già
da bambino si appassiona al disegno e comincia a prendere
lezioni dal pittore Giambattista Calò, maestro di scuola
napoletana.
A quattordici anni si trasferisce a Napoli con i fratelli e, per
realizzare il suo sogno di diventare pittore, si iscrive
all'Istituto di Belle Arti anche se osteggiato dalla famiglia.
Irrequieto e ribelle, mostra presto una grande insofferenza
verso metodi di insegnamento e stili artistici che considera
superati e, dopo due anni, viene espulso.
La libertà conquistata lo porta a vivere un rapporto diretto con
la campagna e il mare, che restano i soggetti pittorici più
amati nel corso degli anni Sessanta.
Nel 1864, nasce la scuola di paesaggio detta “Scuola di
Resina”, scuola che adotta, in buona parte, i principi del
Verismo sostenuti dalla preesistente "Scuola di Posillipo" e
sperimenta nuovi mezzi espressivi.
Il 1867 è un anno importantissimo per il ventunenne Giuseppe
che, incoraggiato dall'amico Adriano Cecioni presenta alcune
opere all'Accademia delle Belle Arti di Firenze, suscitando
grande ammirazione tra i Macchiaioli.
Sempre alla ricerca di uno stile personale, Giuseppe de Nittis
si trasferisce a Parigi che in quel momento è una vera fucina di
nuovi fermenti pittorici e culturali. A Parigi fa preziose
conoscenze con mercanti d'arte del calibro di Adolphe Goupil, il
quale cura il "commercio" delle sue opere e l'artista diventa
“lo storico del costume del suo tempo”.
Il giovane pittore attribuisce grande importanza al risalto
cromatico, alla resa del volume della luce e dei colori, e
Parigi, con i suoi boulvars, le donne eleganti e la vita mondana
diventa il soggetto perfetto per i suoi quadri.
De Nittis, avendo lasciato gli studi giovanissimo, non aveva
avuto una vera formazione culturale, aveva letto e visto assai
poco dell'arte e questo fu un grande vantaggio per lui che,
lontano dalle correnti dominanti, sia in ambito accademico che
anticonformista, gli permisero di svilupparsi originalmente.
A 23 anni il pittore sposa Lèontine Gruville, che in seguito
influenza notevolmente le scelte sociali ed artistiche del
marito, il quale, quell'anno, il 1869, fa la sua prima
esposizione al Salon parigino, e toccherà il culmine della sua
fama all'Esposizione Universale del 1878 esponendo undici tele.
Giuseppe de Nittis trova il suo mondo ideale nella vita mondana
di Parigi, ma spesso passa lunghi periodi in Italia nel suo
paese natale per preparare abbozzi di paesaggi, figure e
particolari che poi avrebbe trasformato in dipinti ad olio nel
suo studio.
Nel 1874 Giuseppe de Nittis partecipa, unico italiano, alla
prima mostra degli Impressionisti, mentre continua ad esporre al
Salon riportando un enorme successo con il dipinto "Che
freddo!".
De Nittis muore a Saint-Germain-en-Laye il 21 agosto 1884, a
soli 38 anni, stroncato da una congestione celebrale, lasciando
un immenso patrimonio artistico.
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