LA PAGINA DEI LETTORI

Presentazione

La costituzione di una Assemblea per una Civiltà del Terzo Millennio, quale ambiziosamente si propone di essere "Conventio 2001", vuole il superamento di un limite manifesto, rappresentato dal rapporto strettamente bilaterale che finora ha vincolato il pubblico col Gruppo Fisica Nuova di Napoli. E' un rapporto che deve di necessità aprirsi a una discussione tra tutti coloro che si riconoscono partecipi alla generale problematica dei nostri tempi, nella visione solo proposta dal GFN negli scorsi anni della sua presenza su Internet, ma evidentemente da approfondire, discutere e migliorare col contributo palese di tutti.

Come farlo, è la difficile domanda che tale intento ci pone. Abbiamo dovuto scegliere, con un certo iniziale arbitrio da parte nostra, un modo di mettere subito ciascun lettore nella condizione di conoscere il pensiero espresso da ogni altro sugli argomenti in discussione. Avevamo un esempio già pronto da seguire, che fosse diverso dal solito inconcludente "chattare" (orribile neologismo telematico!) di altre discussioni via Internet, ed era la nostra sezione VI del sito - Colloqui con i critici -: ovvero, una sede di civile confronto tra le opinioni, con all'occorrenza qualche nostro intervento di risposta o di coordinamento.

Ma da quale momento partire? Accogliere i pareri del pubblico dal giorno attuale in poi? Ci è parso che in questo modo si sarebbe persa una parte significativa del nostro rapporto storico con le persone che ci hanno dato il prezioso contributo della loro attenzione. Restava il problema che queste persone non avevano previsto, scrivendoci, la pubblicità delle loro opinioni, e che quindi ne risultasse arbitrariamente intaccata la famosa privacy. Abbiamo tuttavia concluso, dopo averci riflettuto, che considerare in ipotesi la sussistenza di una tale violazione significava attribuire oggettivamente una debolezza a quelle persone amiche - tali anche nelle eventuali critiche e rilievi - : ovvero, un condizionamento di fronte al dichiarato terrorismo che la quasi generalità dei "graduati con laurea in fisica" esercita nei confronti dei non consenzienti alla loro sudditanza. Dal momento che non crediamo a una tale ipotesi, abbiamo deciso di pubblicare anche una parte delle lettere precedentemente ricevute (salvo diniego esplicito entro un congruo lasso di tempo) e quelle che riceveremo, ringraziandone cordialmente fin d'ora gli autori.

Dei succitati "fisici con patente" - radicalmente distinti dai fisici veri, di cui rispettiamo e discutiamo le critiche civili (come si dimostra nella citata rubrica del nostro sito) -, conosciamo per esperienza trentennale due tipi di definizione della nostra personalità: la "pazzia", che ci sembra addirittura una lode, dato che ne fece l'elogio uno come Erasmo da Rotterdam, e un'altra che è invece assolutamente spregevole per chi vorrebbe cucircela addosso: quella di essere dei "ciarlatani" o affini. Noi siamo consapevoli, umili ma non modesti, che la nostra opera è ormai consegnata alla storia, quale che sia la nostra vicenda personale, e non può essere più annullata da gente cieca o in mala fede: ce ne dànno sicurezza la portata dell'opera stessa e il consenso che ci viene continuamente dalle persone più diverse, fatta eccezione per chi aspetta di svegliarsi. Ma non sarà una lieta mattina. 

 

Lettere

Pubblichiamo non cronologicamente ma per tematiche di discussione e rilevanza di giudizi alcune delle lettere pervenuteci e di quelle che ci arriveranno, eventualmente con nostre risposte e commenti. Sottoponiamo, come è naturale, tutto il materiale pubblicato al dibattito tra i lettori, che vorranno intervenire col contributo del loro pensiero, scrivendoci e scrivendosi. Consideriamo come aderenti honoris causa al Progetto "Conventio 2001" tutti coloro che saranno inseriti con le loro lettere in questa rubrica. Anche senza inviarci una lettera esplicita, si può aderire al Progetto con una mail avente in oggetto "Adesione Conventio" e le generalità nel testo, con indirizzo postale e categoria professionale.

repalmi@tin.it

catluc@tin.it

PRIMA PARTE

Apriamo con uno dei SI in risposta al nostro appello "Le trombe di Gerico" (sez.X):

(1) 2 gennaio 2001

SI
Ettore Proja

Con una successiva mail lo stesso sig. Proja ci pone un importante quesito sul funzionamento della particella fotonica, la cui descrizione è talmente complessa da determinare qualche comprensibile difficoltà nel lettore e dimostrare al tempo stesso l'impossibilità che quel meccanismo sia frutto di qualsiasi umana fantasia. Al sig. Proja siamo grati per aver provato a noi e al pubblico l'attenzione con cui le persone intelligenti hanno seguito e seguono il nostro discorso. 

(2) 25 gennaio 2001

Oggetto: Fisica Unigravitazionale.

Spett.GFN
Con riferimento alle figg. 16 e 17 di § 20 della Sez.IV (il Fotone) del Vs. sito Internet, mi sembra che dette figure debbano essere scambiate fra loro:cioè alla vista dal polo sud (rotazione oraria dell'onda in formazione e antioraria dei bracci Rs-V1-V2-Em-Rp) dovrebbe corrispondere (ferma restando la rotazione oraria della spirale) la fig. 17 e, viceversa, alla vista dal polo nord dovrebbe corrispondere (ferma restando la rotazione antioraria della spirale) la fig.16. Anche quanto detto nel 3° capoverso di § 21 ("Il braccio nord-ovest di fig. 18, che ha appena emesso la sua onda, è all'inizio di un periodo di sonno....."), non mi sembra concordare con la fig. 18. Forse non ho compreso pienamente il meccanismo descritto in questi paragrafi. Prego inviarmi qualche chiarimento, anche solo sommario rendendomi conto delle difficoltà di spiegare figure via e-mail.
Grazie per l'opuscolo "Introduzione alla Fisica Unigravitazionale" inviatomi tempo fa. Trovo il Vs. sito (che ho interamente stampato) di straordinario interesse e, al di là dei parecchi particolari che non ho ancora avuto il tempo di studiare, condivido in pieno le sue grandi linee che rispondono a molte domande che da anni mi faccio sui fondamenti della fisica. Cordiali saluti.

Ettore Proja

26 gennaio 2001

Caro Sig. Proja,

non ci sono errori nei paragrafi da lei citati. C'è qualche confusione in questa sua pur attenta lettura del sito, che ha fatto bene a stampare per intero: di ciò la ringraziamo cordialmente. Ecco qualche chiarimento, come ci ha richiesto. Le figure appaiate - 16 e 17, 18 e 19, 20 a) e 20 b) - sono rispettivamente la faccia sud a sinistra (che vede la rotazione oraria) e quella nord a destra (che vede la rotazione antioraria) di una stessa particella. Pertanto l'onda in formazione e il braccio che la alimenta hanno lo stesso senso di rotazione, orario da sud e antiorario da nord, contrariamente a quanto lei dice. Ciò che è retrogrado di 144° rispetto alla rotazione è solo la successione temporale di una medesima fase. Oggettivamente è facile confondersi nella visione mentale del fenomeno: questo viene chiarito dalle figure 20 a) e 20 b), che lo mostrano in movimento, con qualche difficoltà dovuta alla realizzazione che ne fa il computer (mancata sincronizzazione tra le due facce, bracci che sembrano spezzarsi). Le consigliamo di seguire ogni volta una sola onda e il relativo braccio in una delle due facce e di fare attenzione alla successione temporale di una sola fase: per esempio, l'emissione (Em) o il risveglio (Rs). Si accorgerà che una medesima fase si ripete su un  nuovo braccio spostato di 144° in senso retrogrado rispetto al braccio della volta precedente. E' un meccanismo così perfetto e così complicato che una mente umana può solo scoprirlo nella natura ma non inventarlo con la propria fantasia. 
Sono veramente lieto di avere in lei un lettore attento ed acuto, sul quale contare per la diffusione dei concetti della nuova fisica.
Con molta cordialità la saluto, augurandomi di risentirla presto.
        Renato Palmieri

Continuiamo con la prima adesione a "Conventio 2001". L'ing. Michele Falzone propone un problema di grande importanza: quello del rapporto tra gli "eretici", cioè tra i contestatori della scienza ufficiale. Ho avuto modo di osservare in qualche occasione che sarebbe più facile convincere i fisici "normali" di un loro errore che non un altro eretico del suo. Un consiglio che io dò, è che, chiunque abbia un'idea innovativa in cui crede, la sostenga a spada tratta senza chiedere il parere di nessuno, meno che mai di uno scienziato accademico. E nemmeno di un altro contestatore. Sarà la storia a raccogliere le fila.

(3) 27 gennaio 2001

Oggetto: Mutamento.  

    Caro professore Palmieri,
    seguo sempre e con molto interesse il suo sito; sito che trovo molto interessante e sotto certi aspetti unico nel suo genere.
     Ammiro le molte sue iniziative, atte a dare una giusta interpretazione della fisica odierna, non ultima "CONVENTIO 2001", anche quest'ultima, mirata a distruggere quel poco che resta della fisica dei cattedratici.
    Anche se in modo apparentemente diverso, sono convinto che quello che Lei dice nel suo sito è sostanzialmente identico a quello che io penso e praticamente ho inserito in http://www.elettrogravitazione.it   Quello che uccide la fisica non convenzionale è sostanzialmente la grossa dispersione delle idee, praticamente sulla rete si trovano molte cose interessantissime, non ultimo un bell'articolo del Prof. Cannata "Etere e relatività" pubblicato sul sito del Prof. Bartocci.
    La mia lamentela è sostanzialmente quella di una pessima comunicazione tra quelli che propongono il mutamento.
    Mutamento che io auspico avvenga al più presto, inoltre sono convinto che un dialogo serrato tra le diverse parti attive possa accelerare questo mutamento che inesorabilmente si sta avvicinando al termine.
    Iniziative idonee a trovare un incontro di intenti tra tutti gli uomini che si augurano come me questo mutamento, non possono che rendermi felice.
    Perché sono convinto che la verità, anche se stenta ad apparire è già presente sulla rete, anche se frammentata in diversi articoli di autori diversi.
    Sempre con grande stima
    Michele Falzone

Un secondo consiglio vogliamo dare a chi ha da ridire sul conto della scienza ufficiale: si lasci perdere senza inutili ammiccamenti la relatività, generale o ristretta che sia. I conti con questa dottrina sono definitivamente chiusi sul piano teorico e presunte prove sperimentali col trapasso del secolo. Si tratta allo stato delle cose solo di uno zombi che non vuole accettare la propria morte, ma è facile immaginarsi che nelle sfere più alte e segrete dell'establishment il fatto è ormai risaputo. Il puntello del morto che cammina è rappresentato dalla lobby che ne teme il crollo e dalla moltitudine degli inconsapevoli. L'unico Einstein sostenibile  è quello drammatico degli ultimi decenni della sua vita, quando lottava contro l'avanzata della meccanica quantistica e dell'indeterminismo ("Dio non gioca a dadi"; se l'elettrone fosse indeterministico, "preferirei fare il ciabattino, o magari il biscazziere, anziché il fisico") e cercava disperatamente una teoria unificatrice delle leggi fisiche. Ma, prigioniero ormai del proprio sviamento, era consegnato alla spuria fama di una formula scritta sulla tolda di una portaerei e al bisturi degli anatomisti, che ne hanno sezionato il cervello per trovarvi il segreto di una mitica intelligenza.

