10° Lezione
Antico e Nuovo Patto
prima parte:Antico Testamento

« Ora dunque non ci è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo dela carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato, ha condannato il peccato nella carne» (Romani 8, 1-3)

ANTICO E NUOVO PATTO
Prima parte: l'Antico Testamento


A) Essenza e costituzione del primo patto - La legge mosaica

Per facilitare la comprensione della Bibbia o Sacre Scritture nel loro insieme, bisogna tenere presente l'ESSENZA e la COSTITUZIONE sia del primo che del secondo patto.

1 -     Per quanto riguarda l'ESSENZA delle Sacre Scritture nel loro insieme, cioè la BIBBIA, dobbiamo anzitutto tenere presente quanto segue:

a)    La Bibbia è RIVELAZIONE DI DIO, di un Dio però che, di fronte al continuo evolversi delle generazioni umane, rimane sempre Immutabile ed Eterno: « Io sono l'Eterno non muto ...» (Ml 3,6). Possiamo anche leggere Ebrei 6, 13-20.

b)    La Bibbia è L'UNICA RIVELAZIONE SCRITTA che Dio ha dato all'umanità per allontanarla dal peccato e per unirla a Sé. Fondamento di tutta questa rivelazione scritta è la FEDE (Ebrei 11, 6) che deve essere strettamente congiunta all'AMORE; questo intreccio indissolubile tra FEDE ed AMORE è reso possibile mediante l'osservanza della volontà di Dio (1 Gv 5, 3; Rm 13, 10; Mt 22, 37-40). L'apostolo Paolo, scrivendo ai Galati, afferma chiaramente che le pratiche esterne (circoncisione o incirconcisione) non hanno alcun valore, ma ciò che vale veramente è « la fede che opera per mezzo dell'amore » (Ga 5, 6)

2 -     Per quanto riguarda la COSTITUZIONE della Sacre Scritture o Bibbia risulta evidente che la storia religiosa del mondo è passata attraverso tre fasi o tre periodi o tre legislazioni, come si preferisce: la fase PATRIARCALE, quella MOSAICA e quella CRISTIANA.

a)    IL PERIODO PATRIARCALE, descritto nell'intero libro della Genesi, inizia con la creazione e si estende fino all'elezione del popolo ebraico

b)    LA LEGISLAZIONE MOSAICA – inizia dal libro dell'Esodo e termina con il libro di Malachia – si può riassumere in due contrastanti fattori: da una parte LE GRANDI PROMESSE DI DIO al popolo ebraico e dall'altra parte LA CONTINUA RIBELLIONE di questo al volere di Dio. Per capire veramente questo periodo, si debbono tener presenti due cose:

    la promessa fatta da Dio ad Abramo è la base di tutte le speranze di coloro che credono in Cristo (Ga 3, 8. 13-18. 29);
    i discendenti, per via naturale, da Abramo violarono il patto fatto da Dio con il loro patriarca, privandosi in tal modo delle benedizioni legate a questo patto (Dt 9, 23-24; Is 65. 1,ss)

Dio aveva dato a Mosè l'incarico di guidare il Suo popolo fuori dal paese d'Egitto, dove era tenuto schiavo, per condurlo alla Terra Promessa ove potesse vivere, nell'attesa del Messia, secondo le leggi ed i comandamenti ricevuti da Mosè direttamente da Dio sul monte Sinai. Il popolo ebraico, costituito come nazione teocratica in base a questa legge divina, visse la propria singolare esperienza di nazione fino a quando tale legge fu in vigore.

Nel mondo cosiddetto cristiano purtroppo esiste una grande confusione circa l'essenza e l'estensione di questa legge. È pertanto necessario fare alcune considerazioni:

A)    L'ESSENZA E LO SCOPO DELLA LEGGE MOSAICA. L'apostolo Paolo rivolge ai Galati una domanda a scopo didattico: « Perché dunque fu data la Legge?» Lui stesso risponde subito a questa domanda affermando: «fu aggiunta a motivo delle trasgressioni finché fosse venuta la discendenza a cui era stata fatta la promessa» (Ga 3, 19). Poi prosegue il suo discorso con queste parole: « Or il mediatore non è mediatore di una sola parte, ma Dio è uno. La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata data una legge capace di dare la vita, allora veramente la giustizia sarebbe venuta dalla legge. Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinché fosse data ai credenti la promessa mediante la fede di Gesù Cristo. Ora, prima che venisse la fede noi (giudei) eravamo custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata.    
Così la legge è stata nostro precettore
(guida) per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede.    
Ma venuta la fede, non siamo più sotto precettore
(cioè sotto la legge), perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù.    
Poiché voi tutti che siete stati battezzati , vi siete rivestiti di Cristo.    
Non c'è né Giudeo né Greco, non c'è né schiavo né libero, né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù.    
Ora, se siete in Cristo, siete dunque progenie d'Abrahmo ed eredi secondo la promessa
» (Ga 3. 20-29).

