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Adamoli-Cattani Caccia |
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1918 - Caccia |
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Adamoli Carlo Pietro era un pilota ed appassionato. Enea Cattani
era un tecnico impiegato fin dal 1911 all'Istituto Centrale Aeronautico
e poi, dal 1914 era distaccato alla sezione di Torino per poi
entrare alla Pomilio come Capo Ufficio Studi ed Esperienze. Nell'inverno
del 1917 iniziavano gli studi per un aereo da caccia a motore
rotativo: l'Adamoli-Cattani. |
La costruzione del prototipo era intrapresa nel 1918 presso la
ditta G. Farina di Torino e successivamente portata a termine
dalle Officine Moncenisio negli stabilimenti di Condove (a circa
30 km. da Torino). |
Nel 1918, terminata la costruzione del prototipo, il Genio Aeronautico
ne intraprese le prove statiche delle varie parti compresa la
cellula. L'aereo era pronto per i collaudi ma era destino che
questi non venissero intrapresi. Le ragioni erano duplici: la
scomparsa del suo pilota, Adamoli, e il termine del conflitto.
Ormai si era nel 1919 e lo sviluppo dei nuovi aerei era abbandonato. |
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Dati e Caratteristiche |
Aereo |
Adamoli-Cattani caccia |
Motore |
1 Le Rhone - cv. 200 |
Apertura ala superiore |
6,30 m |
Apertura ala inferiore |
5,46 m. |
Lunghezza |
6,10 m. |
Superficie ala superiore |
9,46 mq. |
Superficie ala inferiore |
8,19 mq. |
Superficie totale |
17,65 mq. |
Corda alare |
1,50 m. |
Carico alare |
38,3 kg/mq. |
Peso a vuoto |
470 kg. |
Peso totale |
675 kg. |
Velocità massima |
300 km/h. |
Autonomia |
2 h. 45' |
Armi |
2 mt. |
Equipaggio |
1 persona |
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Descrizione tecnica |
Il caccia Adamoli-Cattani si presentava come un biplano con ali
di ineguale apertura di linea compatta e ben avviata, monomotore,
monoposto di costruzione mista. La cellula aveva le semiali inferiori
più corte di quelle superiori, era in legno rivestita
in tela ed era irrigidita da una struttura di montanti a W. Le
ali erano prive di alettoni ed il controllo laterale avveniva
mediante un particolare sistema di deformazione del bordo d'entrata.
In particolare si poteva variare l'incidenza del bordo d'attacco
delle quattro semiali, che si muovevano in modo differenziale,
che era incernierato a circa il 7% della corda. Queste superfici
mobili erano collegate rigidamente fra di loro e si muovevano
come normali alettoni. La fusoliera a sezione circolare era a
struttura metallica ricoperta in tela e con pannelli d'alluminio
nel tronco anteriore. I timoni di coda erano ampiamente raccordati
con pinna. Il castello motore era in barre d'acciaio stampate
e lavorate a macchina. Il motore era un Le Rhone da 200 cv. ben
carenato e dotato di grande ogiva. L'elica era bipala in legno.
L'armamento era composto da due mitragliatrici. |
L'Adamoli-Cattani si può considerare quasi più
un dimostratore di tecnologia che un vero e proprio caccia in
quanto il mancato utilizzo di alettoni convenzionali fa sorgere
il dubbio della loro effettiva validità. Dato che il collaudo
in volo non è stato effettuato non si hanno riscontri
sulla sua funzionalità anche se ci troviamo di fronte
ad un precursore dei sistemi di ipersostentazione sul bordo d'entrata
alare poi elaborati fra le due guerre. |
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