Gli abbinamenti

Ora parliamo di abbinamenti, ma prima dovete liberarvi la testa da tutti i preconcetti e i luoghi comuni sui vini spumanti: non è vero infatti che non si possa pasteggiare, ad esempio, con un buon Franciacorta Brut. Un vino del genere regge tantissimi piatti, sia primi che secondi, anche un fagiano.

Non vedo quindi niente di strano in un pranzo natalizio dove si gustano “bollicine” dall’antipasto al dolce, anzi, potrebbe essere un modo sicuro per avere un Natale spumeggiante.

- Gli spumanti dolci vanno serviti con la pasticceria e con i dolci in genere (mai con i dolci al cioccolato o al caffè o al liquore).Spumanti dolci faranno compagnia ai dolci. Moscato e panettone (ma anche altri prodotti dolciari lievitati) sono fatti l'uno per l'altro; quelli dolci rossi a base di Malvasia, faranno onore alle vostre crostate di frutta.


I charmats corti a gusto secco si abbinano a cibi leggeri.
I charmats lunghi, i brut classici e gli champagnes accompagnano i cibi più raffinati, a base di pesce o di carni delicate.

Lo spumante rosé, che gode dell'apporto di struttura delle bucce dell'uva rossa, si presta già ad essere un vino da pasto in abbinamento a numerosi piatti.


Gli spumanti secchi metodo classico riservateli ad aperitivi e agli antipasti dove l'effervescenza del vino andrà a nozze con alimenti a tendenza un po' dolce, come i molluschi. Se programmate una cenetta intima, champagne a tutto pasto fa sempre la sua figura, alla faccia di abbinamenti più azzeccati; fate solo i conti con il numero di bottiglie ed il loro tenore alcolico: se è vero che l'alcool abbatte timidezze e barriere psicologiche, il suo effetto vaso dilatatore non è comparabile a quello delle pillole di Viagra, anzi ...