Facciamo seguire due lettere sull'ormai famoso spazio che può "contenere meno di nulla" (LE SCIENZE n.379, marzo 2000, e relativa nostra lettera nella sezione VIII), per cui abbiamo lanciato l'appello a suonare contro le grancasse accademiche le nostre "trombe di Gerico".

(4) 31 ottobre 2000

Salve Prof.Palmieri,
Sono tornato tra le pagine del suo sito dopo
aver lasciato trascorrere (colpevolmente lo ammetto) parecchio tempo.
L'occasione per giunta è stata anche fortuita,perchè stavo
provando un programmino shareware che permette di
scaricare interi siti, per leggerli comodamente senza impegnare il telefono.
Infatti dopo aver "frullato" il sito di Bartocci
(col quale vedo con piacere che è rimasto in contatto)
sono andato istintivamente alla Fisica Unigravitazionale,
tirando giù la bellezza di 6 Mb tra scritti e disegni.
Non si può certo dire che abbia dormito nel frattempo!
Per quanto dal punto di vista ufficiale lo si classifichi come "eretico",
il suo lavoro appare oggi più consistente e di grande bellezza
(superfluo aggiungere intesa in senso non ornamentale).
Per il resto di argomenti per scrivere, la scienza ufficiale
ne offre davvero tanti, con gli inevitabili risvolti socio-culturali.
Se all'assurdità di certe teorie eravamo e siamo abituati,
soprattutto in relazione alla mancanza di quelle evidenze sperimentali
altrove reclamate a gran voce,
i risvolti sociali appaiono insopportabili, nauseanti nella loro
ipocrisia secondo cui chi non è d'accordo è necessariamente un oscurantista,
quando non destano addirittura allarme e preoccupazione.
Ritrovare punti di vista pressoché totalmente condivisi
è senza dubbio un elemento di conforto.
Ma qualcosa comincia a muoversi seriamente:
In particolare la fusione fredda è oggi un buon grimaldello
e comincia ad ottenere un certo apprezzamento.
Se ha avuto modo di dare un 'occhiata al sito di Bartocci
forse ha letto la recensione del libro di Roberto Germano
http://www.dipmat.unipg.it/~bartocci/germ1.html
per le edizioni Bibliopolis (http://www.bibliopolis.it/).
Mi è arrivato da pochi giorni: Germano (classe 69 un anno in più di me) ha svolto
un ottimo lavoro divulgativo.
Glielo consiglio vivamente; è un libro che non può mancare
nella biblioteca del gruppo di Fisica Nuova,anche perché
è scritto da un...paesano con la ben nota sagacia partenopea.
Possa venir giù tutto quest'ignobile baraccone
della scienza del '900 fatto per il 10 % di evidenze sperimentali
e per il 90% di ideologie e con esso "le regioni di spazio che
contengono meno di nulla".

Un SI grande come una casa.

Cordiali Saluti
Lettera firmata. 

 

(5) 29 dicembre 2000

Nel medioevo si trovavano i teologi per discutere quanti angeli stessero
sulla punta di un ago. L'articolo di Le Scienze sul fatto che una regione di spazio possa
contenere meno di nulla è emblematico, e a me ricorda il fatto suddetto.
In queste vacanze di Natale mi sono letto due libri di Bartocci. Danno
una spiegazione esauriente del perché la scienza ufficiale agisce con
certi metodi.
Ho visto dal contenuto del sito che avete avuto già rapporti. Penso sia
una collaborazione da coltivare.
Mi riprometto di approfondire il contenuto del sito sulla "Fisica
Unigravitazionale" con molta calma, le poche cose che ho letto mi
sembrano verosimili.
Dai libri di Bartocci, una critica a Cartesio era che con il suo modello
a vortici spiegava tutto e non calcolava nulla, Newton al contrario con
la sua misteriosa forza a distanza non spiegava niente e calcolava tutto.
Forse l'unica cosa che manca è un risultato sperimentale eclatante.
Avremo modo di risentirci in futuro.
Per adesso auguri di buon anno e che il terzo millennio veda una fisica
più razionale.

Paolo ACCOMAZZI

 

Una corrispondenza di grandissimo rilievo è quella intercorsa tra l'agosto e il dicembre 2000 con l'economista e scrittore prof. Domenico de Simone. La pubblichiamo integralmente, augurandoci che approdi a un incontro personale, come ci siamo da entrambe le parti ripromessi.

(6) 6 agosto 2000

Oggetto: Vostre iniziative.

Trovo solo ora nel web, per tramite di un link dal sito di Hasslberger che
ho raggiunto seguendo le mie ricerche in economia,  il vostro sito che trovo
di estremo interesse anche per lo sviluppo del mio campo di indagine. Mi
occupo di economia ed ho pubblicato l'anno scorso un'opera di critica
radicale al sistema finanziario che promuove il reddito di cittadinanza
universale come strumento di liberazione. Le proposte avanzate nel libro
affondano le proprie radici nell'idea parmenidea dell'unità dell'essere che,
da quanto intuisco, appare molto vicina alle vostre elaborazioni sulla
fisica. Nei confronti della fisica ufficiale nutro perplessità da tempo,
asseverate dalla lettura di stranezze come quella dello spazio meno che
vuoto che a suo tempo mi provocò non poca ilarità (oltre ad incrementare in
maniera esponenziale i miei dubbi). Ritengo che per chi si occupa di
filosofia sia essenziale indagare la fisica, un tempo ancilla ma ora
quantomeno compagna sulla via della conoscenza.
Sono molto interessato a ricevere il testo di Palmieri sulla fisica
unigravitazionale in qualunque formato nonché ad avere notizie sulle vostre
iniziative cui sarei lieto di poter partecipare.
Vi ringrazio per l'attenzione e Vi saluto cordialmente
                                        Domenico de Simone

6 agosto 2000

Oggetto: Unità dell'essere.

Al Sig. Domenico de Simone,
un grazie particolare per quella che ritengo sia la considerazione centrale della Sua lettera e che accomuna strettamente i nostri interessi: l'idea, cioè, della "unità parmenidea dell'essere", per usare le Sue stesse parole. Penso e spero che avremo modo di corrispondere ancora sull'argomento. Mi affretto per ora a risponderLe, con la promessa di inviarLe in omaggio, subito dopo le vacanze, due miei antichi lavori e un CD contenente il testo intero del sito. Inutile dire che avrei enorme piacere di conoscere in sintesi le sue proposte sul tema fondamentale - in filosofia come nella prassi - dell'economia, anch'essa al pari della fisica assoggettata a un rozzo prepotere di idee antiumane.
La saluto con la più viva cordialità, anche a nome del Gruppo Fisica Nuova, grato della Sua offerta di partecipazione e collaborazione.
             Renato Palmieri

(7) 6 agosto 2000

Oggetto: Le trombe di Gerico.

Caro amico,
Non avevo dubbi sulla matrice comune nel riferimento al grande e terribile Maestro di Elea, come lo definì Nietszche che si illuse di averlo per primo superato. L'ora tarda del mio primo post mi ha fatto dimenticare di mettere in oggetto le trombe di Gerico, che sono pronte a squillare anche in economia, che già Pareto definì "un vaniloquio inutile e disgustoso" dalle conseguenze aberranti che stanno sotto gli occhi di tutti noi. Rimedio subito, nella certezza che i suoni diventeranno sempre più acuti e spazzeranno via, oltre alle mura, l'aria mefitica di denaro e potere che appesta l'umanità.
Attendo con ansia il Suo materiale e nel frattempo sarò lieto di inviarLe all'indirizzo della segreteria del gruppo Fisica Nuova (se non avrò Sue diverse indicazioni) il mio libro sul reddito di cittadinanza. Altro mio lavoro, "Il Manifesto della libertà - lineamenti di una filosofia della liberazione" che costituisce il presupposto filosofico del libro, ma da tempo esaurito, può trovarlo al sito http://www.geocities.com/Athens/Forum/4294/manifest.html
 mentre al sito: http://members.tripod.com/~ddesimone/index.html può trovare una mia guida ad internet, un po' obsoleta per la parte tecnica ma che contiene un dialoghetto - Intervista virtuale al computer di Alan Turing - in cui si parla di internet, tempo, società e vita (da Zenone ad Hofstadter).
Se riuscirò a finire per tempo il mio prossimo libro sulla nuova economia - che dovrei consegnare a fine agosto - pensavo per i primi di settembre di organizzare un'escursione a Elea per rivisitare i luoghi dove è nata la filosofia. Nell'occasione potrei passare da Napoli ed avere il piacere e l'onore di conoscerLa personalmente.
Con la speranza di avere presto Sue nuove, La saluto cordialmente
                                       Domenico de Simone

7 agosto 2000

Oggetto: Manifesto della libertà.

Vado rileggendo il Suo lucidissimo "Manifesto", che richiama in forma particolarmente efficace la filosofia parmenidea di Emanuele Severino. Considero molto importante l'incontro che Lei mi promette per settembre, allo scopo di gettare le basi di un'azione concorde contro il "nichilismo" della Potenza, la quale è - tuttavia - fatalmente "impotente" a strapparsi dal cuore la sua contraddizione autodistruttiva. La ringrazio molto per il libro che intende inviarmi e che, per motivi di semplicità logistica, preferirei ricevere al mio indirizzo di Napoli indicato appresso.
Nella viva speranza di conoscerLa presto di persona, La saluto con grande cordialità.
                                       Renato Palmieri

(8) 11 agosto 2000

Gentile Professore,
La ringrazio per le Sue parole di apprezzamento del mio "Manifesto della Libertà" e spero che anche il "Milione al mese a tutti" che Le ho inviato per posta all'indirizzo che mi ha indicato nell'email, possa essere di Suo gradimento. Sto cominciando ad approfondire i temi della Sua ricerca sui quali sarò felicissimo di poter dialogare con Lei.  Sono stato molto attratto dalla Sua capacità di usare l'ironia come strumento di divulgazione e solo chi conosce perfettamente gli argomenti, è in grado di utilizzare questo strumento in maniera così raffinata (Socrate docet!). L'altro motivo di grande attrazione è che finalmente si profila una risposta completa alla serie di interrogativi che la fisica moderna propone e che ho vanamente cercato in autori come Capra, Tipler, Hofstadter e Albert. Ho sempre nutrito dubbi sugli sviluppi del relativismo ed in particolare sul celebrato genio di Hawking e Prigogine, anche se non possiedo gli strumenti per un vaglio critico della relatività e del principio di indeterminatezza. Il solo fatto di non aver trovato da nessuna parte una risposta seria al problemino posto 2500 anni fa da Zenone sul movimento, aumentava i miei dubbi in misura esponenziale. Le corbellerie sui corpi senza massa e sui mostri che divorano se stessi mi avevano gettato in uno stato di totale confusione, che la lettura di Scientific American aveva trasformato talvolta in ilarità. La sorte riservata alle ricerche sulla fusione fredda, determinata dai corposi interessi economici che si agitano nel campo della "ricerca", mi aveva profondamente allarmato ed amareggiato.
Grazie per avermi dato l'opportunità di trovare le risposte che cercavo.
Spero anch'io di poterLa conoscere presto di persona e La saluto cordialmente
                                             Domenico de Simone

13 agosto 2000

Oggetto: Il Milione.

