociale che, impossessan­dosi degli organismi e delle strutture scatena terribili po­tenze oppressive. Si hanno allora quelle forme di crimina­lità organizzata che mortificano e spezzano le coscienze, togliendo a tutti la serenità ed umiliando la speranza. F, a tali sfide che deve rispondere con umile fortezza il no­stro impegno di fede. Sacerdoti, siate seminatori di spe­ranza, testimoniate che i gravi problemi della Sicilia pos­sono oggi essere risolti, se noi riusciamo a rendere presen­te Gesù Cristo tra la gente» (Giovanni Paolo II).

 

Satana, l'imperatore della morte come lo chiama S. Ago­stino, è l'ispiratore della mafia ed in genere delle associa­zioni a delinquere ed in particolare di quelle dedite all'o­micidio. Gesù definì il demonio «...Omicida fin da prin­cipio e padre della menzogna» (Gv 8,44).

Senza preghiera non è possibile combattere tale impero malefico, dato che il virus infettante ed inquinante è sempre e solo lui: il diavolo «.,.Liberaci dal Maligno...»

(Mt 6,13).

«Cari figli! Vi invito di nuovo alla preghiera col cuore. Se pregate, cari figli, col cuore si scioglierà il ghiaccio dei vostri fratelli e scomparirà ogni barriera. La conversione sarà facile per tutti quelli che vorranno accoglierla. Que­sto è un dono che dovete implorare per il vostro vici­

no...» (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 23/ 1/1986).

«Cari figli. Armatevi contro Satana e sconfiggetelo con il Rosario in mano...» (Messaggio dell'8/8/1985).

 

Gli interventi degli Stati, la loro efficacia, l'one­stà, il coraggio di opporsi al male, sono il risultato del­la preghiera, della conversione individuale e del «vive­re i messaggi mariani» che ci portano a Dio ed al suo Regno, anche su questa terra; regno di pace, di amore, di concordia. Tutto l'opposto di quello del demonio in cui trionfano l'odio, la guerra, le discordie, gli omicidi, ecc.

Papa Giovanni Paolo II, a Castellamare di Stabia, ha esortato i fedeli: «Non cedete alla cultura della morte. Non cedete alla forza della violenza. Non abi­tuatevi ad assistere impotenti al dilagare del crimine, che mina alla base le strutture della vostra società. Siate fiduciosi nell'aiuto di Dio e coraggiosi nel com­battere uniti contro il male».

«...Quando Mosé alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek» (Es 17,11).

 

Le mani alzate di Mosé (simbolo di preghiera), durante la battaglia contro Amalek, c'insegnano che senza preghiera non è possibile nulla. La caduta del comunismo, profetizzata a Fatima, grande miracolo attuale, ci dimostra proprio questo. Grazie alla pre­ghiera del popolo russo Dio, anche mediante gli uomini non importa se credenti o meno, ha attivato tulle quelle «iniziative», anche diplomatiche, che hanno de­cretato tale crollo, impensabile solo qualche mese pri­ma. Durante il golp contro Gorbaciov, molti testimo­ni affermano che i carri armati «lanciati» contro il parlamento russo in cui si trovavano asserragliati gli uomini di Eltsin (protetti solo da dodici carri armati) si fermarono non riuscendo a proseguire. Il piano d'attacco fu «strategicamente» ordito non da uno spa-ruto gruppetto, una specie di armata brancaleone co­me i Mass Media pagani hanno voluto in seguito, do­po l'esito «felice», farci credere (tutti, compresi i commentatori politici temevamo il peggio), bensì da uomini «di potere» abituati a «tutto». Inspiegabilmen­te, come ripeto, le migliaia di carri armati non riusci­rono ad espugnare tale parlamento. Quale forza li trattenne? Le «chiacchiere» degli uomini? Non certo le manifestazioni! I duri del regime le avrebbero sof­focate nel sangue. La rivolta cinese soffocata nel san­gue, i circa dieci milioni di russi fatti uccidere da Stalin, i milioni di deportati in Siberia insegnano qualcosa al riguardo.

Anche a Medjugorje è successa una cosa analoga. Secondo molti testimoni del posto, durante la guerra Serbo Croata, numerosi carri armati arrivarono vicino a Medjugorje. Poi, inspiegabilmente, si fermarono e ritornarono indietro. A Medjugorje si prega! Non si chiacchiera di pace come fanno molti pacifisti a «sen­so unico»![96].

Ufo

«Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel

firmamento del cielo per illuminare la terra"» (Gen 1,14).

«Così dice il Signore che ha fissato il sole come luce nel giorno,

la luna e le stelle come luce della notte» (Ger 31,35).

 

Chi sono gli UFO? J. Vallée, uno dei più grandi esperti in tale campo (il regista Steven Spielberg si è ispirato alla figura e al carattere di Jacques Vallée per creare il personaggio di Lacombe, lo scienziato, nel film «Incontri ravvicinati del terzo tipo»), ha scritto nel libro «Messaggeri di illusioni»[97]: «...Alcuni inve­stigatori, specialmente Ray Palmer, John Keel e Salva­tore Freíxedo, hanno suggerito, sia in dichiarazioni pubbliche sia in conversazioni private con il sottoscrit­to, che potrebbe esistere un legame fra i fenomeni UFO e quelli occulti. A prima volta uno scienziato troverà assurda la sola idea di un simile collegamento, eppure i casi descritti in questo libro hanno già rivela­to i legami fra i gruppi e le sette consacrate all'occulto da un lato e le organizzazioni coinvolte nelle ricerche UFO dall'altro. Molti dei fenomeni segnalati dai testi­moni includono effetti di Poltergeist, levitazione, con­trollo psichico, guarigioni ed esperienze extracorporee: tutte cose familiari a chi si occupa di letteratura del­l'occulto, descritte in modo particolareggiato in opere del dicíannovesimo secolo firmate dal dottor Encausse, dal barone Reichenbach, da Eliphas Levi, da Camille Flammarion e da molti altri scrittori europei. In epoca più recente se n'é parlato nelle dottrine dell'Oriente dei Rosacroce, dell'O.T.O. di Aleister Crowley (noto satanista, NDA) e delle altre correnti dell'Ordine Er­metico della Golden Dawn, che hanno ispirato non so­lo il revival della stregoneria, ma anche l'attuale gene­razione di scrittori “psichici” e di «parapsicologi scien­tifici», anche se costoro difficilmente ammetterebbero di aver tratto ispirazione da simili fonti. Inoltre esiste un collegamento fra gli UFO e i fenomeni occulti in termini di effetti sociali...». Continua J. Vallée: «...Gli UFO sono manifestazioni fisiche che non possono es­sere comprese separatamente dalla loro realtà simbolica e psichica. Ciò che ora noi vediamo non è un'invasio­ne aliena. È un sistema di controllo che agisce sugli umani e usa gli umani. Tuttavia, dobbiamo ancora sco­prire la fonte di questa manifestazione. Un episodio accaduto mentre scrivevo questo libro (racconta J. Val­lée) mi ha aperto gli occhi su alcune nuove possibilità relative a tale fonte. Mentre scrivo questa storia, mi sembra incredibile; eppure è successo proprio a me, al­l'uomo che più di tutti avrebbe voluto farne a meno! (scienziato esperto in cibernetica, NDA). Ero sul Sun­set Boulevard di Los Angeles, alle diciassette e trenta di sabato 21 febbraio 1976, con un appuntamento alla sede della KABC in La Cienega Boulevard per un'in­tervista radiofonica. Guardai il traffico e notai diversi taxi a un isolato di distanza. Alzai una mano. Un'auto si mosse e si fermò accanto al marciapiede. Salii. An­dammo fino alla stazione radio senza parlare una sola volta delle mie ricerche di allora; l'autista mi lasciò una ricevuta. La sorpresa venne due giorni più tardi, quando tolsi la ricevuta dal portafoglio. Era firmata Melchizedek.

Non posso permettermi di scrivere questa storia, perché non posso aspettarmi che qualcuno vi creda. Al tempo stesso non posso nasconderla sotto il tappeto con un colpo di scopa. Esiste un solo Melchizedek (grafia inglese di Melchisedec) nell'elenco telefonico di Los Angeles e io ho 1a ricevuta firmata dall'autista proprio davanti ai miei occhi. E stato questo incidente a con­vincermi che la comprensione della natura di simili coincidenze meritava alcuni sforzi. Forse sto diventan­do superstizioso. L'incidente successe la settimana in cui iniziai a scrivere questo libro, mentre stavo racco­gliendo tutti i miei appunti sui gruppi Melchisedec. La maggior parte delle coincidenze non può essere spiega­ta razionalmente. Cercai di razionalizzare questa. Non ci riuscii».

Se J. Vallée avesse approfondito la Bibbia, avreb­be meditato sul fatto che Melchisedek era sommo sa­cerdote di Dio (Eb 5,10).

Sappiamo che satana è la scimmia di Dio e/o a se­conda dei casi di Gesù «...Proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchisedek». Poiché l'esi­stenza degli « alíeni» provenienti da altre galassie con­trasta con i passi biblici soprariportati, il Melchisedek di cui parla Vallée non poteva essere altro che la scimmiottatura, ad opera di satana, del vero Melchise­dek. Se poi pensiamo ai fenomeni «inspiegabili» dalla scienza umana che accompagnano le apparizioni del terzo tipo, non dovrebbe essere difficile crederlo.

Un giorno posi a Lucifero, d'accordo con il sacer­dote esorcista, durante un esorcismo, la seguente do­manda:

«Chi c'è dietro gli UFO? Ci sei tu? In nome del­lo Spirito Santo di verità rispondi!».

Lucifero: «Si!!. Ci sono io!».

Il demonio, come sempre, confermò le frasi della Bibbia sopracitate.

Far credere invece ad altri mondi, magari guidati da un altro Dio diverso dal nostro e far credere ad inseminazioni artificiali operate da «alieni»: questo sì è un bel lavoro diabolico tutto teso a stornarci dall'u­nica verità contenuta nella Sacra Scrittura!

J. Vallée conclude il libro con questa frase: «La gente alza gli occhi verso le stelle in trepida attesa.

Ricevere una visita dallo spazio suona un po' come avere un Dio. Eppure non dovremmo rallegrarci troppo presto. Forse avremo i visitatori che ci meritiamo».

E mentre la gente guarda in sù, non pensa a Ge­sù, vero Dio e vero uomo, che nei tabernacoli di ogni Chiesa attende la nostra conversione per portarci in paradiso.

Paradiso politico

 

«Secondo le sue opere

tu ripaghi ogni uomo» (Sa] 62,13).

«Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,

un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi» (Sal 51,19).

 

«Tu hai preservato la mia vita

dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati. Poiché non gli inferi ti lodano, né la morte ti canta inni; quanti scendono nella fossa non sperano nella tua fedeltà» (Is 38,17 seg.).

 

«L'empio spia il giusto

e cerca di farlo morire.

Il Signore non lo abbandona alla sua mano,

nel giudizio non lo lascia condannare» (Sal 37,33).

 

«Come il cielo è alto sulla terra,

così è grande la sua misericordia su quanti lo temono» (Sal 103,11).

 

Tra le strategie di satana vi è anche il «Paradiso Politico»: convincere cioè che Dio è tanto buono e mi­serícordioso da mandare tutti in Paradiso indipenden­temente dalle opere e dal credere o meno in lui. Nien­te di più falso! Che il Signore sia infinitamente miseri­cordioso è fuor di dubbio... ma nei confronti di chi gli domanda, anche negli ultimi istanti di vita, il perdono delle colpe. Diversamente scatta la sua giustizia e «...Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo. Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare per vivere senza fine, e non ve­dere la tomba» (Sal 49,8 seg.) -«Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto» (Sal 143,2).

L'episodio del buon ladrone (Le 23,39 seg.) ci di­mostra che tra i due ladroni si salva, e va in Paradi­so, solo quello che dice all'altro: «...Neanche tu hai timore di Dio e sei condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E ag­giunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».

Gli risponde Gesù: «In verità ti dico, oggi sarai con me in Paradiso».

Anche la parabola del figliol prodigo c'insegna che Dio, nascosto simbolicamente nel padre umano, spalancò le braccia e, pieno di gioia, fece uccidere il vitello grasso per il figlio che gli disse: «Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio» (Le 15,21).

Far credere che tutti, anche senza pentimento o senza credere in Gesù, andranno in paradiso è diabo­lico in quanto contrario alla Bibbia cioè alla Parola di Dio, unico nostro giudice che ci giudicherà in base al­la Sua Parola e non in base alle «chiacchiere» degli uomini o dei teologastri.

In poche parole satana, attraverso un concetto distorto di misericordia, è come se ci suggerisse: «Fai quello che vuoi! Lui è tanto misericordioso che man­da tutti in Paradiso». L'inferno è sicuramente pieno di tali «pensatori». La Madonna di Fatima l'ha mo­strato ai piccoli veggenti. Ugualmente lo ha fatto a Medjugorje dicendo: «...Molte anime vanno all'infer­no, molte in purgatorio e poche direttamente in para­diso»[98]. Del resto il Vangelo parla chiaro (Le 16,19 seg.). «...Un giorno il povero Lazzaro morì e fu porta­to dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ric­co e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti...».

Molti si chiedono come Dio possa «essere tanto crudele» da lasciare eternamente all'inferno i dannati. La risposta ce la fornisce la veggente Mirjana di Me­djugorje: «Per diciotto mesi ho visto la Madonna, e credo di conoscerla bene. So che Lei mi ama di amore materno, perciò ho potuto farle domande su tutto ciò che volevo sapere. Le ho chiesto di spiegarmi alcune cose, a proposito di paradiso, purgatorio e inferno, che non mi erano chiare. Per esempio, come possa Dio es­sere tanto crudele da gettare la gente nell'inferno a soffrire per sempre. Io pensavo: quando una persona commette un crimine viene condannata alla prigione per un certo tempo, ma poi viene perdonata. Perché l'inferno deve durare sempre? La Madonna mi ha spie­gato che le anime che vanno all'inferno hanno cessato di pensare a Dio, lo hanno bestemmiato e continuano a bestemmiarlo. In tal modo sono entrate a far parte dell'inferno e hanno scelto di non essere liberate.

Mi ha anche precisato che in purgatorio ci sono diversi livelli: da quelli prossimi all'inferno, a quelli man mano più in alto, verso il paradiso. Contraria­mente a quanto comunemente si crede, il maggior nu­mero di anime passa dal purgatorio al paradiso nel giorno di Natale.

