Genere: yaoi |
Raiting: NC-17, PWP |
Pairing: WilliamXStephan |
Disclaimers: i personaggi di questa storia li ho creati io, quindi mi appartengono. |
Buon Natale
di Bombay
E’ la mattina di Natale. Reprimo un
sbadiglio e mi siedo sul bordo del letto facendo il più piano possibile, non
voglio svegliare il mio angelo addormentato. Non ancora almeno, voglio che tutto
sia perfetto quando si desterà.
Non posso fare a meno di posare lo
sguardo su di lui per un lungo istante, è così bello da togliere il fiato: i
soffici capelli biondi sono sparsi sul cuscino a formate un aureola dorata
intorno al suo viso liscio e perfetto dai lineamenti dolci e morbidi, le labbra
rosee e così tenere che non mi stanco mai di baciare, la pelle chiarissima
bianca come la neve. Non resisto sollevo un po’ il piumone, che nasconde alla
mia vista il suo splendido corpo nudo, sottile e armonioso: i muscoli scolpiti,
dalle estenuanti ore passate in palestra ad allenarsi.
Si muove un poco, cambiando posizione e
borbottando qualcosa.
Con un sospiro di rassegnazione mi alzo
rabbrividendo, raccolgo i pantaloni del pigiama li indosso prendo la vestaglia
ed esco dalla camera dal letto.
Scendo le scale sbadigliando, guardo
fuori dalla finestra, sta nevicando. Ottimo!
La baita dei miei genitori non è
eccessivamente grande e per questo è molto accogliente, l’ho praticamente
soffiata sotto il naso di mia sorella che voleva venirci con il suo ragazzo per
Natale e capodanno, come me del resto, ma per fortuna il maggiore sono io e poi
lei c’è venuta l’anno scorso: quindi quest’anno toccava a me!
Accendo l’albero di Natale, che con le
sue luci crea subito l’atmosfera adatta.
Traffico con la legna nel camino fino a
quando non prende ad ardere un bel fuocherello vivace, infine metto un cd delle
più belle canzoni natalizie e lo aziono a volume molto basso.
Vado in cucina e preparo la colazione:
caffè e latte per me, cioccolata per lui, poi pane tostato burro, marmellata,
brioches.
Sorrido fra me, forse ho esagerato, ma è
Natale e poi questa notte abbiamo consumato molte energie.
Do’ un l’ultima occhiata alla tavola ed
alla stanza. Si devo proprio complimentarmi con me stesso ho fatto proprio un
buon lavoro.
Torno in camera Stephan sta ancora
dormendo come un ghiro, mi avvicino e gli scosto una ciocca di capelli dal
volto, bacio le sue labbra addormentate, lentamente, le socchiude un poco,
scosta il viso di lato mugolando una protesta. Schiude gli occhi, due smeraldi
sotto le folte ciglia.
“Buongiorno”
Un sorriso è la risposta che mi da,
stiracchiandosi come un gatto.
“La colazione è pronta e Babbo Natale ha
depositato il suoi doni sotto l’albero!”
Sorride sornione, sbadiglia portandosi
una mano alle labbra si siede e mi abbraccia, mi si struscia addosso
solleticandomi il collo con i capelli.
“Buon Natale William” mormora
schioccandomi un sonoro bacio sul collo.
“Buon Natale Stephan”
Gli deposito un rapido bacio sulle
labbra e mi sciolgo dall’abbraccio, lo lascio solo andando ad aspettarlo di
sotto.
Quando mi raggiunge nel soggiorno,
l’espressione che gli si dipinge sul volto è qualcosa di incomparabile: stupore,
sorpresa, ma anche felicità e gioia. I suoi occhi brillano di una luce segreta,
che solo io ho imparato a conoscere.
“Sta nevicando…” sussurra fermandosi
davanti alla finestra a guardare incantato i candidi fiocchi di neve che cadono
silenziosi tutt’intorno.
Sembra proprio un bambino. Chi direbbe,
guardandolo in questo momento, che ha ventidue anni?
E poi con indosso la mia felpa rossa,
che gli va grande, accresce ancora di più questa impressione. Proprio non
capisco come faccia a piacergli quella vecchia felpa, va grande a me figuriamoci
a lui, sul suo snello corpo da ginnasta, infatti gli arriva un poco sopra il
ginocchio ed ha dovuto rimboccare le maniche.
Si siede di fronte a me mentre
verso la cioccolata.
“Che colazione fantastica, hai fatto
davvero tutto tu?” domanda sbirciandomi da sotto lo frangia bionda.
