la
Controvoce
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FRONTE PATRIOTTICO BELLI & RIBELLI |
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LA RESISTENZA DEL NAZIONAL-BOLSCEVISMO Luc Michel Imprecisa traduzione a cura del Fronte Patriottico "Nazionalismo
di liberazione ed anti-fascismo non possono né devono essere antagonisti"
(Wolfgang VENOHR) La
storia della resistenza tedesca contro il terzo (IIIe) Reich ed il
Nazismo è poco conosciuta. Un libro tuttavia gli è stato interamente
dedicato da Gérard SANDOZ, a questo argomento, sotto il titolo "CES
ALLEMANDS QUI ONT DEFIE HITLER" 1933-1943"(1), libro preceduto
da uno scritto di Willy BRANDT, presidente della Socialista
internazionale e grande resistente al IIIe Reich. L'autore comincia
questo libro con la dedica seguente “Io dedico questo libro alla
memoria dei miei amici tedeschi che hanno trovato la morte nella lotta
contro l'animale hitlériano". La terza parte del libro è
intitolata "QUELLI CHE non BISOGNA DIMENTICARE" e comprende un
capitolo intitolato "il NAZIONAL-BOLSCEVISMO". Gérard SANDOZ
rende così omaggio alla corrente politica che, per prima, fin dal 1932- L'AVVENTURA
DEL NAZIONAL-BOLSCEVISMO COMINCIA NEL 1919 L'avventura
del Nazional-Bolscevismo era cominciata nel 1919 ad Amburgo, allora in
piena rivoluzione sovietica a seguito del crollo dello IIe Reich nel
1918. E’ in questo ambiente che doveva nascere una corrente
nazional-bolscevica diretta da due capi della rivoluzione del DAL
K.P.D. AGLI AMBIENTI "NEO-NAZIONALISTICI": A
partire dalla metà degli anni 20 e fino all'arrivo dell'National-socialismo
nel 1933,il Nazional-bolscevismo diventerà una componente importante
del paesaggio intellettuale e politico della Repubblica di Weimar.
Numerosi intellettuali adotteranno posizioni nazional-bolsceviche(5). Ai
primi posti, occorre mettere Ernst NIEKISCH, che diventerà il
rappresentante più famoso e principale della corrente
nazional-bolscevica tedesca. Partito dalla corrente socialista tedesca,
uno dei capi della rivoluzione comunista e della "repubblica dei
consigli" a Monaco nel 1919, NIEKISCH evolverà verso posizioni
nazional-bolsceviche e "neo-nazionalistiche", in particolare
attraverso la rivista che animava, "WIDERSTAND" (resistenza),
e dai circoli dallo stesso nome (6); quindi da un movimento, la "WIDERSTAND
BEWEGUNG", riorganizzato nella clandestinità dopo 1934. NIEKISCH
eserciterà un'influenza preponderante in particolare sui movimenti
della gioventù tedesca prima del 1933, conosciuti sotto il nome di
"BÜNDISCHE JUGEND". "WIDERSTAND" era costituita
tanto da ex social-democratici da sindacalisti, che numerosi
rappresentanti delle correnti "neo-nazionalistiche" e
nazional-rivoluzionarie tedesche degli anni 20-30. Il
PRIMO E PIÙ RISOLUTO dei RESISTENTI ALL’HITLERISMO: ERNST NIEKISCH Fin
dal 1932, Ernst NIEKISCH pubblica ciò che è considerato ancora oggi
come il più importante ed il più virulento dei pamphlets anti-hitlériani
"EINE DEUTSCHES VERHÄNGNISS", illustrato con disegni di André
Paul WEBER (8). la sua pubblicazione causerà in risposta una campagna
di stampa nazista contro NIEKISCH. Fin da quest'epoca, la sua rivista
"WIDERSTAND" è citata spesso nella rivista di periodico
mensile di Heinrich HIMMLER, Reichführer SS, come "uno dei
principali organi dell'avversario". Fin dal 1933 e l'arrivo al
potere dei nazisti, il movimento di NIEKISCH è perseguitato, i suoi
membri spesso arrestati, la sua rivista è vietata nel dicembre 1934.