Caro Sig.de Simone,
chi è Lei? La domanda è il primo effetto del leggerLa. Ho ricevuto stamane i Suoi lavori; il primo dei due dialoghi lo avevo già letto sull'altro sito. Ho necessità di esprimerLe alcune impressioni immediate: la Sua cultura lancia ponti arditissimi tra l'antichità classica e il mondo contemporaneo, tra la matematica e la filosofia, tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche. Mi lasci il tempo di riavermi, dopo essermi stropicciato gli occhi. Il suo Milione è quasi come quello di Marco Polo, con l'aggiunta delle belle vignette di Altan. Ne riparleremo e per il momento La ringrazio sentitamente.
         Renato Palmieri

(9) 16 agosto 2000

Caro Prof. Palmieri,
La ringrazio per la Sua email e per le belle parole che certamente non merito. La cultura è come il nuoto: se la si possiede si nuota in ogni mare mentre io rischio il più delle volte di affogare! PIù mi addentro nelle sue pagine e più vengo preso da mille interrogativi che Le risparmio, dato che non voglio tediarLa con dubbi e domande cui il sistema risponde da sé. Quello che mi attira irresistibilmente del Suo pensiero, è che riesce a tradurre l'universo intero in un'unica "forza" e che questa è una "forza di attrazione". Sono convinto sia dell'unitarietà dell'universo e della conseguente assurdità del principio dualistico, sia del fatto che questa "forza" abbia un carattere attrattivo, poiché l'amore è il principio ispiratore del creato. Come scriveva Leonardo, a proposito dei pianeti e delle stelle, "movesi l'amante ver la cosa amata..". Ma tra il pensiero filosofico ed una spiegazione scientificamente probante ce ne corre, e così vedere snocciolare sullo schermo le Sue dimostrazioni, tutte perfettamente coerenti, che smontano le idee ed i principi su cui si fonda l'inganno della fisica moderna, mi genera ottundimento ed allo stesso tempo "mi eccita oltre misura" come diceva Catullo a proposito del vuoto interiore. Come vede, sto imparando a nuotare! Nella sua incapacità di definire la materia, però, mi sembrava che la fisica moderna potesse giungere alla stessa conclusione dell'unità dell'universo, o per la via olistica di Capra e del suo campo vitale, nel quale mi pare di scorgere caratteristiche assimilabili al Suo etere (ma non vorrei dire sciocchezze), o per la via riduzionistica di Tipler che parimenti arriva all'universo di luce ed al Principio Creatore (il punto Omega) verso cui tendono tutte le linee dell'universo. Sono rimasto molto colpito dal fatto che il logo di un libro di Prigogine, la nascita del tempo, sia un'immagine spiraliforme in tutto identica al Suo logo. A volte l'inconscio gioca strani scherzi!
La Sua via è, però, infinitamente più agevole e più ardua: più agevole perché l'equazione fondamentale dell'universo consente la comprensione immediata dell'infinità dei fenomeni della realtà, e più ardua perché la sua comprensione profonda richiede l'abbandono di tutte le idee e dello stesso linguaggio su cui esse si fondano. L'esigenza, in fisica, così come in economia e nelle scienze sociali è la stessa: è necessaria una grande rivoluzione del linguaggio, anzitutto, affinché la comprensione faccia un salto qualitativo. Sono convinto che lo scopo della nostra esistenza sia la conoscenza e che quello sia anche il fine dell'universo. L'amore e la conoscenza hanno principalmente un nemico, il potere, che è anche il mio nemico. D'altra parte S. Paolo scriveva nella seconda lettera ai Corinzi che la seconda venuta di Cristo ci sarà dopo che ogni potere ed ogni principato sarà abbattuto e così cerco, per quanto posso, di darmi da fare in quella direzione. Questi i fondamenti dei miei scritti e di qui la tensione alla liberazione dalla necessità, dal potere e dalla prevaricazione affinché cresca l'amore e la conoscenza. Non voglio tediarla ulteriormente e La saluto con la speranza di poterLa incontrare presto.
Con profonda stima
                                             Domenico de Simone
7 settembre 2000
 
Caro Sig. de Simone,
i Suoi scritti e la Sua ultima lettera, tra le più belle da me ricevute, mi fanno ripetere la domanda del mio stupore: chi è Lei? Lo spazio di una email è stretto per un commento adeguato, che spero di poterLe fare di persona, in particolare con domande sugli autori che Lei cita e che, salvo qualcuno, conosco poco. Il Gruppo Fisica Nuova ha avviato un'iniziativa, che troverà nella sez.X (Progetto "Conventio 2001") e della quale mi augurerei di averLa come partecipe principale. Le ho spedito due miei lontani lavori. Il CD è in preparazione e Glielo invierò al più presto.
Saluti cordialissimi.
   Renato Palmieri

(10) 23 dicembre 2000

Oggetto: Ritorno.

Caro professore,
Le chiedo perdono per il mio lungo silenzio dovuto ad uno stato di salute davvero infelice, che mi ha costretto a rinchiudermi in me stesso e sospendere tutte le mie iniziative. Adesso ho ripreso, complice anche il clima natalizio, ed ho ritrovato la forza di rimettermi dinanzi allo schermo e riprendere le mie abituali attivita'.
Spero di poter venire a Napoli tra Natale e Capodanno. Sarei felice se potessimo organizzare quell'incontro troppo a lungo procrastinato dai miei malanni.
Inutile aggiungere che sarei onoratissimo di poter partecipare al Suo convegno e confrontare le nostre idee sulla società e sull'universo. Sono rimasto affascinato dalla lucida chiarezza con cui riesce ad esporre concetti complessi ed idee straordinariamente rivoluzionarie catturando l'attenzione di chi La legge. La semplicità è il dono degli eletti.
A presto ed un caro augurio di un sereno natale
                                    domenico de Simone
23 dicembre 2000
Caro Prof. de Simone,
mi conforta il sapere che ha ripreso con lena i Suoi impegni intellettuali dopo un periodo di malferma salute. Spero tanto che si realizzi l'occasione di vederLa a Napoli in questo periodo festivo, per concertare il modo di unire i nostri sforzi in una comune iniziativa di rinnovamento culturale. La ringrazio molto del Suo cortese giudizio in riferimento alla chiarezza, che entrambi consideriamo requisito fondamentale in qualsiasi pensare comunicabile. Ricambio affettuosamente gli auguri di buon Natale e per un felice inizio di millennio.
         Renato Palmieri     

 

Ancora dal suono delle trombe di Gerico prende le mosse un'altra a noi carissima corrispondenza, resa più significativa da un personale incontro col nostro interlocutore, dott. Gaetano Maurizio Grippi.

(11) 6 maggio 2000

Oggetto: fisica unigravitazionale

 Si! A presto

 G.M. Grippi

 

(12) 8 giugno 2000

Oggetto: fisica unigravitazionale

Egr. Prof. Palmieri, da mesi sono tentato di scriverle per comunicare
l'estremo interesse che mi ha suscitato il suo lavoro. Intanto, mi presento:
sono un chirurgo ortopedico che si occupa in particolare di chirurgia della
mano. Ho sempre avuto molto interesse per la "scienza" da me sempre
considerata sotto l'ottica un po' desueta e romantica dei "filosofi della
natura" cui, intimamente, mi sento affine. Negli anni ho consolidato le mie
conoscenze e consapevolezze ed in maniera del tutto intuitiva mi ero
convinto che il "tutto" sia razionalmente e logicamente spiegabile in
maniera unitaria. E non avendo grandi competenze in  fisica e matematica,
avevo dedotto queste verità sopratutto dalle mie conoscenze biologiche.
Avrei molto da dire in merito, ma non vorrei dilungarmi troppo. Vengo al
dunque. Ho trovato il suo sito per puro caso: qualche mese addietro avevo
trovato e stavo elaborando una originale spiegazione biomeccanica della
funzione del carpo (poiché, nei fatti, nessuno sapeva come le otto ossa del
polso fossero funzionalmente correlate)  e mi ero reso conto che la
spiegazione (peraltro, semplicissima) implicava che l'assetto geometrico e
la peculiare configurazione geometrica delle sue ossa fosse basata sul
rapporto aureo. Cercando su internet di questo rapporto ho trovato
l'equazione cosmologica e la fisica unigravitazionale. Ho letto tutto il
sito e pur incapace di seguirla nei dettagli matematici ho colto
 la grandiosa semplicità e potenza esplicativa delle sue tesi. Soprattutto
nell'offrire una spiegazione razionale ed onnicomprensiva della geometria
delle strutture naturali. Condivido e con-sento! Forse, sarei molto più
cauto nello spiegare problematiche sub iudice e molto controverse: i tumori,
la cura Di Bella etc. Questi sono meandri conoscitivi su cui è saggio non
prendere posizioni pregiudiziali.
Ho aderito al programma di Fisica Nuova e mi piacerebbe ricevere qualche
opuscolo, in merito.
Inoltre,volevo dirle che intuisco nella sua scrittura e nella limpidità
delle sue argomentazioni una carica intellettuale, non da poco, e pur
ammirando molto la sua ironia a volte sono rimasto sorpreso per il tono
vagamente aggressivo che manifesta. Mi creda, forse non ne avrebbe bisogno.
Con molti cordiali saluti. A presto

 G.M. Grippi



9 giugno 2000

Egr. Dott. Grippi,
la ringrazio vivamente della sua bellissima lettera, che, anche da sola,
sarebbe la migliore ricompensa delle mie pluridecennali fatiche. Chi, come
lei, partendo dalla mano è capace di pensare l'universo, è l'interlocutore
ideale di una concezione olistica della natura, qual è la fisica
unigravitazionale. Il mio interesse, pertanto, è sollecitato particolarmente
da quella sua frase: "Avrei molto da dire in merito, ma non vorrei
dilungarmi troppo", considerato quanto lei ha scoperto sulla struttura
geometrica del carpo, grazie alla quale ha poi trovato su Internet
l'equazione cosmologica. Questa sua ottica, "desueta e romantica", rivolta a
un "tutto" unitariamente spiegabile è quella giusta degli antichi "filosofi
della natura", a cui, per buona sorte, ci ispiriamo entrambi. Non fanno un
minimo ostacolo al mio ringraziamento, anzi lo rafforzano, le sue garbate
critiche a certi aspetti del mio lavoro, delle cui difficili implicazioni
sono consapevole.  Le farò pervenire due antichi miei lavori, che vanno
riguardati alla luce della rielaborazione matematica fattane in anni più
recenti. Con l'augurio che la nostra conoscenza possa proficuamente
approfondirsi, la saluto cordialmente.
            Renato Palmieri

