nato ad Albino il 16 maggio 1831 da Crisfino e Maria Patti, morì in Valtesse il 23 agosto 1895. Cugino, ma non in primo grado, di
Daniele Piccinini
, al quale era legato dai comuni ideali di Patria e di Libertà, non poteva non arruolarsi tra i primi per la Spedizione dei Mille, che segui generosamente e in tutte le sue fasi con l'8ª " Compagnia di ferro " dei Bergamaschi.
Dopo Calatafimi ebbe il grado di caporale. Sì batteva con impeto, senza vanterie, ma anche senza esitazione alcuna ed a Palermo, nelle aspre giornate delle battaglie nelle strade, fu ferito, se pur non gravemente. Si medicò alla meglio e tornò a combattere senza mai negarsi alla lotta.
A causa delle fatiche di guerra e delle marce di avvicinamento a Palermo gli si gonfiarono per varici i piedi e le gambe.
Daniele Piccinini
in una lettera al padre del 20 giugno 1860 fa cenno a ciò, scrivendo; " Dell'Enrico riceverai una altra mia lettera. Egli ritorna a casa perché inabile al servizio militare... ". Tornò poi modestamente al suo paese, ebbe le medaglie commemorative e la pensione dei Mille con la legge 22 giugno 1865. Sposatesi con Adelaide Balotti di Milano, dalla quale ebbe cinque figli, nel 1866 sì trasferì con la famiglia a Valtesse, dove visse ritirato e schivo di onori e dove mori.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 776. - "Illustr. Ital.". p. 418, con fotografia. - G. SYI.VA, L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A. Bergamo, 1959, p 252 - E' probabilmente da riferirsi a Daniele Piccinini quanto scrive A. ELIA (Ricordi di un Garibaldino, 1904. vol. II, p. 50), di gravi ferite - Notizie dalle Anagrafi Comunali di Albino e di Bergamo. - Altre notizie lo danno nato il 15 marzo 1831, da Maria Sassi. - Archivio di Stato di Torino.
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- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 23:44