Uno dei suoi biografi, Sebastien HAFFNER, dirà di lui che "restò
nell'ambito del IIIe Reich, … , l'ultimo nemico conosciuto ed
apertamente dichiarato di Hitler" (9)." Poiché il vecchio
capo prussiano non abdicò mai. Fino al 1937, il suo movimento "WIDERSTAND",
ricostituito nella clandestinità, anima una rete intellettuale e
politica d'opposizione interna allo IIIe Reich. NIEKISCH che serve,
spesso, come agente di collegamento e che viaggia in tutta l'Europa. Gérard
SANDOZ parla dell'attività della sua rete: "così NIEKISCH si
porterà molte volte in Svizzera, in Francia, nei Paesi Bassi ed in
Italia per prendere contatto con gli ambienti dell'emigrazione tedesca,
ma anche con rappresentanti ufficiosi di questi paesi”. È che, per
quelli che aderiscono a questa corrente "nazionale", diventa
sempre più ovvio che il regime che si è dato il loro paese potrebbe,
finalmente, essere superato soltanto grazie ad un intervento straniero.
Così, Karl TRÖGER, con DREXEL e NIEKISCH l'uomo più attivo di questo
gruppo, si porterà molte volte illegalmente in Cecoslovacchia... TRÖGER
proverà anche di riportare in Germania molti giornali clandestini nei
quali il regime nazista è denunciato come "la vergogna del 20o
secolo". Quando KRUGER appare dinanzi ai giudici nazisti, il
procuratore mostra la prova che l'imputato ha trasportato e diffuso
copie di 17 giornali dove "il reich è calunniato in maniera
abominevole" (10). NIEKISCH, che ha proseguito fino al 1937 la sua
attività editoriale (un coraggio unico!), resta il solo oppositore
apertamente dichiarato ed attivo al regime nazista. È finalmente
arrestato con dei suoi militanti il 22 marzo 1937. Imprigionato,
condannato due anni più tardi da un tribunale d'eccezione con 70 membri
del circolo "WIDERSTAND" fra cui
DREXEL e TRÖGER, NIEKISCH uscì per miracolo, quasi cieco e
paralitico, dei carceri nazisti nel 1945. Il vecchio combattente
parteciperà ancora alla nascita della RDT e, deluso dall'evoluzione del
nuovo regime, finirà la sua vita nella RFT in un esilio intellettuale
altero, senza mai rinunciare a nessuna delle sue idee. Abbiamo
visto che la corrente di Niekisch esercitava un'influenza importante sui
movimenti della gioventù. Gérard SANDOZ non dimentica neppure il
sacrificio ed il coraggio dei loro militanti di cui descrive così il
combattimento coraggioso: "derivati dalla BÜNDISHE JUGEND, molti
dei rappresentanti di quest'organizzazione, dove la passione per le idee
del Nazional-bolscevismo si manifestavano durante gli anni 30 (...)
hanno combattuto il regime". Così, Robert OELBERMANN, uno dei
dirigenti più conosciuti di questa frangia della gioventù
"nazionale", fu arrestato nel 1936 dopo avere raccolto attorno
a lui numerosi giovani "passati alla sommossa". È morto,
assassinato, nel campo di concentramento di Orianenburg. Nello stesso
modo, Rudolf PALLASV, dirigente del SÜDLEGION, collegata alla BÜNDISCHE
JUGEND, si era impegnato dal 1937 alla lotta clandestina, accusando
Hitler di avere sfruttato la gioventù tedesca per sè servendosene per
preparare le sue guerre di conquista. Del 1937 fino al 1940, PALLASV sarà
trascinato di prigione in prigione. Nel giugno 1937, ci sarà nella città
di Essen un processo contro dieci dirigenti del BÜNDISCHE JUGEND.
L'imputato principale, Hans BÖCKING sarà condannato a dodici anni di
reclusione. Gli altri accusati come lui incolpati di "azione di
atti di alto tradimento", passeranno molti anni nelle prigioni ed i
campi di concentramento(11). LA
"NAZIONE SOCIALISTA" CONTRO IL NAZISMO Abbiamo
citato Karl Otto PAETEL che animava il movimento "SOCIALISTISCHE
NAZIONE". PAETEL è una delle fondamenta del Nazional-bolscevismo
degli anni 30 redattore di un "MANIFESTO NATIONAL-BOLCHEVIQUE"
ed autore di una storia controversa di quest'ultimo dopo la guerra (12).
