I Ciclo lezione 3

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ARCHITETTURA MARSUPIALE

Nella storiografia abituale c'è una maniera di caratterizzare le epoche dell' umanità attraverso aggettivi (epoca antica; epoca classica; epoca medievale; epoca moderna), questa maniera utilizza l'aggettivo moderno ricollegandolo a degli archi temporali.E' un modo per aggettivare delle differenze di ordine cronologico.
A questo punto ci sono varie interpretazioni come ad esempio l'uso di questo termine per indicare la scoperta dell' America, un'altro è che il termine MODERNO inzia con la Rivoluzione Industriale e con la Rivoluzione Francese.
Questo è un modo che crea un una storiografia basata su archi temporali.
Noi non usiamo il termine in questa maniera non diamo al termine moderno e quindi modernità questo significato, ma bensì un' altro significato. Attraverso quest' altro significato l' aggettivo moderno o il sostantivo modernità non è più cronologicamente dato non serve più ad identificare un arco cronologico ma è legato ad una cocettualizzazione, ad esempio posso dire che un architetto medievale è moderno perchè lo concettualizzo e non mi interessa più dove è collocato.
A questo punto bisogna rimuovere un' altra idea di moderno che è quella che distingueva le avanguardie letterarie, storiche e architettoniche, che sono nate dal 1675 al 1920 perchè intendevano il termine moderno come un' atto di rottura rivoluzzionaria in rapporto al mondo precedente.

Il cocetto di modernità si lega al concetto di CRISI. Questo concotto è un elemento fondamentale e vuol dire l' accettazione, la comprensione l' improiettamento che le cose intorno a noi sono profondamente cambiate.
La modernità a questo punto si definisce come la risposta a questa crisi, che non può non portare con se un' estetica di rottura e di cambiamento.
La modernità non è vista ne come un pura aggettivazione appartenente all' avanguadia del movimento moderno, ne tanto meno come un periodizzare i momenti della storia ma bensì come un motore interno che spinge equilibri, movimenti, masse,ecc., a reagire alla crisi, cioè ad reagire ad un cambiamento molto significativo della sfera nella quale noi ci collochiamo, e porta con se la necessità di cambiamento, (Es. la scena iniziale del film " Il Gattopardo").

1) Esisto in quanto rappresento.
2) Esisto in quanto funziono.
3) Esisto in quanto informo.

1) Questo significa che la grande architettura dell' epoca antica era fatta soprattutto per rappresentare un insieme di poteri, di valori simbolici e religiosi, ( piramidi, templi, cattedrali, palazzi,ecc.).

 

 

 

 

 

 

2) L' architettura del Movimento Moderno, quindi di un' epoca industriale meccanica, è legata ad essere una pratica tautologica e cioè è la qualità del funzioonamento come quello di essere una macchina che gli dà legittimità di essere architettura. Questo allarga il concetto di architettura che non è più legato soltanto ai fatti rappresentativi ma anche a quelli di funzionamento, (architettura industriale, case popolari, ecc.).

 

 

 

 

 

 

3) Esisto io Architattura non soltanto perchè funziono ma perchè appartengo al grande mondo della COMUNICAZIONE, quindi INFORMO.
Come avviene la comunicazione ?
Se sono nell' epoca industriale il linguaggio deve essere OGGETTIVO deve essere scevrato da ogni aspetto di PERSONALIZZAZIONE.
Ma se cambio " esisto in quanto informo ", esisto in quanto architettura perchè mi inserisco nel mondo della narrazione contemporanea che è profondamente diversa. Per cui rientra in gioco quello che per tutta la tradizione del Movimento Moderno era da non fare, cioè quanto l' una è oggettiva quanto questa tende ad essere di nuovo soggettiva narrativa, aperta a più interpretazioni, si viene a sostituire un linguaggio basato sulla riscoperta di cose antiche, rientra in gioco la figura retorica quella di parlare attraverso le immaggini.
L' architettura oggi non si vende più perchè funziona ma perchè è ingrado anche di comunicare attraverso l' uso di figure retoriche, che aprono una serie di associazioni mirate tra immagine figura e possibili significati decodificati di questa immagine in una maniera contemporanea apera e non chiusa nel simbolismo, in una maniera classica di comunicare, ma in una maniera moderna pluridimensionale ma pur sempre comunicativa, ( Es. Museo Ebraico, Museo di Bilbao, Museo Chiasma a Helsinki,ecc.).