La Madonna mi ha spiegato: le anime nell'inferno non pregano affatto, al contrario, accusano Dio di tut­to. In realtà diventano una cosa sola con l'inferno e ci si abituano. Sono furiose contro Dio e soffrono, ma continuano a rifiutare di pregarlo. Nell'inferno esse lo odiano ancora di più. La Madonna mi ha anche detto che oggi la maggior parte delle anime va in purgatorio. Un grande numero però va all'inferno; poche vanno direttamente in Paradiso...».

Potrei parlare ancora di molte altre attività in cui satana «serpeggia». Ad es. nei cartoni animati in cui si vedono le maghe «buone» agire a discapito del «vero liberatore», Gesù Cristo; nei molti modelli prospettati­ci dai Mass Media in cui sesso «è bello» solo se «adul­tero, libertino» e, già che ci siamo, «perverso» (certi films o telenovelas ne sono una prova); nel divieto di parlare ai bambini dell'inferno e del diavolo: altrimen­ti si spaventano. Non importa se poi assistono a spet­tacoli contenenti ogni scena di violenza e di orrore ecc.

S. Giovanni Bosco parlava sempre, evangelica­mente, ai suoi ragazzi di Valdocco, del Paradiso, del Purgatorio e dell'Inferno. La Madonna, a Fatima, mo­strò l'inferno a dei bambini, tra cui una di sei anni. Certo bisogna parlar loro non solo dell'inferno e del diavolo, ma soprattutto di Gesù e della Madonna e del loro potere infinitamente superiore sul diavolo. Dobbiamo spiegare le malattie, per starne in guardia, ma elencare anche le cure per combatterle in maniera efficace.

 

«.,.Rimane chiaro che i primi e insostituibili educatori dei bimbi e dei ragazzi sono i genitori. E che i giovani più avanti in età, almeno entro certi limiti, sono liberi di scegliere se e come avere una educazione sessuale... E se

tale educazione sessuale non sarà una materia isolata, ma verrà messa come il prezzemolo in tutte le ore (anche in matematica?), Dio scampi i nostri ragazzi da maestri e professori che hanno il prurito di parlare di sessualità»[99]

(Mons. Sandro Maggiolini).

 

Ritengo comunque importante mettere in guardia da una certa «Educazione sessuale scolastica». O me­glio! Il magistrato Carlo Alberto Agnoli ci avvisa su tale pericolo[100]

«L'istituzione che si deve occupare dell'educazio­ne sessuale dei giovani è la famiglia, e la nostra Costi­tuzione, all'articolo 30, lo ribadisce dicendo che i pri­mi e principali agenti nel processo di educazione dei fanciulli siano i genitori. (Anche la Bibbia c'insegna ciò: Proverbi, Sapienza, Siracide ecc. - NDA) e che il primo e principale ambiente formativo sia la famiglia, mentre allo Stato è affidato un ruolo semplicemente sussidiario, dovendo limitarsi ad aiutare la famiglia a svolgere correttamente il suo ruolo... All'art. 3 del te­sto della legge, si afferma espressamente che l'educa­zione sessuale verrà impartita «in un quadro di plurali­smo culturale». Ora, è evidente che, posto sotto que­sta forma, ciò che sembra un atteggiamento aperto e tollerante, quasi una non scelta è, in realtà, una scelta ben precisa: porre la concezione cattolica allo stesso li­vello delle dottrine sul libero amore, delle dottrine propugnate dai pervertiti sessuali e di quelle del pan­sessualismo freudiano, equivale ad affermare che non esiste alcuna regola, e l'apparente neutralità si risolve in una dichiarazione di guerra alla pura, rigorosa ed esigente morale cattolica! Si vuole, in poche parole, at­tribuire al Vangelo e al catechismo la stessa autorità della rivista Play-Boy e di tutte le altre riviste porno­grafiche!». Egli continua dicendo: «Questa volontà corruttrice traspare chiaramente anche dall'art. 1, do­ve si parla di "rispetto della... coscienza morale... dei giovani e della libertà di insegnamento dei docenti". Se si pensa che l'insegnamento sessuale dovrebbe esse­re impartito sin dall'asilo, l'espressione: "rispetto della coscienza morale dei giovani" significa che, dopo aver risvegliato ed eccitato in essi, con lezioni obbligatorie, curiosità e istinti latenti, il "docente" dovrà scrupolo­samente evitare ogni intervento (così detto) "repressi­vo" e lasciare che i giovani diano libero sfogo agli istinti così sollecitati ed incoraggiati».

Per ciò che riguarda la «libertà di insegnamento dei docenti», ciò si risolverà nella giuridica incensura­bilità di qualsiasi condotta da parte degli insegnanti e dei così detti «esperti esterni». Lasciamo immaginare, a chi abbia un minimo di fantasia, che razza di indivi­dui saranno questi «esperti esterni» in materia di ses­sualità! Non tutti avranno dimenticato che, alcuni an­ni fa, in una scuola di Bologna fu sollecitato l'inter­vento nelle classi di una prostituta, per erudire i gio­vani in questa delicata materia, né potranno mancare, nel contesto di questo «pluralismo culturale», esponen­ti della categoria omosessuale per illustrare le conce­zioni di vita e i diritti dei «diversi», non escluso quelli dei pedofili!.

Educare significa formare, ossia trasformare i gio­vani secondo un modello proposto come ideale; l'edu­cazione esige, pertanto, di rifarsi ad un modello mora­le. Nel progetto di legge, al contrario, non esiste alcun modello di riferimento morale; non si parla di doveri morali, non si accenna ai valori del pudore o della ca­stità o della continenza; sono totalmente assenti anche i concetti di virtù e di vizio!

Siamo alla relatività di ogni principio etico; ci troviamo di fronte al totale rinnegamento del Decalo­go e del suo Autore; siamo di fronte alla teorizzazione della «morte di Dio» enunciata da Nietsche, il profeta dell'Anticristo!... Siamo, così, arrivati alla formulazione «Fa quello che vuoi», che costituiva la legge su­prema del movimento satanista del massone Aleister Crowley! ... ».

Penso comunque d'aver sufficientemente spiegato l'importanza della conoscenza e meditazione della Bib­bia accompagnata dalla preghiera, come raccomanda la Madonna, per comprendere che tutto ciò che porta a sminuire, violare e ad accantonare la Parola di Dio viene da satana.

Il Signore, ha chiaramente insegnato nella Bibbia che se l'uomo osserverà la Sua Parola, riceverà benedi­zioni (Lev 26,3); diversamente: «...Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi, se disprezzerete le me leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza, ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di voi il terro­re, la consumazione e la febbre...» (Lev 26,14 seg.).

Gesù stesso disse: «Credete che quei Galilei fos­sero pù peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perírete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, Perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13,1 srg.).

La Madonna a Fatima, come abbiamo visto, pre­disse dei castighi se l'umanità non si fosse convertita. L'umanità continuò a peccare e puntualmente si verifi­carono (2a guerra mondiale e eresia comunista).

Anche a Medjugorie, secondo Padre Leonardo Orec, «...All'inizio delle apparizioni non si è dato cre­dito agli appelli per la pace che la Madonna ha dato al mondo... Poi dopo la guerra civile in Jugoslavia, i Vescovi Jugoslavi hanno chiesto alle parrocchie di pre­gare la Regina della Pace (appellativo con cui la Ma­donna si è proclamata a Medjugorje)»[101].

Leggiamo sulla rivista «Medjugorje» « ...Dopo che nell'ex blocco orientale i regimi comunisti si dissolvo­no in modo ampio e incruento, ci si deve stupire del perché proprio questo paese sprofondi nella guerra. Perché la «Regina della Pace» non ha potuto donare questa pace ai popoli della jugoslavia? Cosa si oppone al suo operato?

Certamente non sono i molti milioni di pellegrini che si sono recati a Medjugorje, convertendosi in gran numero.

In quale luce appare l'episcopato competente? L'operato di grazia della Madonna è ostacolato per esempio dal fatto che il vescovo di Mostar, addirittura

contro il monito di Roma, finora ha sempre conti­nuato a parlare apertamente contro Medjugorje?

Quante persone sono state così tenute lontane dalla «Regina della Pace» e quante grazie sono così andate perse?

O il motivo va visto nel fatto che la commissio­ne pastorale istituita dai vescovi jugoslavi voleva proibire ai veggenti ad ai padri spirituali di Medjugo­rje di dare testimonianza pubblicamente dei messaggi della «Regina della Pace»?.

Colpisce il fatto che proprio il 27 giugno 1991, ossia il giorno in cui i Vescovi jugoslavi si volevano riunire per varare queste proposte radicali quali diret­tive delle Conferenza episcopale, scoppiò la guerra ci­vile, per cui la riunione si rese impossibile e il divieto non poté essere emanato».

Secondo Mons. Franic, vescovo di Spalato e fi­gura tra le più autorevoli della Chiesa jugoslava: «I vescovi non vogliono umiliare Monsignor Zanic (Ve­scovo di Mostar a cui fa capo la parrocchia di Me­djugorje NDA). E inoltre lui, quando nelle riunioni gli si fa osservare che sulle apparizioni non c'é un giudizio definitivo della Chiesa e quindi che la sua opposizione non ha fondamento si mette a piangere ed a urlare e gli altri vescovi rinunciano ad insistere[102]­.

Ma la colpa dei castighi non è solo di chi, nelle gerarchie della Chiesa fa il «sordo», ma anche dei fe­deli che non pregano come chiede la Madonna. Vicka, veggente jugoslava, ha esclamato il 25/12/1991:

«Bisogna molto pregare e poco parlare»[103].

«Grazie» ai peccati dell'umanità noi siamo circon­dati da uno spettacolo desolante: Aids, droga, delin­quenza, violenze, pornografia, caduta totale dei valori, ecc.

Vi sono dei «predicatori» che omettono di parlare dei castighi di Dio, di cui trasuda la Bibbia, nei con­fronti dell'umanità che si perverte. Castighi, come sempre ci spiega la Parola di Dio, tesi a far riflettere e a convertire i Peccatori «...Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, corrodi come tarlo i suoi tesori. Ogni uomo non è che un soffio» (Sal 39,12).

Purtroppo però molti uomini «...Bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio.

Il quinto (angelo) versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e bestem­miarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle pia­ghe, invece di pentirsi delle loro azioni...» (Ap 16,9 seg.).

Evangelizzazione

 

«Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascol­terete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierà in maledizione le vostre benedi­zioni. Anzi le ho già maledette, perché nessuno tra di voi se la prende a cuore.

Ecco, io spezzerò il vostro braccio

e spanderò sulla vostra faccia escrementi,

gli escrementi delle vittime immolate nelle vostre solennità,

perché siate spazzati via insieme con essi.

Così saprete che io ho diretto a voi questo monito, perché c'è anche un'alleanza tra me e Levi, dice il Signore degli eserciti. La mia alleanza con lui

era alleanza di vita e di benessere

e io glieli concessi; alleanza di timore

ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. Un insegnamento fedele era sulla sua bocca, né c'era falsità sulle sue labbra;

con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha trattenuto molti dal male.

Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza

e dalla sua bocca si ricerca l'istruzione,

perché egli è messaggero del Signore degli eserciti. Voi invece vi siete allontanati dalla retta via

e siete stati d'inciampo a molti

con il vostro insegnamento; avete rotto l'alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti.

Perciò anch'io vi ho reso spregevoli

e abbietti davanti a tutto il popolo,

perché non avete osservato le mie disposizioni

e avete usato parzialità riguardo alla legge»

(Mal 2,1 seg.).

«La Madonna mi ha incaricata di dire alla gente che oggi molti condizionano la loro fede alla vita dei sacerdoti. Se un prete non è santo essi ne deducono che Dio non c'è. Non dovete andare in chiesa per giu­dicare i preti; per esaminare la loro vita personale. Andate in chiesa per pregare e per ascoltare dai sacer­doti la Parola di Dio. Questo va spiegato alla gente perché molti non abbandonino la fede per colpa dei sacerdoti». (Mirjana).

«I sacerdoti quando predicano non debbono espri­mere punti di vista personali e loro esperienze psicolo­giche; debbono rifuggire da ogni esibizionismo, quasi deliziandosi della loro parola.

E loro compito invece esprimere la verità conte­nuta nella parola di Dio, presentandola e commentan­dola in modo che abbia una reale efficacia nella vita dei fedeli. La Parola di Dio non può essere manipola­ta, trasformata, adattata a piacimento, ma deve essere integralmente annunziata. Una predicazione autentica non si esaurisce nel porre problemi senza risolverli o nel suscitare dubbi: con ciò si porterebbe disorienta­mento tra i fedeli che hanno diritto a conoscere il ve­ro contenuto della rivelazione. Il predicatore deve ap­profondire la sola dottrina studiando il modo migliore per illustrarla. E ciò vale per tutti i sacerdoti che lavo­rano nei vari settori della comunicazione sociale (ra­dio, tv, stampa)»[104] (Giovanni Paolo II).

La Bibbia c'insegna che vi sono tre tipi di soffe­renza:

a) per prova (Giobbe, Giuseppe, ecc.);

b) espiativa (Gesù Cristo e, di seguito, molti santi);

c) punitiva per correggere il peccatore: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio» (Gv 5,14).

Come mai molti «predicatori» non parlano più dei castighi divini che non vanno ovviamente confusi con gli altri tipi di sofferenza?

Anzi, non ne vogliono sentir parlare! Provate a meditare sul seguente ragionamento: se Dio non man­da castighi (parodia dell'inferno)... allora non ci sarà neanche l'inferno. E se non c'è l'inferno, nessuno ci va! E allora... fai quello che vuoi, tanto il Signore è talmente buono e misericordioso che ...ha creato «il Paradiso Politico!» (sic!).

«Dopo questi fatti il Signore designò altri settan­tadue discepoli e li inviò a due a due ...Disse loro: «Non passate di casa in casa (come fanno i testimoni di Geova, NDA). Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo in­nanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio» (Lc 10,1 seg.).

«Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uo­mini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per of­frire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Ge­sù Cristo» (1 Pt 2,4/5).

«È quindi tempo della nuova evangelizzazione... Nessuno si senta escluso da questo disegno apostolico»

(Giovanni Paolo II)[105].

«Se un tempo i protagonisti della ventura missio­naria erano i sacerdoti, oggi sono tutti i credenti, spe­cie laici; ed attualmente è fondamentale il metodo del­la piena libertà e del rispetto dei diritti umani»[106] (Giovanni Paolo II).

