I Ciclo lezione 2

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THE TOOL - INFORMAZIONE

La sequenza iniziale di " Odissea nello Spazio ", è lo spunto per trattare l' argomento della lezione, che è lo " strumento ". Nella sequenza viene mostrato come la scoperta di un osso e il suo uso, come arma, strumento di difesa, diventi la causa di una rivoluzione mentale sia nel singolo che fa la scoperta, che nella società che ne usufruisce.

“Diremmo che dal momento in cui un oggetto compare in una narrazione, si carica di una forza speciale, diventa come il polo d’un campo magnetico, un nodo d’una rete di rapporti invisibili. Il simbolismo d’un oggetto può essere più o meno esplicito, ma esiste sempre. Potremmo dire che in una narrazione un oggetto è sempre un oggetto magico.” ( " Lezioni Americane " Italo Calvino)

La scoperta da parte degli uomini dello strumento potrebbe essere visto come l' inizio della conoscenza delle singole capacità, ognuno è capace di provvedere a se stesso, alla sua difesa e nutrimento.
L' uomo scoperte le sue capacità, comincia a cercare strumenti adatti ai suoi bisogni.

Ad un certo punto sente il bisogno di contare, quindi ricerca uno strumento che gli permetta di farlo metricamente.
Il concetto di contare, è legato al tempo, quindi il susseguirsi dei giorni e la misura del tempo è uno dei primi strumenti astratti; il passare del tempo e la sua misurazione viene legata alla parola " VOLTA ". La scanzione del giorno e della notte quindi corrisponde al GIRO che il Sole fa intorno alla volta celeste. Un giorno si può contare in una volta, la Luna torna al suo stato dopo 30 volte quell' unità ecc.


Dalla cognizione del tempo nascono dei problemi:

COSA CONTO ?, COME LO CONTO ?, COME LO SCRIVO ?.

Tutto si può ricondurre allo strumento per misurare il tempo, che è uno strumento astratto ma allo stesso modo concreto e utile nel calcolo del tempo stesso.


Sono i greci ad utilizzare sia l' alfabeto che lo strumento " numero ". L'alfabetizzazione e l'idea di numero sono gli strumenti attraverso i quali si arriva all' idea di GRIGLIA URBANA e al linguaggio legato allo spazio soggetto ad analisi.

"Siamo abituati a rappresentare un'architettura già realizzata. A disegnare (o misurare) le piramidi o un palazzo rinascimentale per far ritornare sulla carta qualcosa che conosciamo come una realtà già esistente nello spazio. Ma ci siamo mai chiesti l'inverso. E cioè come e quanto un oggetto reale "assomigliasse" al modo che i suoi contemporanei avevano di rappresentarlo. Forse questa domanda renderebbe evidente che sono le conoscenze stesse che "si rappresentano" nell'oggetto architettonico. Le regole basilari della trigonometria sono fotografate nelle piramidi, un calcolo basato sulla geometria (e non sui faticossimi numeri romani I, II, III, IV) è alla base del Pantheon, la perdita della padronanza geometrica-aritmetica è evidente nel cavernoso e traballante interno di una chiesa romanica, senza le righe e le regole della prospettiva non vi è un "ordinato" palazzo rinascimentale, e senza i volteggi di un compasso non avrebbero preso forma le curve di San Carlino o di Sant'Ivo. Insomma se pensiamo "anche" allo strumento guadagniamo una chiave per capire come alcune spazialità sono nate" ( da Bruce Lindsey " Ghery Digitale")

L'architetto lavora con gli strumenti a disposizione che cambiano con le epoche e di conseguenza cambia lo spazio e il modo di pensarlo e raffigurarlo.
Ogni epoca è caratterizzata dagli strumenti a disposizione. Quello che accade al " paesaggio mentale " di quell'epoca.

Il " paesaggio mentale" si può definire come la somma di informazioni che strutturano il bagaglio intellettuale di ogni individuo, che a sua volta forma il bagaglio di informazioni generali della società in cui vivono.


Nell'antico Egitto senza la conoscenza dello strumento triangolo, non si sarebbero costruite le piramidi. Oggi l'informazione dinamica, con modelli trasformabili infinitamente, spingono alla creazione di spazio e immagini dinamici e informatici.
Lavorare in architettura oggi, significa lavorare all' interno di un paradigma informativo. L' architettura si evolve in contemporanea all' evolversi delle informazioni. La rivoluzione informatica rivoluziona l' informazione in termeni di quantità, qualità e mezzi di distribuzione.
Il sociologo Alvin Toefller in " The third wave", la terza ondata, fa una riflessione sul ruolo dell'informazione nalla storia, individuando 3 fasi :

1) la società è organizzata sul bene primario, la terra, quindi ti tipo agricolo. Fase molto lunga che va dalla preistoria agli albori della rivoluzione industriale.
2) la società industrile ruota intorno alla macchina, quindi all'industria. Onda che va dal '700 al 1955/56
3) l'epoca attuale caratterizzata dall'informatica nella quale il valore primario è l'informazione.

Si può capire meglio le caratteristiche di ogni epoca analizzandole secondo ul bene comune caratteristico delle tre epoche, cioè la ZUCCA.
Nella prima onda , il 98% delle risorse viene impiegato per la produzione della zucca e il 2 % per il suo commercio.
Nella seconda ondata, l'era industriale, la parte dedita all'agricoltura diminuisce ,e aumenta l'industria e i servizi. Il bene primario si sposta da quello agricolo a quello industriale.
Nella terza ondata, gli addetti all'informazine sono divenuti in maggior numero rispetto agli addetti ai primari.
In ciascun epoca chi teneva il potere erano coloro che detenevano i mezzi di produzione: la terra in epoca agricola; mezzi industriali in epoca industriale; oggi chi ha l'informazione detiene il potere.
Oggi tutti i prodotti sono commerciabilizzati tramite l'informazione. Per comprare un auto si verificano sia la funzionalità, la personalizzazione e il design. Il prodotto, ad esempio la Smart, è personalizzato in modo che non ci siano due vetture identiche. All'interno della produzione un gran numero di persone che si occupano dell'informazione, garantiscono notizie diverse per risultati diversi.