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Pubblicato sulla rivista "Il Segno del soprannaturale", N. 146 - pag. 16

 

 

LE TENTAZIONI DI GESU'

 

[1]Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo.

[2]E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame.

[3]Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: <<Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane>>.

[4]Ma egli rispose: <<Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio>>.

[5]Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio

[6]e gli disse: <<Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede>>.

[7]Gesù gli rispose: <<Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo>>.

[8]Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse:

[9]<<Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai>>.

[10]Ma Gesù gli rispose: <<Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto>>.

[11]Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano".

Mt. 4,4 seg.

 

Gesù, prima di iniziare la sua missione pubblica, fu tentato dal diavolo. Non dobbiamo pensare erroneamente che tali tentazioni si riferissero esclusivamente a Lui. Quelle insidie, in realtà, riguardano ogni discepolo del Signore in quanto cercano di distogliere i cristiani dall'intraprendere, soprattutto nelle fasi iniziali, la missione raccomandata da Gesù. Non appena incominciano ad agire in sintonia con il Vangelo molti, infatti, testimoniano (per non parlare della vita dei santi) di sentirsi ostacolati in vari modi sulla via intrapresa.

Per prepararsi alla sua missione il Signore pregò e digiunò in modo da poter contrastare efficacemente il diavolo. Utilizzò quindi quei mezzi raccomandati dalla Sacra Scrittura, rammentati dalla Madonna durante le sue apparizioni e ricordati dal Magistero della chiesa nel corso dei secoli.

Il tentatore si accostò al Signore affamato e gli disse di trasformare le pietre in pane. Il diavolo è un ottimo psicologo e ovviamente tenta ciascuno di noi nei momenti di debolezza; infatti ha tentato Gesù dopo un prolungato digiuno, cercando di vincerlo "per fame". Ma la risposta del Signore fu lapidaria! Citando la Sacra Scrittura gli replicò " Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"; in tal modo dimostrò che il cristiano deve prioritariamente nutrirsi della Parola di Dio: indispensabile per ottenere la risposta ad ogni nostro quesito, per agire secondo la volontà di Dio e per seguire il cammino sicuro che porta in Paradiso.

Poi il diavolo, citandogli il salmo 91,  lo invitò a gettarsi dal pinnacolo del tempio. Ma anche in questo caso il Signore gli replicò con la Sacra Scrittura "Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo", correggendo la diabolica interpretazione scritturale del tentatore. Infatti il Signore, pur avendo garantito con la Sua eterna Parola, l'assistenza a quanti "dimorano all'ombra dell'Onnipotente" (Sal. 91), non è però a disposizione di quanti desiderano semplicemente metterlo alla prova per saggiarne l'esistenza o la promessa. Inoltre la Bibbia più volte raccomanda la prudenza che è l'antitesi dell'incoscienza e della spericolatezza.

Nell'ultima tentazione satana mostrò a Gesù i poteri del mondo e glieli promise in cambio dell'adorazione. Il Signore non contesta la possibilità del demonio di concederli a quanti stipuleranno con lui un patto diabolico, ma cita ancora la Sacra Scrittura " Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto" in quanto "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni." (Mt. 16,26)

Le tentazioni di Gesù nel deserto ci mostrano un terribile duello tra il Signore e satana che conferma l'eterna validità della Parola di Dio. Sia il diavolo e sia ovviamente il Signore non citano la parola degli uomini così tanto in voga soprattutto ai giorni nostri e spesso in contrasto con quella di Dio, ma solo ed esclusivamente la Sacra Scrittura. Il diavolo la estrapola ovviamente dal contesto biblico a suo esclusivo vantaggio, ma viene prontamente respinto dalla corretta interpretazione del Signore. Questo duello insegna a tutti i credenti ad utilizzare la preghiera, il digiuno, la Parola di Dio (a cui si uniranno poi l'Eucarestia e la confessione) per neutralizzare non solo l'attività ordinaria del diavolo, ma ogni sua nefasta strategia. Chi ha avuto la grazia di partecipare agli esorcismi può testimoniare l'eterna efficacia di tali rimedi contro l'insistente azione del diavolo che è costretto da Dio e dalla Madonna, suo malgrado, ad avvalorarne la perenne validità.

 

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