(13) 14 giugno 2000

Egr. prof. Palmieri, ho accolto con una certa emozione la sua risposta alla mia lettera. Sapevo che mi era affine, ma adesso la sento anche amico. E sono certo  che potrebbe diventare il mio interlocutore ideale. So di avere stimolato la sua curiosità e spero presto di riuscire a soddisfarla; ho bisogno di un po' di tempo per scrollarmi di dosso alcuni impegni professionali e per riordinare le mie idee.
     Anticipo, comunque, che alcune fra "le molte cose che avrei da dire " riguardano il rapporto fra "l'informazione genetica " e l' "informazione ambientale " nello sviluppo delle strutture biologiche in generale e delle deformità (congenite od acquisite), in particolare. Come piattaforma concettuale son partito dall'ipotesi di Cibernetica, e dall'applicazione formale della Teoria dei Sistemi. Ho dedotto, sulla base di documentate osservazioni cliniche personali ed utilizzando (anche) osservazioni di autori del passato (in altri ambiti patologici e, più in generale, in altri "Sistemi aperti ed auto-organizzati") una Legge Dismorfogenetica e un Principio di Regressione (credo, dato l'isomorfismo dei Sistemi) con valore universale e che, "... (questo Principio)...strutturando il Tempo, nei costrutti sistemici (biologici o di altra natura)..."consentirebbe di formulare una razionale spiegazione del "perché" della vita e del "perché" dell'evoluzione, all'interno delle "necessità" strutturali e di funzionamento del nostro Universo e, comunque, al di fuori di ogni metafisica.
     Ebbene, tutto ciò (ed altro ancora su cui non mi soffermo) credo sia suscettibile di "traduzione"  fisico-matematica e anche se non so il perché, ritengo che l'Equazione Cosmologica e la Fisica Unigravitazionale in qualche modo possano (o, forse già lo fanno) comprendere tutto ciò. Per il momento, forse, può bastare; e non mi trattengo oltre, poiché, purtroppo, ho molto poco tempo da dedicare a questi miei interessi.
Con molti cordiali saluti. A presto, spero.

G.M.Grippi     

16 luglio 2000

Caro Dott. Grippi,
ho letto e annotato accuratamente i suoi due lavori, in rapporto ai quali le invio alcune mie considerazioni, in attesa di poterne parlare più a fondo in una nostra conversazione diretta.
Innanzitutto desidero congratularmi con lei per la classica chiarezza della sua esposizione, rarissima in un discorso così tecnico quale è quello dell'argomento trattato. Che l'universo sia il Sistema massimo, visto come "organizzazione" di infiniti sottosistemi gerarchicamente e mutuamente collegati dal rispettivo contenuto di "informazioni", è un'idea che diviene affascinante se, per via di aumenti e regressioni di informazioni lungo un cammino filogenetico e ontomorfogenetico, porta ai dismorfismi e all'alluce valgo della scienza ortopedica. In tale contesto l'isomorfismo delle scienze si fa chiaro e inconfutabile, contro la specializzazione ad oltranza delle odierne categorie dello scibile.
Poiché lei mi chiede se la fisica unigravitazionale può assumere un aspetto complementare rispetto alla sua visione sistemica, io rispondo positivamente in base ai punti dove le due concezioni sembrano divergere. La nuova fisica non lascia indeterminati i concetti di "informazione" e "interazione", da cui deriva necessariamente quello di "organizzazione", collocandoli in una facoltà primigenia della particella ultima e unica della "materia", che è il fotone: argomento della sez.IV del mio sito. E' inoltre da precisare che il "sistema" unigravitazionale è decisamente "neghentropico" e "teleonomico", fin dal mattone primigenio della particella elementare, in assoluto contrasto con l'entropismo e il casualismo dell'universo accademico.
Circa l'interessantissimo suo lavoro sul carpo, vedo che già nel settembre del 1999 lei citava la fisica unigravitazionale, e di ciò la ringrazio molto. Aggiungo un'informazione a proposito del suo indice di stabilità carpale (ISC). Il valore 2,618 non è solo 1+phi, ma è anche - per una delle peculiarità di quel numero straordinario - pari a phi al quadrato. Lo si può facilmente constatare sviluppando nei due modi la frazione relativa.
A presto, cordialmente.
      Renato Palmieri 
 

(14) 11 dicembre 2000

Caro prof. Palmieri, nonostante le mie intenzioni non mi riesce ancora di venire a trovarla. Quasi una volta al mese transito per Napoli diretto a Palermo e ogni volta mi rammarico che la mia sosta sia tanto breve. Purtroppo sono molto impegnato nella mia attività professionale e se mi muovo vado per relazionare ai Congressi. Inoltre, nel mese di giugno 2001 ne sto organizzando uno ad Alba sui temi chirurgici che sto sviluppando. Sappia che spesso le rivolgo il mio pensiero e che, se appena posso, cerco i nuovi aggiornamenti sul suo sito. E, comunque, anche se non ci conosciamo di persona, sento e ricambio la sua benevolenza. Con affetto, in attesa di incontrarla, le invio tanti auguri per la fine dell'anno.

Maurizio Grippi
 
(15) 2 gennaio 2001


 Egr. prof. Palmieri, nel ringraziarla per il suo messaggio augurale che
ricambio di cuore, la informo che domenica 28 gennaio p.v., approfittando di
uno dei miei consueti viaggi in Sicilia, potrei sostare a Napoli per
incontrarla. Ovviamente, se lei è disponibile. Ho già prenotato le
coincidenze dei voli anche per questa possibilità; in tal caso arriverei  a
Napoli alle 15.35 per poi ripartire alle 21.10 per Torino. Mi faccia sapere.
Molti cordiali saluti

 G.M. Grippi

7 gennaio 2001

Caro Dott.Grippi, in attesa del suo arrivo le scrivo per darle qualche informazione utile. Io abito nel quartiere Vomero. Dai terrazzi della mia casa, che è nei pressi di Castel S:Elmo e della certosa di S.Martino, vedrà uno dei più bei panorami di Napoli, come premessa alla nostra conversazione, se lei è d'accordo di incontrarci a casa mia. La saluto molto cordialmente.
   Renato Palmieri

(16) 8 gennaio 2001

Egr. Prof. Palmieri, grazie del cortese invito, anche se era mia intenzione, al mio arrivo a Napoli, di venire a casa sua in taxi. Certamente, adesso sono anche incuriosito dalla prospettiva di vedere il bel panorama Partenopeo dal suo terrazzo. Ma in verità, già volevo incontrarla nel suo ambiente di lavoro: fra i libri, le carte e i ricordi di tutta una vita. Conoscere un Uomo è anche questo, no ?
Affettuosi saluti

G.M. Grippi

(17) 2 febbraio 2001

Egr. prof. Palmieri, dopo quasi una settimana di intenso lavoro, trovo il tempo per comunicarle le mie impressioni sul nostro incontro. Ho molto pensato alle cose che ci siamo detti e, come prevedevo, l'interazione con la sua mente ha molto giovato ai miei convincimenti. Non mi trattengo molto. Ma mi è sembrato di conoscerla da sempre. L'avevo immaginato così com'è; ed in futuro credo che ci rincontreremo.
Per intanto e con un affettuoso abbraccio, la saluto.

Maurizio Grippi

 

Ed ecco il sentire di una deliziosa interlocutrice, Annamaria Gaudenzio:

(18) 19 giugno 2000

Oggetto: messaggio.

sono una pagana, ho rifiutato dall'età della ragione il monoteismo ed il suo dio "geloso" e sempre arrabbiato, vendicativo e maestro di totalitarismo.
da giorni girovago nel suo sito e con molta circospezione; alla fine comunque incredula che da anni non le sia venuto un riconoscimento ufficiale o ufficioso per un lavoro e una sintesi così belli, così esteticamente perfetti...è questo solo il mio modestissimo parere, data la personale incultura scientifica che non mi permette di sapere il vero o il falso: per me è un'ipotesi su cui sembra reggere tutta la tesi, anche i miei "pensierini della sera"...ma appunto ....  "non mi permetto".
il  mio campo infatti è un altro, è quello dell'immagine, ma considero arte il punto più alto di ogni sapere: quando è ricerca condotta con intuizione, passione e consapevolezza; estrema ragione in estrema passione, causa di estreme sofferenze e di estreme chiusure; incomunicabilità.
se è una formula che muove universalmente, non può essere estranea ai comportamenti.
come ci si avvicina e ci si allontana con/fra gli altri, come e quanto è possibile capire (capere, prendere), amare o odiare...è solo questione di vibrazioni, toni, lunghezze d'onda anche di uno sguardo, d'un suono della voce/parola.
come si formano le cose.
è un problema della  scienza se c'è prima " la forma " o " la cosa" che la inaugura.
scusi l'intromissione.
con simpatia e buoni auguri la saluto
annamaria
 
19 giugno 2000

Grazie, annamaria. Il più alto "riconoscimento ufficiale" sarebbe ben poca cosa rispetto al suo "modestissimo parere". Spero di risentirla.

      Renato Palmieri
 

25 giugno 2000

Desidero esprimerle un ringraziamento più motivato di quello che mi suscitò a caldo il suo messaggio del 19 giugno scorso. Mi colpì il giudizio "estetico" su un sapere alto e sul tormento che esso manifesta nel suo farsi e nella sua ardua, quasi impossibile comunicabilità. Condivido l'avversione a un monoteismo di tipo veteroantropomorfico, che i millenni non hanno ancora dissolto, e - a fronte di esso - l'idea che una formula "naturalmente" universale vibri di necessità anche nel "capere" il senso dell'esistere e nei sentimenti che ci animano verso gli "esseri" tutti. Rinnovo la speranza di risentirla e la saluto cordialmente.
       Renato Palmieri

Dopo uno scambio di impressioni relative al cosmo, alla poesia e all'arte ho avuto la fortuna di ricevere la mail seguente e di visitare il sito indicatovi.

(19) 12 dicembre 2000

Oggetto: il colore della parola


a un amante delle stelle e della poesia...nonostante il dialogo interrotto...
sempre ricordandola con stima e sperando di fare cosa gradita
annamaria

 http://digilander.iol.it/eureka6/

Lettere di chi "è con noi" o, almeno, è attento al nostro discorso.

(20) 25 giugno 2000

Carissimo Renato Palmieri

Sono un biotecnologo, lavoro in un Parco Scientifico.
Il mio lavoro è rivolto principalmente ad ottenere lo sviluppo di
microoganismi unicellulari fotosintetici con l'uso di reattori algali.
Ma veniamo a quello che mi è successo quando per caso ho incontrato il tuo
scritto ad internet, e che ancora non ho finito di leggere. Ebbene sappi che
sto avendo un piacevolissimo stravolgimento del mio concetto
filosofico-cosmologico dell'universo. Sono ragionevolmente convinto, anche
se non sono un addetto ai lavori, che questo convincente e meraviglioso
nuovo percorso della fisica  nel futuro cambierà tutto!!!
Sono con Voi.
I più Cordiali Saluti
Davide Di Giuseppe Stefanori

26 giugno 2000

Carissimo Davide,
grazie della tua commossa adesione all'attività di Fisica Nuova, che conta
molto sull'appoggio di persone come te, più che di specifici "addetti ai
lavori". Cordialmente
Renato Palmieri

(21) 19 maggio 2000

Oggetto: condivisione

Gentile GNF,
sono uno studioso autodidatta e condivido in somma quello che voi divulgate come fisica nuova. Dal punto di vista tecnico in genere, i concetti scientifici non sono per quel che mi riguarda facilmente assimilabili, per una carenza formativa nel campo delle scienze. La funzione intuitiva è l'unica compagna che mi da' la possibilita' di sondare quelle che sono le teorie emergenti nel campo della ricerca scientifica in genere. I migliori auguri da
Martella Dante 

 

24 maggio 2000

Caro Sig. Martella,

la sua intuizione vale molto di più delle dottrine ufficiali. Cordialmente
Renato Palmieri

(22) 22 agosto 2000

Gentile Sig. Renato Palmieri,
sono un diciassettenne appassionato di fisica e sono da qualche giorno
venuto a conoscenza del Suo sito e della Sua teoria. Volevo chiederLe il
modo in cui la Sua teoria spiega l'esistenza e l'origine della cosiddetta
"radiazione di fondo" che, secondo la fisica non unigravitazionale, è
conseguenza del Big Bang.
RingraziandoLa anticipatamente, Le porgo i miei più sinceri saluti.
Nicolò Martini.

