nato a Siviano (Brescia) il 3 maggio 1830 da G. Battista e Gerolama Fenili, morì a Bergamo il 29 marzo 1902. E' fratello del precedente. Nella nativa isoletta del lago d'Iseo imparò a fabbricar reti da pesca e da uccelli, ma a Bergamo, dove venne ad esercitare il suo paziente mestiere, imparò che c'era qualcosa di grande e di bello per cui si doveva lasciare Patria, famiglia, lavoro ed affrontare con fede il pericolo e l'incertezza della sorte. Partì coi Mille trentenne fra tanti giovanissimi. Il suo coraggio era semplice e sincero, frutto di una convinzione profonda che si univa alla sua forza fisica di popolano temprato ai disagi ed alla fatica. Sappiamo di una sua
promozione da Sergente a sottotenente del 2° Battaglione, 2° Reggimento, 2ª Brigata, 15ª Divisione (Decreto Dittatoriale del 23 ottobre 1860). Il 15 dicembre 1860 lasciò il servizio. Come aveva sfidato il fuoco dei nemici a Calatafìmi e a Marsala, non esitò a sfidare le fiamme dell'incendio che distruggeva il Convento dei Sette Angeli, a Palermo; salvare delle vite umane innocenti, era pur dovere di un buon soldato di
Garibaldi
! (Vedi biografìa di
Carlo Invernizzi
). Seguì il suo Generale, per cui nutriva un'ammirazione sconfinata, da Marsala al Volturno e quando quegli, ritirandosi a Caprera, dichiarava che " nell'ora della pugna " si sarebbe trovato " accanto ai soldati della libertà italiana ", il Tommasi si congedava, ma prometteva che sempre e dovunque sarebbe stato con lui. Ne dovette aspettare molti anni: nel 1866 l'appello agli italiani liberali era ripetuto e si ricostituiva il Corpo dei volontari, entusiasticamente raccolti intorno all'Eroe. Il Tommasi riprese le armi e nella battaglia di Monte Suella si guadagnava la medaglia al Valor Militare e la nomina a sottotenente nel 3° Reggimento. Il 9 ottobre 1866 veniva licenziato dal servizio partendo dal 25 settembre. Con tutto questo, egli seppe ritornare il modesto fabbricante di reti, divenne cognato del
Mozzerà
di cui sposò una sorella e c'è ancora chi lo ricorda, nella botteguccia di Città Alta, intento, tra una maglia e l'altra, a descrivere le sue battaglie ed a mostrare, a chi poteva capirne il valore, i diplomi e le medaglie che conservava con cura gelosa: due medaglie commemorative della campagna 1860-61 e dei Mille e la medaglia d'argento al valor militare, conferitagli con R. Decreto il 6 dicembre 1866 ed a cui era unito il soprassoldo di 100 lire all'anno, oltre la pensione dei Mille.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 1003. -
G. SYLVA
, L'VIII Compagnia dei Mille, S.E.S.A. Bergamo, 1959, p. 112. - Elenco Volontari Bergamaschi - Duce
Garibaldi
, 1866. Manoscritto nel Museo del Risorgimento di Bergamo. - Documenti presso la figlia signora Anita Tommasi Locatelli, via Tassis 9, Bergamo: Diploma medaglia d'argento (R. Decreto 6 dicembre 1866); Dichiarazione di servizio per la campagna 1866 (30 settembre 1866); Diploma di medaglia commemorativa campagna 1860-1861 (R. Decreto 4 marzo 1865); Diploma di medaglia commemorativa dei Mille (9 feb- braio 1865); Nomina a sottotenente del Corpo Volontari Italiani, 3° Reggimento (Firenze, 23 luglio 1866). - Notizie dall'Anagrafe Comunale di Bergamo. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 25/Apr/2004 alle 12:38