Cap.V La "coniugazione gravitazionale":
origine della vita
Riferimenti:
Cap.IV a) La "composizione ondulatoria", parte prima.
Sez.I "Ci sono troppe...", cap.II La simmetria speculare. Le
strutture a cuore.
Nota del 20 ottobre 1999 in "Programma operativo" (sez.IX):
Si tenga presente che i capitoli ancora in
corso di trattazione hanno nei riferimenti di testa non una indicazione
generica di cenni precedenti, ma bensì quella di uno svolgimento preliminare già
di per sé sufficiente all'argomentazione teorica. Il loro sviluppo, quindi, dà
solo una maggiore specificità, soprattutto di documentazione, ai relativi
argomenti. Per esempio, la "coniugazione ondulatoria", all'origine
della vita, (sez.III, cap.V) è interamente contenuta nel suo riferimento, che
è il cap.IV a): la "composizione ondulatoria". La coniugazione,
infatti, è - come i lettori sanno - niente altro che il nascere di una
"terza propagazione", o "propagazione figlia", dalla
composizione tra due propagazioni "genitrici": dove i termini tra
virgolette non sono retorici ma reali, e ci dicono che l'origine della vita è
già nella facoltà di composizione e coniugazione tra due propagazioni
fotoniche, insita primitivamente nel corpuscolo elementare. La biologia vera e
propria sarà poi il risultato evolutivo finale di tale facoltà elementare col
determinarsi di particolari condizioni, come quelle che hanno caratterizzato e
distinto il pianeta Terra tra tutti i pianeti del sistema solare.
Lo stesso dicasi, per fare un altro esempio, a proposito della
"gametogenesi" di cap.VIII b), la cui legge matematica è stata già
data nel § 9 di cap.IV e sviluppata nel seguito dello stesso capitolo.
Resta pertanto acquisito il fatto, come abbiamo rilevato in
precedenti note di questa rubrica, che il "sistema cosmologico
unigravitazionale" ha raggiunto una perfetta definizione teoretica in ogni
suo ambito. Il materiale che andiamo aggiungendo in modo apparentemente sparso
mira a renderne sempre più manifesta l'assoluta organicità e coerenza.
Questa pagina confluisce nella sez.XII: Uso di Olopoiema.