Regia
Mario Bava Soggetto e sceneggiatura Marcello
Fondato, Joe Barilla, Mario Bava Fotografia
Herman Tarzana
Musica
Carlo Rustichelli Interpreti
Cameron Mitchell, Eva Bartok, Thomas Reiner, Arianna Gorin, Dante Di Paolo, Mary
Arden, Frank Ressel, Claude Dantes, Harriet White Durata98'
L'agenzia di modelle Black Lace
è teatro di una serie di assassinii tra le ragazze. I colpevoli sono i due
direttori dell'agenzia che cercavano così di nascondere un passato crimine
scoperto da una delle modelle. L'epilogo li vedrà, trascinati nella loro
follia, uccidersi come belve.
Il film codifica il thriller all'italiana, già sperimentato dal regista in
La ragazza che sapeva troppo (1963) di cui condivide la debolezza logica della storia, cioè della sceneggiatura di Marcello Fondato. Fonte di ispirazione per
Dario Argento. Bava ne approfitta per testare, con Ubaldo Terzano [direttore
della fotografia], l'impiego del colore con un irrealismo che diventa barocchismo senza freni, e seminare false piste: i personaggi si confondono tra loro e con i manichini
dell'atelier: "Il pathos della morte e lo shock del sadismo, in questo modo, vengono messi a
distanza." (A. Pezzotta). Ebbe noie con la censura. (Morandini)