Caro Nicolò,
la "radiazione di fondo" non è conseguenza del Big Bang, che è avvenuto solo
nei sogni della fisica attuale, ma del fatto semplicissimo che negli spazi
intergalattici non poteva non esserci della rarefattissima materia dispersa,
la quale dà con quella radiazione un segno del tutto naturale della sua
presenza.
Ciao e a risentirci.
Renato Palmieri

(23) 30 novembre 2000

Oggetto: Richiesta informazioni

Ho letto un po' il vostro saggio di fisica unigravitazionale e mi ha molto colpito, vorrei avere maggiori informazioni se e' possibile!
Premetto che non ho nessun titolo accademico in fisica, sono un semplice curioso, ma ciononostante mi piace molto capire come funziona l'universo.
Non ho neanche il diploma di scuola superiore, si figuri, pero' leggendo il suo trattato ho capito perche' non mi piaceva studiare!.......molto semplice, intuivo dentro di me che era tutto sbagliato!!!.....magari posso sembrare un po' esaltato, pero' leggendo il suo trattato ho capito che e' cosi..... non lo so, e' una cosa che intuivo!!!!!
 Distinti saluti
Moretti Gabriele

1° dicembre 2000

Caro Sig. Moretti,
la sua "intuizione" è una qualità preziosa, perché la salva dalla "dottrina" dei titoli di studio, che spesso impediscono di capire veramente le cose, creando preconcetti insuperabili. La sua richiesta di informazioni dimostra quanto sia grande nelle persone normali l'ansia di comprendere "come funziona l'universo", di fronte alle assurdità propagandate dalla scienza ufficiale. Le consiglio di continuare pazientemente a leggere le pagine del sito di "Fisica Nuova", dove troverà via via molte risposte alle sue domande. Per quanto mi riguarda, risponderò volentieri, in maniera sintetica, a specifici quesiti che lei mi vorrà rivolgere.
Cordiali saluti.
Renato Palmieri

(24) 14 dicembre 2000

Salve! alcuni giorni fa le scrissi una mail, si ricorda?
Avrei un quesito a farle:
il fotone emette un campo di forza unigravitazionale che si sposta intorno
a se' in modo eccentrico...... mi domando, ma si sposta anche nel tempo? io
credo di si'. Praticamente, mi potrebbe spiegare in sintesi come tratta il tempo la fisica unigravitazionale?
lla ringrazio anticipatamente........
Moretti Gabriele

Caro Sig. Moretti,
la fisica unigravitazionale tratta il tempo e lo spazio esattamente come
tratta lei questi stessi concetti: e cioè come forme che il filosofo Kant
chiamava "a priori", perché non le possiamo definire in altro modo. In
particolare Sant'Agostino diceva del tempo: "Io so che cosa è il tempo, ma
se qualcuno me lo domanda, non so più cosa sia". Io rispondo anche a lei
come Sant'Agostino. Aggiungo solo il consiglio di non correre dietro alle
sciocchezze che anche su questi argomenti ci racconta la cosiddetta
"scienza" contemporanea. Cordialmente
 Renato Palmieri

(25) 26 dicembre 2000

Oggetto: Le trombe di Gerico.

Marco Pialorsi

(26) 26 dicembre 2000

Oggetto: Link

Ho letto con grande interesse il contenuto del sito di Fisica Nuova; personalmente dopo anni di divulgazione sono riuscito a far diventare propria agli ambienti della FAO un'idea che se applicata su vasta scala potrà contrastare validamente l'effetto serra. Vi invito a visitare il mio sito http://www.geocities.com/humus_2000/home.htm 
Mi sono sempre interessato di fisica nella quale ho più volte trovato incongruenze assurde: sono perciò felice che esista un gruppo di esperti in grado di ragionare. Vogliate accettare i miei più sinceri auguri di riuscita.
Dr. Marco Pialorsi

29 dicembre 2000

Caro Dr. Pialorsi, ho visitato il suo interessantissimo sito ed ho trovato davvero geniale l'idea di convertire in positivo il tanto deprecato effetto serra, trasformando l'eccesso di anidride carbonica in humus con appropriati metodi di coltivazione. Mi è particolarmente gradita la sua adesione all'appello "Le Trombe di Gerico", poiché il Gruppo Fisica Nuova chiede il sostegno al Progetto "Conventio 2001" di persone non solo competenti ma dotate di spirito creativo, capaci quindi di resistere alle tendenze distruttive di certa tecnologia contemporanea. 
Accolga i miei saluti ed auguri per il nuovo millennio.
         Renato Palmieri

(27) 22 luglio 1999

Oggetto: sono curioso

salve sig. Palmieri,
 
mi chiamo Sandro e sono un ragazzo di 24 anni che guarda caso studia fisica. Ho letto, abbastaza casualmente per la verità, i suoi articoli sulla fisica unigravitazionale pubblicati sul sito synapsis e devo dire che mi hanno particolarmente incuriosito. Studiando fisica in questi anni mi era sembrato già più di una volta che i fisici teorici moderni avessero istituito una specie di "ufficio complicazioni cose semplici", ma io purtroppo non ho né l'intelligenza né tantomeno l'intuizione per poter crearmi una visione diversa, e perché no più semplice, di quello che mi circonda. Mi ha colpito soprattutto la semplicità e la linearità con cui tratta i "rompicapi fisici moderni" e devo dire che la sua teoria è senza dubbio di gran lunga più plausibile di quelle che ci costringono a credere oggi nelle università. Con questo non voglio dire che credo ciecamente a quello che lei dice, ma solamente che ho "visto il cannocchiale". Ora vorrei "guardarci dentro" prima di prendere una mia posizione. Purtroppo nel sito non sono pubblicati conti pratici fatti con l'uso del suo campo unigravitazionale (almeno io non ne ho visti, ma purtroppo non riesco a collegarmi ad alcune pagine). Voglio dire delle applicazioni pratiche con dei calcoli che ritrovino dei dati in accordo con l'esperimento anche per i fenomeni più comuni (i buoni e vecchi esercizi insomma).
Credo che troverei quello che cerco nei testi che compaiono in fondo alla sua pagina ma, come voi avete scritto, non sono in commercio. Quindi vi prego di aiutare un curioso. Per finire vorrei complimentarmi con lei per la chiarezza ed anche la simpatia con cui spiega la fisica, visto che mi è capitato più di una volta di leggere testi di fisica che più che strumenti di insegnamento sembravano inserti della "settimana enigmistica". La ringrazio anticipatamente e spero di risentirla presto.
 
                                Sandro

22 luglio 1999

 
Caro Sandro,
dalla citazione del cannocchiale, tratta da uno dei miei articoli (La gravità e le altre "forze", del 1973) vedo che leggi con attenzione e intelligenza, nonostante ciò che dici di te stesso. In primo luogo, vorrei che tu mi segnalassi le pagine alle quali non riesci a collegarti, per capirne il motivo e porvi rimedio.
Per "guardare dentro il cannocchiale", è necessario innanzitutto evitare il rischio tradizionale che colgo nella tua lettera e che è l'alibi della fisica corrente: quello, come tu dici, dei "buoni e vecchi esercizi". I quali sono senz'altro importanti, ma stanno molto più a valle del "vedere" attraverso il cannocchiale. Si tratta di stabilire pregiudizialmente se vuoi essere un fisico, nel senso etimologico di "studioso della natura", o un ingegnere che costruisce macchine provvisorie. Se leggi nella sez.III del sito il capitolo sul "corpo nero" e la nascita della meccanica quantistica, vedrai che, per far quadrare i conti tra vecchio e nuovo, basta qualche astuto artificio matematico anche in assenza di una qualsiasi vera comprensione dei fenomeni naturali. E' tuttavia chiaro che una matematica strumento di una vera fisica metterà a fuoco, anche sul piano empirico dei "buoni e vecchi esercizi", molti problemi pratici ancora insoluti.
Non trascurare, in ogni caso, il fatto che il sito mette a tua immediata disposizione un programma matematico ("Olopoiema"), basato su una "equazione cosmologica", che ti permette di capire fisicamente e di costruire geometricamente tutte le strutture dell'universo.
La cosa più importante che si rileva dalla tua lettera è il riconoscimento che la fisica non può essere un supplemento della "settimana enigmistica", ma deve avere il carattere fondamentale della linearità e della chiarezza, tale da consentire persino ai "profani" la comprensione della natura.
Ti ringrazio della tua simpatia, sperando vivamente di non perderla e di mantenere un contatto durevole con la tua "curiosità".
         Renato Palmieri  

(28) 22 luglio 1999  

 
Signor Palmieri,
la ringrazio per la sua sollecita risposta, anche se non la considero del tutto esauriente.
Mi rendo conto che il programma Olopoiema sia uno strumento utile alla comprensione del campo gravitazionale da lei teorizzato, ma io le chiedevo se lei aveva già formulato una teoria matematica per la risoluzione di problemi pratici. In altre parole, le attuali teorie, anche se tra loro enormemente scollegate, hanno spinto l'uomo alla realizzazione dell'attuale tecnologia e hanno riportato dati teorici in accordo con esperimenti (nei limiti della loro veridicità, come lei sostiene).
Quello che io mi chiedo è se, per esempio, la sua teoria del campo unigravitazionale è in grado di spiegare il red shift non solo in termini qualitativi ma anche in termini quantitativi, e così di altri fenomeni naturali che lei tratta sia a livello macroscopico che microscopico.
Mi rendo conto che, vista la complessità del suo campo, una tale trattazione porterebbe inevitabilmente a complicazioni matematiche, ma credo altresì che senza dei tali accorgimenti la sua teoria ricoprirebbe più l'ambito filosofico che fisico.
Comunque non voglio con questo sminuire il suo lavoro che ritengo apprezzabile, ma vorrei solamente avere più materiale da consultare per capire meglio quello che lei sostiene e magari accorgermi che le richieste che le ho sopra fatto sono inconsistenti.
Per quanto concerne i collegamenti ad alcune pagine, il problema potrebbe essere mio, in quanto ho appena installato nel mio pc la versione beta di windows 2000 che ancora fa qualche capriccio, non aprendomi alcune pagine anche in altri siti.
La ringrazio per la sua disponibilità e le fornisco il mio numero di "icq" (programma utile per dialogare direttamente on-line completamente gratuito e scaricabile al sito www.mirabilis.com) nel caso lei ne fosse fornito e, naturalmente, avesse tempo da dedicarmi. Il numero è: (...).
A risentirci presto.
            Sandro

23 luglio 1999

 
Caro Sandro,
mi farò installare da un amico del Gruppo il programma "icq" per un dialogo diretto, poiché i problemi da discutere sono troppo complessi per parlarne in e-mail. Nel frattempo, ti consiglierei di stamparti possibilmente il contenuto del sito, per mettere in correlazione tra loro le varie sezioni e farti un'idea più precisa e organica del sistema cosmologico unigravitazionale. Potrai allora renderti conto del suo carattere essenzialmente fisico e matematico - così com'è -, con naturali implicazioni filosofiche, come sempre avviene nella scienza.
A presto
          Renato Palmieri 

(29) 23 luglio 1999

Sig. Palmieri,
 
la ringrazio per la sua cortesia e disponibilità. Ho già cominciato a scaricare tutto il suo sito e ad impaginarlo. Cercherò di rileggere il tutto ancora con più attenzione appena finito di stamparlo. Il programma "icq" è abbastanza intuitivo da usare ma se avesse qualche problema nel suo utilizzo non indugi a chiedermi eventuali chiarimenti. Da mercoledì prossimo vado in vacanza al mare per qualche giorno e se non avrò sue notizie prima la ricontatterò al mio ritorno. La saluto cordialmente
 
                    Sandro

(30) 29 agosto 2000

Oggetto: Le trombe di Gerico.

