Gian Paolo Cavagna |
1556 - 1627 |
emissione del 24 ottobre 2003 - per la serie dedicata al santo natale viene riprodotto il dipinto "la natività" di gian paolo cavagna - conservato nella basilica di santa maria maggiore - bergamo 0,41 € • Natività, opera
di Gian Paolo Cavagna • policromo •
Dent.13¼×13 b • Stampa: rotocalco • Stampato da:
I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 •
Dim.: 30 × 40 (mm) • Tir.3.500.000
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i dipinti di gian paolo cavagna non trovano un riscontro nella letteratura artistica del seicento; solo nell'ultimo quarto del settecento, seppur a livello locale, si ha una prima parziale valutazione critica. gli anni in cui operò coincisero con il periodo caratterizzato dall'atteggiamento rigoroso dei vescovi gerolamo regazzoni a bergamo e giovanni battista a milano. in coerenza con gli orientamenti post-tridentini di un'etica rinnovata, si rivelò ideatore di nuove iconografie religiose, caratterizzate dalla facile comprensibilità e dall'attenzione per il valore suggestivo e sentimentale dell'opera. alla fine del cinquecento si evidenziarono in lui orientamenti verso la pittura veneziana del tintoretto e del veronese. non mancarono nelle sue opere anche inflessioni derivate dai pittori bresciani e cremonesi, la cui carica espressiva fu rappresentata da una diversificazione dal classicismo cromatico di origine veneta. questa inflessione si manifestò sia nella ricerca di effetti plasticamente illusivi, sia nel modo di costruire i paesaggi con quinte di rocce e di alberi frondosi, toccati da brevi tratti di luce. bisogna aggiungere inoltre un interesse del cavagna per la pittura dei bassano, che portò il pittore a darne un'interpretazione che naturalizzò gli effetti di luce. queste molteplici componenti della sua pittura testimoniano una cultura variamente orientata in fasi diverse, segno di un attento e colto aggiornarsi.
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