Il suo gruppo, " TUTTI
i CAPI NAZIONAL-BOLSCEVICHI SI IMPEGNANO CONTRO il REGIME HITLERIANO IL
SACRIFICIO DELL'ALA NAZIONAL-COMUNISTA DEL K.P.D. Abbiamo
evocato il programma di "liberazione nazionale e sociale" del
"PARTITO COMUNISTA TEDESCO" e le adesioni di militanti
nazional-rivoluzionari che questo aveva suscitato nel 1930-31. Questi si
organizzarono nel circolo del "AUFBRUCH", “circolo
nazional-bolscevico, così nominato a causa della rivista dallo stesso
nome che pubblicava Beppo RÖMER, e che propagandava idee comuniste nel
campo national-révolutionnaire.” (14). NIEKISCH parlerà di RÖMER
come "agente di collegamento" del KPD con gli ambienti
national-bolscevichi." Beppo RÖMER aveva finito per raggiungere NAZIONAL-BOLSCEVICHI
Alla TESTA dell'"ORCHESTRA ROSSA" Ed
alcuni andranno più lontano ancora! Così, la celebre rete di
informazioni anti-naziste conosciuta sotto il nome di "ORCHESTRA
ROSSA" era, ciò che dissimulano spesso gli storici marxisti,
diretta da molti militanti nazional-bolscevichi. Ai primi posti
apparivano Harro SHULZE-BOYSEN ed Arvid HARNACK. Gérard SANDOZ ha
l'onestà rara di rendere omaggio al sacrificio di questi militanti
nazional-bolscevichi. Scrive: "se parliamo a questo punto di tale
orientamento (national-bolscevico) , è perchè lo troviamo nella lotta
clandestina che alcuni dei suoi rappresentanti hanno condotto contro il
regime hitlériano." Prendiamo il caso di Harro SCHULZE-BOYSEN, uno
dei dirigenti dell'"ORCHESTRA ROSSA", che con i suoi amici
alla fine del dicembre 1942 trasmise informazioni al servizio di
spionaggio sovietico. Harro SCHULZE-BOYSEN, prima di dedicare la sua
azione al comunismo, era proprio cresciuto negli ambienti che sognavano
di collegare in uno stesso movimento tutti coloro che avevano la
preoccupazione di realizzare la simbiosi tra i "rivoluzionari di
qualsiasi obbedienza", secondo le sue parole, "tra i
rivoluzionari venuti dalla destra e quelli ispirati dal marxismo"
(15)." Prima della guerra, Harvid HARNACK animava con Friedrich
LENZ la rivista ed il gruppo "VORKAMPFER". ANCHE
I NAZIONAL-RIVOLUZIONARI RESISTONO AL IIIe REICH Non
si può evocare la resistenza contro il IIIe Reich senza parlare anche
di "nationaux-révolutionnaires”, molto vicini del resto alla
corrente national-bolchevica con la quale collaborarono, del resto
alcuni autori fanno del National-bolscevismo il paroxismo della corrente
nazional-rivoluzionaria, nella Germania degli anni 20 e 30 queste
correnti sono anche riprese sotto la formula impropria ed inesatta
"di rivoluzione conservatrice", secondo la tesi molto
discutibile del loro principale teorico, il medico Armin MOHLER, che
studia lungamente questa corrente interessata a superare la destra e la
sinistra. Quest'ultimo precisa che “nell’ambiente
nazional-rivoluzionario, si percepisce l'eco della sorpresa
causata da un miscuglio ancora sconosciuto:" la cancellazione della
distinzione, un tempo rigorosa, tra "la destra" e "la
sinistra", cancellazione già espressa dal concetto generale di
"rivoluzione conservatrice". Negli schemi intellettuali
impiegati fino allora, la "destra" era incaricata di
rappresentare il principio nazionale, mentre le riforme sociali o la
rivoluzione sociale erano l'unico appannaggio della
"sinistra". Ma, nel nostro periodo, ecco che rappresentanti
del principio nazionale assumono anche le parole d'ordine di rivoluzione
sociale... È il principio esplosivo che contiene il neologismo "di
nazional-rivoluzionario"... Il movimento nazional-rivoluzionario ha
polverizzato lo schema destra-sinistra ed ha lasciato il campo libero
agli altri fronti.” Opposti al Nazismo, numerosi militanti
nazional-rivoluzionari hanno resistito al terzo Reich e si trovano a più
volte i loro nomi e la memoria delle loro azioni nel libro di Gérard
SANDOZ che abbiamo già citato. Il capo storico degli ambienti
nazional-rivoluzionari è il famoso autore tedesco Ernst JÜNGER che,
con il suo fratello Friedrich Georg, fu la punta di diamante di questa
area ed in particolare il fondatore "del neo-nazionalismo".
