Mario Monicelli è nato a Viareggio il 15
maggio 1915. Figlio di Tommaso, giornalista e drammaturgo, cresce nella
cittadina toscana, frequentando il liceo e l'università a Milano. A Milano si
sviluppa la sua passione per il cinema, condivisa insieme con i cugini Mondadori
(con i quali inizia a scrivere sulla rivista Camminare, che ha fra i suoi
collaboratori anche altri futuri registi, come Alberto Lattuada, Riccardo Freda
e Renato Castellani).
Nel 1934, insieme con Alberto Mondadori,
realizza un cortometraggio muto in 16 mm, Il cuore rivelatore, tratto dal
racconto di Poe. L'anno successivo i due affrontano il lungometraggio, girando I
ragazzi della via Paal (utilizzando come attori amici e parenti), che vince
a Venezia il premio per il miglior film a passo ridotto. Fa quindi da aiuto
regista per Gustav Machaty (che aveva vinto lo stesso anno a Venezia con Estasi),
Genina, Camerini, Gentilomo, Bonnard, Mattoli, Germi e, insieme a Steno (Stefano
Vanzina) dà vita a un felice sodalizio che li vede prima collaboratori al
giornale satirico Marc'Aurelio e poi prolifici sceneggiatori.
Proprio con Steno fa il suo esordio alla regia
nel 1949 (Totò cerca casa), e dopo otto film in coppia, prosegue da solo
a partire da Proibito (1954), realizzando in cinquant'anni di carriera
più di 50 pellicole.
Leonardo Pieraccioni, suo grande ammiratore, ha
voluto rendergli omaggio come padre riconosciuto della commedia italiana e
toscano d.o.c., affidandogli il ruolo di voce fuori campo del nonno del
protagonista, nel suo fortunato Il ciclone.
Tra i riconoscimenti alla sua produzione vanno
ricordate le quattro nomination agli Oscar come film straniero (I
soliti ignoti, La grande guerra, La ragazza con la pistola, I nuovi mostri)
e le due per soggetto e sceneggiatura originali (I compagni e Casanova
'70); i David di Donatello per la regia a Un borghese piccolo piccolo,
Speriamo che sia femmina, Il male oscuro; i Nastri d'Argento per la
sceneggiatura di I soliti ignoti, Un borghese piccolo piccolo, Il marchese
del Grillo e quello per la regia a Speriamo che sia femmina; il
premio alla regia a Berlino per Padri e figli, Caro Michele e Il
marchese del Grillo e il Leone d'Oro a Venezia per La grande guerra.
Biografia tratta da Il grande cinema di Ciak - I 100 registi del secolo