Circolare n° 92
A proposito di elezioni
Secondo  Sentiero

 

In occasione delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile il Cammino de I Tre Sentieri ritiene opportuno offrire ai suoi amici alcune considerazioni.

Prima di tutto va detto che, considerato il quadro politico, i candidati premier e i programmi dei partiti (ancor meglio: ciò che questi programmi non hanno voluto riconoscere, ovvero i temi etici), per il cattolico il voto non potrà essere di identificazione, ma solo di resistenza.

Per “resistenza” intendiamo che va sicuramente scongiurata la possibilità che vinca quella parte politica che con più evidenza propone una visione relativista e secolarizzata della società.

Vi chiederete quale sia questa parte politica. Prima di rispondere, ricordiamo che Benedetto XVI in un suo discorso ad una delegazione di deputati del Partito Popolare Europeo, il 30 marzo del 2006, indicò tre princìpi non negoziabili che devono essere tenuti in considerazione tanto da chi s’impegna cristianamente in politica quanto dall’elettore cattolico.

Questi princìpi non negoziabili sono:

1.Il riconoscimento del valore della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale.

2.Il riconoscimento della famiglia come unione di un uomo e di una donna nel vincolo matrimoniale.

3.Il rispetto della libertà di educazione.

Ebbene, per quanto riguarda il primo principio non negoziabile (il valore della vita) se è vero che -purtroppo- tutte le forze politiche hanno dichiarato di non voler “toccare” la 194 (la legge cioè che in Italia permette l’aborto), è pur vero che il Partito Democratico è costituito da tanti candidati e da tanti già deputati e senatori che, in occasione del referendum, si dichiararono a favore di una modifica in senso più permissivo della Legge 40, una legge, questa, non certo ottima ma che almeno restringe molto le possibilità di intervenire strumentalmente sul concepito.  Inoltre, sempre per quanto riguarda questo punto il Partito Democratico si dichiara favorevole al testamento biologico, già indicato da molti acuti osservatori come una probabile anticamera di un’eventuale legalizzazione dell’eutanasia. Ancora su questo punto, va detto che il Partito Democratico candida tra le sue fila il professor Umberto Veronesi, le cui idee in tema di eugenetica, aborto, eutanasia, legalizzazione delle droghe sono ampiamente conosciute. In un’eventuale vittoria del Partito Democratico con ogni probabilità il professor Veronesi verrebbe proposto come nuovo Ministro della Salute, incarico che peraltro ha già ricoperto e sappiamo bene con quali direttive e dichiarazioni.  

Passando al secondo principio non negoziabile (la famiglia e il matrimonio), il programma del Partito Democratico, pur non parlando esplicitamente di Dico o di Pacs, parla di riconoscimento dei diritti individuali, i quali -si sa bene- costituirebbero un’anticamera di un possibile riconoscimento giuridico di convivenze etero ed omosessuali.

E veniamo al terzo principio non negoziabile (la libertà di educazione). La sinistra, tanto quella massimalista (o come si ama dire oggi: radicale) quanto quella riformista (il Partito Democratico) ha sempre avuto la pretesa non di garantire (come sarebbe giusto) i diritti della famiglia, bensì di gestirli. Chi vuole scegliere per i propri figli un altro progetto educativo rispetto a quello della scuola statale, deve “pagarsi” questo suo sacrosanto diritto. Nel senso che deve pagare la scuola privata, che, non ricevendo alcuna sovvenzione dallo Stato, è costretta a chiedere rette sempre più onerose. Nel precedente governo di centro-destra, a riguardo, non fu fatto nulla di eclatante e di risolutivo, ma un segnale venne dato: i genitori dei figli delle scuole private ricevettero un bonus annuale che non andava coprire le spese ma che almeno come “segnale” aveva un suo valore. Con il governo di centro-sinistra di Romano Prodi questo bonus fu soppresso.

Ci sembrano che queste brevi considerazioni siano decisive e bastino ad avere una chiarezza in tema di scelte elettorali da parte del cattolico. Lo ripetiamo: non si tratta d’identificarsi, bensì di resistere; di resistere verso una prospettiva di maggiore relativismo etico che trova nel Partito Democratico una emblematizzazione difficile da poter negare.

Siamo consapevoli che dicendo queste cose molti ci accuseranno di berlusconismo. Chi ci conosce sa bene quanto siamo lontani da questa prospettiva. Ma a noi queste accuse interessano poco. A noi ciò che interessa è solo lavorare (indegnamente) perché la Verità di Cristo e della Sua Chiesa possano trionfare per ridare all’uomo il dono della Salvezza e la bellezza e il gusto della Vita.  

 Adesso un appello da noi ritenuto importantissimo: in occasione della consultazione elettorale invitiamo tutti i nostri amici a dedicare il Rosario di Domenica 14 aprile a questa intenzione: che Maria Santissima, regina dell’Universo e dell’Italia, possa proteggere la nostra nazione e ridarle il trionfo della Vera religione.  

 

 

 

 

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