Le origini della Banda Musicale risalgono alla fine del XVIII secolo, nel 1885 parte dei musicisti della Banda Municipale formò sotto la guida di Augusto Betti un nuovo complesso bandistico intitolato al grande compositore Amilcare Ponchielli. Sucessivamente fu diretta dal Maestro Cristoforo De Jacobis. Nel 1889 ottenne un lusinghiero successo vincendo il primo premio a Roma con l'esecuzione del "Preludio di Tristano" di R. Wagner, nel 1906 si classificò settima al concorso per l'Esposizione Internazionale di Milano, mentre l'altra banda di Civitavecchia, "La Municipale" diretta dal maestro Galli vinceva il primo premio. Nel 1909 La Ponchielli e La Municipale si unirono formando così la banda Municipale Amilcare Ponchielli. Nel 1920 vinse il primo premio del concorso bandistico per il 50°anniversario della Breccia di Porta Pia. Il Re Vittorio Emanuele III consegnò il premio consistente in una medaglia d'oro a conclusione del concerto eseguito a Roma. Il secondo conflitto mondiale vide lo scioglimento della Banda Musicale. Nel 1998 la Ponchielli fu ricostituita da un gruppo di musicisti civitavecchiesi. Formata da elementi giovani e meno giovani, pofessionisti e dilettanti, dove decisione e impegno portano ad una organizzazione seria e compatta, la banda musicale Ponchielli esegue nei suoi concerti un repertorio musicale che tocca i vari generi, dal classico al moderno, dalla musica popolare alla musica da film. Nel 1999 con delibera comunale la Banda Ponchielli è stata nominata banda ad interesse comunale, tornando così a ricoprire quel ruolo di banda già ricoperto in passato. Attualmente è diretta dal professor Dario Feoli di cultura nota, nelle cui fila ci sono numerosi ragazzi che frequentano la nostra scuola di musica sotto la guida di alcuni componenti diplomati al conservatorio di Santa Cecilia di Roma e L'Aquila.  




 

Biografia di Amilcare Ponchielli ....

