Regia
Robert Hampton Soggetto
e sceneggiaturaJulyan Perry FotografiaDonald
Green
MusicaRoman Vlad InterpretiBarbara
Steele, Robert Flemyng, Montgomery Glenn, Maria Teresa
Vianello, Harriet White Durata88'
Londra 1885. Cynthia
(Steele), da poco sposata col dottor Hichcock (Flemyng), scopre nella dimora, durante una notte di tempesta, il sarcofago della sua prima moglie, morta dodici anni prima: è vuoto. Grazie a Langman
(Glenn, alias Silvano Tranquilli), giovane medico americano che lavora con Hichcock, scopre l'orribile verità: il dottore è un necrofilo che si serve di cadaveri asportati dall'ospedale per coltivare il suo vizio. Nata dal terrore di essere usata allo stesso scopo, la follia sta impadronendosi di lei, ma un intervento inatteso la salva.
Uno dei migliori esempi di
horror italiano, inaugurato dallo stesso Riccardo Freda (alias
Hampton) con I vampiri (1957). Con pochi mezzi e molto talento, senza ricorso al soprannaturale, Freda affronta la necrofilia, tema raramente trattato dal cinema, puntando sulla suggestione di un'atmosfera creata con una raffinata composizione delle inquadrature e del colore – lunghe carrellate, scansione ossessiva e labirintica dello spazio, proiezione soggettiva dell'interiorità della protagonista – e accentuata dalle musiche di Roman Vlad. Evidenti omaggi a Hitchcock
(Rebecca ma anche Il sospetto). (Morandini)