Sotto il terzo Reich, Ernst JÜNGER si ritirò in una altera solitudine,
che segna di gesti simbolici il suo rifiuto agli orientamenti del terzo
Reich, in particolare dell'anti-bolscevismo indiscriminato che
manifestava il regime hitlériano. Il medico MOHLER precisa che “anche
dopo il 30 gennaio 1933, contatti tra ERNST
JUNGER E “l'OPPOSIZIONE INTERIORE” al IIIe REICH Fin
dal 1932, JÜNGER, che collabora con i nazional-bolscévichi di NIEKISCH
e PAETEL, si erge ad avversario risoluto del Nazismo. La pubblicazione
della sua prova "L’Operaio” , definito "nazional-bolscévico"
da NIEKISCH, suscita le critiche violente del partito nazista…
L'arrivo dei nazisti al potere è l'occasione di molti problemi per JÜNGER,
il cui domicilio è perquisito varie volte dalla Gestapo. Una di queste
perquisizioni trovò del resto eco nella stampa. La "NEUESTE
NACHRICHTEN" di Dantzig ("città libera" non ancora
sottoposta all'ordine nazista) scriveva così, il 12 aprile 1933:
“Abbiamo appena appreso che una perquisizione è stata effettuata,
dopo un reclamo, presso l'autore nazionale Ernst JUNGER, ufficiale della
grande guerra, titolare della croce per il merito, autore di molti libri
di guerra (di cui TEMPESTE d'ACCIAIO, che conobbe un grande successo) e
che, nel suo ultimo lavoro a carattere sociologico e filosofico,DE
ARBEITER, si vanta di concezioni collettivistiche… Nessun materiale
compromette è stato scoperto in occasione di questa perquisizione”.
L'ultimo numero della rivista di PAETEL "SOZIALISTICHE NATION",
la cui proibizione doveva venire, osservava ironicamente: "non è
trovato nulla, eccetto... la decorazione per il merito".
"Nonostante queste pressioni, JÜNGER non lasciò mai sorgere
nessun dubbio: non aveva affatto l'intenzione di partecipare alla
politica culturale del IIIe Reich, non più di quanto aveva partecipato
sotto Weimar. Il suo rifiuto ad essere ammesso all'accademia prussiana
di letteratura e la risposta lesta che diede alla stazione di radio di
Leipzig sono rimasti famosi… Il 14 giugno 1934, mentre i campi di
concentramento sono già riempiti dagli avversari del nuovo regime,
scrisse con insolenza alla "VÖLKISCHER BEOBACHTER", il
quotidiano ufficiale del partito nazista: “nel supplemento" Junge
Mannschaft "del VÖLKISCHER BEOBACHTER del 6-7 maggio 1934 è stato
riprodotto un estratto del CUORE AVVENTUROSO. Essendo questa citazione
fatta senza indicazione di fonte, l'impressione che ha potuto avere il
lettore è che sono uno dei collaboratori del vostro giornale. Non è il
caso, tanto più che, da molti anni, non mi esprimo più nella stampa.