  Ponchielli, Amilcare (Paderno Fasolaro, Cremona 1834 - Milano 1886), riceve la prima istruzione musicale dal padre, organista e maestro di scuola. A soli nove anni, prima dell'età consentita, supera il difficile esame di ammissione al Regio Conservatorio di Milano, dove ha tra i suoi insegnanti Angeleri, Ray, Frasi, Mazzucato e Rossi. Consegue il diploma nel 1854 con il massimo dei voti. Successivamente, riceve incarico di Maestro Sostituto al Teatro Concordia di Cremona e diviene organista della Chiesa di Sant'Imerio. Nel frattempo compone le sue prime opere grazie all'aiuto finanziario del sellaio Bortolo Piatti. I suoi primi esperimenti  
  teatrali - I promessi sposi (1856), tratta dal romanzo di Alessandro Manzoni, La Savoiarda (1861) e Roderico, Re dei Goti (1863) - ricevono un'accoglienza tiepida e Ponchielli si adatta a ricoprire il posto di direttore delle bande civiche delle città di Piacenza e di Cremona. Nel 1865, benché primo in graduatoria, non ottiene la cattedra di contrappunto al Conservatorio di Milano, assegnata a Franco Faccio. Si apre quindi per il compositore cremonese un periodo di incertezza e profonda amarezza in cui sembra anche affievolirsi la spinta creativa. Tuttavia nel 1872 una nuova versione de I Promessi Sposi, il cui libretto era stato drasticamente riveduto da Emilio Praga, ha un esito felicissimo al Teatro Dal Verme di Milano, inaugurando un fruttuoso rapporto professionale con l'editore Ricordi che gli commissiona subito una nuova opera: I Lituani. Il lavoro procede lentamente e l'autore, sempre pieno di dubbi e ripensamenti, sembra volerne ritardare la conclusione dedicandosi alla composizione del balletto Le due gemelle e dello scherzo comico in un atto Il Parlatore Eterno. Finalmente portati a termine, I Lituani hanno alla Scala, sotto la direzione di Faccio, un notevole successo. Inizia per Ponchielli una stagione aurea: sposatosi con la cantante Teresa Brambilla, prima interprete dei Lituani, egli si trasferisce a Milano e procede con rinnovata lena alla sua attività creativa, anche se il carattere estremamente introverso ed insicuro lo porta continuamente a ripensamenti e fasi di depressione. Nel 1876 la sua Gioconda, su libretto di Arrigo Boito (firmato con lo pseudonimo Tobia Gorrio) trionfa alla Scala, anche grazie al celeberrimo ballabile noto come La danza delle ore, ed inizia un trionfale percorso attraverso i teatri di tutto il mondo. Da questo exploit nascono i tardivi riconoscimenti ufficiali alla sua attività creatrice: la cattedra al Conservatorio di Milano, dove Ponchielli ha tra i suoi allievi Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Marco Enrico Bossi, Giovanni Tebaldini ed Ettore Pozzoli, e la nomina a maestro di cappella della Chiesa di S. Maria Maggiore in Bergamo. L'attività creatrice di Ponchielli sembra tuttavia ad un punto critico, come attestano i molti progetti non portati a termine (come le opere Olga e I Mori di Valenza). Gli pesa inoltre la responsabilità di trovarsi alla testa dell'Italia musicale, in un momento in cui l'ormai anziano Giuseppe Verdi sembrava aver esaurito i suoi fuochi creativi. In questo particolare spirito nacquero i due ultimi capolavori teatrali: Il figliuol prodigo (1880), che ebbe pieno successo alla Scala ma che in seguito uscì dai repertori dei teatri, e Marion Delorme (1885), accolta con favore del pubblico ma non dalla critica e ripresentata in una nuova versione lo stesso anno al Teatro Grande di Brescia. Nel Dicembre di quell'anno, mentre è a Piacenza per un allestimento della Gioconda con protagonista sua moglie Teresina, Ponchielli viene colto da un attacco di broncopolmonite. Immediato il ritorno a Milano, ma il viaggio in treno in carrozze non riscaldate aggrava la malattia. Muore il 16 gennaio 1886 a soli 51 anni.  




 

il ricordo di Mario Feoli ....

  Il 2 ottobre 2006 è venuto a mancare Mario Feoli 1^ tromba della Banda Musicale Comunale "A. Ponchielli".
Mario nasce a Civitavecchia (8-2-1920), da giovanissimo inizia lo studio della tromba presso la G.I.L. cittadina sotto la guida del M° Dante Baghini e in seguito del celebre trombettista Alfonso di Giannatale.
entrato a far parte della banda cittadina a soli 14 anni, ricopriva il ruolo di 1^ tromba solista e all'età di 17 anni suonava, insieme al fratello Armando, clarinettista e saxofonista di spiccate doti, nell'orchestra del Grand Hotel "Le Terme" di Civitavecchia.


Nel 1940 parte militare, durante la guerra si trova a Pola, base della Regia Marina, dove entra a far parte della Banda Regimentale.
Dopo l'armistizio viene fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in un campo di concentramento in Francia, porterà con se la sua tromba.
Evade dal campo di prigionia insieme ad altri compagni e dopo varie vicende riesce a raggiungere la Francia occupata dagli alleati. Per vivere suona jazz in locali frequentati da soldati americani, al termine della guerra ritorna a Civitavecchia. Nel dopoguerra insieme ad altri musicanti ricostituisce la Banda Musicale cittadina.
Gli anni '50 e '60 lo vedono suonare anche nelle varie orchestre cittadine, la Mambo, la 07, l'orchestra Aurora, l'orchestra del teatro Traiano negli spettacoli di varietà tenuti da celebri compagnie.


Musicista di spiccate doti ebbe esperienze nel jazz, nell'operetta, nella musica leggera.
Fu sempre apprezzato oltre che musicalmente anche per le sue doti morali. Per oltre 75 anni suonò nella banda musicale, fino all'età di 84 anni, quando una malattia lo costrinse a letto.
Di Mario ricordiamo la serietà professionale, sempre attento e presente alle prove, ai servizi, ma soprattutto l'amore per la musica che ci ha trasmesso.