Si

Vincenzo Sergioli

(31) 11 febbraio 1999

Oggetto: info

Gentile Dott. Palmieri,
sono molto interessato a questa che voi definite fisica nuova.
Vorrei sapere come si svolge la vostra attività e se sono previsti
incontri o manifestazioni pubbliche a carattere divulgativo, quali
seminari o conferenze.
Vorrei inoltre sapere se le basi concettuali per questa Nuova Fisica
siano in qualche modo legate all'Antroposofia di Rudolf Steiner.
Cordiali saluti
Francesco Spadini

ps. Ho letto che lei ha insegnato nelle scuole superiori; quale
disciplina?

13 febbraio 1999

Gentile Sig. Spadini,
il Gruppo Fisica Nuova svolge prevalentemente attività interna, con incontri
che possono occasionalmente allargarsi a persone interessate alla tematica,
su loro richiesta.
Le basi concettuali della fisica unigravitazionale sono del tutto autonome
da particolari concezioni filosofiche o religiose, che non vengono né
accettate né escluse in modo pregiudiziale.
Il mio insegnamento nelle scuole medie superiori ha avuto carattere
umanistico (discipline classiche e storia).
Grazie dell'attenzione e cordiali saluti.
         Renato Palmieri

(32) 10 aprile 1999

Oggetto: conchiglia

carissimo sig. renato palmieri,
mi chiamo federico terenzi e mi è capitato di leggere tempo fa un suo
articolo trovato sul web che riguardava le leggi del cosmo nella
conchiglia. poiché mi era piaciuto e non riesco più a trovarlo nel web,
potrebbe darmi lei un riferimento?

sto iniziando a leggere ciò che ha scritto sulla fisica
unigravitazionale!!!

distinti saluti

federico terenzi

10 aprile 1999

Caro Federico,
troverai l'articolo nel sito
http://xoomer.alice.it/sheran
E' il sito del Centro Clipeologico Partenopeo, nella cui schermata c'è un
link diviso in due parti: Il Ragno di Nazca e Fisica Unigravitazionale.
Cliccando a sinistra (Il Ragno di Nazca), trovi tra gli altri due miei
articoli: "Le leggi del cosmo in una conchiglia" e "La chiave astronomica
della fondazione di Neapolis".
Ciao e a risentirci.
     Renato Palmieri

(33) 12 maggio 2000

Gentile Renato Palmieri,
mi chiamo Pasquale Trotta.  Un mio conoscente mi ha dato l'indirizzo del Vostro sito che ho trovato veramente stimolante.
Sebbene lavori per Telecom Italia (vedi indirizzo e-mail) sono laureato in Fisica e per quanto possibile cerco di ampliare le mie conoscenze.
Intendo studiare le Vostre teorie perché osservo in esse possibili risposte a quesiti che durante i miei studi non erano passati inosservati (e come potevano....).
Ma, non avendo un accesso internet a casa e non riuscendo a stampare in ufficio (né mi è possibile leggere a video per tanto tempo) non sono stato ancora in grado di applicarmi veramente.
Sarebbe possibile avere qualche testo (o supporto tipo CD, stampabile)  che includa le informazioni presenti sul sito?
Sono ovviamente disposto a sostenere le spese.
La ringrazio dell'attenzione e la saluto.
Pasquale Trotta

15 maggio 2000

Gent. Sig. Trotta, manca un recapito postale per l'invio (gratuito) di quanto Lei chiede. Cordiali saluti.

Renato Palmieri 

Segue una corrispondenza con un altro studioso di economia " non classica", Roberto Massera. Abbiamo ridotto qua e là gli scritti per motivi di ... economia.

(34) 20 marzo 1999

Oggetto: Fisica unigravitazionale e altro

Caro professore,
mi chiamo Roberto Massera, sono nato nel 1950 (il 29 luglio!), e sono
arrivato alla sua Home Page cercando informazioni su Giuliano Preparata e
sulla fusione fredda. La fisica è sempre stata la mia passione. Mi ero
iscritto a Fisica all'università, ma, siccome dovevo lavorare e per
convenienza (per evitare il servizio di leva), mi sono poi iscritto ad
Economia, che ho sempre ritenuto una materia disgustosa.
Ho letto i suoi articoli sulla fisica unigravitazionale e ho giocato un po'
con l'Olopoiema. Non posso dire di aver capito perfettamente tutto, ma
certamente la fisica unigravitazionale si mostra in tutti i sensi
infinitamente superiore alla fisica corrente.
Ma non mi sorprende che i fisici non dedichino alla fisica
unigravitazionale la dovuta attenzione perché la stessa cosa è accaduta ed
accade a me per quanto riguarda la teoria economica.
Lei saprà che la teoria economica classica, quella di Smith, Ricardo e
Marx, sostiene che il lavoro è l'essenza del valore economico. Tuttavia,
nella rappresentazione formale delle relazioni economiche sorge una
contraddizione, conosciuta come il "problema della trasformazione dei
valori oggettivi ai prezzi di mercato", che non permette di vedere quale
sia la relazione fra i prezzi delle merci e le quantità di lavoro impiegato
a produrle. Per questo non è possibile definire il valore delle unità
monetarie delle varie nazioni in termini assoluti.
Ho risolto il problema nel '76, e il primo risultato che ho ottenuto è
stato quello di dovere abbandonare l'Università. Da allora mi sono rivolto
a varie riviste ed economisti, ma in genere quasi nessuno mi ha risposto, e
quelli che lo hanno fatto hanno detto solo delle sciocchezze. È molto
frustrante vedere come praticamente a nessuno interessi la verità. Sembra
che nessuno riesca a capire che gli enormi problemi ecologici e sociali
esistenti non possono essere risolti se non si sa cosa siano l'economia e
il valore economico.
Se vuole vedere di che si tratta può trovare il mio saggio (Prezzi
Assoluti) a questo URL:

http://www.unipr.it/~deyoung

A questo indirizzo potrà trovare anche un altro saggio riguardante il senso
dell'economia, ossia i motivi della sua venuta in esistenza, il modo in cui
essa influenza l'evoluzione umana e il carattere del momento in cui ci
troviamo.
Attualmente sto lavorando su un saggio sulla natura del Mutamento nel quale
vorrei mettere, tra gli altri, un link alla sua home page.
Sono convinto che, per evitare il disastro verso il quale stiamo
precipitando, deve essere la società in quanto tale a stabilire cosa deve
essere fatto e cosa no, che su questa base ognuno possa dedicarsi
all'attività che preferisce, e che quindi l'economia, ossia la
quantificazione dell'esistenza, debba essere eliminata. Ciò sarebbe
universalmente auspicabile e materialmente molto semplice, ma richiede un
grosso cambiamento interiore: un mutamento culturale, dell'atteggiamento
verso l'esistenza in tutti i suoi aspetti. Per questo considero la fisica
unigravitazionale estremamente importante. Secondo me, perché il Mutamento
possa avvenire, occorre che si formi un gruppo di persone la cui autorità
morale ed intellettuale gli permetta di diventare un riferimento per tutti
gli altri, e questo può diventare possibile se si riesce a raccogliere,
fondere organicamente e rendere disponibili le conoscenze e le informazioni
nei vari campi (fisica, scienza in generale, medicina e tecnologia) utili
ad una esistenza pacifica senza denaro.(...)
Lei dice che Scaramuzzi ha fatto brevettare il procedimento per la
fusione fredda (Preparata dice che col costo di un milione circa si possono
soddisfare i bisogni energetici di una famiglia per 600 anni). È possibile
saperne di più?
Spero di sentirla presto. Roberto

20 marzo 1999

Caro Roberto,
considero la sua lettera una delle più importanti da me ricevute finora.
Condivido pienamente il suo punto di vista
sull'economia, sia pure nella breve sintesi che lei ne ha fatto. Sono
convinto anch'io della necessità di fare fronte comune, da parte del maggior
numero possibile di persone intellettualmente oneste, contro
l'insopportabile arroganza dell'attuale potere tecnocratico, che sta
portando l'umanità verso il baratro. Sono anche d'accordo con lei che sia
necessario un mutamento interiore generalizzato per l'affermazione di una
nuova cultura che sia degna dell' homo sapiens. La realizzazione della
fusione fredda è oggi centrale per evitare l'incombente rovina dell'intero
habitat umano in conseguenza dell'inquinamento e della desertificazione.
Quanto a Scaramuzzi, suppongo che stia lavorando nella "clandestinità", a
causa della guerra scatenatagli dagli ambienti accademici, come un po' tutti
quelli che si occupano dello stesso problema. Purtroppo gli "eretici"
operano spesso in contrasto e in competizione reciproca, facendo il gioco
dell'establishment. Naturalmente sarò lietissimo di avere un link nel suo
Web e a mia volta ne metterò uno per la sua pagina nel mio sito [v. icona nel frontespizio del sito]. Se lei vorrà, le darò indicazioni più dettagliate via e-mail per l'uso di Olopoiema. Mi ha
colpito la sua osservazione, messa tra parentesi e col punto esclamativo,
circa la sua data di nascita: il 29 luglio, che è quella del Messaggio del
GFN al mondo "Una fisica per il Terzo Millennio". Speriamo che la
coincidenza abbia un significato augurale per la nostra conoscenza. A
presto.
            Renato Palmieri

(35) 8 aprile 1999


Caro Professore,
ho in testa un paio domande la cui risposta è probabilmente implicita a
quanto lei già ha scritto nelle sue pagine. Sarebbe quindi meglio che
provassi a trovarmi da solo le risposte, ma in questo momento purtroppo non
posso dedicarmi immediatamente all'approfondimento della Fisica
Unigravitazionale, perciò, anche a rischio di fare una magra figura, mi
azzardo a dirle di che si tratta.