B)    LA LEGGE MOSAICA FU UNA LEGGE DI AMMAESTRAMENTO, MA NON DI SALVEZZA. Paolo, scrivendo ai Romani, afferma: « nessuna carne (cioè nessun uomo) sarà giustificato davanti a Lui (Dio) per le opere della legge, mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato » (Rm 3,20). Ai Galati dice: «... è manifesto che nessuno è giustificato mediante la legge, perché "il giusto vivrà per fede" Ora la legge non proviene dalla fede, ma "l'uomo che farà queste cose vivrà per mezzo di esse" » (Cit. da Ha 2, 4 e rif. e Lv 18, 5; Ga 3, 11-12; cfr anche Rm 1, 17 e Eb 10, 38); « Noi, di nascita Giudei e non peccatori fra i gentili, sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo, e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge. Ora se, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati anche noi peccatori, è forse Cristo morto nel peccato? Così non sia. Se infatti edifico di nuovo le cose che ho distrutto, io mi costituisco trasgressore, perché per mezzo della legge io sono morto, affinché io viva a Dio.    
Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e che ha dato se stesso per me.    
Io non annullo la grazia di Dio perché, se la giustizia si ha per mezzo della legge, allora Cristo è morto invano
» (Ga 2, 15-21).

Dai versetti che abbiamo appena letti si capisce che la legge era servita al popolo ebraico per conoscere la propria colpevolezza e per rimandare di anno in anno i propri peccati in attesa della venuta del Messia. Ma venuto il Messia il popolo ebraico non lo ha riconosciuto come tale e pertanto si è dimostrato ribelle come lo furono i loro padri nel passato. Soltanto alcuni grandi personaggi, che sono elencati nel capitolo 11 della lettera agli Ebrei, conservarono la loro fede in Dio. l'autore ispirato di questa lettera dice di loro: «Tutti costoro sono morti nella fede, senza aver ricevuto le cose promesse ma, avendole vedute da lontano, essi ne furono persuasi e le accolsero con gioia, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. Coloro infatti che dicono tali cose dimostrano che cercano una patria. E se avessero veramente avuto in mente quella da cui erano usciti, avrebbero avuto il tempo per ritornarvi.    
Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste, perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, perché ha preparato loro una città
» (Eb 11, 13-16)
Proseguendo ancora nel suo discorso l'autore ispirato aggiunge al v. 32 «E che dirò di più? Infatti mi mancherebbe il tempo se volessi raccontare di Gedeone, da Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, i quali per fede vinsero regni, praticarono la giustizia, conseguirono le promesse, turarono le gole dei leoni, spensero la forza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trassero forza dalla debolezza, divennero forti in guerra, misero in fuga gli eserciti stranieri.    
Le donne riebbero per risurrezione i loro morti; altri invece furono distesi sulla ruota e martoriati, non accettando la liberazione, per ottenere una migliore risurrezione.    
Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia. Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, afflitti, maltrattati (il mondo non era degno di loro), erranti per deserti e monti in spelonche e grotte della terra.    
Eppure tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza mediante la fede, non ottennero la promessa, perché Dio aveva provveduto per noi qualcosa di meglio, affinché essi non giungessero alla perfezione senza di noi
» (Eb 11, 32-40).

C)    IL CRISTIANO NON È SOTTO LA LEGGE MOSAICA. Ciò appare in modo chiaro ed evidente leggendo il Nuovo Testamento, ma anche l'Antico Testamento lascia intravedere per mezzo dei profeti una Nuova Era ed un nuovo patto in cui Dio userà misericordia per i peccati commessi in passato (Gr 31, 27-40; Mi 7, 18-20; Is 43, 15-28; ecc.). Naturalmente il Nuovo Testamento è molto più esplicito in quanto interpreta l'A.T. alla luce della novità di Cristo. Così l'apostolo Paolo scrivendo ai Romani afferma: « Il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge ma sotto la grazia» (Rm 6, 14); « Così dunque, fratelli miei, anche voi siete morti alla legge mediante il corpo di Cristo per appartenere ad un altro che è risuscitato dai morti, affinché portiate frutti a Dio. Infatti mentre eravamo nella carne, le passioni peccaminose che erano mosse dalla legge operavano nelle nostre membra, portando frutti per la morte, ma ora siamo stati sciolti dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva soggetti, per cui serviamo in novità di spirito e non il vecchio sistema della lettera » (Rm 7, 4-6); «Poiché il fine (lo scopo) della legge è Cristo. per la giustificazione di ognuno che crede» (Rm 10, 4). Ci sono naturalmente molti altri passi che possono essere utilmente consultati, come ad es., Ef  2, 15; Cl 2, 13-14; Ga 5, 1-6; ecc.

