CILENTO IN BICI

LA FLORA

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La vegetazione della costa.

Lungo l'arco costiero la vegetazione spontanea si presenta con il volto tipico della macchia mediterranea. I tratti meglio conservati sono ricoperti da un fitta macchia di lentisco, mirto, corbezzolo, ginepro e leccio. Altre specie sono invece amanti delle sabbie, come la ruchetta di mare, l'eringio marino, il papavero delle sabbie, il giglio delle sabbie e la soldanella. Nelle zone percorse dal fuoco degli incendi sono ricresciuti il cisto, l'ampelodesma e la ginestra. Tra le ginestre c'è da ricordare la ginestra del Cilento (Genista cilentina). La ginestra del Cilento e la primula di Palinuro sono gli endemismi più famosi del parco. La  presenza della primula di Palinuro (Primula Palinuri) è concentrata nel tratto di costa compresa tra il Capo Palinuro e Scario. La primula è il simbolo del parco,  ed è conosciuta dai naturalisti di tutto il mondo ed inserita negli elenchi internazionali delle specie protette e a rischio di estinzione.  Approfondimento

Oltre al Capo Palinuro ci sono altri siti costieri rilevanti dal punto di vista botanico. A punta Licosa si trova una pineta di pini d'aleppo di particolare bellezza, dalla caratteristica forma " a festone" dovuta  all'azione del vento. Altre foreste di pino d'aleppo si trovano nel bosco di Sant'Iconio (tra Palinuro e Camerota), a Punta Tresino (ad Agropoli) e a Montecorice.

La vegetazione delle colline e dei monti

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Nella fascia collinare è diffusa ovunque la coltura dell'olivo. Il più pregiato è l'olivo "pisciottano", che insieme ai muretti a secco è parte integrante del paesaggio agrario del Cilento. Lungo il mare e le colline basse è comune il carrubo, che talvolta raggiunge dimensioni maestose
Le aree interne comprese tra i 600 e i 1000 metri  sono il regno dei boschi di latifoglie decidue, dove si mischiano cerri, roverelle, aceri(Immagine a lato), carpini e castagni. acero.jpg (9483 byte)
faggio.JPG (217404 byte) Al di sopra dei 1.000 metri, preceduto in genere da una fascia  a ontano napoletano, domina incontrastato il faggio. Meritano di essere segnalate, per estensione e per il buono stato di conservazione, le faggete dei Monti Alburni e quelle del Cervati, dove prosperano anche superbi esemplari di tasso e di agrifoglio. Alle falde del monte Cervati  si incontrano boschetti puri di betulla di notevole estensione. Di grande interesse anche l'abetina di abete bianco presente sul monte Motola.

 Sopra il limite  della faggeta si spalancano le praterie d'altura. Le rive dei numerosi fiumi: Calore, Sammaro, Bussento, Alento, Tanagro, presentano ancora l'originaria vegetazione ripariale, composta da diverse specie di salici, pioppi e ontani nero. Lungo i corsi d'acqua del Cilento interno vivono specie anche molto rare come la coda dio cavallo e l'equiseto varegato.

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