Sorrido sorseggiano il mio caffè “Vedi
qualcun altro?”
Scuote la testa, è incredibile come sia
così candido ed ingenuo in certi momenti e come invece sia sensuale e
tremendamente eccitante a letto.
Di tanto in tanto lancia occhiate molto
interessate verso l’albero di Natale, ma non si muove anche se so che muore
dalla curiosità di scartare il suo regalo.
E’ assolutamente adorabile: l’ho amato
dal primo momento che l’ho visto in quella palestra, volteggiare sulle parallele
con incredibile agilità ed armonia, sembrava che per lui fosse naturale che non
facesse alcuna fatica tant’è bravo.
Da quel giorno sono passati due anni.
Non mi sembra ancora vero, due splendidi anni. Anche se abbiamo avuto i nostri
alti e bassi, più alti che bassi se devo essere proprio sincero.
A volte mi chiedo come un creatura come
lui si sia potuta innamorare di uno come me, una persona tanto comune come me,
mah i misteri della vita.
La sua mano si posa sul mio braccio,
distraendomi dai miei ricordi.
“Apriamo i regali?” propone speranzoso.
Annuisco, l’ho tenuto sulle spine
abbastanza.
Raccogliamo entrambi i regali e ci
sediamo davanti al caminetto tra i cuscini colorati.
Scarta lentamente il suo regalo, mentre
io lo guardo: non voglio perdermi per un singolo istante le sue espressioni.
Il suo viso si illumina di felicità,
mentre stringe il cronografo che desiderava tanto.
“E’ bellissimo!”
Sposta i suoi occhi su di me “Grazie,
grazie, grazie, grazie…”
Scarto il mio regalo in silenzio,
sorrido una sciarpa in cachemire grigia, splendida!
“Ti piace?”
“Che domande, certo che mi piace!”
Mi coglie di sorpresa quando mi getta le
braccia al collo e mi bacia con passione. Mi sospinge sul tappeto ed io lo
stringo a me facendo scorrere le mani sulla sua schiena fino a raggiungere i
suoi glutei sodi e scoprendo così che sotto la felpa è completamente nudo,
questo fa si che in me cresca rapidamente l’eccitazione, tanto vale che gliela
tolga visto che è diventata solo un ingombro. Così faccio e lui docile solleva
le braccia, con un colpo di reni inverto le posizioni e lui ride slacciandomi la
vestaglia, con una scrollata di spalle me ne libero.
Gli riempio il viso di baci, poi il
collo, il petto dove i suoi piccoli capezzoli rosa si ergono turgidi.
Voglio sentirlo gridare dal piacere,
farlo godere. Si inarca e si contorce sotto di me assecondando i miei movimenti.
Le sue mani impazienti vagano sul mio
corpo, giocano con la mia pelle, accarezzano ogni centimetro, il suo membro duro
mi preme contro il ventre.
“William, ti prego” sussurra in modo
così sensuale al mio orecchio mordendomi il lobo.
Mi sollevo da lui il tempo che basta per
liberarmi dei pantaloni, quindi cerco nuovamente il contatto con la sua pelle
morbida e calda.
Divarica le gambe e mi circonda i
fianchi con esse attirandomi verso di sé.
Lo penetro con un'unica e fluida spinta:
Stephan grida, ma non di dolore lo leggo chiaramente nei suoi occhi socchiusi.
Quella magica sensazione di essere
uniti, una cosa sola, un unico corpo, un'unica anima.
Afferro Stephan per i fianchi
spingendomi nelle profondità del suo corpo, mormoro il suo nome come una
litania.
Vengo dentro di lui dando voce al mio
piacere con un grido strozzato, mentre il seme caldo di Stephan sprizza tra i
nostri corpi ancora uniti.
Con riluttanza abbandono il suo corpo,
mi stendo al suo fianco, appoggia la testa al mio petto. “Ti amo” sussurra.
Adoro coccolarlo dopo aver fatto l’amore
“Anch’io ti amo”
Allungo una mano per prendere il plaid
dal divano, copro entrambi. Gli accarezzo i capelli e gli bacio la fronte
sudata.
“Buon Natale Stephan”
Sospira accoccolandosi contro di me.
“Buon Natale William!”
Fuori continua a nevicare. Il fuoco
crepita nel caminetto, le note di “So this
is Christmas” di John Lennon risuonano lievi nel silenzio, ed io stringo tra
le braccia il ragazzo che amo.
E sono l’uomo più felice del mondo.
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