PIER ARRIGO BARNABA DI BUJA

PER TUTTI GLI ARDIMENTI E PER TUTTE LE LIBERTA'


VII° REGGIMENTO
BATTAGLIONE
<< VAL FELLA>>

 

ARRIGO  - IL SILENZIARIO

<< ...Il corpo altissimo, agile, flessibile, robusto, ma non troppo, il gesto ampio, largo, direi quasi

molle, che a volte armonizza con gli occhi sereni col riso puerile, colla parola dolcissima, a volte

terribilmente contrasta colla fronte su cui par s'addensi una tempesta, collo sguardo grigio, irato,

colle ciglia aggrottate, colla parola aspra, recisa, imperiosa >>.

Il 20 settembre 1920, in un alluvione, si getta nei flutti, e trascinando una zattera porta a salvamento

un'intera famiglia di cinque persone.

La medaglia d'argento al valor civile, va a raggiungere le tre croci di guerra italiane, la croce di

guerra belga, la medaglia di bronzo, la medaglia d'oro.

Nel collegio di Toppo Wassermann di Udine studiò con molto impegno, aggiudicandosi per vari

anni la borsa di studio. Poi vinse la passione per la caccia , specialmente per la caccia in alta

montagna.

Ai primi del 1914, troncando a mezzo un corso universitario, si reca a Roma per iscriversi ad un

corso Allievi Ufficiali di Complemento d'Artiglieria da Fortezza. E' però rimandato per affezione

cardiaca. Allo scoppio della grande guerra sente il peso insopportabile della propria inferiorità

e tanto s'adopera fin che riesce ad arruolarsi come ufficiale della Territoriale.

Ai primi del 1916 è in linea sul Rombon col Reggimento << Cantore >>, dove trovasi pure il

fratello Nino. Non ha mai fatto il soldato. La sua preparazione è tutta nell'aver divorato regolamenti

militari a BUJA, durante l'attesa della nomina, e tuttavia riesce fin dai primi momenti un ufficiale

perfetto. Rigido, inflessibile, giusto, a volte di quella superiore giustizia che si identifica con la bontà.

I soldati, i buoni soldati italiani che ammirano il coraggio e venerano il superiore che, primo, da

l'esempio pronto a pagar di persona, lo comprendono e amano.

I mesi di febbraio e maggio del 16 rimarranno certamente memorabili per chi fece quell'anno la

guerra d'alta montagna. La neve al Rombon tutto seppelliva, tutto era un candore.

ROMBON - PRIMO ENCOMIO

- SECONDO ENCOMIO

 

Nel settembre del 1917, altro tiro birbone in cui all'audacia si aggiunge una miracolosa prova di

resistenza e molta fortuna.

CROCE DI GUERRA AL VALOR MILITARE 30 SETTMEBRE 1917


MEDAGLIA DI BRONZO


MEDAGLIA D'ORO

 

 

Il 10 gennaio 1926 ricevette la cittadinanza onoraia di OSOPPO e l'8 giugno della stesso anno

quella di Maiano.

Portato dalla carriera politica a soggiornare frequentemente a Roma,ha fatto parte della segreteria

del PNF con Farinacci: successivamente è stato per molti anni consigliere nazionale,non dimenticò

la sua terra, come dimostra il risultato ottenuto a favore della riduzione del mutuo acceso da

OSOPPO con lo Stato per varie opere d'irrigazione.

Anche durante il periodo fascista egli fu un grande patriota. Podestà di Udine, fu fascista critico,

molto spesso in contrasto con la gerarchia del regime. Antitedesco irriducibile, approvava tutto

quello che veniva fatto contro " l'alleato"; dai tedesche verrà poi incarcerato nel 1944. Durante la

Resistenza aiutò, con il coraggio di sempre, il movimento partigiano.

 

A Italo Balbo che accusava i Friulani di essere tiepidi fascisti dotati di scarso amor patrio Arrigo

rispose: " Il Friuli non prende lezioni di pariotismo da alcuno,ma le insegna a tutti !".

 

Dott. Stefano Bergagna - Assessore all'Istruzione e Cultura Com.di Buja(Udine) Buje(Udin)

In aprile presentrà una biografia di Arrigo e ho il piacere di riportare un sunto di quello che leggeremo.

Arrigo fu il primo paracadutista alpino della storia nazionale (il terzo  paracadutista in assoluto, dopo i tenenti Tandura e Nicoloso, che però non erano alpini). Il nome di Barnaba è molto celebrato nell'ambito dei paracadutisti alpini essendo lui il loro precursore. Per l'occasione esporremo il paracadute originale del Barnaba che si trova nel museo della Julia (Donato al museo dalla figlia Simonetta Barnaba) e una serie di fotografie di Pier Arrigo. Pier arrigo nel '44 si dimette da Podestà di Udine. Gli risultava troppo difficile, quasi intollerabile, collaborare con i tedeschi. Suo padre e i suoi zii avevano scacciato i teutonici dall'Italia, avevano combattuto con Garibaldi. Lui stesso durante la prima guerra mondiale aveva combattuto contro gli austro-tedeschi dove ricevette diverse medaglie, tra cui quella d'oro per il lancio con il paracadute dietro le linee nemiche.  Come sapete nel febbraio '44 i tedeschi arrestarono il fratello Adolfo che poi fu deportato in Germania dove morì. Ermanno Barnaba, figlio di un altro fratello (Nino) fu ucciso ad atene il 6 dicembre 1943 dai tedeschi. Era logico che Pier Arigo non potesse essere amico del tedesco occupatore dell'Italia. Pier arrigo è stato un gerarca fascista tra i più importanti del Friuli. Nel '25 fu segretario amministrativo del partito fascista assieme a Farinacci a Roma ed anche deputato, eletto nelle liste del Blocco Nazionale. Nel '38 sempre da Podestà ricevette Mussolini ad Udine con una cerimonia e una partecipazione di folla immensa. Tuttavia dopo l' 8 settembre 1943 anche per lui cambiò il mondo. Come dicevo, nel maggio del 1944 si dimette da Podestà e in luglio i tedeschi lo arrestano perchè sospettato di collaborare con i partigiani( forse lo arrestano a Belluno e poi lo portano nelle carceri di Udine). Da quel momento tutto diventa poco chiaro, non ci sono molti documenti per ricostruire la vicenda. Sembra che verrà liberato grazie all'intervento di camerati, come il federale fascista Cabai e dopo, in qualche modo, riesce ad eclissarsi fino alla fine della guerra. Pier Arrigo dopo la guerra si candiderà alla camera dei deputati con il partito monarchico. In effetti lui era un nazionalista, aveva giurato fedeltà al Re non al Duce. Sarà il candidato monarchico più votato nel collegio di Udine, a testimonianza che la gente gli voleva ancora bene, ma il Partito monarchico non ebbe nessun seggio nel collegio di Udine. Ho consultato gli atti del Comune di Udine quando Pier Arrigo fù Podestà. Egli si adoperò moltissimo per risolvere i problemi dei cittadini in quei difficilissimi anni di guerra. Il giudizio che possiamo avere di lui, anche nel periodo fascista è comunque positivo. Non si macchiò di nessun crimine e questo gli fu riconosciuto pubblicamente anche dal Sindaco di Udine, Cadetto (democristiano) nell' orazione funebre del 1967 quando Pier Arrigo morì.

 

Altre Immagini di Arrigo

NINO

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