Nella circostanza, tengo a sottolineare il mia incomprensione: da un
lato, la stampa ufficiale mi attribuisce un ruolo di
"collaboratore", mentre dell'altro un comunicato stampa
ufficiale mi proibisce di pubblicare il testo della mia lettera del 18
novembre 1933 all'accademia di letteratura. Non desidero assolutamente
vedermi citare nei giornali, ma tengo a non lasciare esistere
l'incertezza quanto alla natura delle mie idee politiche” ." Si
trova anche l'influenza nazional-rivoluzionario e della
"rivoluzione conservatrice" in altri circoli di resistenza,
fra cui il più famoso "circolo di Kreissau", da cui sono
usciti i principali autori
del colpo di Stato del 20 luglio 1944 contro HITLER. Nel 1944, Ernst JÜNGER
pubblica il suo romanzo a intitolato "le SCOGLIERE di MARMO"
che, come lo ricorda Gérard SANDOZ, "pubblicato nella Germania
hitlériano, non poteva non suggerire al lettore attento di gettare uno
sguardo critico sul suo ambiente..." La pubblicazione di questo
romanzo gli varrà numerosi problemi da parte della direzione della
parte nazista, di cui uno dei capi, Reichleiter BOUHLER dichiarò a
Hitler che "occorreva ora imperversare contro JÜNGER". Solo
il glorioso passato militare di JÜNGER nel 1914-18 gli eviterà molti
problemi. Impegnato nell'esercito tedesco, JÜNGER è vicino ai
resistenti che effettuano a Parigi una parte delle operazioni del colpo
di Stato del 20 luglio 1944. L'INFLUENZA
NATIONAL-RIVOLUZIONARIA sul "CIRCOLO di KREISSAU" Non
si può parlare della resistenza anti-hitlériana senza citare il
"circolo di Kreissau", del nome di questo piccolo villaggio di
Silésie dove si ritrovano un certo numero di militanti dalla
"RIVOLUZIONE CONSERVATRICE", fra cui il conte Helmuth James
von MOLKTE, uno dei grandi nomi dello Stato prussiano, ed i fratelli VON
STAUFFENBERG ed altri; questi animavano una rete di resistenza
anti-nazista che preparò ed effettuò l'attentato del 20 luglio 1944 ed
il putsch anti-hitlériano abortito che lo seguì. Fra i membri del
"CIRCOLO di KREISSAU", grandi nomi della resistenza
anti-nazista che sacrificarono le loro vite nella lotta contro l’hitlerismo,
come il conte YORK von WARTENBURG, giustiziato l'8 agosto 1944 o anche
l'ambasciatore VON HASSEL. Al circolo di Kreissau, questi stessi uomini,
della "REVOLUTION CONSERVATRICE", e vicini agli ambienti
nazional-rivoluzionari, avevano teso la mano ad ex dirigenti
social-democratici, sindacalisti, membri del KPD. Gérard SANDOZ precisa
i legami innegabili di quest'uomini con la "rivoluzione
conservatrice": "sorge infatti da molti documenti redatti, che
la maggior parte di loro considerava il regime nazional-socialista non
come una regressione rispetto alla democrazia parlamentare, ma come la
manifestazione particolarmente atroce del declino o della decadenza del
mondo moderno." Per loro - lo hanno spesso detto - il
Nazional-socialismo era il riflesso esatto di una società
"massificata", in ogni caso l'opposto di una società
conservatrice guidata da un'"elite" che, invece, corrispondeva
al loro ideale. Ed è in questo modo che appare la relazione tra la
lotta che la maggior parte degli uomini aveva condotto contro E
le proclamazioni degli autori del colpo di Stato del 20 luglio 1944 non
lasciano del resto alcun dubbio sulla loro adesione al
"nazionalismo di liberazione" .... Così, i generali
congiuranti BECK e WITZLEBEN, in un "appello al Wermacht",
redatto la vigilia del 20 luglio, precisavano: "Non desideriamo che
altri popoli siano ridotti in schiavitù. La libertà che i nostri padri
hanno conquistato nel corso del secolo scorso per IL
CONTE DI STAUFFENBERG ERA UNO DI NOI! Veniamo
al colonello Klaus von STAUFFENBERG ed al suo fratello Berthold, tutti
due giustiziati dopo il 20 luglio 1944. SANDOZ situa senza ambiguità
l'appartenenza del conte di STAUFFENBERG agli ambienti
nazional-rivoluzionari (19). Parlando di Ernst JÜNGER, egli dice che
era un "uomo anche molto apprezzato da von STAUFFENBERG".
SANDOZ parla a proposito di STAUFFENBERG delle idee di
"rivoluzione", "nazione", e "socialismo"
come l'"incarnazione delle sue speranze" ed aggiunge che
"il dirigente della cospirazione era, a suo modo, un rivoluzionario
"." Il suo fratello, Berthold, dirà alla Gestapo: "Messe
in pratica dal regime, le idee essenziali del Nazional-socialismo si
sono trasformate nel loro contrario."Il popolino che esercitava un
potere senza controllo ha sostituito al vertice i capi
predestinati."In questo modo si comprende meglio perché la
storiografia ufficiale ha passato sotto silenzio quest'aspetto della
cospirazione del 20 luglio 1944. Luc
Michel NOTE 1)
Gérard SANDOZ, "CES ALLEMANDS QUI ONT DEFIE HITLER. 1937-1945, Ed.