1) I corpi ruotano intorno ad una massa gravitazionale relativamente
maggiore senza cadere su di essa come risultato dell'equilibrio fra la
forza di attrazione di quella massa e quella del resto dell'Universo. Ma se
la forza di attrazione è l'unica forza agente nell'Universo, come mai,
infine, l'Universo non collassa su sé stesso?

2) Se gli elettroni (i protoni e i neutroni) hanno la stessa massa, la
grandezza di tale massa è implicita alle proprietà geometrico-strutturali
del fotone. E' possibile allora calcolare questa grandezza, ossia il numero
di fotoni di cui la loro massa è composta?

3) Similmente: Le proprietà del fotone permettono di capire come mai gli
elementi che si trovano in natura sono solamente 92 e come mai altri sono
instabili o non possibili?

La ringrazio anticipatamente. Roberto

(36) 10 aprile 1999

Oggetto: L'Universo è luce infinita

Caro professore,
parlando con un mio amico sulla domanda N 1, è scaturita l'idea che
l'Universo certamente collasserebbe su sé stesso se fosse finito, ma che
questo non potrebbe invece accadere se, al contrario, fosse infinito. In
questo caso infatti non esiste un centro in cui collassare, e i corpi
possono rimanere in equilibrio fra le forze esterne e quelle del corpo
vicino. Dal momento quindi che l'unica forza esistente è la forza
gravitazionale, è corretto dire che "l'Universo è luce infinita". Lei pensa
che questa sia una ipotesi accettabile?
Roberto

10 aprile 1999

Caro Roberto,
mentre stamattina mi accingevo a rispondere alla sua lettera precedente, ho
avuto il grandissimo piacere di trovare nella mia posta il suo ulteriore
messaggio, che mi ha esentato dal rispondere alla prima delle sue tre
domande, dal momento che lei e il suo amico avete trovato da soli la
risposta perfetta. Ad essa non ho proprio nulla da aggiungere, tranne che
confermarla in pieno con la formula che io fornisco nella prima delle mie
opere ("Fisica del campo unigravitazionale" del 1969) : P(u)=0, ossia il
"peso reciproco" dell'universo è nullo, proprio perché l'universo è infinito
è la sua materia totale è in mutuo equilibrio dinamico. Sulla sovracoperta
della stessa opera, come del resto più volte nel Web. è poi scritta la mia
espressione sintetica "L'Universo è luce", alla quale è bello aggiungere il
suo aggettivo "infinita", anche se l'idea è implicita.
Risponderò molto presto alle altre sue domande, anch'esse molto
interessanti, perché sto per uscire e mi premeva congratularmi con lei ed il
suo amico per la soluzione autonoma del primo problema. Cordialmente
          Renato

(37) 12 aprile 1999

Oggetto: Muccapazza

In effetti, una volta stabilito che la forza gravitazionale è l'unica forza
esistente, l'illimitatezza dell'Universo è del tutto implicita e anche
ovvia. Ma quando si afferra il concetto per la prima volta, dopo una vita
che si è abituati a  credere al Big Bang, l'effetto è quello di una vera
"illuminazione".

Credo che la capacità di concepire questi concetti implichi una serie di
qualità interiori fra le quali non manca certo il senso dell'umorismo, e
per questo mi permetto di inviarle questo file sulla mucca pazza.
Cordiali saluti. Roberto

18 aprile 1999

Caro Roberto,
d'accordo sull'umorismo come alta qualità dello spirito umano. Le invio il
suo blocco note con le altre risposte al messaggio dell'8 aprile scorso.
Ho ricevuto nel frattempo un nuovo messaggio, al quale rispondo a parte.
      Cordialmente
            Renato

(38) 18 aprile 1999

Oggetto: Galassia e Nautilus

Caro professore,
navigando in rete ho trovato il sito sul Panteismo Scientifico di Paul
Harrison al seguente indirizzo:

http://members.aol.com/Heraklit1/index.htm

Non so se lo conosce. E' un sito interessante, ma la cosa che più mi ha
colpito è il logo della pagina, ossia una galassia accostata a un nautilus,
e non ho potuto resistere al desiderio di spedirglielo come attached
document.
Non credo però che Harrison conosca la connessione profonda della stessa
forma nei due diversi oggetti, e questo mi fa pensare che è un vero peccato
che il suo lavoro non sia disponibile in inglese.
Spero di sentirla presto. Roberto

29 aprile 1999

Caro Roberto,
le chiedo scusa se non sono sempre sollecito nelle risposte, a causa
dell'impegno che mi richiede il continuo lavoro di aggiornamento del sito.
Le sue proposte di approfondimento sono sempre interessanti, così come in
questo caso. Infatti, uno dei problemi più oscuri da un punto di vista
strettamente cognitivo è quello dei "simboli" che tutte le religioni
contengono e che celano "profonde connessioni", come lei giustamente dice.
tra forme e concetti apparentemente disparati, senza che gli stessi adepti
ne conoscano, in genere, la motivazione sostanziale. Il termine stesso di
"simbolo" vuol dire "il mettere insieme due parti di un tutto come segno di
riconoscimento". Il termine opposto è "diavolo", ovvero "chi scompone e
divide", per evitare appunto il riconoscimento dell'unità originaria. Sotto
questo profilo, si potrebbe dire che la "scienza" moderna è propriamente
"diabolica", perché incapace di relazionare cognitivamente i molteplici
fenomeni dell'universo: per esempio, il nautilo e la galassia. In questo è,
d'altra parte, anche l'errore delle particolari e spesso contrastanti
istituzioni religiose, ognuna delle quali pretende di avere per sé
l'assolutezza del consenso divino o la chiave interpretativa esclusiva
dell'universo metafisico.
Le confermo, al di là dei miei ritardi, che lei resta uno dei miei migliori
interlocutori in questa comune ricerca del senso delle cose. Cordialmente
                        Renato

L'intervento di un biologo e medico, Stefano Scaramagli:

(39) 20 dicembre 1998

 

Oggetto: Visitatore sito di Renato Palmieri

Messaggio a Renato Palmieri

Mi chiamo Stefano Scaramagli e mi diletto nella ricerca su internet di argomentazioni scientifiche che stuzzicano la mia fame di conoscenza.

Ho visitato il suo sito riguardo alla fisica unigravitazionale e debbo dirle che sono rimasto favorevolmente impressionato. Il suo tentativo di dare una spiegazione plausibile ai molti quesiti che gli uomini si pongono riguardo all'organizzazione della materia, costituisce un ottimo esempio di ricerca scientifica "ad occhi aperti".

Ci sono due vecchi proverbi che dicono: Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere, così come non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Credo che il mondo scientifico stia applicando alla lettera questi due proverbi.

La mia personale opinione sulle sue argomentazioni di fisica è penalizzata dalla mia preparazione culturale che gravita principalmente attorno alla biologia umana (sono laureato in medicina ) e zoppico vistosamente nel linguaggio stretto della fisica. Questo fatto accade perché ora c'è internet con la sua straordinaria capacità di "connettere" assieme le menti più disparate del pianeta.

Il monopolio detenuto dalla scienza ufficiale nell'elargire il sapere viene messo in discussione da questo "strumento" che consente a tutti coloro che amano la ricerca della conoscenza di lanciare il proprio sguardo in più di una direzione.

Tuttavia il problema del "linguaggio tecnico" rimane e va affrontato con serietà e pacatezza, al fine che il suo sapere e quello di chiunque altro possa essere innanzi tutto compreso nel suo significato più autentico. Bisogna uscire dalla mentalità egocentrica che porta l'uomo a pensare che esiste solo il mondo che ci circonda.

La lingua che ognuno di noi parla è composta di parole e simboli cresciuti assieme a noi, che abbiamo attinto dallo spazio circostante nell'arco della nostra vita. Il mio linguaggio tecnico è diverso dal suo, ma questo non significa che io non ami la materia che lei tratta. E ciò che desidero in questo momento è conoscere passo passo le basi della fisica alla luce della sua interpretazione dell'organizzazione della materia. La mia non è una critica al linguaggio tecnico usato per scrivere il suo testo (di per se abbastanza chiaro), bensì un invito a considerare che fra i suoi "visitatori" ci sono persone con formazione scientifiche diverse, ma ugualmente interessate all'argomento, che non vogliono sentirsi "andicappate" dalla comprensione di ciò che scritto per colpa di un linguaggio che non parlano quotidianamente. Personalmente mi sono fatto alcune ipotesi riguardo all'organizzazione della materia in relazione all'organizzazione della materia vivente, per cui le lascio il mio indirizzo di posta elettronica per una sua eventuale risposta.

Distinti saluti Stefano Scaramagli

13 gennaio 1999

Caro dott. Scaramagli,

le chiedo scusa per il ritardo della risposta, dovuto al mio impegno nell'aggiornamento del sito di Fisica Nuova. So, peraltro, che le ha scritto precedentemente il mio amico Luciano Cattaneo e mi limito ora a qualche mia personale considerazione. Ritengo che lei non sia penalizzato ma al contrario avvantaggiato dall'essere un esterno al mondo della fisica teorica attuale, che è fortemente condizionante in senso negativo nei confronti dei non "addetti ai lavori". Del resto la sua qualifica di biologo e di medico avvalora l'importanza del suo apprezzamento nei confronti della nuova fisica: di ciò la ringrazio. Quanto alla sua sollecitazione all'uso di un linguaggio più tradizionalmente tecnico, devo dirle sinceramente di non condividere la sua preoccupazione. Infatti, è proprio il tecnicismo del linguaggio l'arma usata dalla scienza accademica per escludere i "profani" dal mettere il naso non solo nelle sue questioni teoriche ma soprattutto nei suoi interessi pratici, che sono generalmente colossali.

Io mi sono proposto di parlare un linguaggio semplicemente "chiaro", come lei mi riconosce, rivolgendomi a persone di normale cultura come ai miei veri giudici. La novità del mio discorso sta anche in questo, e non solo nei contenuti: il rifiuto di ogni falso alibi per le dottrine ufficiali che le salvi dal generale giudizio della gente. Bisogna smontare il doppio binario su cui corre lo scientismo vigente: da una parte un linguaggio astruso per gli iniziati; dall'altra una divulgazione illusoria fatta per i profani.

Augurandomi di risentirla presto, la saluto cordialmente.

 Renato Palmieri

(40) 17 gennaio 1999

Sono di nuovo Stefano Scaramagli: La ringrazio, per la risposta al mio messaggio e per i siti, che mi avete offerto di visitare. Ho letto con interesse la spiegazione della geometria riguardo la propagazione dell'onda eccentrica. E' stato agevole la comprensione del linguaggio geometrico con cui ha descritto la sua teoria. Non mi stupirei se scoprissi che il suo passatempo preferito è quello di raccogliere conchiglie in riva al mare! Il mio passatempo è quello di cercare quadrifogli nei prati di trifogli! Mi piace appoggiare gli occhi sulle cose con l'intento di cercare.

Ho letto sul suo sito del "mezzo intermateriale" o "etere", nel quale si propagano le onde. Le mie ricerche sulla fisica hanno l'obbiettivo di comprendere la vera organizzazione elementare della materia. Il mio primo passo è stato quello di chiarire nella mia mente il concetto di "mezzo" nel quale si propagano le onde. Spero che l'idea che mi sono fatto in testa sul "mezzo" sia compatibile con la sua, se così è, risparmierò un sacco di tempo e potrò procedere nello studio.

