Regia
Enzo G. Castellari Soggetto e sceneggiatura Arduino
Maiuri,
Massimo De Rita Fotografia
Marcello Masciocchi
Musica
Guido e Maurizio De Angelis Interpreti
Fabio Testi, Renzo Palmer, Vincent Gardenia, Gianluigi Loffredo, Salvatore
Borgese, Orso Maria Guerrini, Marcella Michelangeli, Glauco Onorato, Romano
Puppo, Antonio Marsina, Massimo Vanni, Salvatore Billa Durata111'
Roma è
sopraffatta dalla violenza del racket delle estorsioni,
il cui bersaglio principale sono i commercianti. Il
maresciallo Palmieri, che indaga, cade in un agguato da cui si
salva miracolosamente. Mentre un commerciante, che aveva
testimoniato contro il racket e la cui figlia era morta
suicida dopo essere stata violentata, si ribella uccidendo
alcuni gangster, Palmieri si scontra con la banda. Alla
stazione Tiburtina si scatena una sparatoria tra polizia e
uomini del racket, a cui si unisce anche un cittadino,
un ingegnere olimpionico di tiro al piattello. La vendetta dei
criminali non tarda a manifestarsi: alcuni di loro si
introducono nella casa dell'ingegnere e lo picchiano
selvaggiamente, mentre sua moglie viene stuprata e in seguito
muore nell'incendio dell'abitazione. Palmieri, che per i suoi
superiori non ha ottenuto risultati convincenti, ma soltanto
una serie di uccisioni, viene esonerato dal suo incarico. A
questo punto Palmieri riunisce l'ingegnere, il commerciante,
un informatore della polizia e due malavitosi: ognuno di loro
ha un conto in sospeso con il racket. In una fabbrica
il gruppo di Palmieri attacca il racket, lì convenuto
per una riunione tenuta dal loro insospettabile boss:
è un'ecatombe da cui solo Palmieri si salverà.
Nell'abbinare
gli stereotipi del giustiziere solitario e del poliziotto reso
impotente dalla norme dello stato di diritto, Castellari, alias
Enzo Girolami, è riuscito a fare un film fascista, abietto e
idiota. (Morandini)