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DEUTSCHLANDSCAPE - EPICENTRES AT THE PERIPHERY

DEUTSCHLANDSCAPE presenta una selezione di 38 progetti architettonici costruiti in Germania tra il 2000 e il 2004. E' un panorama fotografico lungo 90 metri, un collage di interventi nella periferia urbana che evidenzia come l’uscire dai centri storici offra più libertà alla sperimentazione architettonica. L’attenzione puntata sulla fotografia, consente un’interazione tra realtà e finzione, nonostante i progetti siano incorporati nel loro contesto tematico. I progetti dell’ esposizione costituiscono un’affermazione collettiva, espressa attraverso le video interviste ad approfondimento dei temi collocate nello spazio centrale del padiglione. I posti a sedere decorati con citazioni dei protagonisti, invitano lo spettatore a prendere parte al dibattito e a leggere con attenzione il catalogo.

 

 

 

 

 

CONCEPT

( Traduzione del concept pubblicato sulla home page del sito ufficiale: http://www.deutschlandschaft.de/100_e.htm# )

Il panorama attuale mostra un deliberato desiderio a spostarsi dai centri urbani metropolitani il più possibile verso aree periferiche. D. è un assemblaggio, D. è una soluzione ibrida che intende fornire una variabile struttura per una eterogenea selezione di progetti architettonici che si impegnano a riattivare spazi senza disordine urbano, sobborghi e zone deindustrializzate. Questi sono spazi residuali, molto spesso sovraffollati, gli amorfi "in-between" spazi che si sottraggono alla descrizione, o quelli che sono sopravvissuti alla loro vecchia utilità.

L’ambivalenza estetica del diffuso paesaggio urbano periferico, con i suoi magazzini, centri commerciali e zone di lavoro costellate di case popolari è tale che gli architetti raramente lasciano qui la loro impronta e ancora la vera banalità di tale cambiamento architettonico diviene, con il D, la base per un intervento architettonico e una trasformazione. I progetti mostrati assieme al D. tendono ad aprire un ampio discorso, focalizzato sul piatto panorama delle perfierie urbane e delle città provinciali. In questo senso, il punto centrale del D. affronta un malessere, che è lo stesso sentito in Europa. Come influenzare questo sempre più allargato e indistinto territorio, e in che modo può l’architettura lavorare a questo incarico?

La periferia quindi diventa identificabile non semplicemente come un posto ma anche come una condizione e provvede un fertile terreno per un’architettura all’avanguardia preparando un confronto per queste aree problematiche. Epicentri alla periferia rappresenta punti focali dell’architettura. Questi riconoscono che è possibile generare cambiamenti di paradigma somministrando l’architettura in dosi omeopatiche in aree apparentemente difficili da cambiare. Questi dimostrano come le periferie urbane divengano campi significativi delle sperimentazioni architettoniche.

Con una autoriflessione ironica, le norme architettoniche e le tipologie convenzionali sono riviste e garantiscono un nuovo cambiamento estetico. I progetti della giovane e critica generazione di architetti tedeschi rivelano un alto e innovativo uso di nuovi materiali, generano sobborghi prefabbricati temporanei e un’architettura mobile e alterano "l’usuale" con la possibilità di creare soluzioni che siano sia provocative che enigmatiche. Le strutture esistenti sono “impiantate” con nuove funzioni, creando surreali sovrapposizioni e architetture che influenzano profondamente il territorio circostante, a dispetto della loro piccola e moderata scala. La principale strategia architettonica qui, tende verso la micropolitica, incorporando il quotidiano o appropriando e rielaborando ciò che già esiste. Scartando gli estetismi elitari, e prendendone i rischi, l’architettura mostrata rappresenta lo spirito di invenzione all'interno di una professione assediata da vincoli economici.

 

PAROLE CHIAVE


( Traduzione delle parole chiave pubblicate sulla home page del sito ufficiale: http://www.deutschlandschaft.de/100_e.htm# )


the edge condition: residuali spazi spesso sovrappopolati, gli amorfi spazi "in-between" che si sottraggono alla descrizione o quelli che sono sopravvissuti alla loro vecchia utilità.

the peripheral gaze: come i margini della città si spandono lontano, ci troviamo di fronte al nebuloso linguaggio del "limite". La periferia è tanto una "condizione" sempre più pervasiva, quanto un posto; qualcosa al quale è rivolto uno sguardo particolare, una stretta lettura.

epicentres at the periphery: epicentri alla periferia sono posti paradossali. Fuori dai nodi centrali della corrente architettonica, annidati con l'oscurità e l'ambivalenza estetica del disordine urbano e delle città provinciali. I progetti architettonici raccolti qui possono rappresentare qualcosa al di fuori della scena contemporanea tedesca.

tuning suburbia, come uno vorrebbe rendere fuoriserie la sua auto, è un impeto capace di improvvisare e intervenire; una pratica architettonica, la quale porta avanti questa condizione periferica, piuttosto che lamentando la sua intransigenza o provando di riscattare se stessa.

unheimlich - reworking norms: posizionati in piccole città e in molte provincie, molti progetti prendono vita dalle norme costruttive e dalle convinzioni che governano la tipologia delle singole case per famiglie. Questo ha come risultato radicali imitazioni, mimetismo, parodie e molto spesso polemiche.
Qui, semplicemente (heimelig) e unhemlich non sono molto lontani da questo.

designing the everyday: un grosso slogan dalla vanità della firma del progetto: l’architettura può indurre delizia trasformando il banale e non ammettendo strutture che ci circondino. Con le costruzioni funzionali del D. vengono alterate luci e ornamenti, cambiamenti minimi in tipologia e materiali, creando architettura a una seconda occhiata.

Ruckbau - building back: il processo di deindustrializzazione e i risultati dello sfoltimento, la drammatica contrazione di intere città ha richiesto un fondamentale ripensamento di alcuni dei centrali principi alla base dei processi economici che in precedenza erano interamente considerati in crescita.

mining the gap: guardando al potenziale totale degli spazi limitati, costringendo gli sguardi tra le costruzioni verso il massimo: attraverso un interpretazione ingegnosa delle regole principali fissate dalla regolazione pianificata, le architetture che risultano mantengono singolari tracce di questo gioco sulle limitazioni spaziali.

transient structures (sub)urban generators : L’architettura trasformativa introduce il problema aperto nel paesaggio dalla deindustrializzazione. Usando l’architettura plug in o di impianto, col significato di riattivare un territorio marginale, containers e materiali pragmatici precedentemente associati all’industria, vengono strumentalizzati, rimpiazzando quelle nozioni di stabilità con quelle di mobilità e di transitorietà.

participatory strategies: prendendo in considerazione le mosse architettoniche fuori da interventi momentanei con le nicchie di abbandoni di probabili nuove città, vengono rimesse in moto tattiche partecipative che motivano le locali comunità fuori dalla rassegnazione.