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SALMO 53



[1] Al maestro del coro. Su "Macalat". Maskil.
Di Davide.
[2] Lo stolto pensa:
"Dio non esiste".
Sono corrotti, fanno cose abominevoli,
nessuno fa il bene.
[3] Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo
per vedere se c'è un uomo saggio che cerca Dio.
[4] Tutti hanno traviato,
tutti sono corrotti;
nessuno fa il bene;
neppure uno.
[5] Non comprendono forse i malfattori
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano Dio?
[6] Hanno tremato di spavento,
là dove non c'era da temere.
Dio ha disperso le ossa degli aggressori,
sono confusi perché Dio li ha respinti.
[7] Chi manderà da Sion la salvezza di Israele?
Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo,
esulterà Giacobbe, gioirà Israele.

Commento

 

Questo salmo che, come tutta la Sacra Scrittura, è parola eterna di Dio si può definire “politicamente scorretto”. Molti, infatti, storceranno il naso leggendo l’espressione “Lo stolto pensa: Dio non esiste”. Il Signore giudica stolti quanti non credono alla Sua esistenza; ma li giudica tali in quanto destinati ai tormenti eterni, se increduli fino alla fine “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc. 16,16) - “Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte" (Ap. 21,8).

Questa frase fa quindi stecca nel coro degli “arrangiatori” della Parola di Dio; di quanti cioè la personalizzano a seconda delle circostanze.

Il salmo continua evidenziando il fatto che l’incredulità provoca di conseguenza un comportamento in aperta violazione dei comandi di Dio. Se non si crede in Dio, non si crede neppure al diavolo e all’inferno; di conseguenza non trovano applicazione né la frase “Tremate e non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi” (Sal. 4,5) e neppure l’invito ad affidarsi alla Misericordia di Dio “Offrite sacrifici di giustizia  e confidate nel Signore” (Sal. 4,6). Il salmo ci edifica sul fatto che quanti compiono il male e “divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio” verranno dispersi e confusi in quanto respinti da Dio”, da quel Dio di amore e di misericordia del quale hanno rifiutato l’esistenza.