Ed in virtù dell'ufficio sacerdotale, profetico e re­gale di Cristo che compete ad ogni battezzato, ogni cre­dente è chiamato ad evangelizzare. La grande astu­zia di satana è stata quella di far credere che solo i sa­cerdoti potessero farlo. No, tutti i credenti devono evangelizzare. Che cosa significa? Non occorre inventa­re niente di nuovo! Nella Bibbia, che comprende ovvia­mente anche il vangelo, c'è tutto. Non c'è bisogno d'in­ventarne un'altra. A questo ha già pensato il diavolo! Noi dobbiamo diffondere i messaggi della Madonna di Medjugorje che, come abbiamo visto, non non son altro che costanti richiami per tutti alla preghiera (in partico­lare del Santo Rosario) personale e familiare, alla con­versione, alla Messa, al digiuno, alla lettura della Bibbia in famiglia accompagnata con la preghiera, alla confes­sione, alla pace, all'amore verso il prossimo (comincian­do dai familiari), alla preghiera per i defunti (anche loro sofferenti di cui spesso ci dimentichiamo) ecc.

A numerosi sacerdoti, recatisi a Medjugorje in pellegrinaggio e per chiedere alla Madonna tramite i veggenti che cosa dovevano fare per essere più rispon­denti al loro ministero, la Madonna rispose: «Vivete e diffondete i miei messaggi».

Nel libro «Cristo Gesù è presente»[107] leggiamo

le seguenti parole di padre Tardiff: «Siamo chiamati

tutti ad evangelizzare. Non è la missione di qualche prete o di qualche laico; Gesú ha detto a tutti i suoi di­scepoli: «Voi sarete i miei testimoni». Il Signore vi chie­de di evangelizzare nelle vostre case; se veramente cre­dete in Gesù Salvatore, non potete lasciar crescere i vo­stri bambini come dei pagani, bisogna trasmettere loro la buona notizia della salvezza di Gesù. Non potete ri­manere insensibili se le persone del vostro ambiente non hanno la fede, il Signore vi chiede di evangelizzare.

In Ezechiele troviamo questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: poi va, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo e parla loro. Dirai: co­sì dice il Signore, ascoltino o non ascoltino» (3,10/11).

Il Signore non ci chiede di convertire le persone, non è nostro compito perché soltanto lo Spirito Santo può trasformare i cuori. Il Signore ci chiede di portare la buona novella, che la gente ci ascolti o no; ci chiede d'essere i suoi testimoni, di non arrossire di Lui davanti agli uomini perché Egli non debba arrossire di noi da­vanti al Padre che è nei cieli.

Quello di cui la Chiesa ha bisogno oggi per l'evange­lizzazione non è di migliori piani, di migliori progetti, né di una nuova organizzazione; quello di cui la Chiesa ha bisogno attualmente sono degli uomini e delle donne che possano essere utilizzati dallo Spirito Santo; uomini e donne di preghiera, potenti in preghiera. Lo Spirito San­to non passa attraverso i metodi, ma attraverso uomini e donne in preghiera ed egli non dà l'unzione a dei piani, ma a uomini e donne in preghiera. Ecco ciò di cui abbia­mo bisogno per la nuova evangelizzazione» (Atti 1, 14).

Pensiamo con quale «foga» veniva predicata a tutti i livelli l'«eresia marxista». Nessuno dei seguaci di Marx si faceva scrupolo a «predicare», specialmente nelle scuole. Tra i cristiani, in particolare cattolici, vige in­vece lo scaricabarile e si pensa, erroneamente, che per servire Dio si debba per forza essere sacerdoti o suore. Ciascuno ha la propria vocazione e resti dove Dio lo ha voluto «...Ciascuno continui a vivere secondo la condizione che gli ha assegnato il Signore, così come Dio lo ha chiamato...» (1 Cor 7,17).

Tutti devono servire il Signore, ponendolo innan­zitutto al centro della propria vita e della propria fa­miglia. Come? Con la preghiera, con l'Eucarestia, con i Sacramenti, con la Bibbia (Lui ci parla mediante la Sua parola) e con l'osservanza dei comandamenti.

Il diavolo conosce molto bene la Parola e, come cerco di spiegare, ci stimola sempre a violarla, come fece lui per primo! -«Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore» (Le 10,18).

Maria santissima ovvero Nostra Signora delle Grazie

 

Demonio: «Su di Lei non posso dire nulla!»

È tanto perfetta che sembra creata apposta!

Ce l'abbiamo sempre in mezzo ai piedi per salvare le anime!

Ecco è qui la «guastafeste»! Viene qui a dare gli ordini! Non ha mai detto di no a Dio!

Nessun vero devoto di «Quella» (la Madonna NDA) va all'inferno! ú, stata creata apposta! Il nome che più mi da fastidio è il nome di «Quella»! Lui e Lei sono due «accattoni»! Sfruttano il male per il bene! Il mio regno per il loro Regno!

Se non ci fosse «Quella», vedresti tu! (rivolto all'esorcista ed in altre occasioni all'autore).

«Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo Padre

e non disprezzare l'insegnamento di tua madre...» (Prov 1,8 seg.).

 

I più bei riconoscimenti della Madonna li ha espressi, suo malgrado, il demonio.

Padre Pio, nel suo testamento spirituale racco­mandò: «Amate e fate amare la Madonna, pregate e fate pregare il Rosario».

Il Signore, tramite le apparizioni della Madonna a Fatima, ha chiesto la devozione al Cuore Immacolato di Maria «...Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifu­gio e la via che ti condurrà a Dio» (1).

Maria Santissima acquista un ruolo fondamentale nel piano di salvezza dell'umanità. Padre Dario Betan­court nel libro «Sacramentí» spiega molto bene che se mediante Maria abbiamo ricevuto la Grazia per eccel­lenza: Gesù Cristo, quale altra grazia non potremo ri­cevere mediante la Sua intercessione?. Nel Vangelo meditiamo che in un solo caso Gesù cambia i suoi pia­ni: grazie a Maria che durante le nozze di Cana inter­cede in modo che Gesù incominci i miracoli prima del tempo. Nessun personaggio evangelico ha siffatto pote­re d'intercessione.

Non intendo parlare di Maria in senso biblico: della Sua totale adesione alla Parola di Dio; della Sua totale fiducia in Lui, anche di fronte ad apparenze to­talmente contrarie ad ogni logica umana: la fuga in Egitto, il rifiuto del figlio da parte del suo popolo, la crocifissione ecc. (da notare che gli ebrei aspettavano un Messia che diventasse re di Israele, un tipo come Davide o Salomone).

Per conoscerne meglio l'importanza in senso bibli­co, basti leggere il bellissimo libro di Padre Raniero Cantalamessa «Maria».

Maria per noi che le siamo figli, rappresenta una madre perfetta. Marcellino pane e vino a cui Gesù, nel celebre film, chiese di esprimere un desiderio qualunque che Lui avrebbe soddisfatto, rispose: «Voglio andare con la mamma». Molte persone in punto di morte (in particolare durante la guerra) gridano «Mammma!!».

Gesù ci ha regalato la Sua: il dono più bello dopo il suo sacrificio salvifico e redentivo. Cosa rappresenti una madre per un figlio nessuno riuscirà mai efficace­mente a spiegarlo.

A Marcellino pane e vino che gli chiedeva che cosa facesse una madre, Gesù rispose: «Una madre dà, dà, dà sempre... dona se stessa». E la Madonna ci regala un amore immenso e fino alla fine della vita è sempre vicina a ciascuno di noi, anche se non la vediamo, per salvarci. Il 27 novembre 1830, a Parigi, Santa Caterina di Labouré che fece coniare, su indicazione della Ma­donna, la celebre «Medaglia Miracolosa», la vide «...In piedi, vestita di seta color bianco aurora, con i piedi su di un piccolo globo; dalle mani, le cui dita portavano anelli con pietre preziose, uscivano fasci di luce».

«Il globo - spiegò la Vergine Santa - rappresenta il mondo tutto, in particolare la Francia, e ogni singola anima. I raggi sfolgoranti sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano»[108].

 

 

Non esiste un caso nella storia della cristianità in cui un'anima che abbia pregato con fede la Madonna, non sia stata da Lei esaudita. Per credere a ciò, basta andare nei santuari mariani: dai più celebri ai meno famosi e meditare sui numerosi ex voto che racconta­no le miriadi di grazie che il Signore, per intercessione di Sua e nostra Madre, ha elargito[109]. Ma per «senti­re» la Madonna bisogna soprattutto pregare il Rosario col cuore (con amore e con gioia), come Lei raccoman­da e come il demonio conferma in numerosi esorcismi.

«...Se pregate, satana non vi può minimamente nuocere, perché siete figli di Dio e Lui tiene il Suo sguardo su di voi.

Pregate! Che il Rosario sia sempre in mano come segno per satana che mi appartenete...» (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 25/2/1988).

«...Cari figli. Armatevi contro satana e sconfigge­telo con il Rosario in mano...» (Messaggio della Ma­donna di Medjugorje dell'8/8/1985).

«... Se volete, aggrappatevi al Rosario, giacché so­lamente il Rosario può ottenere il miracolo nel mondo e nella vostra vita» (Messaggio della Madonna di Me­djugorje del 25/1/1991).

«...Per ottenere le grazie è necessario convertirsi e pregare il Rosario durante l'anno» (Fatima).

Ecco perché la Madonna è così importante per la nostra salvezza. Ecco perché il Signore La manda a suggerirci le modalità di salvezza. La Madonna non aggiunge nulla alla Sacra Scrittura: ci ricorda solo di leggerla in famiglia e di meditarla accompagnandola con la preghiera; di frequentare i Sacramenti e soprat­tutto ci consiglia di pregare costantemente per ogni problema e di abbandonarci a Lei ed a Dio. «...Cari figli! Oggi vi voglio invitare: pregate, pregate, pregate. Nella preghiera conoscerete la gioia più sublime e la via d'uscita da ogni situazione che vi sembra impossi­bile». (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 28/ 3/1985).

La Madonna riveste inoltre, per volontà di Dio, un ruolo fondamentale per distruggere l'attività ordi­naria e straordinaria di satana.

«Cari figli! Oggi come mai prima Vi invito a vi­vere i miei messaggi ed a metterli in pratica nella vo­stra vita.

Io sono venuta a voi per aiutarvi e perciò vi invi­to a cambiare vita, perché avete preso un misero cam­mino: la via della rovina.

Quando vi ho detto: "Convertitevi, pregate, di­giunate, riconciliatevi", avete preso questi messaggi superficialmente. Voi avete iniziato a viverli, per poi però lasciarli perché era difficile. No, cari figli! Quan­do qualcosa è bene occorre perseverare nel bene e non pensare: "Dio non mi vede, non ascolta, non aiuta". Così vi siete allontanati da Dio e da Me per il vostro misero interesse.

Io desideravo fare di voi un'oasi di Pace, d'amore e di bontà.

Dio desiderava che voi con il vostro amore e con il Suo aiuto faceste miracoli e foste esempio; perciò ecco che cosa vi dico: satana si prende gioco di voi e delle vostre anime, ed lo non posso aiutarvi perché siete lontani dal Mio cuore.

Perciò pregate e vivete i Miei messaggi e così vedrete i miracoli dell'amore di Dio nella vostra vita quotidiana.

Grazie per aver risposto alla Mia chiamata». (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 25/3/ 1992).

Attività straordinaria

 

Conviene, prima di analizzare l'attività straordi­naria del demonio riportare, per comodità del lettore, la «ricetta» per difendersi da tutta l'attività diabolica. Non ne esistono altre:

a) recita del Rosario intero personale, meglio se comunitario (famiglia); è, come il demonio ha confermato più volte, più potente del bastone di Mosé e quindi di un esorcismo della Chiesa (Mc 9,29);

b) accostamento all'Eucarestia con il desiderio di Dio (distrugge satana - Gv 1,5);

c) confessione almeno mensile (è potente come un esorcismo). Ovviamente la confessione personale, difesa da Giovanni Paolo II, contro le teorie della confessione collettiva[110];

d) digiuno (aiuta a privarci delle passioni);

e) lettura della Bibbia («venuta la sera, gli Portaro­no molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la Sua Parola... (Mt 8,16);

f) esorcismo (non risolutivo, ma come aiuto per li­berarsi «... Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota (cioè priva di pre­ghiera, di Eucarestia ecc., NDA), spazzata ed adorna. Al­lora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima» (Mt 12,43 seg.).

Ho parlato nella prima parte del libro della pri­maria importanza dell'attività ordinaria di satana, di cui l'attività straordinaria costituisce la punta dell'ice­berg. Quanto spiegato finora consentirà al lettore di meglio comprendere anche l'attività straordinaria.

Molti libri sul demonio enfatizzano invece que­st'ultima a discapito della prima. Come se il problema demonio si risolvesse esclusivamente con gli esorcismi. Mi spiegherò meglio in seguito.

L'attività straordinaria si suddivide, per comodità di analisi, in infestazioni locali, locali e personali, pos­sessione diabolica.

Infestazioni locali

 

Con questo termine s'intende l'attività del demo­nio tesa a disturbare o a danneggiare cose e/o persone. Scartate le teorie parapsicologiche, come spiegato nel capitolo dedicato allo spiritismo in quanto attività de­moniaca tesa a snaturare il soprannaturale, gli accadi­menti «strani» che si verificano in una casa possono essere provocati:

a) dal demonio (angeli decaduti o anime dannate), se violenti o pericolosi per le persone;

b) da anime del purgatorio per chiedere preghie­re. In questo caso, innanzitutto bisogna pregare per le anime dei defunti e far celebrare qualche messa in lo­ro suffragio. Se il fenomeno persiste, il discorso cam­bia. Conviene allora far benedire la casa; porre poi in essa, se già non ci sono, oggetti benedetti, principal­mente il crocifisso «Dove c'è la croce benedetta noi non possiamo invadere!», ha affermato il demonio in diverse occasioni.

E con ciò ha confermato l'importanza della croce con cui Gesù ha vinto il mondo. E oltremodo impor­tante apporre alle pareti immagini benedette della Ma­donna e del Sacro Cuore di Gesù. Al collo poi, oltre alla croce, e altresì indispensabile che tutti portino la «Medaglia Miracolosa» benedetta, apportatrice di nu­merose grazie, come ha promesso la Madonna a Santa Caterina di Labouré (vedere testimonianze videocasset­ta). «Cari figli! Oggi vi invito a mettere ancora di più degli oggetti benedetti nelle vostre case. E che ciascu­no porti degli oggetti benedetti. Benedite tutti gli og­getti perché satana vi tenti meno, avendo così una co­razza contro satana...» (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 18/7/1985).

