nato a Verdello (Bergamo) il 30 giugno 1837 da Alessandro e Caterina Poletti, mori a Treviglio il 23 luglio 1902. Interruppe gli studi legali che stava compiendo all'Università di Pavia, per arruolarsi volontario nel primo Reggimento dei
Cacciatori delle Alpi
, sotto il comando di
Nino Bixio
, e quando fu congedato il 20 giugno del '59, aveva raggiunto il grado di ufficiale. Fu pronto, l'anno dopo, a seguire
Garibaldi
che salpava da Quarto, alla volta della Sicilia, e seppe dimostrarsi un valido aiuto ed un forte combattente. Amava raccontare, al suo ritorno, fra i particolari della leggendaria impresa, come egli era riuscito con altri tre compagni a sfuggire ad un agguato tesogli dalle milizie borboniche e mostrava con orgoglio la fiaschetta, ora al Museo del Risorgimento in Bergamo, che soleva dissetare
Garibaldi
in battaglia e che l'eroe stesso gli aveva donato, congedandolo, come segno della sua riconoscenza. Fu assegnato alla 7ª Compagnia, ma un elenco di questa annota " scomparso da questa Compagnia a Talamone ". Lasciò il servizio il 10 dicembre 1860, scrivano di P classe applicato presso l'Intendenza Generale in Napoli. Dimessosi, ritornava nel 1861, alla famiglia, ricco d'energia e di volere, per dedicarle tutta l'opera sua, ma una tremenda sventura lo colpiva. Teresa Brema, ch'egli aveva sposato giovanissimo, moriva lasciandogli la cura di tre piccini: Alessandro, Giovannina ed Angela. Venuto così a mancare il più forte vincolo che lo tratteneva in Patria, ritornò fra i soldati. Fu ufficiale istruttore all'Istituto Militare "
Giuseppe Garibaldi
" di Palermo e con zelo ed amore si diede tutto alla preparazione militare e morale dei giovani allievi affidatigli. Nelle ore libere, con tenace proposito, riprese gli studi interrotti e li completò presso l'Università di Palermo. Nella campagna del 1870-'71 Carlo Scotti ricomparì fra le file dell'Esercito regolare, sempre con la stessa fede e l'usato valore. Ricostruì la famiglia dispersa sposando Maria Regazzoli e circondandosi di altri quattro figli; in seguilo aprì uno studio notarile a Treviglio, dove lavorò fino al giorno in cui la morte lo colpì, il 23 luglio del 1902, poco tempo dopo essere stato, devoto pellegrino a Caprera, alla tomba dell'Eroe, per il ventesimo anniversario della sua morte.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 927. - "Illustr. Ital.", p. 442, con fotografia. - 27 Maggio 1860, Appendice, p. 6. - " Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo ", VIII (1914), p. 216. -
G. SYLVA
, L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A. Bergamo, 1959, p. 113. - ANITA SCOTTI, Canti della lontananza (molte poesie ricordano Carlo Scotti, padre dell'autrice). Libreria Ed. Popo- lare Italiana, Milano. - Notizie dalle Anagrafi Parrocchiale di Verdello e Comunale di Treviglio. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 27/Apr/2004 alle 00:06