In sintesi il mio pensiero sul "mezzo" è: Il mezzo è un fattore indispensabile per la propagazione di qualsiasi movimento ondulatorio. Le onde del mare sono spinte dal vento, ma se non ci fosse l'acqua del mare, che funziona da mezzo, come potrebbero esistere? La melodia di una canzone, come potrebbe allietare le mie orecchie se non ci fosse l'aria, che consente alle onde sonore di propagarsi nella mia stanza? Persino le onde sismiche hanno bisogno della solida terra per propagare la loro forza distruttiva. Quando poi si osserva lo spazio dove si propagano onde radio provenienti da lontane galassie o da astronavi in missione, oppure le onde luminose provenienti dal sole, mi viene da chiedermi: Quale sarà il mezzo nel quale si propagano queste onde? Molti dicono che nello spazio c'è il vuoto e che le onde radio viaggiano come dei veloci proiettili! Io non credo che il vuoto siderale sia totalmente vuoto, privo cioè di un "mezzo" idoneo a propagare onde radio, televisive e luminose.

Poco importa se questo mezzo è difficile da osservare, da misurare. La logica razionale della mente umana è in grado di vedere chiaro dove le macchine più sofisticate vedono scuro. Mi va bene di chiamarlo etere o mezzo intermateriale purché non senta la parola "proiettile" oppure frasi come: Nello spazio siderale c'è il vuoto pieno di nulla tranne che qualche meteorite e un po' di polvere. Io credo invece che lo spazio è pieno come un "uovo", altro che vuoto. Se siamo in grado di percepire molti tipi di onde che si propagano nello spazio, vuol dire che questo è pieno del "mezzo" necessario per la loro propagazione. Perché non possono esistere le onde del mare senza l'acqua del mare!

Forse ho detto un sacco di cose ovvie, forse ho sfondato una porta aperta ma, queste argomentazioni non sono molto di moda dalle parti di Piero Angela e colleghi!

Cordiali saluti da Stefano Scaramagli

17 gennaio 1999

D'accordo su tutto: sulle conchiglie, sui quadrifogli, sul "mezzo" e su Piero Angela. A risentirci. Cordialmente

          Renato Palmieri

Una scoperta molto importante di uno studioso di esoterismo matematico, Alberto Zucchetta:

 (41) 25 novembre 2000

Caro professor Palmieri,
ho appena sfiorato i suoi studi e sono rimasto affascinato, anche se la
materia non rientra nelle mie specifiche conoscenze
se non quelle di un uomo comune assetato di verità.
Se lei crede di segnalarmi il suo indirizzo di Napoli,avrei piacere di
spedirle un mio libretto, pubblicato quest'anno dall'Accademia di
agricoltura scienze e lettere di Verona, che svela il segreto dell'O di
Giotto.Qualche giorno fa ne ha dato notizia anche il Tg1 Rai.
Un qualificato commento lo può trovare nel sito:
http://www.geocities.com/giottosegreto/
Nel complimentarmi per la sua fatica che spero abbia tutti i riscontri
positivi che merita, e scusandomi se le ho sottratto tempo prezioso,la
saluto molto cordialmente.
Alberto Zucchetta

Commento nel sito:

Lo studio pubblicato nel libro di Alberto Zucchetta IL SEGRETO DELL' O DI GIOTTO - introduzione di Renzo Chiarelli - svela come Giotto elaborava i suoi dipinti attraverso un'antica formula ermetica di ispirazione pitagorica. Una straordinaria scoperta destinata ad accendere nuova luce sul grande maestro toscano e che potrebbe rivoluzionare il modo di "leggere" e interpretare l'arte del '300.

La ricerca di Alberto Zucchetta che prende lo spunto dal leggendario "O" di Giotto si snoda nel mondo della scienza medievale, intrisa di numerologia, matematica, geometria sacra, simbolismo ermetico e filosofia, intuendo che la credenza popolare di tale leggenda nasconda un vero mistero. Per lui -ha dichiarato Chiarelli- la famosa "O" di Giotto non è una lettera ma un cerchio dentro al quale si racchiude tutto l'universo dell'antico sapere.

Precedenti suoi studi su importanti gioielli medievali (conservati al Museo di Castelvecchio di Verona), tesi ad individuare la ragione simbolica e matematica sulle enigmatiche geometrie emerse, avevano dimostrato nel più affascinante di questi gioielli come la struttura a forma di stella e l'armonica disposizione delle 245 gemme rispondessero ad un preciso teorema pitagorico fondato nel cerchio.

La vicenda inizia a Verona nel 1938 quando è stato rinvenuto casualmente un favoloso tesoro. Si trattava di splendidi e rari gioielli d'epoca medievale realizzati in oro puro, tempestati di perle orientali, rubini e smeraldi, di raffinata fattura veneziana. Tra questi elaborati spiccava, per la ricchezza delle pietre preziose e per il perfetto disegno, il magnifico gioiello in oro puro a forma di stella: inconsueto per le ragguardevoli dimensioni e notevole per il peso di ben 243,5 grammi!

Probabilmente si trattava del misterioso talismano appartenuto al più importante e illuminato dei principi scaligeri, Cangrande I (amico di Dante e  Giotto) che ha governato la signoria di Verona nei primi decenni del 1300. Si può pensare ad un amuleto con il significato del tempio, un cosmogramma in cui si riflette il divino, del quale sintetizza e proietta le forze sacre.

Lo studio approfondito di questo gioiello ha permesso di svelarne la natura esoterica legata alla simbologia dei numeri, ispirata ai concetti matematici di Pitagora e Platone.

La formula scoperta (basata sulla tetraktys pitagoriga fondata nel cerchio) che appartiene al pensiero filosofico-religioso medievale, quindi ermetico, ha permesso non solo la perfetta realizzazione armonica dell'oggetto ma lo ha reso funzionale come uno strumento, oggi si direbbe un computer del '300, capace di elaborare infiniti rapporti armonici applicabili nei vari  campi dell'arte che spaziano dall'architettura alla pittura fino alle arti applicate.

Il gioiello a forma di stella indagato profondamente da Alberto Zucchetta, non solo nell'aspetto tecnico ma soprattutto nella sua valenza di sigillo "ermetico", si è rivelato come da tale documento torèutico emerga un teorema filosofico-religioso applicabile anche alla trattatistica pittorica del tempo.

La straordinaria comprova di questo concetto si può verificare con i risultati a suo tempo emersi dallo studio del  prezioso gioiello scaligero a forma di stella del tutto identici a quelli ottenuti sulla stella, altrettanto preziosa, miniata da Giotto intorno al 1310 nel dipinto Madonna di Ognissanti, conservato a Firenze alla Galleria degli Uffizi. Va ricordato che in quegli anni a Verona governava Cangrande I della Scala, e che Giotto -secondo il Vasari- gli fece il ritratto e dipinse con maestria alcune stanze del palazzo scaligero.

Il conseguente studio rivelò  non solo che la stella di Giotto era stata elaborata impiegando la stessa formula scoperta nel gioiello scaligero, ma si era dimostrata anche essere la chiave con la quale, il maestro toscano, aveva elaborato in maniera ermetica e simbolica tutta la composizione del dipinto. Composizione fondata nel cerchio generatore di segrete geometrie, tese alla perfezione e all'armonia dei rapporti, che esprimono un linguaggio simbolico ispirato al pensiero filosofico-religioso.

Giotto sembra annunciare, con la sua opera innovatrice, l'idea di logica applicata all'arte come combinazione di simboli e regole convenzionali, modellati sul calcolo matematico fondato in quel cerchio che racchiude le occulte elaborazioni scientifiche di Platone e di Pitagora e che oggi, dopo 700 anni, svelano il vero significato della misteriosa "O" di Giotto e soprattutto mette in nuova luce la grandezza intellettuale del Maestro.

Gilberto Ganzer, direttore dei Musei Civici di Pordenone

9 gennaio 2001

Caro Dott. Zucchetta,
ho voluto, prima di risponderle e ringraziarla per l'invio del suo prezioso libretto, leggerlo con l'attenzione che esso richiede e merita, e la lettura mi ha perciò comportato l'impiego d'un tempo adeguato. Si tratta di un'opera di grande profondità non solo sul piano immediato dell'analisi geometrico-matematica del mirabile quadro di Giotto, ma anche su quello delle implicazioni storico-culturali da lei giustamente messe in risalto. Mi sono arricchito, leggendolo, di tante cognizioni, che sono del resto in perfetta sintonia con i miei precedenti approcci al medesimo problema dell'esoterismo filosofico e scientifico-matematico presente in un ricco filone dell'arte antica, che giunge fino ad alcuni autori di quella moderna, come Dalì. Sono rimasto colpito dalla straordinaria complessità della sua indagine su un quadro, la cui struttura non lascia visivamente presagire il segreto geometrico dell'intera opera. Riassumere il suo lavoro, per commentarlo, mi è naturalmente impossibile. Mi limito a rilevare l'individuazione da lei fatta con squadra e compasso dei tre centri fondamentali delle varie sfere e del sigillo ermetico nella mano benedicente del Bambino, nell'occhio della Madonna e nel centro del rosone, sorgente della luce divina. Per non parlare delle due stelle laterali somiglianti al gioiello veronese e dell'angelo col volto inclinato secondo un lato del sigillo. Tutto il lavoro ha un tessuto storico-esoterico di grandissimo interesse, con riferimenti di storia della matematica che non molti conoscono, come il contrasto medievale tra algoristi e abacisti, il significato di "cifra", e tanti altri. La "Conclusione" è infine il degno coronamento  della sua opera. Non resta che attendere la pubblicazione dello studio che lei promette nelle note al testo, sul pensiero-filosofico-religioso presente nell'opera di Giotto.
Posso, quindi, esprimere ora motivatamente il mio ringraziamento per aver potuto conoscerla, per ora solo attraverso il suo dono, augurandomi un futuro incontro personale con lei. Saluti cordialissimi.
        Renato Palmieri

(42) 14 gennaio 2001

Oggetto: O di Giotto.

Caro professor Palmieri,
ho letto con molto piacere nell'ultima e.mail il suo lusinghiero commento al
mio libretto sul segreto dell'O di Giotto. Le sue parole le percepisco anche
come un incoraggiamento a proseguire nella ricerca e approfondire un tema
che mi sembra non molto amato (specialmente se comporta delle novità) da
buona parte della classe accademica conservatrice poco incline ad aprirsi
nei confronti di chi opera su binari non convenzionali di ricerca.
Queste riflessioni che partono dalla mia piccola cellula di lavoro le ho
colte ingigantite scorrendo purtroppo solo a tratti alcuni argomenti esposti
nel suo immenso studio sulla Fisica unigravitazionale. La sua teoria mi
sembra quella più vicina al mio modo di vedere ( e sentire) le cose e mi
sembra perfettamente in linea con lo straordinario disegno della Natura
generatrice che vuole nella sua essenza primigenia semplicità ed equilibrio
armonico.
Nel ringraziarla ancora della sua cortese attenzione le formulo gli auguri
che il 2001 le riconosca tutte quelle soddisfazioni che il suo straordinario
lavoro merita, per il bene di tutti.
Mi consenta un cordiale abbraccio,
Alberto Zucchetta