Infestazioni personali

 

Di solito però il demonio non si limita a creare disturbi in casa; se la prende anche con le persone. In tal caso, vi sono persone che accusano «strani» distur­bi: sono affette da «costanti» malattie, odono suoni, voci, cadono inspiegabilmente ecc. In certi casi è ov­viamente opportuno sentire il parere di un medico «credente»: in base ai disturbi, psichiatra o internista. Se è veramente cristiano potrà escludere la «naturali­tà» di malattie che si manifestano con modalità non consuete e spesso in contrasto con la casistica medica che si verifica in tali malattie. L'importanza di questo discernimento è fondamentale; diversamente non si conclude nulla: il muto indemoniato del Vangelo fu guarito da Gesù con un esorcismo (Mt 9,32). Ecco il valore di un medico credente, che prega come insegna lo Spirito Santo (Sir 38,1 seg.) per essere ispirato. Poi­ché diverse malattie sono provocate da demoni (Lc 13,10 seg. - Marco 9,17 seg. - Matteo 9,32 seg. ), è es­senziale che il medico, dopo aver notato qualcosa di «strano» nelle malattie, mandi «l'ammalato» dall'esorci­sta. Conosco il caso di un ragazzo che, curato da psí­chiatri atei, non solo non riceveva giovamento, ma peggiorava (Mc 5, 25-26).

Scoperto, dopo una grazia ricevuta a Lourdes, che il giovane era posseduto da sette demoni, venne esor­cizzato. Durante gli esorcismi, in cui anch'io ero pre­sente, il ragazzo di circa vent'anni rispondeva con co­noscenze teologiche sorprendenti, manifestava cogni­zioni occulte, correggeva teologicamente il sacerdote; il suo viso s'ingrossava, ed un giorno ruppe le braccia del piccolo crocifisso di ferro che gli era stato dato in mano prima dell'esorcismo. Spezzare le piccole e robu­ste braccia di ferro di un crocifisso è impresa ardua anche per un atleta. I genitori del ragazzo pregavano e dopo sette mesi circa fu liberato. Il giorno della libera­zione vomitò un pezzetto di wurstel mangiato in un bar un paio d'anni prima, misto a salivaccio bianco che gli usciva anche dal naso. Mi trovavo a circa tren­ta centimetri da lui e mentre con una mano gli tenevo una reliquia di santi appoggiata sulla testa, con l'altra, per disposizione dell'esorcista, gli spruzzavo costante­mente sul viso dell'acqua benedetta. Il wurstel era frut­to di una «fattura» di un mago, che ovviamente cono­sceva i baristi, per ordine di una ragazza respinta dal giovane. La madre, esterrefatta, che era presente agli esorcismi, confermò che quel giorno ed i giorni prece­denti il giovane, sempre rimasto in casa, non aveva mangiato wurstel. Venne consultato uno psichiatra cre­dente a cui l'esorcista confidò la possessione. Lo psi­chiatra eliminò i farmaci ordinati da colleghi non cre­denti, che facevano «dormire» il ragazzo peggiorando­ne lo stato, e il giovane guarì e nel momento in cui scrivo conduce una vita normalissima.

E comunque opportuno, dopo aver pregato, con­trollare i cuscini ed i materassi, specialmente di lana, di simili ammalati e le sorprese non mancano. Se vi sono infestazioni o possessioni diaboliche, nei materas­si o nei cuscini, si possono trovare oggetti impensati: coroncine, pupazzi, spine ecc., che nessun familiare ha ovviamente messo. Che cosa sono? Sono materializza­zioni demoníache utilizzate per «fatture» a distanza.

Don Gabriele Amorth, esorcista ufficiale a Roma, e don Faustino Negrini (ormai defunto) esorcista di fa­ma per molti anni a Brescia, hanno rispettivamente scritto nei loro libri «Un esorcista racconta» e «Il dia­volo, se fosse una favola» riguardo a questi ritrova­menti. In particolare Don Negrini (esorcista di fama per circa cinquant'anni) scrisse: «...Si trovano oggetti nascosti nei materassi, nei guanciali e nei piumini fatti con piume o altro materiale, come lana, crine ecc. Ciò che vi si trova più comunemente sono rose ben fatte ed artistiche, confezionate con penne ben legate e cu­cite insieme e di qualsiasi dimensione; talora sono gra­ni di frumento, di granoturco o mais, di avena, vi si trovano pezzi di legno di forme ben definite, pezzi di fune con penne infisse, pezzi di stoffa d'ogni colore e fatte con materia sconosciuta... Non è possibile pensa­re che questi oggetti siano stati messi dentro apposita­mente... Finché questi oggetti sono presenti, soprattut­to nei letti, le persone si sentono inspiegabilmente in­quiete, si svegliano di soprassalto turbate ed impauri­te. Appena si estraggono quegli oggetti, cessa ogni in­quietudine e tutto torna normale. Non è frutto di fan­tasia di gente malata, esaltata o menomata di cervello. Sono, purtroppo cose reali, constatate migliaia di volte anche da persone, che erano ben lontane dal credere a fatti di questo genere»[111].

Io stesso ho visto oggetti simili. In questi casi oc­corre bruciarli fuori di casa, accompagnando il tutto con la preghiera.

Impiegano moltissimo tempo a bruciare, in modo innaturale, e spesso emanano una puzza di cadavere. Ricordo il caso di un idraulico che era venuto a casa mia per dei lavori. Aveva seguito i miei servizi televi­sivi e mi raccontò alcune sue «vicissitudini». Gli consi­gliai di mettere al collo la medaglia miracolosa e di pregare. La comprò per sé, per la moglie e per i figli. Dopo qualche giorno mi telefonò dicendomi che «stra­namente» le medaglie miracolose che lui e la moglie portavano al collo si staccavano, senza che si aprisse l'anellino, e che le ritrovavano in posti impensati (per grazie speciali della Madonna, questo «comportamen­to» della medaglia miracolosa lo si ha in presenza di infestazioni diaboliche personali). A questo punto gli consigliai di controllare i cuscini e/o i materassi. L'i­draulico guardò, ma non trovò nulla. Mi disse però che sotto il letto teneva, da circa un anno, una specie di piramide di compensato colorata che una «maga» gli aveva «venduto» per eliminare le «negatività» (ai no­stri giorni il diavolo lo si chiama così: è più chic e so­prattutto più ambiguo, NDA). Lo consigliai di portar­mela. La bruciammo davanti al mio cancello dopo averla cosparsa di benzina: era stata costruita in com­pensato stagionato, pitturato con smalto: quindi alta­mente infiammabile. Nonostante l'avessimo impregna­ta di benzina, bruciò completamente dopo più di mez­z'ora, sprigionando fiamme a forma di corna che fece­ro impallidire l'idraulico. Alla fine lavai tutto con del­l'acqua.

Circa tre ore dopo venne un mio familiare a far­mi visita; aprì il cancello e quando entrò in casa, igna­ro dell'accaduto, mi disse: «Che strana puzza ho senti­to vicino al cancello; sembrava puzza di cadavere!». Dopo questo trattamento, l'idraulico e la moglie non soffrirono più di mal di testa.

In un altro caso feci nascondere dal marito nel cuscino della moglie, a sua insaputa, una piccola meda­glia miracolosa benedetta (si sospettava che avesse pro­blemi demoniaci). Lo consigliai di far celebrare due Messe per la guarigione dell'anima e del corpo della moglie e di pregare il Rosario. La prima notte la mo­glie, ignara, si alzò verso le cinque di mattina dal letto con un senso di soffocamento. La seconda notte si al­zò, sempre con uno «strano» senso di soffocamento verso mezzanotte e la terza notte non volle più andare «inspiegabilmente» a dormire nel letto. Si scoprì in se­guito che era posseduta. Il prof. Simone Morabito, primario psichiatra, consiglia spesso ai suoi pazienti di tenere al collo la medaglia miracolosa ed assicura che molte manifestazioni diaboliche, specialmente locali, sono in tal modo scomparse.

«Poi presi l'oggetto del vostro peccato, il vitello che ave­vate fatto, lo bruciai nel fuoco, lo feci a pezzi, frantu­mandolo finché fosse ridotto in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte» (Dt 9,21).

 

«Osserverai dunque i comandi, le leggi e le norme che oggi ti do, mettendole in pratica... Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che bene conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano» (Dt 7,11 seg.).

Quando si bruciano tali oggetti (come ripeto è ne­cessario accompagnare il tutto con la preghiera, in par­ticolare del Rosario e recitare l'esorcismo «minore» di Papa Leone XIII contro satana e gli angeli ribelli, che si suole praticare dai fedeli)[112], in base al salmo 57,7 «...Hanno teso una rete ai miei piedi, mi hanno piega­to, hanno scavato davanti a me una fossa e vi sono ca­duti... », il male ordito si ripercuote, in proporzione al­la gravità, contro chi l'ha voluto. I maghi la chiamano «onda di ritorno».

Perché avvengono le infestazioni?

La risposta è complessa: se sono solamente locali, possono essere legate a case in cui si sono consumati particolari peccati (delitti accompagnati da riti satanici, riti satanici in genere ecc.); se personali avvengono per fattura, maleficio o per vendetta diabolica (dispetti o sofferenze inflitte ai santi che le offrono a Dio per la conversione dell'umanità[113]). Tutto però avviene

sempre per permissione divina. Senza permesso di Dio il demonio non muove neanche «la coda» «...Due pas­seri non si vendono forse per un soldo? Eppure nean­che uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro ca­po sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!» (Mt 10,29/30).

Demonio rivolto all'esorcista: «Tu interpreti la Scrittura alla lettera!!».

Autore: «E tu perché l'hai citata a Gesù alla let­tera? (Mt 4,1 seg.)». E il demonio zittì. (Da un esorci­smo).

Che cosa sono le fatture e i malefici? Sono attivi­tà dirette a fare intervenire il demonio (imperatore della morte, come lo definì S. Agostíno) contro perso­ne o cose, mediante rituali e patti satanici.

Esorcísta: «Contro chi non puoi nulla?»

Lucifero: «Contro chi prega devotamente il Rosa­rio íntero!» (Da più esorcismi in cui era presente l'au­tore) .

 

«Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente... Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire...

Non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda. Egli darà ordini ai suoi angeli

di custodirti in tutti i tuoi passi...» (Sal 91,1 seg.).

 

«Contro una famiglia, genitori con figli, che pre­ga unita il Rosario, satana non può nulla» (Veggente Vika di Medjugorje) (27).

Può il diavolo uccidere? Certamente! La Bibbia c'insegna (Gb 1,18 - Tb 3,8) che lo può fare.

Lo Spirito Santo, mediante la Sacra Scrittura, c'insegna che anche i maghi possono ottenere inter­venti diabolici (Es 7,11 seg.), anche mortali.

«Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. Dirai loro: Dice il Signore Dio: «Guai a quelle che cuciono nastri magici ad ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dar la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qual­che manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che cre­de alle menzogne. Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come ad uccelli; li strapperò dalle vo­stre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli. Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una preda in mano vostra; saprete così che io sono il Signore» (Ez 13,17 seg.).

«Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, strego­nerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; cir­ca queste cose vi preavviso, come ho già detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio» (Gal 5,19 seg.).

«Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omi­cidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E questa la seconda morte» (Ap 21,8).

Per quale motivo nella Bibbia è contenuta, come sopraccitato, la minaccia dell'inferno per i fattucchieri (la nuova traduzione dai testi integrali, utilizza il ter­mine maghi)? Perché effettivamente, come spiegato in Ezechiele 13,1 possono provocare il male.

La Madonna conferma ciò: «...La veggente Marjia il 14/4/1982 ha avuto un'apparizione particolare. Men­tre aspettava la Madonna è venuto satana travestito da Madonna. Scrive: «Era brutto, bruttissimo. Non potevo neanche immaginarlo, mi uccideva con il suo sguardo (anch'io ho visto, in certi esorcismi, quello sguardo, NDA), quasi sono svenuta. Mi diceva: «Devi lasciare Dio, devi lasciare la Madonna; ti faranno sof­frire, vieni con me, ti farò felice nell'amore, nella vi­ta!». Nel mio cuore risuonava: No, No, No!. Allora satana si è allontanato ed è venuta la Madonna, la quale mi disse: «Scusami per questo, ma tu devi sape­re che satana esiste ed ha chiesto il permesso a Dio di provare la Chiesa per un certo periodo (con l'eresia come mi confermò in un esorcismo, NDA) con inten­zione di distruggerla. Dio gli permise un secolo e dis­se: «Non la distruggerai». Questo secolo in cui voi vi­vete è sotto il potere di satana (vedere anche visione di papa Leone XIII, NDA). Quando saranno realizzati i segreti affidati a voi, il suo potere sarà distrutto (grazie all'esile corona del Rosario, come ha conferma­to in un esorcismo, NDA). Satana è diventato aggres­sivo, perché sta perdendo il potere. Sta distruggendo dei matrimoni, mettendo dei litigi tra sacerdoti (che non credono più in lui, NDA), ossessiona le persone, uccide anche delle persone.

Perciò proteggetevi con la preghiera, con il digiu­no, anzitutto con la preghiera comunitaria familia­re. Rinnovate l'uso dell'acqua benedetta, portate con voi e mettere nelle vostre case i segni sacri benedet­ti»[114].

Non può nulla quindi nei confronti di chi prega costantemente il Signore ed in particolare nei confron­ti di chi prega devotamente il Rosario. In tal caso in­terviene direttamente la Madonna che, come ha pro­messo al Beato Alano de la Roche, accorda la sua spe­cialissima protezione nei confronti dei devoti del San­to Rosario.

Perché vengono commissionate fatture e/o malefi­ci? Per amore (filtri magici in cui ovviamente intervie­ne sempre il demonio), per odio, gelosie, sesso, denaro, carriera (togliere di mezzo un concorrente) ecc. Insom­ma per tutte le «virtù» diaboliche. Essendo la scimmia di Dio, ciò che per il Signore è nefandezza o vizio, per il demonio è virtù. Quanti demoni sono intervenuti nei casi in cui sono state lasciate a maghi fotografie ed og­getti della persona amata per legarla a sé!

Anche certe morti improvvise, certi ictus, infarti, tumori sono opera del «principe delle tenebre». Quan­te guarigioni e protezioni se le persone pregassero il Rosario e quindi... quanti ostacoli alla sua diffusione.

La benedizione delle case

 

La benedizione delle case è di esclusivo compito del sacerdote. Non occorre che sia l'esorcista ufficiale. Qualunque sacerdote può benedire con efficacia una casa, in quanto ministro di Dio, Non esistono preti più «bravi» di altri, dato che è sempre Gesù che bene­dice mediante i suoi ministri. È opera satanica far cre­dere che ne esistano di più o meno bravi. E comunque fondamentale che il sacerdote utilizzi la formula previ­sta per la benedizione delle abitazioni. Si tratta di una richiesta d'intervento di angeli a protezione della casa e dei suoi abitanti; tale benedizione va accompagnata con aspersione di acqua benedetta. E consigliabile che tutti, annualmente, facciano benedire la propria abita­zione. Ultimamente se n'è persa l'abitudine, anche perché molti preti non credono più al diavolo[115] ...e quindi alle parole del Vangelo, dato che è Gesù che ci ha parlato della sua esistenza, anche come possessore di corpi.

