Questa fisica dimostra che la sorgente unica di qualsiasi campo gravitazionale è una particella unica e fondamentale, indivisibile costituente di tutta la cosiddetta "materia": ovvero l' atomo assoluto (non, quindi, quello che oggi si chiama impropriamente "atomo"). Questa particella è il corpuscolo infinitesimo che produce il fenomeno che diciamo luce: il "fotone"; dal che l'espressione sintetica usata dall'autore: l'Universo è luce. Il fotone si identifica, quindi, con il "gravitone", intuito ma vanamente ricercato finora dalla fisica contemporanea.
Per il momento dobbiamo considerare puntiforme tale particella, di cui è invece possibile individuare dagli effetti una geometria dimensionale e il funzionamento primitivo.
b) Il mezzo intermateriale
Il fotone-gravitone perturba secondo una legge precisa (che è alla base dell'equazione cosmologica) un mezzo intermateriale, l' "etere" degli antichi, la cui esistenza viene negata dalla fisica contemporanea con un abbaglio grossolano nato dall'errata valutazione dell'esperimento Michelson-Morley ed è invece matematicamente provata da altri esperimenti e ragionamenti, a loro volta fraintesi dalla stessa fisica, che li stravolge per altre insostenibili letture, come quella relativistica.
La perturbazione suddetta non è una espressione indeterminata e priva di senso effettivo, come lo "spazio curvo" della relatività nato da una pur giusta intuizione (con le sue conseguenze osservative: deflessione della luce, ecc.), ma un campo ondulatorio avente una geometria e leggi funzionali matematicamente determinate, delle quali si dà una continua verifica nei fenomeni che via via vengono presi in esame.
c) La strutturazione gravitazionale
L'effetto unico del campo è appunto la gravitazione: "universale" nel senso pieno del termine, che comprende ogni ordine di fenomeni, dal microcosmo subatomico al macrocosmo degli ammassi di galassie, accomunati da una legge di composizione geometricae funzionale progressiva (la già citata "coniugazione ondulatoria"), che non separa i fenomeni elettromagnetici e nucleari da quelli della gravitazione macroscopica e somma i campi elementari in altri sempre più intensi e complessi, eliminandone ogni apparente diversificazione.
Il risultato della gravitazione è la strutturazione della materia, ovvero la formazione dei corpi, e il mantenimento di un generale equilibrio dinamico tra tutti i corpi dell'universo. Vedremo (alla pagina successiva di questa sezione: Ed ecco quindi…) che tale meccanismo esclude in modo assoluto la possibilità fisica di fenomeni come il "collasso gravitazionale", le "stelle di neutroni", i "buchi neri", il "big bang", l' "espansione dell'universo", la "fuga delle galassie": veri e propri mostri concettuali nati da false interpretazioni di una fenomenologia che ha tutt'altra spiegazione: quella appunto che daremo nella prossima pagina.