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MAIRONI Eugenio


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Maironi Eugenio

 

nato a Bergamo l'11 settembre 1830 da Luigi e Antonia Paganoni, morì a Ospitaletto (Brescia) il 1° novembre 1889. Studente del nostro Ginnasio nel 1841, nelle giornate gloriose del 1848 partecipa alla lotta, come volontario nella guardia nazionale mobile del Governo provvisorio della Lombardia.

Lascia poi il servizio, che riprende nel 1859 arruolandosi nel 3° Reggimento Cacciatori delle Alpi col quale combatte le battaglie per l'Indipendenza. Il 26 settembre 1859 ne è congedato col grado di caporale e col diritto alle medaglie commemorative italiana e francese.

Per poco ritorna alla famiglia: l'anno seguente è a Quarto. Imbarcatesi, " lungo tutto il viaggio, fino allo sbarco in Sicilia, tanto quando il mare era cattivo, come quando era tranquillissimo, se ne stette sempre a rotolarsi sotto una panca, emettendo continuamente gemiti e bava, e a nulla gli valsero mai le cure e premure " degli amici.

Combatte a Calatafimi; apprende la morte di Alessio ed il suo proposito di guerra accanita ai Borboni si rinsalda d'un nuovo odio e d'un desiderio di vendetta, tanto che, malgrado una ferita avuta sul campo di Calatafimi, non acconsente ad abbandonare il Corpo marciante col quale entra in Palermo. L'11 giugno 1860 lo troviamo caporale della 1° Compagnia comandata dal Tasca , del 3° Battaglione ( Bassini ), della 2° Brigata (15° Divisione Türr ). Egli continua le tappe sanguinose della conquista: a Milazzo, il 20 luglio 1860, è ferito ed e ricoverato nell'ospedale in un primo tempo e poi in case di privati a Barcellona e a Pozzo di Gotto. Guarisce e riprende subito le armi, viene fregiato d'una medaglia d'argento al valor militare (R. D. 30 settembre 1862) e passato per merito di guerra al grado di sergente il 20 luglio. Il 1° ottobre è promosso sottotenente, grado che conserva nel Corpo Volontari Italiani (21 luglio 1861). Passa poi nel 61° Reggimento Fanteria il 27 marzo 1862. Solo nel 1871 è collocato in riforma dopo aver partecipato con coraggio generoso e garibaldino alle due ultime Campagne del Risorgimento nel 1866 e 1870. Anche fuori delle file dell'Esercito regolare, mantenne vivo l'amore alle armi: fu infatti tenente della milizia provinciale dal 1874 al 1881, anno in cui chiese d'essere definitivamente congedato. Si ritirò, onorato di medaglie e di decorazioni e della pensione dei Mille, nella sua casa di Borgo Canale, la sàtessa, àpare, ove era nato Gaetano Donizetti, vivendo agiatamente fino all'età di 59 anni.

BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff.. N. 574 - "Illustr. Ital.", p. 433, con fotografia. - POMPILIO SCHIARINI, I Mille nell'Esercito, in " Memorie Sto- riche militari ", V, dicembre 1911, p. 583. - G. LOCATELLI-MILESI, Vittore Tasca, Bergamo, Arti Grafiche 1900. p. 28, nota 1. - PECORINI-MANZONI, 15° Divisione, pp. 498 ss. - Notizie dalààà Superstiti Garibaldini, Palermo, dalle Anagrafi Comunali di Bergamo e di Ospitaletto, e orali dal garibaldino Zanotti. - Archivio di Stato di Torino.

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Creato da: Astalalista - Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 22:56 Etichettato con ICRA
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