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Appendice B: Le ricerche negli Stati Uniti


Autore: Pierluigi Fortini
Data: 14 Gennaio 2004


1) Nature 425, 438 (02 Ottobre 2003)

La NIH fa una mappa del percorso per affrontare un grande problema di ricerca.

Erika Check

[WASHINGTON] Il direttore del National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti ha annunciato la costituzione di una mappa a lungo termine per le rappresentanze di ricerca biomedica in cui gli istituti componenti uniranno le forze per individuare i progetti prioritari.

La mappa dell' NIH, resa nota il 30 Settembre dal direttore Elias Zerhouni, e' stata sviluppata dai direttori del NIH ed esperti esterni. Zerhouni dice che l' NIH iniziera' ad attuare il piano nel 2004, ad un costo iniziale di 125 milioni di dollari, aumentando a 2 miliardi di dollari per il 2009.

Il piano include 28 programmi in tre categorie principali: nuove tecnologie, nuovi tipi di equipes di ricerca e modi per migliorare le infrastrutture delle ricerche cliniche. Gli istituti dell' NIH contribuiranno dai loro budgets per appoggiare i progammi. "Per la prima volta c'e' stato un cambiamento reale nel modo in cui gli istituti finanziano dei progetti comuni perche' ogni istituto si e' trovato d' accordo a contribuire a questo fondo comune", ha detto Zerhouni.

Il piano muovera' la NIH lungo il cammino che appoggia la "grande" biologia. Per esempio il programma della biologia strutturale chiama gli scienziati a trovare nuovi modi per produrre una grande quantita' di proteine legate alla membrana e studiarli in un modo sistematico. Oggi non vi e' un modo migliore di isolare tali proteine.

Un altro programma costituira' librerie e database di piccole molecole che verranno studiate come potenziali farmaci, e in terzo luogo si creeranno centri per scrivere software per l' analisi dei dati biologici.

Un altro scopo sara' quello di costituire delle squadre di investigatori provenienti da diverse estrazioni: una serie di programmi e conferenze incoraggeranno le collaborazioni tra biologi e fisici. Il piano di percorso contempla formazioni di ricercatori clinici e per centri di ricerca di traduzione che e' un' interfaccia tra lavoro di laboratorio e quello di seguire i pazienti

Zerhouni dice che il piano di percorso e' un tentativo di indirizzare problemi scientifici che NIH si e' cimentata nel passato, come ad esempio progetti multidisciplinari che richiedono che molti isituti lavorino assieme. Si rende conto della paura che hanno gli scienziati che la ricerca biologica si sposti dall' investigazione individuale verso scienze di tipo tecnologico.

"Il senso di parlare alla comunita' e' che e' necessario creare nuovi modi di esplorazione perche' la scala e la complessita' dei problemi scientifici e' aumentata" dice Zerhouni "E' quello che faremo e troveremo i risultati molto presto".

David Korn della Association of American Medical Colleges dice : " Le universita, gli scienziati e i giornali devono conformarsi a questo modo multidisciplinare della scienza e questo piano si muovera' nella direzione giusta. Pero' e' un cambiamento molto scombussolante."

2) Nature 426, 373 (27 Novembre 2003)

Gli Stati Uniti fa dei piani per contrastare l' autismo.

EMILY SINGER

[WASHINGTON] La National Institutes of Health (NIH) sta preparando un piano di ricerca per l' autismo - e vi sono speranze di invertire la rotta per il 2013.

Il piano di percorso della NIH di cui si e' data notizia il 19 Novembre ad un meeting di ricercatori e operatori degli autistici in Washington DC, ha come scopo di identificare i fattori genetici, ambientali e neurologici che si trovano confusi e disordinati. Esso rappresenta la prima spinta concertata della ricerca biomedica per affrontare la condizione che affligge 1 persona su 200 negli Stati Uniti.

Richiesto dal Congresso l' anno scorso il piano di percorso fu disegnato dal Interagency Autism Coordinating Committee, un gruppo di scienziati, di sostenitori degli autistici e da esperti della salute pubblica. Esso forma la base per le richieste di fondi al National Institute of Mental Health (NIMH) che procedera' alla sua messa a punto.

Punto di riferimento per la cura del disturbo il piano e' in un qualche modo il punto di partenza per la NIH che riflette l' approccio invocato dal suo direttore Elias Zerhouni (vedi Nature 425, 438; 2003). Gli aspetti fondamentali del piano di percorso includono un database di geni porenzialmente legati all' autismo e una serie di test clinici per determinare l' efficacia di precedenti trattamenti. Ma il piano prevede quello che viene chiamato una meta ad "alto rischio" che tende a ridurre l' incidenza della malattia per il 25% entro i prossimi dieci anni.

I ricercatori non hanno affrontato prima questi problemi in parte perche' e' cosi' poco compreso il meccanismo che sta dietro all' autismo. Attualmente non c'e' nessuna diagnosi biologica per la malattia. "Noi non abbiamo ne' geni ne' circuiti ne' modelli animali cosi' che' non ci e' possibile sviluppare nuove cure." dice Thomas Insel il Direttore della NIMH." E' in stridente contrasto col punto in cui ci troviamo con il resto della medicina. Siamo oggi dove eravamo otto anni fa con la malattia di Alzheimer o 20 anni fa con la malattia di Huntington".

A questo punto, i funzionari della NIH non sanno quanto denaro e' necessario per sostenere la iniziativa. Ma una parte del lavoro sara' fatta in otto centri di ricerca per l' autismo, stabiliti l' anno scorso dalla NIH, con un bilancio di 65 milioni di dollari distribuiti in cinque anni.

La NIH e la National Alliance for Autism Research, un gruppo di appoggio con sede in Princeton, stanno finanziando un progetto di 4.5 milioni di dollari per la ricerca dei geni legati all' autismo. Ora i gruppi di appoggio sperano che il piano di percorso formi una base molto piu' larga con il finanziamento pubblico.

"E' gratificante vedere il governo rivolgersi ad un cosi' alto livello e con cosi' alta priorita'" dice Lee Grossman, Presidente del Autism Society of America, un gruppo di appoggio di Bethesda, Maryland. " E' quello che abbiamo richiesto da decenni".

Per osservazioni, domande o problemi scrivere a pierluigi.fortini@unife.it