Il capo famiglia può utilizzare, in caso di infesta­zione, l'acqua benedetta spruzzandola a croce nei cor­ridoi o nelle stanze, accompagnando tale gesto con preghiere quali il Padre Nostro, l'Ave Maria, il Glo­ria.

E sempre consigliabile nei casi di malattia seria far bere all'ammalato consenziente (è un atto di fede, NDA) acqua di Lourdes, del Santuario di Caravag­gio[116] o di altri Santuari in cui la Chiesa riconosce vi siano, per volontà di Dio e della Madonna, virtù «miracolose». E ovvio che non basta bere, ma occorre convertirsi e pregare per ottenere effetti «miracolo­si»[117].

Olio benedetto

«E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scac­ciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano» (Mc 6, 12/13).

 

«C1)1 tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeg­gi. Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il mala­to: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli sa­ranno perdonati. Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. Elia era un uomo della nostra stessa natura: pregò inten­samente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto» (Gc 5, 13

seg.).

 

Padre Dario Betancourt, nel libro «Sacramen­ti», differenziando l'olio sacramentale dal Sacra­mento dell'unzione degli ammalati scrive: «...Noi pos­siamo usare quest'olio (sacramentale) in tale modo perché la Chiesa vede l'olio benedetto, così come altri oggetti benedetti (ad es. l'acqua) come estensioni e radiazioni dei Sacramenti. In questo senso, così come l'acqua benedetta può essere usata per rinnovare la nostra fede battesimale verso Gesù, l'olio benedetto può essere usato per rinnovare le unzioni ricevute nei Sacramenti... la benedizione dell'olio per guarigione è riservata al vescovo oppure al sacerdote. Come sacra­mentale può essere usato indifferentemente dal vesco­vo, dai sacerdoti, dai religiosi e religiose o dai laici».

Padre Betancourt riporta la formula per la bene­dizione dell'olio sacramentale, benedizione che ogni sacerdote, in virtù del suo ministero, può effettuare.

«Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

Che ha fatto cielo e terra».

Olio, creatura di Dio, io ti esorcizzo nel nome di Dio Padre Onnipotente che creò il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che essi contengono. Che il potere dell'avversario, le legioni del diavolo e tutti gli attac­chi e macchinazioni di satana siano disperse e portate lontane da questa creatura. Che esso porti salute all'a­nima di tutti quelli che lo useranno nel nome di Dio Padre Onnipotente, di Nostro Signore Gesù Cristo suo Figlio e dello Spirito Santo, l'Avvocato, così co­me nell'amore dello stesso Gesù Cristo Nostro Signo­re che deve venire a giudicare i vivi ed i morti e il mondo attraverso il fuoco.

Preghiamo:

Signore, Dio Onnipotente, venerato con tremore dal coro degli angeli nel cielo, il cui servizio celestiale riconosciamo, degnati di guardare benignamente, bene­dire e santificare questo Olio, tua creatura, che per il tuo potere è stato spremuto dal succo delle olive.

Tu lo hai ordinato per l'unzione degli infermi, af­finché nell'essere guariti possano darti grazie Dio vivo e vero. Concedi, ti preghiamo, che coloro che useran­no quest'olio che stiamo benedicendo in tuo nome, siano liberati da ogni sofferenza, da ogni malattia e da tutte le astuzie del nemico. Permetti che sia un modo per allontanare dall'uomo, fatto a tua immagine e re­dento dal prezioso sangue di tuo figlio, ogni tipo di avversità, affinché non torni a soffrire il morso del­l'antico serpente. Per Cristo Nostro Signore. Amen».

Padre Betancourt, racconta, sempre nel medesimo libro, una testimonianza di guarigione ad una caviglia, grazie all'applicazione dell'olio sacramentale, che i me­dici e le medicine non riuscivano a guarirgli.

Io stesso lo uso sempre quando un mio familiare si ammala, anche solo d'influenza. Dopo aver pregato segno, a croce, col dito bagnato nell'olio sacramentale, la parte ammalata o la zona limitrofa. Ovviamente non trascuro i consigli del medico e le medicine che mi ordina (Sir 38,1 seg.). Posso testimoniare numerosi casi di guarigione, miei, dei miei familiari e di altri. Porto solamente ad esempio il caso di mia figlia Cri­stina che, ammalatasi a circa un anno e mezzo (pur essendo vaccinata) di pertosse, anche se in forma più leggera, tossiva tutta notte. Voi sapete che con la per­tosse c'è poco da fare: deve effettuare il decorso. Allo­ra, prima di metterla a letto, la ungevo a croce sulla gola con l'olio sacramentale, dopo aver pregato. Quan­do lo facevo tossiva due o tre volte per notte. Allor­ché invece non effettuavo l'unzione, tossiva tutta not­te. Ad un anno e mezzo di età non poteva certo resta­re suggestionata: neanche sapeva che cosa fosse l'olio!

E inoltre estremamente efficace in esorcismo. I sacerdoti esorcisti dovrebbero ungere a croce la fronte dell'indemoniato durante gli esorcismi. Una volta un ragazzo indemoniato esclamò, sotto esorcismo: «Togli quell'accendino dalla mia fronte!... Bruciaaaa!».

È chiaro che l'efficacia è legata alla fede ed alle preghiere di chi lo usa e di chi riceve l'unzione. Dio premia sempre la fede (Mt 9,29; Mc 11,24; Eb 11,1 seg.).

Prima di trattare la vera e propria possessione diabolica, considerata medioevale da «maestri» di ra­zionalità, desidero parlare brevemente, a mò d'esem­pio, di tre campioni, citati dai «razionalisti» come rap­presentanti di tale modo di pensare. Da tali campioni è derivata una serie di «corollari» che ha «strategica­mente» influenzato milioni di persone... a tutto van­taggio del dio di questo mondo; dato che come c'inse­gna Gesù: «Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde» (Mt 12,30).

Carlo Marx

 

Riguardo a questo personaggio invito il lettore a leggere le note precedenti per documentarsi su Marx massone e satanista.

 

Voltaire

 

Grazie alle ricerche storiche del dott. Adessa Franco, già citato nei capitoli precedenti, leggiamo nel libro «Il problema dell'ora presente» - capitolo X - di E. Delassus (1907) che «Voltaire fu uno dei primi e più validi agenti della Rivoluzione. Noi dicemmo che, secondo De Haller, secondo Leone XIII, secondo mol­ti altri, e meglio ancora secondo le sue stesse confes­sioni, essa si propone la distruzione della religione e il rovesciamento d'ogni autorità. Voltaire si è incaricato della prima parte di questo programma, se non in tut­to, almeno nella usa parte più alta, l'annientamento della religione di Cristo.

Concepì egli stesso questo progetto, o gli fu sug­gerito? Condorcet (Vie de Voltaire) non lo dice, ma ci dà questa informazione: «Fu in Inghilterra che Voltai­re giurò di consacrare la sua vita a questo progetto; e tenne la sua parola».

Questo giuramento lo fece egli dentro di sé, o lo prestò dinanzi ai congiurati? Quest'ultima supposizio­ne sembra la più verosimile. «Fu in Inghilterra», dice Condorcet. Ora, nel suo primo viaggio in questo paese (1725-1728), Voltaire fu ammesso frammassone (i Fra­massoni - liberi muratori - furono condannati la prima volta da Clemente XII nel 1738) in uno dei so­dalízi descritti da Foland nel suo Pantheisticon dedica­to Lectori Philometho e Philaletí_ (Questo appellativo di Filalete sarà una delle logge di Parigi più avanzate nel movimento rivoluzionario). In questi tre anni di soggiorno in Inghilterra, Voltaire menò «la vita d'un Rosacroce sempre in moto e sempre nascosto».

Qui non siamo più nelle tenebre impenetrabili dei primi tempi della frammassoneria; noi siamo, come os­serva Claudio Jannet, sopra un terreno storico perfet­tamente sicuro. E dall'epoca del viaggio di Voltaire in Inghilterra e della sua iniziazione nella frammassoneria per mezzo degli inglesi che incomincia la fondazione delle prime logge in Francia, almeno di quelle costitui­te per apparecchiare la rivoluzione...».

E il razionalista Voltaire fu: «...Un uomo sempli­cemente abominevole. E non vedo per quale motivo bisognerebbe nasconderlo: poiché si tratta di un perso­naggio ufficiale della cultura francese, bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno. La mia è una sfi­da all'accademismo sorboniano, che tenta sempre di occultare la verità quando quest'ultima può nuocere al­la fama dei suoi mostri sacri. Posso citare ad esempio l'accanimento di Voltaire nei confronti di tutti i lette­rati che osavano criticare le sue opere. Sa cosa faceva? Usava ogni mezzo a sua disposizione affinché perdes­sero il posto di lavoro. Alcuni riuscì perfino a farli im­prigionare alla Bastiglia. Era di una animosità incredi­bile, un uomo collerico e vendicativo: altro che apo­stolo della tolleranza! Le biografie ufficiali danno di lui un'immagine che non corrisponde in nulla alla real­tà: Voltaire era terribilmente orgoglioso, spietato con gli avversari, un uomo che sguazzava nell'intrigo poli­tico. Del resto aveva accettato con gioia l'incarico di "spiare" il Ministero degli affari esteri dell'epoca per conto di Federico II re di Prussia, e si dichiarò entu­siasta quando ricevette una cifra in codice per le sue corrispondenze segrete. Era un intrigante e un corti­giano, che si illudeva di ricoprire un grande ruolo di negoziatore internazionale.

 

Era l'amante della marchesa di Chatelet, che pos­sedendo un gran temperamento gli faceva le corna con chiunque. Fu soltanto dopo la morte della marchesa che Voltaire poté andare in Prussia, dal suo amico del cuore Federico II. Nel frattempo era stato anche l'a­mante della sua stessa nipote, Madame Denis... Tra Federico II e Voltaíre fu un rapporto omosessuale ve­ro e proprio... Nei documenti, nelle corrispondenze, nei biglietti che i due si scambiavano, nei resoconti sulla vita di corte, nei diari in cui si parla dei loro in­contri segreti a Posdam e a Berlino. Ci sono mille pro­ve, mille tracce che i biografi ufficiali hanno rifiutato di prendere in considerazione e che hanno lasciato ca­dere sussiegosamente. Ma dopo duecento anni di ipo­crisie, era ora che qualcuno sollevasse il velo!»[118]. (Roger Peyrefitte).

Se pensiamo che molti hanno sostituito Gesù Cri­sto, unico vero Maestro, con simili personaggi! Diabo­lico!

Bertrand Russel

 

Sempre grazie ad Adessa[119] apprendiamo che «...Si può aggiungere, inoltre, per completare il qua­dro, che le famiglie dei Bulwer Lytton, dei Villier (la famiglia che ha fornito un gran numero di Gran Mae­stri all'Ordine dei cavalieri di Malta), dei Russell (dal­la quale è provenuto Bertrand Russell), dei Bruce (casa regnante di Scozia) e quella di Lord Palmerston erano imparentate fra loro (pag. 181/182 libro «Dope Inc., Britain's Opium War Against the US, di Kostantinos Kalimtigis).

«Il documento, che più di ogni altro riesce a ca­ratterizzare l'anima radicale di Bertrand Russell e l'os­sessione più grande della sua vita, è la lettera, scritta il 28 dicembre 1902, e indirizzata al suo amico Gil­bert Murray. Nella lettera, ad un certo punto, si leg­ge: «...nell'ultimo periodo non sono stato che oppresso dalla noia, dal tedio e dalla vanità delle cose: non vi è nulla che mi ecciti, nulla che sembri avere senso fare o aver fatto: l'unica cosa che fortemente sento, che val la pena di fare, sarebbe quella di uccidere il maggior numero di persone così da diminuire la coscienza glo­bale mondiale. Dovremo pur vivere in questo tempo: non ci possiamo far nulla...» Per Bertrand Russell que­sto non era stato un pensiero passeggero se, dopo circa cinquant'anni, nella sua opera «Impatto della scienza sulla società», pubblicata nel 1951, egli scriveva ancora sullo stesso argomento: «Attualmente la popolazione mondiale aumenta di circa 58.000 unità al giorno. La guerra, finora, non ha avuto effetti rimarchevoli sul rallentamento di questo processo (crescita demografi­ca), che è continuato nonostante le due ultime guerre mondiali... La guerra è stata finora deludente sotto questo aspetto..., ma, forse, la guerra batteriologica si rivelerà più efficace. Se una peste nera potesse scop­piare in tutto il mondo ad ogni generazione, i soprav­vissuti potrebbero procreare liberamente senza popola­re troppo questo pianeta. Tutto ciò potrebbe rivelarsi un po' spiacevole, ma che importa? Le persone di grande intelletto sono indifferenti alla felicità, special­mente se si tratta di quella degli altri».

Cosa significhi appartenere alla Massoneria, credo sia stato ampiamente trattato nella prima parte del li­bro in apposito capitolo. Di conseguenza invito corte­semente il lettore a rileggerlo.

«Tu e la tua famiglia dovete pregare il Rosario con amore, con gioia. Se voi pregherete il Rosario, io e mio Figlio Gesù vi daremo le grazie» (La Madonna ad un'anima privilegiata).

Secondo il vocabolario possedere significa «aver in proprietà, dominare qualcosa o qualcuno».

Per quanto riguarda l'attività diabolica possiamo identificare due tipi di possessione diabolica: ordinaria e straordinaria.

Possessione diabolica ordinaria

 

«Del resto le opere della carne sono ben note: for­nicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregone­rie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fa­zioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; cir­ca queste cose vi preavviso, come ho già detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio» (Gal 5,19 seg.).

«Per questo Dio li ha abbandonati a passioni in­fami; le loro donne hanno cambiato i rapporti natura­li in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uo­mini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commet­tendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro tra­viamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balia d'una intelli­genza depravata, sicché commettono ciò che è inde­gno, colmi come sono di ogni sorta d'ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamato­ri, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fan­faroni, ingegnosi del male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur cono­scendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali co­se meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa» (Rom 1,26 seg.).

«Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omi­cidi, gl'immorali, i fattucchieri, gl'idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E questa la seconda morte» (Ap 21,8 seg.).

«C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un men­dicante, di nome Lazzaro, giaceva, alla sua porta, co­perto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che ca­deva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormen­ti...» (Lc 16,19 seg.).

«Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro...» (Gv 8,43 seg.).

Diversamente da quanto pensa qualcuno, i «posse­duti» ordinari di satana, cioè coloro che, nelle loro azioni, sono da lui influenzati o«dominati», sono mi­lioni nel mondo. Altro che percentuale del 2 o 3 per mille! Tutti destinati, se non si convertono, all'infer­no. I passi biblici sopra riportati sono estremamente chiari al riguardo. Soltanto un «servo» di satana può metterli in discussione. Se costoro dovessero venir sot­toposti ad esorcísmo, non è detto che si «scatenino»; in primo luogo perché molti non pensano a convertirsi (condizione indispensabile per ricevere le grazie... an­che di liberazione - Mt 6,33; Sal 81,14 seg.); in se­condo luogo perché neanche sospettano d'essere «do­minati» da satana; ed infine perché si trovano tra essi molti demoni incarnati.

E chiaro quindi che l'esorcismo nei loro confronti non solo sarebbero poco efficace, in quanto il Signore non libera chi vuol stare col diavolo, anche se «nasco­stamente»; ma non avrebbe alcun senso. Ecco perché la Madonna di Medjugorje invita alla preghiera col cuore. «Cari figli! Vi invito ancora alla preghiera del cuore. Cari figli, se pregate col cuore, si scioglierà il ghiaccio dei vostri fratelli e scomparirà ogni barriera. La conversione sarà facile per tutti quelli che vorranno accoglierla. Questo è un dono che dovete implorare per il vostro prossimo.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata!» (Messaggio del 23/1/1986).

A questo proposito la Chiesa ci propone una bel­lissima preghiera per chiedere la conversione. Si può recitare anche dopo un Rosario.

«Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre».

(Preghiera proposta dalla liturgia per il mese di aprile 1992).

Possessione diabolica straordinaria

 

Con questo termine intendiamo tutte le: persone che, come c'insegnano i numerosi passi evangelici che narrano di Gesù esorcista, sono «fisicamente» domi­nate nel corpo, da satana. Il demonio non può impe­dire il libero arbitrio, come ho già spiegato nella pri­ma parte del libro riportando i passi biblici che rife­riscono della libertà dell'uomo di fare il bene o il male.

La possessione diabolica straordinaria può provo­care malattie, depressioni, desolazioni ecc.

Ecco l'importanza di un medico credente che, di fronte a malattie «strane», può consigliare «il malato» di rivolgersi ad un esorcista.

Senza preghiera, anche se blanda, è comunque difficile sia trovare il medico «giusto» sia trovare l'esorcista «serio».

Ritengo tuttavia importante ricordare che contro chi prega il Rosario con amore e con gioia, soprattut­to se familiare, satana non può nulla. Questo è ciò che ha detto la Madonna. E ciò che dice la Madon­na, strumento eletto dello Spirito Santo, è verità di­vina!

 

Esorcismo

 

«Ma se non agisci bene, il Maligno è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo» (Gn 4,7).

 

«Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà, a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà» (Gc 4,7).

 

Il principale esorcismo rimane la preghiera (in particolare la Messa ed il Rosario) ed il digiuno (Mt 4,1 seg.; Mc 9,29). Questi due antibiotici sono risolu­tivi e preventivi. L'esorcismo della Chiesa è di aiuto, ma la vera battaglia la devono condurre le persone possedute ed i loro familiari. Come? Con la preghiera ed il digiuno! Quante persone ho conosciuto che si re­cavano dall'esorcista come da un «medico» qualunque, limitandosi alla «seduta», senza impegnarsi poi in un vero cammino di conversione.

Quanta fatica inutile!

Il compito fondamentale e prioritario dell'esorci­sta è quello di evangelizzare (Mt 10,7). Scacciare i de­moni per il semplice gusto di farlo, non serve all'aní­ma dell'«ammalato», dato che «...Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: ritor­nerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata ed adorna. Allora va, si pren­de altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima» (Mt 12,42 seg.).

Soprattutto è di fondamentale importanza che l'e­sorcista pretenda prove di volontà di conversione da par­te del posseduto: preghiera, Eucarestia, confessione ecc.

Se il posseduto non s'impegna con scuse varie: «Non posso, non ci riesco ecc.» (tutte falsità in quanto la Scrittura parla chiaro), è meglio lasciarlo perdere e pre­gare per la sua conversione. Quando Clotilde Bersone, autrice del libro «L'Eletta del Dragone», decise di «cam­biar vita», lei che fu posseduta da Lucifero per patto dia­bolico, si liberò dalla possessione voluta col Rosario, contraddicendo i vari «Non posso, non riesco ecc.».

La verità è che molti o non vogliono veramente convertirsi, o hanno più paura del diavolo, o vogliono tenere i piedi in due scarpe. Molti esorcisti sono «cadu­ti» per aver ascoltato non la Bibbia, ma le bugie degli uomini, a volte accecati dal protagonismo, altre volte credendosi più misericordiosi di Dio.

Demoni incarnati

 

Di nuovo il diavolo lo condusse sopra un monte altissimo e gli mostrò i regni del mondo con la loro glo­ria e gli disse:

 

«Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandotí, mi adore­rai» (Mt 4,8).

«Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e con parole,

 

ritenendola amica si consumano per essa

e con essa concludono alleanza,

perché sono degni di appartenerle» (Sap 1,16).

«Avete irritato il vostro Creatore,

sacrificando ai demoni e non a Dio» (Baruc 4,7).

«Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia... »

(Ap 13,3 seg.).

 

«...Perciò ecco che cosa vi dico: satana si prende gioco di voi e delle vostre anime...» (Messaggio della Madonna di Medjugorje del 25/3/1992).

 

Che sia possibile fare un patto diabolico lo rica­viamo dalle frasi bibliche sopra riportate; ma imparia­mo anche che poi si va all'inferno «...Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?» (Mt 16,26). Mediante il patto diabolico, in cambio di «illusioni temporanee», come il demonio stesso ha considerato ciò che per qualche anno offre in cambio dell'anima, il «patteggia­tore» baratta la propria anima che affida alla «signo­ria» del demonio. Quella persona diventa un demonio incarnato: praticamente permette al diavolo di agire tramite il suo corpo. Molti uomini di «potere» in sen­so assoluto e vario sono dei demoni incarnati. Possono convertirsi anche loro? Certamente, anche se il diavolo fa credere loro il contrario, impaurendoli se tentano di redimersi. Vi sono poi alcune donne che vendono l'a­nima in cambio di «potere» e... di sesso. E vanno a letto anche col diavolo! Possibile? La Bibbia risponde affermativamente: «Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero» (Angeli decadutí - NDA) (Gn 6,1 seg.). La mitologia greca e romana, se non erro, è piena di queste unioni tra dei e umani. Ri­cordo che durante un esorcismo il diavolo che possede­va una donna rispose, riferendosi a quest'ultima, all'e­sorcista che gli intimava d'andarsene: «Se viene a letto con me!». Mons. Milingo nel libro «Immersione nel mondo delle tenebre» scrive: «Un agente del diavolo, (1í solito, è un individuo solitario. Deve mangiare determinatí cibi, scelti dagli spiriti. Usa propri recipienti, che non devono essere usati da nessun'altri che lui. Deve indossare indumenti speciali come simbolo del suo ufficio. Ad alcuni fra loro, dal giorno in cui diven­tano agenti del diavolo, non è più consentito vivere con le loro mogli o mariti. Quindi essi risultano sposati agli spiriti maligni. E già alquanto improbo ricondurre un agente del demonio all'ovile, ma ben più difficile ri­sulta aiutare colui che sia stato sposato agli spiriti mal­vagi. Il solo pensiero mi dà i brividi. Questo sistema di vita è una consacrazione differente da come usualmen­te la concepiamo, bensì un'unione con il demonio al di là della comune possessione. Si tratta di una completa comunione di se stessi col diavolo. Accade che sia lo stesso demonio a stringere i legami di questo connubio. A costui il diavolo darà qualsiasi cosa e gli permetterà di far mostra di ogni specie di prodigi e portenti»[120] Se qualche lettore ha visto il film «Le streghe di Eastwk», girato da «intenditori», che rappresenta un «sabba moderno», ricorderà come le tre donne prota­goniste che avevano, annoiate, evocato il diavolo, furo­no da lui «sedotte» con sesso e denaro. In seguito, spaventate, cercarono idolatrícamente (con mezzi cioè vietati dalla Bibbia - Deuteronomio 18,10) di allon­tanarlo e poi... ne sentirono la nostalgia. Provate ad immaginare di esorcizzare una di queste, non suffi­cientemente convertita che, da un lato si fa esorcizza­re e dall'altro... tiene buono il diavolo, magari con qualche sabba o messa nera!

Perché i demoni incarnati vanno dall'esorcista? Per esaurirlo e renderlo insicuro sulla forza di Dio. Dato che nascostamente vogliono restare col diavolo o non sono sufficientemente convertiti, l'esorcismo è di conseguenza, per il rispetto del libero arbitrio voluto da Signore, poco efficace e l'esorcista perde fiducia, si esaurisce e... alcune volte passa dalla parte del de­monio credendolo erroneamente più potente. Non è possibile esorcizzare se non si prega fortemente e non ci si basa esclusivamente sulla Bibbia «...Satana è for­te e vuol disturbare i miei progetti di pace e di gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso... » (Messaggio della Madonna di Medju­gorje del 25/8/1991).

Molte vendette nei confronti degli esorcisti il diavolo le compie perché costoro, a cui il Signore ha dato il potere di «...camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare...» (Le 10,19), non ottemperano al­la Parola di Dio: «Non aver fretta d'imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro!» (1 Tim 5,22), incappando così nella punizione prevista per i disubbidienti (1 Re 13,1 seg.).

Discernimento

 

Come spero d'aver dimostrato è di fondamentale importanza il discernimento. Cioè sapere da parte di un esorcista, prima di cominciare ad esorcizzare, con chi ha a che fare. Bisogna quindi evitare, nel rispetto della Parola eterna di Dio, di esorcizzare chi non s'in­cammina seriamente sulla via di conversione sia per l'interesse dell'anima del posseduto, sia per l'efficacia stessa dell'esorcismo e sia per evitare vendette contro di sé (esorcista) e contro chi aiuta.

Il primo e fondamentale discernimento è legato all'esame del comportamento del posseduto: cioè al suo impegno in preghiere (Rosari), eucarestie e confes­sioni. A volte comunque i demoni incarnati sono abili a fingere di eseguire quanto richiesto dal sacerdote; ma... durante gli esorcismi viene a galla la verità![121]. Vi sono poi alcune persone, che pur non essendo de­moni incarnati, hanno compiuto peccati che hanno spalancato le porte a satana: negromanzie, aborti, li­bertinaggi ecc. Anche in queste situazioni occorre, co­me del resto in tutti i casi d'infestazione e possessione diabolica straordinaria, evangelizzare e...poi esorcizza­re, troncando quest'ultima attività non appena ci si ac­corge della scarsa propensione alla conversione da par­te della «vittima».

 

Ricordo la differente efficacia che i medesimi pas­si biblici esplicavano nei confronti di diversi indemo­niati. L'intervento di Dio è proporzionale all'impegno in conversione, con preghiera ed opere, da parte dei posseduti. Più un posseduto s'impegna veramente, e Dio lo sa, e più interviene il Signore tormentando il demonio finché questi se ne va «...Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie! Subi­to piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano. I nemici del Signore gli sarebbe­ro sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sem­pre...» (Sal 81,14 seg.).

Vi sono poi le «vittime», persone cioè che non hanno commesso peccati gravi, che non hanno pattuito col diavolo, ma che... hanno pregato poco permetten­do, di conseguenza, alle «fatture» ed ai malefici di trionfare:>> In questi casi è molto facile liberarle effica­cemente.

Vi sono infine i casi di persone vendute al diavo­lo da piccole (a volte durante il concepimento). Chi le può vendere? Ovviamente i familiari dato che nessuno può vendere ciò che non gli appartiene! Quando quin­di il diavolo, durante gli esorcismi, esclama, rivolgen­dosi alla vittima: «Me l'hanno venduta! E mia!», an­che se non vuol rivelare il nome del venditore, è chia­ro che questi non può che trovarsi nella cerchia degli stretti familiari; per capirci, genitori o nonni.

Queste persone vendute fin da piccole sono de­moni incarnati, ma non per colpa loro. Pagano le colpe dei padri «...Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Poiché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimo­stra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi» (Es 20,4 seg.).

Anche in questi casi conta sempre il desiderio di vera conversione. Il Signore, che è Dio d'infinita mi­sericordia, la applica nei confronti di chi cerca prima il Regno di Dio e la sua giustizia (Mt 6,33).

«E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni ...» (Mc 16,17 seg.).

«...Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci». Ma Gesù gli rispose: «Non glielo im­pedite, perché chi non è contro di voi, è per voi» (Lc 9,49/ 50).

«I settantadue discepoli tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse: «Io vedevo satana cade­re dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato pote­re di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e so­pra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggia­re. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomet­tono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi so­no scritti nei cieli» (Lc 10,17 seg.).

Tutti i credenti possono quindi, nel nome di Ge­sù, esorcizzare. Devono però osservare due fondamen­tali requisiti:

 

a) prima evangelizzare fornendo la ricetta contro satana (Rosario personale e possibilmente familiare, Eucarestia, confessione mensile, lettura e meditazione della Bibbia accompagnata dalla preghiera, digiuno), poi esorcizzare;

b) devono farlo gratuitamente (senza offerte, NDA) «Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ri­cevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8).

Diversamente si corre il rischio degli esorcisti giu­dei figli d'un certo Sceva che usavano «magicamente» il nome di Gesù dicendo: «Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica». Ma lo spirito cattivo rispose loro: «Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?». E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò (erano sette esorcisti, NDA) con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nu­di e coperti di ferite» (Atti 19,13 seg.).

Peggio ancora può succedere che nel momento della morte certi esorcisti si sentano dire dal Signore: «...Mol­ti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore non abbia­mo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori d'iniquità» (Mt 7,22 seg.).

E quindi opportuno rivolgersi, per problemi de­moniaci, ad un sacerdote autorizzato, dietro il quale vi è il controllo del Vescovo. A volte si può correre il ri­schio di finire in mano a qualche prete stregone.

 

Giuda ha lasciato purtroppo «una discendenza». Anche lui esorcizzava (Lc 9,1 seg.)! Mons. Milingo, nel libro «Faccia a faccia col Maligno», racconta il caso d'un sa­cerdote esorcista finito all'inferno[122].

Esorcismo nel nome di Dio o esorcismo di Dio mediante gli uomini?

