I nuraghi complessi sono quasi tutti orientati verso i punti di arresto
solstiziali e lunistiziali. Questa scoperta è stata possibile partendo da un osservazione: i paramenti murari che collegano le
loro torri angolari hanno la caratteristica di essere concavi. Tale particolarità
permette di individuare, per un qualsiasi paramento murario, la
linea tangente alla base delle due torri. I valori di azimut delle intersezioni
tra il prolungamento di queste tangenti con la sfera celeste corrispondono a
quelli dei punti di arresto solstiziali e lunistiziali (clicca qui).
L'orientamento verso questi punti riguarda
anche gruppi di nuraghi come quelli nella
valle di Brabaciera.
Un altro importante aspetto dell'orientamento astronomico dei nuraghi riguarda gli ingressi di
tutti quelli a cupola che sono rivolti, nel nord della Sardegna,
verso una porzione di orizzonte compresa tra 120° e 180° di azimut, mentre nel
sud dell'isola questa porzione è leggermente più ampia terminando a 270° di
azimut. I tre valori angolari rappresentavano, all'epoca della costruzione,
rispettivamente i punti dove sorgevano, culminavano e tramontavano le
costellazioni della Croce del Sud e del Centauro. Attualmente questi gruppi di
stelle, per effetto del moto di precessione dell'asse terrestre, non sono più
visibili dalle nostre latitudini.
Secondo studi antropologici la Croce del Sud e il Centauro rivestivano grande
importanza per le popolazioni che quattromila anni fa vivevano nell’area
mediterranea. Sembra, infatti, che tra queste genti fosse diffusa la credenza
che le due costellazioni erano la sede di divinità curative. Si potrebbe dunque
supporre che gli ingressi dei nuraghi a cupola erano rivolti verso il Centauro e
la Croce del Sud perché anche i nuragici avevano lo stesso tipo di culto.