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BIFFI Luigi Adolfo


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Biffi Adolfo

 

Adolfo Luigi Antonio Biffi nacque a Caprino Bergamasco il 24 maggio 1846 (battezzato nella Parrocchia di S. Biagio) da Ermenegildo e Felice Brembilla, morì a Calatafimi il 15 maggio 1860.

L'Anagrafe Parrocchiale di Caprino dice di lui: " Biffi Luigi Adolfo Antonio nato il g. 24 Maggio 1846 alle ore 2 pomeridiane e battezzato il 25 Maggio 1846 - dal Sacerdote Gerolamo Cattaneo Parr. - da Ermenegildo Biffi e Felice Brembilla domiciliati in Caprino - uniti in matrimonio ili Villa d'Adda il g. 6 Dicembre 1841 - Cattolici possidenti.

Padrino di Battesimo Antonio Pontiggia - Levatrice Anna Adami. (Atti di nascita - Registro nati 1841-1848; Tav. n. 75; numero annuale progressivo 38).

Cadde eroicamente il 15 maggio 1860, non ancora compiuti i 14 anni, a Calatafimi, colpito al ventre da tre palle delle prime dei Cacciatori borbonici che, dopo averlo fatto girare su se stesso e annaspare con le braccia all'aria, lo stesero morto quasi addosso al bergamasco Gaspare Tibelli , caduto tra i primi colpito da una palla in fronte. Da qualcuno si vorrebbe che Garibaldi , notatelo e interrogatelo, lo avesse scelto a suo portaordini, e che egli fosse caduto proprio dopo aver recato agli artiglieri garibaldini l'ordine di sparare.

Egli, eludendo la vigilanza dei genitori, riuscì a stento a partecipare alla Spedizione dei Mille per essersi ben nascosto mentre in treno alla stazione di Milano, Nullo , Cucchi , Tasca e Piccinini facevano la rivista ai Bergamaschi per rimandare i troppo giovani e i malati. Egli è l'eroe-fanciullo della grande impresa. Ebbe assegnata con R. Determinazione, dell'8 aprile 1863, la medaglia d'argento. Del Biffi esiste un'effige sulla Stampa commemorativa dei caduti 1860, col nome errato di Rodolfo. Il Comune di Bergamo ne ha derivata una tavola, distribuita in numero di 20 mila copie a tutte le classi elementari di Bergamo e della Sicilia. Gli è stata l'anno 1959 dedicata la Scuola Elementare di Via S. Tommaso, ove verrà anche collocato un busto di bronzo.

BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 121 - "Illustr. Ital.", p. quarta di copertina, ove lo si dice erroneamente di Caprino Veronese. - G. SYLVA , L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A., Bergamo, 1959, pp. 73, 181, 198. - " Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo ", Nuova serie, gennaio-marzo 1929, N. 1, p. 79; aprile giugno 1929, N. 2, pp. 122-123 e gennaio-marzo 1932, N. 1, pp. 43-44. PECORINI - MANZONI, 15° Divisione, p. 498 ss. L'ALPINO, Il piccolo eroe di Calatafimi, in " Corriere dei Piccoli ", Milano 8 maggio 1932, p. 2; articolo nel quale si trovano però alquante inesattezze (circa il numero, la partenza e altri dati riflettenti i bergamaschi) che ne scemano l'attendibilità. - Archivio di Stato di Torino. Era naturale che l'eccezionaiità di una figura di combattente, quale fu quella di Adolfo Biffi, spingesse alla esaltazione anche poetica del personaggio, come fece in questi versi Aldo Novi: 1 2 Turbina il vento sopra gli olivastri, Chino, piamente, Ei tende la sua mano che muove a tratti come un verde a un agnellino tremulo, cardesco, [fuoco; allungato nell'erba. Piano piano e fiata afrori liquidi salmastri. E' la sera dei morti: algida e nera. accarezza la bestiola ferita. Tra i cirri oscuri insiste ancora un Ma gli occhi ha fissi in cielo, a un [poco [arabesco di luce blu, sul sasso di Caprera. vago, tra i cirri, verso un'altra vita. 3 4 Accarezza il ferito; e il guardo affonda in quella luce livida, in quel nulla, quella timida voce. Il Generale ove affiora il ricordo. Ecco la bionda guardava verso Trapani. Ora manda testa impigliata nella tamerice a Bixio brevemente altro segnale. e la voce sua fievole, fanciulla, E il verde Pianto dei Romani è tutto quasi un belato. " Berghem! un fremito di gioia memoranda [Berghem! " dice e di canti, e di gemiti e di lutto. 5 6 Anche al cuore del Duce, insieme Ei, chino, intanto, sulla tamerice, [e alterni. apre al morente la camicia rossa; giungono feste e pianti, e destan echi. al fanciullo che muore. - Sì, - Passano via, così, attimi eterni. [gli dice Il Barbone è sconfitto in campo - ti riconosco, animoso piccino. - [aprico... Ha un tremito la voce ora commossa Da Trapani però forse è chi rechi del Generale. - Sei... sei di Caprino. rinforzi d'armi e d'uomini al nemico? 7 terra, - gli dice - come te, ben forte! Ma il bimbo ora già cede. Il volto esangue, già immobile, ha il colore della morte. La pia carezza tenta il limitare dei cigli biondi dove c'è del sangue...

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Creato da: Astalalista - Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 20:58 Etichettato con ICRA
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