FINALMENTE!

A duecento anni dalla nascita, l'addio a Darwin su LE SCIENZE...

Il De profundis mascherato si legge su LE SCIENZE, febbraio 2010, con antifona a pag. 22 (In chiusura dell'anno di Darwin) e salmo dal titolo piccolo e grazioso (Scacco alla Regina Rossa) - così la gente non capisce subito - a pag. 36.

Che sarà mai la curiosa metafora presa da Alice nel paese delle meraviglie? L'articoletto di Daniele Fanelli dà notizia con molto pudore, senza citare una sola volta Darwin, di uno studio pubblicato su NATURE, riassunto in didascalia: "L'analisi di diversi modelli di speciazione operata da alcuni biologi britannici su alberi evolutivi di differenti piante e animali, per esempio le tartarughe, mostra che la nascita di nuove specie è un processo alimentato soprattutto da eventi rari e singoli."

Chi non ama le mezze parole, si procuri il CORRIERE DELLA SERA di domenica 11 Maggio 2008, dove nella Terza Pagina troverà un esteso e serio articolo di Massimo Piattelli Palmarini, dal titolo "Natura: L'ornitorinco sconfigge Darwin. Il suo patrimonio genetico mette in crisi l'evoluzionismo". Nel testo si può leggere la verità senza veli: "Il gradualismo, cioè i piccoli passi fatti a casaccio, uno dopo l'altro, della teoria darwiniana classica vanno a farsi benedire. Il macchinario genetico fa i suoi salti, e poi altri fattori di sviluppo decidono quali di questi salti producono una specie capace di sopravvivere e moltiplicarsi. Tra queste e solo tra queste, la selezione naturale porterà ulteriori cambiamenti. Ma sono dettagli, non il motore della produzione di specie nuove."

E' superfluo dire che la nostra visione della Natura precede fin dall'origine le inevitabili nuove scoperte della biologia. Si veda il primo articolo della sezione VII (ETICA E CONOSCENZA: "Caso o finalità?", del 1998), ma soprattutto, sul preciso problema della speciazione per programma e non per caso, la nostra pagina precedente: "UN NUOVO MONDO: Il fronte biologico: Contro il neodarwinismo", del 13 aprile 2008.

Considerato che dall'articolo "Non località e spazio-tempo" di Boncinelli  risulta che meccanica quantistica e relatività generale "non si amano molto", sono tutte queste le ragioni per cui le espressioni  Fisica Unigravitazionale, Equazione Cosmologica, Equazione Ortodinamica, Fotone-gravitoneOlopòiema hanno ormai acquisito un definitivo valore di uso e di unico possibile riferimento.

Ad esse ci sentiamo qui di aggiungere, per il nuovo modello morfogenetico di evoluzione finalistica, governata da Olopoiema e ordinata all'UOMO, la denominazione di Teleoevoluzionismo.

Napoli, 14 Febbraio/28 Aprile 2010

Renato Palmieri