D)    TUTTA LA LEGGE MOSAICA È STATA ABOLITA. La distinzione che alcuni fanno tra legge morale e legge cerimoniale è biblicamente insostenibile. Se leggiamo in Ebrei al cap. 8 troviamo scritto quanto segue: «Ma ora Cristo ha ottenuto un ministero tanto più eccellente in quanto egli è mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse, perché se quel patto fosse stato senza difetto, non sarebbe stato necessario stabilirne un altro» (Eb 8, 6-7). Per poterci fare un'idea completa ed esauriente sui due patti e vedere come il primo patto, stabilito da Dio con Mosè sul monte Sinai, sia stato completamente sostituito dal secondo patto stabilito da Dio con tutta l'umanità per mezzo di Cristo, dovremmo leggere tutti i capitoli da 7 a 10 della lettera agli Ebrei. Possiamo fare questa lettura per conto nostro. Per brevità qui ci limiteremo anzitutto a ricordare il passo già citato precedentemente di Giovanni 1, 17 «La legge è stata data per mezzo di Mosè, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Cristo» e leggeremo i primi versetti del capitolo 10 della lettera agli Ebrei: « La legge infatti avendo solo l'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non può mai rendere perfetti quelli che si accostano a Dio con gli stessi sacrifici che vengono offerti continuamente, anno dopo anno. Altrimenti si sarebbe cessato di offrirli, perché gli adoratori, una volta purificati, non avrebbero avuto più alcuna coscienza dei peccati. In quei sacrifici invece si rinnova ogni anno il ricordo dei peccati, poiché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati.    
Perciò, entrando nel mondo, egli dice: "Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo; tu non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora io ho detto: Ecco, io vengo; nel rotolo del libro è scritto di me; io vengo per fare, o Dio, la tua volontà". Dopo aver detto: "Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrificio né offerta né olocausti né sacrifici per il peccato, che sono offerti secondo la legge", egli aggiunge: "Ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. Egli toglie il primo (patto), per stabilire il secondo (patto). Per mezzo di questa volontà, noi siamo santificati mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre. E, mentre ogni sacerdote è in piedi ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte i medesimi sacrifici, che non possono mai togliere i peccati, egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio, aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi. Con un'unica offerta, infatti, egli ha reso perfetti per sempre coloro che sono santificati. E ce ne rende testimonianza anche lo Spirito Santo; infatti dopo aver detto: "Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, io metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti", aggiunge: "E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità". Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più offerta per il peccato
» (Eb 10, 1-18).

Che con la parola PATTO l'autore sacro si riferisca al PATTO DEL SINAI non ci possono essere dubbi. Se questo PRIMO PATTO, come abbiamo letto, è stato tolto via per essere sostituito dal SECONDO PATTO di cui Cristo stesso è divenuto mediatore, dobbiamo allora accertare se quel PRIMO PATTO comprendeva anche i dieci comandamenti e lo possiamo fare facilmente consultando Deuteronomio 4, 13 « Così egli promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti; e li scrisse su due tavole di pietra» Se non bastasse ancora questo abbiamo un'ulteriore conferma dallo stesso apostolo Paolo in 2 Corinzi 3, 1-18.
Come è stato ampiamente accertato, togliendo via il primo patto, Gesù tolse via anche i 10 comandamenti, che, escluso il sabato, ritroviamo però ripetuti, in forma più elevata e spiritualizzata nel Nuovo Testamento. Ovviamente con l'abolizione dell'ANTICO PATTO vi è stata anche l'abolizione del SACERDOZIO LEVITICO (Ebrei 7, 12) e del SABATO, inteso come giorno di riposo che il Signore aveva comandato al popolo ebraico in ricordo della propria liberazione dalla schiavitù d'Egitto (Dt 5, 15).

Come il profeta Osea aveva profetizzato (Os 2, 11), Gesù decretò l'abolizione del riposo sabatico (Mc 2, 27-28). Anche gli apostoli insegnarono chiaramente che tutti i giorni di festa tipici della nazione giudaica, erano stati aboliti (Cl 2, 16-17; Ga 4, 10-11).

In virtù dell'autorità loro conferita da Gesù stesso, gli apostoli sostituirono il  riposo del sabato con il «primo giorno della settimana» (secondo il calendario ebraico), nel quale accaddero gli eventi più importanti dell'era cristiana: la resurrezione di Cristo e l'istituzione della Sua Chiesa.

Aboliti così il sabato, il sacerdozio levitico, la legge mosaica e l'ANTICO PATTO fatto da Mosè  con Dio per il popolo ebraico, ora i cristiani si trovano sotto il NUOVO PATTO e devono quindi cercare di attenersi strettamente ad esso. Per raggiungere questo fine essi sono tenuti a leggere e studiare quotidianamente tutta la Bibbia, ma in modo particolare il NUOVO TESTAMENTO e lasciarsi guidare dallo Spirito di Dio per cercare di comprendere sempre più profondamente la Sua Volontà. Essi sono esortati inoltre a mettere in pratica questa volontà nella loro vita quotidiana al fine di essere un vangelo vissuto e non soltanto parlato.

Ogni cristiano quindi deve cercare personalmente e direttamente di presentare se stesso approvato davanti a Dio, come un operaio che non si lasci confondere dal proprio interlocutore, ma che sappia tagliare rettamente la parola della verità (2 Ti 2, 15) onde poter sempre rispondere a chiunque gli chieda spiegazione della speranza che è in lui, ma con grande rispetto e mansuetudine (1 Pt 3, 15).