Pietro Giuseppe Bresciani nacque ad Adrara S. Martino (Bergamo) il 23 novembre 1836 da Silvio e Costantina Cadei, morì il n settembre 1907.
Nel 1856 superò l'esame di licenza del nostro Liceo, donde passò agli studi universitari.
Prima ancora di rispondere all'appello del Duce dei Mille, è spinto dal suo animo riboccante di amor patrio ad emigrare in Piemonte, eludendo la sorveglianza della polizia austriaca e ad arruolarsi come soldato volontario, partecipando alla campagna del 1859, nel 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, dove entra il 23 marzo 1859,
per esserne congedato il 24 novembre 1859.
Come ricordo della campagna gli viene conferita - in data 30 gennaio 1861 - oltre a quella italiana, la medaglia francese commemorativa della campagna d'Italia.
Ritornato agli studi a Pavia, ne è ben presto distolto dal travolgente entusiasmo, che Io induce ad accorrere con altri cinque bergamaschi, sotto la guida dei
Cairoli
, al fatidico scoglio di Quarto, entrando a far parte della 7° Compagnia. Sbarca così a Marsala l'il maggio 1860 e raggiunto, attraverso ai gradi di sergente e di sottotenente (11 giugno 1860), il grado di luogotenente nella 1° Compagnia, 1° Battaglione, 1° Reggimento, V Brigata, 15° Divisione il 1° ottobre con anzianità 16 settembre, partecipa a tutta la campagna del 1860.
A Calatafimi è ferito al labbro inferiore e al mento, oltre alla contusione alla spalla sinistra, e fulgida prova del valore da esso spiegato è la medaglia d'argento al valor militare, conferitagli con R. Decreto 16 aprile 1862, n. 4: " Per essersi distinto nella campagna ".
Avendo optato per rimanere nell'Esercito regolare, partecipa al Corso volontari italiani, nel quale gli è confermato - 21 luglio 1861 - il grado di luogotenente e come tale entra nell'Esercito italiano - 27 marzo 1862 - cessando dal servizio il 5 ottobre 1862, perché rimosso dal grado e dall'impiego in seguito a parere del Consiglio di disciplina. Il Senato della Città di Palermo (n. 13, Reg. 1860) già gli aveva conferita la cittadinanza onoraria di detta città.
Nella vita civile esercitò nobilmente la professione di notaio, nella sua Adrara S. Martino, dove ebbe cariche pubbliche e dove era stimato ed amato come illuminato e saggio consigliere nelle più gravi emergenze, pubbliche e private: vero e tipico notaio che concepiva la sua nobile professionale come un apostolato.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 175. - "Illustr. Ital.", p. 422, con fotografia. -
G. SYLVA
, L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A., Bergamo, 1959, p. 113. - POMPILIO SCHIARINI, I Mille nell'Esercito, in " Memorie storione militari ", V, dicembre 1911, p. 557. - MENGHINI, Spedizione, p. 165. - Archivio Liceo " P. Sarpi " di Bergamo. - Notizie dall'Anagrafe Comunale di Adrara S. Martino. - E' dato anche nato il 23 dicembre 1836. - Archivio di Stato di Torino.
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- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 18:10