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arte sui francobolli

TADDEO ZUCCARI

1529 - 1566

Avvento dell'anno 2000 - I temi scelti da Poste Italiane per illustrare un foglietto emesso il 4 settembre 2000, sono: la Guerra e la Pace.  Sui francobolli sono stati riprodotti due affreschi di Taddeo Zuccari, realizzati fra il 1560 e 1566 per decorare il cinquecentesco Palazzo Farnese a Caprarola

800 L. - 0,41 € Scena di battaglia policromo Dent.13¼×14 b • Stampa: offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Foglietti • Dim.: 30 × 40 (mm) • Dis. di T.Zuccari • Tir.2.500.000     -     800 L. - 0,41 € Figura di donna simboleggiante la pace policromo Dent.13¼×14 b • Stampa: offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Foglietti • Dim.: 30 × 40 (mm) • Dis. di T.Zuccari • Tir.2.500.000     -     2 × 800 (L.) La guerra e la pace policromo Dent.13¼×14 b • Stampa: offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Foglietti • Dim.: 110 × 80 (mm) • Dis. di T.Zuccari • Tir.2.500.000 


Esponente di spicco del manierismo a Roma, dove all'età di 14 anni, fu molto influenzato dal Correggio e da Raffaello.   Come maggior rappresentante della cultura della Controriforma, Taddeo Zuccari (assieme al fratello Federico) è alla base del profondo rinnovamento che la Chiesa sollecitò nella seconda metà e alla fine del sedicesimo secolo in quella intensa azione che si estese in ogni settore della pratica religiosa, ivi comprese le iniziative artistiche.

Taddeo Zuccari elabora un recupero del classicismo rinascimentale, un naturalismo descrittivo e una chiarezza formale che, senza uscire dai canoni linguistici e dalle calligrafie manieristiche, potevano adattarsi bene al clima voluto dal concilio di Trento.

Nel 1548  nella città pontificia gli venne commissionata la decorazione (esterna e quindi cancellatasi con il tempo) di una delle case della famiglia Mattei nell'omonima piazza in Roma.

Il Duca di urbino dovendo terminare le facciate della Cappella del Duomo, lo richiamò in patria. Ad Urbino Taddeo fu accolto con molta cortesia dal Duca il quale gli spiegò il lavoro che avrebbe dovuto svolgere nella suddetta Cappella.

Tra le sue opere principali e più ammirate vi è il ciclo nella villa di Caprarola, commissionato dal cardinale Alessandro Farnese, portato a termine con l'aiuto del fratello. I due nella Villa Farnese utilizzano un sistema compositivo a quadri riportati già usato largamente da Raffaello e Giulio Romano.

Taddeo morì il giorno del suo compleanno, il 1 settembre 1566. Suo fratello Federico scrisse che ciò fu cagionato dagli eccessivi caldi di quell'anno. Contrasse una malattia che peggiorò talmente da causarne la morte. Oggi Taddeo Zuccari è sepolto al Pantheon a Roma a fianco di quello che fu il suo maestro ideale, Raffaello Sanzio.

Di che natura e di quale carattere fosse Taddeo, e quale la sua maniera di dipingere lo spiega Giorgio Vasari ...fu Taddeo molto fiero nelle sue cose, ed ebbe una maniera così dolce e pastosa, e tutto così lontano da certe crudezze, fu abbondante ne suoi componimenti, e fece molto belle le teste, le mani, e gl'ignudi, allontanandosi in essi da molte crudezze....colorì parimente Taddeo con molta vaghezza, ed ebbe maniera facile perché fu molto aiutato dalla natura...fu molto volenteroso...insomma fece molte, anzi infinite cose degne di molta lode. Fu amorevole degli amici, e dove potette giovare loro, se ne ingegnò sempre.

 


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