Gioacchino Murat
(1767 - 1815)
re di Napoli dal 1808 al 1815
Nato a La Bastide, aveva studiato in Seminario e poi intraprese la carriera militare. Nel 1789 aderì con entusiasmo alle idee rivoluzionarie e partecipò all'esperienza della Repubblica francese. Grazie alle sue doti di condottiero e di grande trascinatore ottenne diverse vittorie e giunse a rivestire il ruolo di colonnello dell'esercito. Al 1795 risale il primo incontro con Napoleone; lo seguì nella prima campagna d'Italia ed in Egitto e poi prese parte al colpo di stato del 18 brumaio, con cui iniziò il governo personale del Corso. Fu nominato comandante della guardia consolare e nel 1800 prese in moglie Carolina, sorella del Bonaparte. Quando nel 1804 fu proclamato l'Impero, Murat divenne maresciallo, principe dell'Impero e grande ammiraglio; inoltre, nel 1806 fu insignito del titolo di granduca di Berg, in Germania, ma rinunciò alla carica nel 1808, quando salì al trono di Napoli. Nel Regno napoletano fu promotore di importanti ed innovative iniziative nel settore politico, economico e culturale. Diede impulso alle arti, alla scienza ed alla tecnica. Continuò ad affiancare Napoleone nelle sue battaglie e partecipò alle campagne militari di Russia (1812) e di Sassonia (1813). Quando iniziò il declino dell'imperatore dopo la sconfitta subita a Lipsia nel 1813, tornò a Napoli e si dedicò soprattutto alle trattative diplomatico-politiche con l'Austria per il riconoscimento ufficiale del suo Regno, desiderando renderlo completamente autonomo dall'influenza francese. Durante i giorni del Congresso di Vienna cercò anche di farsi promotore di un moto libertario ed indipendentista di tutta la penisola italiana, ma non ebbe successo. Dopo essere stato sconfitto dagli Austriaci, si rifugiò dapprima in Francia e poi in Corsica, da dove ripartì per la conquista del Regno, ma, sbarcato a Pizzo Calabro il 15 ottobre 1815, fu catturato e fucilato.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 25/Apr/2004 alle 12:38