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MOTIVI PER CUI OBAMA E' UNA CONDANNA PER IL MONDO INTERO
1) Obama ha pubblicamente
e ripetutamente promesso un'escalation nell'intervento militare Usa
in Afganistan, un aumento del numero di soldati Usa, l'espansione delle
loro operazioni e l'impegno in sistematici attacchi oltreconfine. In
altre parole, Obama è un guerrafondaio peggiore di Bush.
2) Obama ha dichiarato pubblicamente che il suo regime estenderà la
'guerra al terrorismo' con attacchi sistematici e su grande scala, sia
via aria che via terra, contro il Pakistan, portando così a una escalation
della guerra che coinvolgerà villaggi, paesi e città definiti favorevoli
alla resistenza afghana.
3) Obama si oppone al ritiro delle truppe Usa dall'Iraq in favore di
un loro re-dispiegamento; la ricollocazione delle truppe Usa dalle zone
di combattimento a posizioni logistiche e di addestramento in base alla
capacità militare dell'esercito iracheno di sconfiggere la resistenza.
Obama si oppone ad una scadenza chiaramente definita per il ritiro delle
forze Usa dall'Iraq, perché le truppe Usa in Iraq sono essenziali per
il perseguimento delle sue politiche generali in Medioriente, che includono
confronti militari con Iran, Siria e Libano meridionale.
4) Obama ha dichiarato il suo incondizionato appoggio alla posizione
della lobby filo israeliana e alle politiche coloniali espansionistiche
e bellicose dello Stato ebraico. Egli ha promesso di appoggiare gli
attacchi militari israeliani a qualunque costo per gli Usa. Il suo ignobile
servilismo a Israele è risultato evidente nel suo discorso alla conferenza
annuale dell'AIPAC nel 2008 a Washington. Massimi consiglieri che hanno
famigerati legami di lunga data con gli esponenti di spicco delle principali
fabbriche di propaganda sionista e i presidenti delle maggiori organizzazioni
ebraico-americane sono stati gli autori del discorso e formulano la
sua politica estera mediorientale.
5) Obama ha promesso di attaccare l'Iran se continuerà a processare
uranio per i suoi programmi nucleari. In due occasioni, poche settimane
prima delle elezioni, il candidato vicepresidente di Obama, Joseph Biden,
ha elencato una serie di 'punti di conflitto' (che comprendono Iran,
Afghanistan, Pakistan, Russia e Corea del Nord) sottolineando che Obama
'risponderebbe con forza'. I maggiori consiglieri di Obama per il Medioriente
comprendono noti sionisti come Dennis Ross, strettamente legato al ‘Bipartisan
Policy Center’, che ha pubblicato un articolo che servirebbe da modello
per la guerra con l'Iran. L'offerta di Obama di negoziare con l'Iran
è poco più che un pretesto per annunciare un ultimatum che chieda all'Iran
di rinunciare alla sua sovranità di fronte al rischio di un massiccio
attacco militare.
6) Obama appoggia incondizionatamente l'espulsione dei palestinesi da
parte di Israele e l'espansione delle colonie ebraiche nella Cisgiordania,
la maggiore causa di ostilità, guerra e discredito della politica Usa
nella regione mediorientale. Con tre dozzine di accesi sostenitori di
Israele tra i suoi maggiori organizzatori nella campagna elettorale,
consiglieri politici di punta e autori di discorsi che sono tra i probabili
candidati per posizioni nel gabinetto di governo, non c'è virtualmente
alcuna speranza di 'influenzare dall'interno' o 'applicare pressione
popolare' per cambiare la servile sottomissione di Obama alla configurazione
di potere sionista. Appoggiando Obama, gli "intellettuali progressisti",
sono di fatto alleati dei suoi mentori sionisti.
7) Sul fronte domestico, i principali consiglieri economici di Obama
hanno impeccabili credenziali a Wall Street. Egli ha fornito un appoggio
immediato e acritico al piano di salvataggio, proposto dal segretario
al Tesoro Paulson, delle più ricche banche d'investimento negli Usa
tramite $ 700 miliardi provenienti dalle tasse dei contribuenti. Obama
non ha sfidato Paulson o le banche per quanto riguarda l'uso di fondi
federali per acquisizioni e rilevamenti anziché per prestiti e credito
a produttori e proprietari di casa. L'appoggio da parte di Obama a Paulson
e al salvataggio di Wall Street è bilanciato solo dalla magra proposta
di sospendere i pignoramenti per un periodo di tre mesi in attesa di
una rinegoziazione del pagamento degli interessi. Obama propone di aumentare
il trasferimento dei fondi governativi a istituzioni finanziarie mal
gestite e a fallimentari aziende capitaliste, nello sforzo di salvare
un capitalismo fallito piuttosto che perseguire un nuovo programma di
investimenti pubblici a grande scala e a lungo termine che genererebbe
impieghi ben pagati per i lavoratori.
8) Il team economico di Obama ha apertamente dichiarato il suo sostegno
attivo all'ideologia del 'libero mercato' e la sua opposizione a qualunque
sforzo di impegnarsi in grandi iniezioni di fondi governativi in attività
produttive pubbliche e servizi sociali di fronte a diffusi fallimenti
nel settore privato, a corruzione e crollo economico.
9) Obama abbraccia i falliti piani per un settore sanitario privato,
governato e controllato da aziende private di assicurazioni, associazioni
mediche ed ospedaliere conservatrici e dalle multinazionali del farmaco.
Egli rigetta pubblicamente un programma di sanità pubblica universale
modellato sul programma di successo Federal Medicare ed è a favore di
piani inefficienti, con privati orientati al profitto ma sostenuti dallo
Stato, che sono al di là delle possibilità di oltre un terzo delle famiglie
Usa.
10) Obama è e continua ad essere un sostenitore delle multinazionali
agroalimentari e del loro programma per l'etanolo, redditizio e con
forti sussidi pubblici, che ha aumentato i prezzi del cibo per milioni
di persone negli Usa e centinaia di milioni nel mondo.
11) Obama sostiene una continuazione del criminale embargo contro Cuba,
un confronto ostile con il presidente populista del Venezuela Chavez
e con altri riformatori latinoamericani, e l'ipocrita politica di promuovere
il protezionismo in patria e l'accesso del libero mercato all'America
latina. I suoi consiglieri chiave per l'America Latina propongono cambiamenti
puramente cosmetici in stile e diplomazia ma un ostinato appoggio per
la riaffermazione dell'egemonia Usa.
12) Obama non ha proposto alcun piano o strategia esaustiva per farci
uscire dalla sempre più profonda recessione, piano che non è nemmeno
immaginato dei suoi i consiglieri pro-libero mercato e dai suoi miliardari
sostenitori finanziari. Al contrario il corso di misure graduali proposte
da Obama è internamente inconsistente: l'austerità fiscale è incompatibile
con la creazione di posti di lavoro; il salvataggio di Wall Street sottrae
fondi dagli investimenti produttivi; e il perseguimento di nuove guerre
mina un recupero nazionale.
IDEALI
DEL FRONTE PATRIOTTICO
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