Pygmalion, Gérard Wathelet, Paris, 1980. Un
nouvel essai vient de paraître en Allemagne sur ce sujet. Il
s’agit de Claus WOLFSCHLAG, « HITLERS RECHTE GEGNER GEDANKEN ZUM
NATIONALISTISCHEN WIDERSTAND » (Ed. Mühle im Hexengrund, 1996) (2)
Le 6 novembre de 1918, éclate la révolution communiste à Hambourg.
Militant d'extrême-gauche, WOLFFHEIM y joua un rôle de premier plan,
prenant la tête des soldats et marins mutinés. C'est
à Hambourg que (3)
- Sur le "National-Communisme hambourgeois" cfr.: Luc
MICHEL , "Mythes et réalités du National-Bolchevisme
1918-1993", in "VOULOIR", Bruxelles, n°105/106/107/108,
juillet/septembre 1993. -
Sur le KAPD et ses thèses cfr.: Luc
MICHEL, "Que faire ? Les tâches immédiates de et
Luc MICHEL, "Le Parti historique révolutionnaire", chapitre
VIII "Contre la bureaucratie et la montée de l'« opportunisme »,
1ère Edition, Ed. Machiavel, Charleroi, 1987. (4)
Lors du congrès clandestin du KPD à Heidelberg, en octobre 1919, la
direction spartakiste (LEVI) obtint frauduleusement l'exclusion du
groupe hambourgeois, opposé à la direction du Parti. Les
exclus hambourgeois entraînèrent la majorité des adhérents du KPD,
qui perdit rapidement plus de la moitié de ses 100 000 adhérents. En
avril 1920, fut créé (5)
Sur le National-bolchevisme allemand des années 1918-1933, cfr.: -
Otto Ernst SCHÜDEKOPF, "LINKE LEUTE VON RECHTS. DIE
NATIONAL-REVOLUTIONÄRE MINDERHEITEN UND DER KOMMUNISMUS IN DER WEIMARER
REPUBLIK", -
Louis DUPEUX, "STRATEGIE COMMUNISTE ET DYNAMIQUE CONSERVA-TRICE.
ESSAI SUR LES DIFFERENTS SENS DE L'EXPRESSION NATIONAL-BOLCHEVISME EN
ALLEMAGNE SOUS -
Luc MICHEL, "Mythes et réalités du National-bolchevisme,
1918-1933", op. cit. (6)
Sur Ernst NIEKISCH, cfr : Alain
DE BENOIST, "Préface", in Ernst NIEKISCH, "HITLER UNE
FATALITE ALLE-MANDE ET AUTRES ECRITS NATIONAUX-BOLCHEVIQUES », éd.
Pardès, Puis-seaux, 1991. (7)
Armin MOHLER, " (8)
Traduction française chez Pardès en 1991, opus cit. (9)
Sébastien HAFFNER et Wolffgang VENOHR, "PROFILS PRUSSIENS",
Ed. Gallimard, (10)
Gérard SANDOZ, "Ceux qu'il ne faut pas oublier", chapitre
XVIII, "Le National-bolchevisme", p. 195ss, in "CES
ALLEMANDS QUI ONT DEFIE HITLER, 1937-1945", op. cit. (11)
Ibid. (12)
Karl Otto PAETEL est une des figures de proue du National-bolchevisme
allemand des années 30, rédacteur d'un "MANIFESTE
NATIONAL-BOLCHEVISTE" et auteur d'une histoire controversée de
celui-ci. Sur ce sujet, cfr.: -
Louis DUPEUX, op. Cit -
K.O. PAETEL, "VERSUCHUNG (13)
Sur le "Cercle de Kreissau", cfr. Gérard SANDOZ, opus cit.,
chapitre XI "Le cercle de Kreissau", chapitre XIII "En
attendant l'opération Walkyrie", chapitre XIV, "Le Jour
J" et chapitre XV "Une répression féroce". (14)
Armin MOHLER, opus cit. (15)
Gérard SANDOZ, opus cit., chap. XVIII "Le National-bolchevisme". (16)
Louis DUPEUX, opus cit. (17)
Armin MOHLER, opus cit. (18)
Werner BRÄUNINGER, "Dans la zone des balles dans la tête. Ernst
Jünger et (19) Gérard SANDOZ, opus cit., chap XVI "Le 20 juillet devant l'histoire".
scusate qualche imperfezione nella traduzione
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