La differenza tra i due tipi di esorcismo è la se­guente: quello fatto nel nome di Dio viene operato da uomini che usano solo il nome di Gesù, ma non osser­vano la Sua Parola, come sopra ho spiegato. L'esorci­smo di Dio mediante gli uomini è quello in cui gli esorcisti agiscono nel rispetto della Parola del Signore. La differenza d'efficacia tra i due tipi è abissale.

Come si svolge un esorcismo?

Prima di spiegarlo voglio dire qual era il mio com­pito di «aiuto-esorcista». Dovevo, per incarico del sa­cerdote, tenere con la mano sinistra una reliquia di santi sulla testa dell'indemoniato/a, con la destra spruzzare con gradualità dell'acqua benedetta (anche di Lourdes o Caravaggio) sul viso della vittima e inter­rogarla nel nome di Gesù e di Maria Santissima su te­mi concordati in precedenza con il sacerdote, mentre il medesimo leggeva vari passi biblici o salmi.

Come comincia un esorcismo? E sempre opportu­no che vi sia un sacerdote coadiuvato da alcuni cre­denti (possibilmente sempre i medesimi) che pregano il Rosario durante l'esorcismo a bassa voce ed a pochi metri di distanza dall'indemoniato/a. Prima però d'íni­ziare conviene recitare tutti assieme un Santo Rosario, compreso l'indemoniato. Poi il sacerdote che, come ministro di Dio che «non è un Dio di disordine, ma di pace» (1 Cor 14,33), deve dirigere il gruppo - 1 Pt 5,1 seg. - (la disobbedienza al medesimo durante l'e­sorcismo costa cara, NDA), recita le preghiere di pro­tezione per tutti i presenti ed i loro familiari, rivolgen­dosi al Signore, a Maria, agli angeli ed in particolare a S. Michele Arcangelo.

 

... Dopo aver pregato gli impose le mani e lo guarì (Atti 28,8).

 

In seguito inizia ad esorcizzare usando, per como­dità ed efficacia, l'esorcismo minore di Leone XIII; passa poi a brani biblici molto efficaci (Sal 18/91/57/ 58 ecc. - Is 14,12 - Ez 28,12 ecc. - Ap 12,1 seg. ecc.). In particolare sono molto utili i Salmi; infatti «...Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui» (1 Sani 16,23). Il tutto va intercala­to con ordini al demonio di andarsene dal corpo dei posseduti (Mc 16,17 - Atti 16,18), in nome di Gesù, di Maria e/o della Santissima Trinità. Non dobbiamo mai dimenticare che è il Signore che libera, anche tra­mite i credenti. Non esistono i«bravi» esorcisti. Esi­stono solo í «veri credenti»... nella Parola di Dio.

Il demonio difficilmente se ne va dopo una sola seduta che dura circa un'ora; ne occorrono altre in tempi diversi.

Come satana stesso ha affermato in più esorcismi: «La liberazione dipende dai Rosari recitati dalla perso­na posseduta!». Più quest'ultima prega con gioia e con

amore Dio e Maria, prima viene liberata. Diversamen­te, se la conversione è titubante «...Domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa ed agitata dal vento; e non pensi di ri­cevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l'animo oscillante ed instabile in tutte le sue azioni...» (Gc 1,6 seg.), l'esorcismo può durare anche decine di anni, esaurendo l'esorcista ed i suoi aiutanti... a tutto van­taggio del diavolo.

La potenza che il demonio sprigiona negli esorci­smi è legata ai peccati della vittima (demonio incarna­to, peccati gravi), a quelli dei familiari (vendite a sata­na) o a riti dissacratori utilizzati per mandare il diavo­lo in qualche corpo (fratture, malefici ecc.)... ovvia­mente di persona che non prega, dato che, come ripe­to (non guasta mai!), l'inferno intero non può nulla nei confronti di chi prega il Rosario intero con gioia ed amore, meglio se in famiglia.

Effetti straordinari

 

Durante i numerosi esorcismi a posseduti, ho assi­stito personalmente ai seguenti effetti straordinari ope­rati dai demoni (angeli decaduti o anime dannate) pre­senti nei corpi. Per comodità del lettore così li rias­sumo:

- persone che allungavano le braccia, anche più di un metro, ed andavano a colpire la Bibbia in mano al sacerdote a qualche metro di distanza;

- trasformazioni dei visi (si allungavano notevol­mente o si gonfiavano in maniera innaturale);

- cambiamento del colore degli occhi: da azzur­ro a nero con sguardo «che uccide»;

- luci della chiesa che, simultaneamente a tali fenomeni, «saltavano» inspiegabilmente;

- bacinella di acqua benedetta che si «muoveva da sola» sul banco della chiesa;

- rumori improvvisi e violenti;

- da una candela accesa vicino all'altare scese improvvisa una colata larga circa due centimetri a for­ma di corno attorcigliatosi alla base della stessa can­dela;

- cognizione occulte;

- capire e parlare lingue sconosciute alla persona indemoniata;

-- forza enorme. Ho visto la protagonista della testimonianza muoversi per la chiesa trascinando con sé due uomini robusti che tenendole, uno per par­te, ferme le braccia tentavano inutilmente di trattener­la. Da quella volta abbiamo imparato che i posseduti non vanno mai tenuti fermi (opera di uomini nel nome di Dio), ma bisogna invece ordinare loro, in nome di Gesù, di Maria e/o della Santissima Trinità, di non muoversi (opera di Dio mediante gli uomini). «In veri­tà vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma an­che se direte a questo monte: Levate di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete (Mt 21,21/22).

Capita spesso di vedere, durante le celebrazioni eucaristiche di Mons. Milingo, che allorché si scatena­no, durante l'esorcismo, i demoni che si trovano nei corpi dei posseduti, quest'ultími vengono prontamente portati via. Errore gravissimo in quanto la gente può pensare che se fossero rimasti, chissà che cosa avreb­bero combinato. Quando Gesù esorcizzava nessuno al­lontanava i posseduti (Mc 9, 25 seg.), ma tutti poteva­no osservare la superiorità del dito di Dio. I presenti devono vedere strisciare i demoni, tramite i corpi delle «vittime», davanti all'autorità di Dio e della sua Chie­sa. Ricordo durante una messa di Mons. Milingo che le mie due figlie (rispettivamente di nove e sette anni) erano sgattaiolate ai primi posti, in prossimità dei pos­seduti. Un membro del servizio d'ordine tentò di al­lontanarle per «paura che potesse succedere qualcosa». Gli obiettai che erano sotto la protezione della Ma­donna che sempre pregano e che non c'era nulla da te­mere (avevamo raccomandato loro di pregare durante l'esorcismo). Infatti, non ebbero alcun timore di quan­to avveniva «violentemente» davanti ai loro occhi. Sanno infatti che Dio è più potente ed interviene sem­pre... se opportunamente pregato. (Salmi 18-91). «...Voi dite che Natale è la festa della famiglia; perciò, cari figli, mettete Dio nelle vostre famiglie al primo posto, affinché Egli possa donarvi la pace e protegger­vi non solo dalla guerra, ma anche, nella pace, da ogni assalto satanico...» (Medjugorje 25/12/1992);

- ho udito urla da fare accapponare la pelle (im­maginate una persona che, gettata viva nel fuoco, non muore, ma grida per il dolore);

- mentre tenevo la reliquia sulla testa di un'in­demoniata, ho incominciato, non per paura, a tremare in tutto il corpo fino quasi a non reggermi in piedi. Solo invocando il Signore e la Madonna tale fenomeno è cessato;

- le spruzzate di acqua benedetta, fredda, che qualche volta mi arrivavano sulla mano sinistra (quella che appoggiava la reliquia sulla testa degli indemonia­ti), spesso le sentivo «stranamente» calde;

- mentre parlavo con il marito di un'indemonia­ta che si trovava, in attesa all'arrivo dell'esorcista, su un'automobile ferma vicino al marciapiede di una stra­da perfettamente pianeggiante, ho visto tale automobi­le spostarsi in avanti di qualche metro, a motore spen­to, senza che «qualcuno» la muovesse (l'indemoniata era seduta sul sedile del passeggero e non del guida­tore) .

Taccio su altri fenomeni verificatisi anche dopo gli esorcismi altrimenti dovrei scrivere un libro a parte.

E possibile interrogare il demonio sotto esorci­smo? Il Vangelo risponde in modo affermativo «...Esci, spirito immondo, da quest'uomo! E (Gesù) gli domandò: «Come ti chiami?». Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti». E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione» (Mc 5,8).

Nel rituale Romano esorcistico sono previste alcu­ne domande standard che il sacerdote deve porre a sa­tana per il discernimento: chi siete (possono essere più demoni)? Da quanto tempo siete qui? (nel corpo del posseduto) Chi vi ha mandati? ecc. [123]

Anche Mons. Milingo in un suo libro[124] elenca alcune domande di discernimento da porre al diavolo, sotto esorcismo.

In questo campo vige comunque una regola gene­rale ed è la seguente. Il demonio viene costretto da Dio e dalla Madonna a dire la verità per segnalare al­l'esorcista ciò che può essergli utile per la conduzione o l'interruzione dell'esorcismo, per il bene di quell'ani­ma o delle anime in generale. Il diavolo non è invece obbligato da Dio a soddisfare semplici curiosità perso­nali dell'esorcista o dei presenti.

Comunque tutto quanto il demonio afferma in esorcismo dev'essere valutato alla luce della Bibbia. Nessuna affermazione può essere in contrasto con la medesima; di conseguenza, quando è costretto a dire la verità, «conferma» totalmente la Bibbia «...Non vedo un esorcista che possa riportare buoni successi nel Mini­stero del recupero dai demoni, senza allo stesso tempo, conoscere la Parola di Dio, o essere da essa gui­dato»[125].

Conviene comunque ricordare che il demonio, contro il suo interesse, disse alcune verità. Ad es. rico­nobbe Gesù: «Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio» (Mc 1,23/ 24). Oppure «...Mentre andavamo alla preghiera, ven­ne verso di noi una giovane schiava, che aveva uno spirito di divinazione e procurava molto guadagno ai suoi padroni facendo l'indovina. Essa seguiva Paolo e noi gridando: «Questi uomini sono servi del Dio Altis­simo e vi annunziano la via della salvezza» (Atti 16,16 seg.).

Chi non vuole che si facciano domande al diavo­lo? Gli esorcisti che hanno qualcosa da nascondere! Infatti qualche volta, per volontà di Dio a cui tutti i demoni sono sottomessi, satana «smaschera» qualche sua quinta colonna che si cela a discapito dei veri fra­telli in Cristo. Naturalmente quando il Signore inter­viene in questo senso, lo fa in modo che il demonio confermi delle opere «sospette» compiute dai suoi sca­gnozzi «...Cari figli, solo tramite la preghiera potrete vincere ogni influenza di satana nel luogo in cui vive­te...» (Messaggio della Madonna di Medjugorje 7/8/ 1986)., Il demonio è costretto a confermare! Certo molti, a cui dà fastidio questo, si trincerano dietro il concetto che il demonio è bugiardo. E ciò è vero! Ma allorché si prega accordati affinché satana sia costretto a dire la verità, la preghiera è più forte del demonio e questi è costretto da Dio, per mezzo dell'autorità della Sua Chiesa, a dire (ironia della sorte!) il vero. Ecco perché molte volte si lamenta durante gli esorcismi esclamando: «Lui (Gesù, NDA) sfrutta il mio regno (di tenebra, NDA) per il Suo Regno (di luce e di amo­re, NDA)!

E vero che il diavolo rivela i peccati dell'esorci­sta? Se l'esorcista è nascostamente (a volte succede) dalla sua parte e fa l'esorcista per «facciata», no. Il diavolo, come lui stesso ha confermato, non è più sa­piente (Ez 28,12 seg.), ma è furbo. Non è certo stupi­do e non va insultato durante gli esorcismi (2 Pt 2,10 seg.). A volte può, anche se gli dà profondamente fa­stidio, pronunciare il nome di Gesù e di Dio, mai quello della Madonna. Gli è stato proibito da Dio.

La liberazione

 

Il tempo per ottenere la liberazione è proporzio­nale all'impegno in conversione ed in Rosari recitati dal posseduto e dai suoi familiari. Di solito il diavolo quando se ne va lascia un «segno» (ad es. episodio del wurstel vomitato dal ragazzo, raccontato precedente­mente) .

La vera liberazione si ha con la conversione della persona posseduta. Diversamente il demonio può ritor­nare con sette spiriti peggiori (Mt 12,43). Ecco perché la Madonna raccomanda la preghiera costante per ogni cosa (in particolare il Rosario), unico vero vaccino con­tro satana.

E se qualche posseduto non trovasse un esorcista? Dovrà applicare anche lui la «ricetta» della Madon­na [126] più volte riportata in questo libro e risolverà in

tal modo i suoi problemi. L'esorcismo è un aiuto, ma non è, senza l'impegno della «vittima», risolutore.

Conclusione

 

Spero solo che a questo punto il lettore:

a) se non credeva al diavolo, cominci per lo meno a meditare sulla sua presenza malefica e sulle sue astu­zie;

b) se ci credeva, inizi a non averne più paura. Con la preghiera passa ogni timore.

La Rivista «Civiltà Cattolica»[127] che si è basata su un rapporto Ispes «..tenendo conto dei dati (Ispes) secondo cui solo il 15% dei cattolici italiani ritiene che la chiesa debba orientare la vita morale, afferma che il dato, sia pure in risposta ad una domanda non correttamente impostata, indica l'ampiezza del rifiuto del magistero morale della chiesa a favore della com­pleta libertà di coscienza e di celta in campo mo­rale...».

«Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, co­noscendo il bene ed il male» (Gen 3,4). A questo pun­to conviene riflettere sui mali cagionati da coloro che piacciono al mondo predicando non secondo Dio. «...Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!» (Gal 1,10). 'Ed i mali sono più dolorosi e nefasti se predicati da uomini che appartengono alla Chiesa. A questo riguar­do conviene leggere, ad es., quanto riportato dalla rí­vista «Chiesa Viva» circa un personaggio molto «di­scusso» (Padre Davide Turoldo)[128] e ricordarci del monito eterno di Gesù: «Andate dunque e ammaestra­te tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28,19/20).

E per riuscire a fare questo al meglio, credo sia di fondamentale importanza vivere il testamento di Padre Pio: «Amate e fate amare la Madonna. Pregate e fate pregare il Rosario», perché, come ha confermato in più esorcismi satana stesso: «Nessun vero devoto della Madonna va all'inferno! E stata creata apposta!».

 

 

 



[1] Giornale di Brescia - 11/3/1982

[2] Rivista Medjugorje - Torino, n. 51 - 1993

[3] Giornale di Brescia, 11/5/1991; «Cristifideles laici».

[4] Giornale di Brescia, 22/7/1990.

[5] John R. FIinnells, Le religioni viventi, Oscar Mondadori.

[6] P. Domenico Mondrone, A tu per tu col maligno, Ed. Roccia

[7] Mt 4,1 seg.

[8] Gv 8,44 seg.

[9] Sergio Pagliaroli, Medjugorje una testimonianza, Edizioni Villadiseriane

[10] Teleleonessa SMV, Brescia, febbraio '92. ) Giornale di Brescia, 3/12/1991.

[11] Giornale di Brescia 3/12/1991

[12] Ap 13,11; 1 Gv 2,19 seg., Padre Domenico Mondrone, A tu per tu col maligno, Ed. Roccia, Roma; PP. Capuccini, Mefistofele, Centro Eucaristico, Padre Egidio Loi, Via delle Robinie 27, 00172 Roma; Enrico Malatesta, Il demonio: oggi esiste. L'era di satana: la nostra, Il Segno, Ago­sto 1991; Padre Pio, sotto il segno della croce, Ed. Deltavideo; Lettera aperta. Chiesa viva, n. 228; P. Pellegrino Ernetti, La catechesi di satana,Ed. Segno; 30 giorni, n. 11, novembre 1992

[13] Arrigo Muscio, La Regina dei Profeti, Ed. Segno, Udine; Meroni Mario e Giustina Gorgonzola, Le apparizioni della Madonna a Medjugorje;Messaggi della Madonna di Medjugorje, Ed. Medjugorje, Tocco di Casauria (Pe).

[14] Clotilde Bersone, L'eletta del Dragone, Ed. Italica Dema, Pesca­ra; Franco Adessa, Massoneria: la besta dell’Apocalisse?, Ed. Civiltà, Brescia.

 

[15] Arrigo Muscio, La regina dei profeti, Ed. Segno, Udine; Medjugorje 2000 (videocassetta), Edizioni Medjugorje Torino, Casella Postale 671, Torino; R. Laurentin, Le apparizioni di Medjugorje, Ed. Queriniana; Renzo Allegri, Medjugorje, 10 anni dopo, Ed. Carroccio; Meroni Mario e Giustina Gorgonzola, Le apparizioni della Madonna a Medjugorje; I messaggi della Madonna di Medjugorje, Ed. Medjugorje, Tocco di Casauria (Pe); Le Meditazioni di Padre Tomislav e Padre Slavko, Ed. Associazione Amici di Medjugorje, Milano.

 

[16] Giovanni Paolo II, Giornale di Brescia, 8/10/1992

[17] Giovanni Paolo II, Giornale di Brescia, 27/11/1992, pag. 1

[18] Giovanni Paolo II, da Arrigo Muscio, La Regina dei profeti, ed. Segno, Udine.

[19] Arrigo Muscio, I a Regina dei Profeti, Ed. Segno, Udine; Mediugorje 2000, Ed. Medjugorje Torino; Don Luigi Bianchi, Dossier scientifico su Medjugorje, Stampa grafica Marelli, Como, Gera Lario (Como); Laurentin/Joyeux, Dossier scientifico su Medjugorje, Ed. Queriniana; Intervista Dott. Luigi Frigerio, Teleleonessa SMV, Intv. srl, Teleboario, Brescia; Ren­zo Allegri, Medjugorje: 10 anni dopo, Edizioni Carroccio.

 

[20] Arrigo Muscio, La Regina dei Profeti, Ed. Segno, Udine; Zam­petti Pierluigi, La Profezia di Fatima ed il crollo del comunismo, Ed. Ru­sconi; Lucia racconta Fatima, Ed. Queriniana, Brescia.

[21] Sembra impossibile... eppure è così, Comunità editrice Parrocchia S. Pietro, Adrano (Catania), pag. 94 seg.

[22] P. Dario Betancourt, Sacramenti, Ed. Dehoniane.

[23] Il Santo Rosario Meditato, Edizioni Regina del Rosario, Parroc­chia S. Antonio a Posillipo, Napoli.

 

[24] Giornale di Brescia, 24/3/1992

[25] Giornale di Brescia, 15/11/1992, pag. 33

[26] Giornale di Brescia, 31/1/1993.

[27] Discorso all'Assemblea generale della CEI riunita a Roma, Av­venire, 14/5/1993.

[28] Medjugorje, n. 11, III Trim. 1992, pag. 8.

[29] Teleleonessa SMV, 1991

[30] Avvenire, 11/5/1993.

[31] Padre Raniero Cantalamessa, Maria, Ed. Ancora

[32] Padre Raniero Cantalamessa, Teleleonessa SAI V, Intv. srl, Tele boario, Brescia

[33] Don Pini Giovanni, Se vuoi riflettere, Ed. Queriniana, Brescia: Il Santo Rosario Meditato, Ed. Regina del Rosario, Napoli.

 

[34] Padre Mitrophan, Rivista Medjugorje, 7, 1991, Tocco Casauria, Pescara.

 

[35] Veggente Vika, Teleleonessa SMV, lntv. srl, Teleboario, Brescia.

[36] Giornale di Brescia, 6/3/1992.

[37] Movimento di preghiera carismatico che basa principalmente Li sua azione sui postulati espressi nei libri di Padre Emiliano Tardiff (Gesù Cristo è vivo, Gesù è il Messia, Gesù il vivente, ed. Dehoniane) e di Padre Dario Betancourt (Alzati e cammina, Sacramenti, ed. Dehoníane).

[38] Veggente Vika, Tele leonessa SMV, Intv. srl., Teleboario, Brescia, 1991

[39] Arrigo Moscio, La Regina dei Profeti, Ed. Segno, Udine.

[40] Leone XIII, Inimica vis.

[41] Luigi Zampetti, La Profezia di Fatima ed il crollo del comunismo, Ed. Russino; Lucia racconta Fatima, Ed. Queriniana.

[42] Don Remigio Fusi, Teleleonessa Smv, Intv. srl., Teleboario

[43] Il rispetto della vita umana, Magistero, ed. Paoline.

[44] Giornale di Brescia, 19/5/1993.

[45] Franz Werfel, Bernadette, Ed. Mondadori.

 

[46] Prof. Mario Di Fiorino, Teleleonessa 1991.

[47] La Regina della Pace, Teleleonessa SMV.

[48]La Bibbia, Nuovissima traduzione dai testi integrali. ('(') La Bibbia, Nuovissima traduzione dai testi integrali.

[49] La Bibbia, Nuovissima traduzione dai testi integrali. ('(') La Bibbia, Nuovissima traduzione dai testi integrali.

[50] Prof. Mario Di Fiorino, Teleleonessa SMV, Intv srl, Teleboario, Brescia 1991

[51] Il rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione, Istruzione della Congregazione per la Dottrina della fede, Ed. Paoline.

[52] Idem c.s.

[53] Domenico Mondrone, A tu per tu col maligno, Ed. Roccia, pag.

[54] Il grido silenzioso (videocassetta), Ed. Paoline

[55] Dott. Barbato, Camen, Milano, Teleleonessa SMV, Intv. srl., Teleboario, Brescia

[56] Autocritica di B. Spock diffusa dalla direzione di una scuola di Brescia.

[57] Principali quotidiani, febbraio 1992

[58] Suor Elvira in «Giornata di preghiera per la pace», Milano, 27/ 10/1991, Palaforum.

[59] Teleleonessa SMV, Intv. srl., Teleboario, Brescia 1991

[60] Leone XIII, Inimica vis

[61] Giornale di Brescia, 1/10/1992

[62] Giornale di Brescia, 23/5/1993, pag. 33.

[63] Giornale di Brescia, 23/5/1993, pag. 33

[64] Chiesa viva, n. 218, maggio 1991, pag. 2; Arrigo Muscio, La Regina dei Profeti, Ed. Segno, Udine; Lucia racconta Fatima, Ed. Queriniana, pag. 80

[65] Zampetti Pierluigi, I a profezia di Fatima ed il crollo del comuni­smo, Ed. Rusconi; Teleleonessa SMV.

[66] Chiesa viva, n. 218, maggio 1991, pag. 2

[67] Hiram, Rivista ufficiale della Massoneria, 5/5/1990, pag. 114; Richard Wurbrand, L'altra faccia di Carlo Mari, Ed. EUN-Marchirolo (Varese). Il marxismo, sul quale alcuni vescovi dell'Europa occidentale hanno fatto dei distinguo lasciando intendere che contiene anche qualcosa di positivo è tutto da buttare. Così hanno detto il vescovo polacco Jo­seph Zycinski, di Tarnow ed il vescovo ungherese Istavan Seregely, di Egere, che il marxismo lo hanno vissuto di persona, Giornale di Bre­scia, corrispondenza da Città del Vaticano, 1991.

[68] Dott. Franco Adessa, Teleleonessa SMV, Brescia 1991; Clotilde Bersone, L'Eletta del Dragone, Ed. Italica, Dema, Pescara.

[69] L'Eletta del Dragone, opera citata.

[70] L'Eletta del Dragone, opera citata.

[71] Il segno, Agosto 1991, pag. 42/43; Domenico Mondrone, A tu per tu col maligno, Ed. Roccia, Roma, pag. 62/63; Pellegrino Ernet­ti, La catechesi di satana, Ed. Segno, Udine.

 

[72] Mons. Maggioni Giuseppe, Gris, Associazione cattolica per lo studio delle Sette, c/o Istituto Regionale Lombardo di Pastorale, Milano.

 

[73]Padre Domenico Mondrone, A tu per tu col maligno, Ed. Roccia, pag. 63; Adessa Franco, Teleleonessa SMV, Brescia.

[74] Prof. Mario Di Fiorino, Teleleonessa SMV, Brescia 1991.

[75] Aetatis Novae, Giornale di Brescia, Brescia Oggi, 18/3/1992.

 

[76] Giornale di Brescia, 29/11/1992.

[77] Per quanto riguarda i teologi iscritti alla Massoneria, Pellegrino Ernetti, La catechesi di satana, Ed. Segno. Per quanto riguarda i teologi che negano l'attività di satana, Gabriele Amorth, Un esorcista racconta, EA Dehoniane.

 

[78] Un esorcista racconta, Ed. Dehoniane.

[79] Don Gabriele Amorth, Teleleonessa SMV, Brescia 1991.

[80] Mons. Milingo, Immersione nel mondo delle tenebre.

[81] Nuovo Benedizionale, CEI

[82]Giornale di Brescia, 4/11/1992

[83] Giornale di Brescia, 13/7/1992

[84] Giornale di Brescia, 8/11/1992, pag. 2

[85]Giornale di Brescia, 13/3/1992

[86] Giornale di Brescia, Brescia Oggi, 18/3/1992

[87]Zampetti Pierluigi, La profezia di Fatima ed il crollo del comuni­smo, Il vangelo secondo mia mamma, Ed. Rusconi.

[88] Giornale di Brescia, 5/3/1992

[89]Famiglia Cristiana, n. 45, 1992, pag. 17

[90] "Teleleonessa SMV, Intv. sr1, Teleboario, Brescia 1990/91

[91] Mons. E. Milingo, Faccia a faccia col diavolo, pag. 124

[92] Osservatore Romano, 3-4, ottobre 1988

[93] Gente, 1991

[94] Padre Tardiff, Gesù è il vivente, Ed. Dehoniane; Giacomo Biffi, Attenti all'Anticristo, Ed. Curia di Bologna.

 

[95] Attenti all'Anticristo, opera citata

[96] Medjugorje Torino, n. 43, gennaio-febbraio 1992, pag. 4

[97] J. Vallée, Messaggeri d'illusioni, Sperling & Kupfer, pag. 263/ 264, 271/272

[98] Mirjana, Mediugorje l'orino, n. 51, 1993

[99] Vescovo di Como, Avvenire, 5/11/1992

[100] Carlo Alberto Agnoli, Educazione sessuale, tappa massonica per [annientamento dell'uomo, Ed. Civiltà, Brescia

[101] Mediugorje, n. 9, 1 trimestre 1992, Tocco Casauria (Pe), pag.6.

[102]Corriere della sera, 5/1/1991

[103] Medjugorje Torino, n. 43, 1992

[104] Giornale di Brescia, 22/4/1993, pag. 2

[105] Giornale di Brescia, 3/2/1991

[106] Giornale di Brescia, 11/5/1991

[107]Padre Tardiff, Cristo Gesù è presente, pag. 60/64

[108] Arrigo Muscio, La Regina (lei Profeti, Ed. Segno, Udine

[109] La Regina dei Profeti, opera citata

[110] Giornale di Brescia, 23/3/1992

[111] Se il diavolo fosse una favola, Quidam, Ed. Queriniana, pag. 44/45

[112] Santuario S. Michele Arcangelo, Monte S. Angelo (Foggia).

[113] Enrico Malatesta, Padre Pio: sotto il peso della croce, Ed. Del­tavideo; Renzo Allegri, Padre Pio: l'uomo della speranza, Ed. Mondadori

[114] Padre Tomislav Vlasic, Aprite i vostri cuori a Maria, Regina del la pace, pag. 14, Ed. Associazione amici di Medjugorje, Milano

[115]Gabriele Amorth, Un esorcista racconta, Ed. Dehoniane.

[116] Alberto Bianchi, La Madonna di Caravaggio, Marsilio Editore, pag. 22

[117] Arrigo Muscio, I a Regina dei Profeti, Ed. Segno, Udine

[118]Giornale di Brescia, 11/5/1991

[119] Adessa Franco, Teleleonessa SMV, Intv, srl, Teleboario, Bre­scia 1990/91

[120] Mons. E. Milingo, Immersione nel mondo delle tenebre, pag. 29.

[121] Pellegrino Ernetti, La catechesi di satana, Ed. Segno

[122]Mons. Milingo, Faccia ci faccia col diavolo, Editrice Insieme cori Gesù, Milano,             56/57.

 

[123]La catechesi di satana, opera citata; Paolo Calliari, Trattato di demonologia, Ed. Carroccio, Padova.

[124] Mons. Milingo, Contro satana, Reverdito Editore, pag. 204/205.

[125] Mons. E. Milingo, Faccia a faccia col diavolo, Editrice, Insie­me con Gesù, Milano, pag. 72.

[126] Rosario personale e familiare, Eucarestia, Confessione almeno mensile, lettura della Bibbia in famiglia accompagnata dalla preghiera, di­giuno.

 

[127] Giornale di Brescia, 3/3/1992

[128] Chiesa viva, aprile 1992, Brescia, pag. 5.