L'autore  La storia e le sue tematiche Il manga Le trasposizioni animate I personaggi
Prima e dopo Cyborg 009 Curiosità Links News & risorse Il merchandising
Galleria di immagini Fanfictions Fanarts Glossario Mappa del sito

 

I personaggi

 

 

Ivan Whiskey - 001

Ivan è l'unico dei nove cyborgs a non essere stato creato dal professor Gilmore. Egli è infatti il figlio di un altro scienziato, il professor Gamo Whiskey. E' stato proprio quest'ultimo a trasformare Ivan in un cyborg, quando il bambino non aveva nemmeno un anno. Il professor Whiskey ha dotato suo figlio di un cervello decisamente fuori dal comune, rendendolo di gran lunga più intelligente di qualsiasi essere umano.

Infatti il detto "l'apparenza inganna" si adatta perfettamente a questo piccolo cyborg. Nonostante le sembianze siano quelle di un neonato, 001 ha capacità enormi, probabilmente le più grandi tra quelle che caratterizzano i suoi compagni. Egli è infatti dotato di enormi poteri ESP. E' in grado di comunicare con gli altri attraverso la telepatia (unico canale di comunicazione, visto che non può parlare), può utilizzare il teletrasporto, la telecinesi, può leggere nel pensiero e e praticare la retrocognizione. Non sono rare le volte in cui i cyborgs si salvano da situazioni di estremo pericolo proprio grazie ai suoi poteri extrasensoriali.

Per quanto Ivan abbia poteri enormi, egli non è in grado di usare adeguatamente il suo corpo. Il suo corpo non è adatto per i poteri che possiede. Questo comporta che il piccolo, ogni volta che utilizza i suoi poteri, abbia poi bisogno di lunghi periodi di sonno, che possono arrivare anche a quindici giorni di sonno continuo! E quando Ivan è addormentato, è veramente difficile svegliarlo, per non dire impossibile.

Quando non è impegnato in battaglia, Ivan se ne sta solitamente tranquillo nella sua culla, magari svolazzando qua e là per la casa. Oppure lo vediamo in braccio a Gilmore o, più spesso, a Françoise, che è quella che solitamente si prende cura di lui (quando si dice l'istinto materno...). Da buon russo, a Ivan piace anche giocare  a scacchi. Naturalmente quando non dorme ^^.

Il suo rimpianto maggiore è probabilmente quello di non aver potuto avere l'affetto di suo padre, che lo ha sempre considerato alla stregua di una cavia da laboratorio, piuttosto che come un figlio. Nonostante questo, e nonostante suo padre sia anche l'assassino di sua madre, Ivan sembra tuttavia provare un qualche sentimento positivo verso suo padre, anche se raramente si lascia prendere dalle emozioni.

 

Torna al menù dei personaggi 
 

Jet Link - 002

Prima di essere catturato dai Fantasmi neri, Jet era un, diciamocelo, mezzo delinquente, leader di una banda di teppisti che scorrazzava nel West Side, il famoso quartiere di New York. Un giorno, durante l'ennesima rissa, Jet uccide accidentalmente un membro di una banda rivale. Sentendo le sirene della polizia, Jet e i suoi fuggono via ed è proprio durante la fuga che Jet viene trovato dai "cacciatori in nero" dei Fantasmi Neri, che lo invitano a entrare nella loro macchina per offrirgli una via di fuga. Non avendo molte alternative valide, Jet accetta il passaggio... verso il suo destino.

Oltre a volare (cosa che gli viene dall'avere due potenti reattori installati nella parte bassa delle gambe), 002 ha su di sé installato il prototipo del dispositivo di accelerazione, la cui versione definitiva è installata su 009. Per cui è anche in grado di spostarsi a grandi velocità, anche se minori rispetto a quelle del suo compagno.

Avere imparato a vivere per le strade e i vicoli più squallidi di New York ha formato il carattere di Jet. E' la classica persona che agisce prima di pensare, seguendo il suo istinto, piuttosto che fermarsi a riflettere un attimo. E' diffidente, sfrontato, senza troppi peli sulla lingua. Dice quello che pensa, senza dare troppo peso alla diplomazia, che non è nemmeno nel suo vocabolario. Aldilà di questo ritrattino non proprio edificante, Jet nasconde, in realtà, un alto senso della giustizia e della lealtà, nonché una grande considerazione per le libertà di ogni tipo (d'altronde proviene dal paese che si vanta di essere "la patria stessa della libertà", e delle sue origini è molto fiero).

Il suo aspetto, che a prima vista può sembrare buffo, in realtà ha ben altri intenti. Infatti è fatto a immagine e somiglianza dell'aquila calva, simbolo degli Stati Uniti d'America, ovvero la sua patria. La forma dei suoi capelli, inoltre, dovrebbe dare l'idea dell'areodinamicità, rimandando alla sua capacità di volare.

 

Torna al menù dei personaggi 

 

Françoise Arnoud - 003

Prima di diventare un cyborg, Françoise coltivava il suo sogno di diventare una ballerina di danza classica. E sembra proprio che il suo talento per la danza fosse adeguato ai suoi sogni. Tutto questo finché, un giorno, mentre si sta recando alla stazione a prendere il fratello militare, di ritorno a casa per una licenza, Françoise incontra gli uomini dei Fantasmi Neri, che la catturano e la portano nei loro laboratori perché diventi un cyborg.

Probabilmente la più umana tra i cyborgs di Gilmore, si potrebbe dire che 003 sia un cyborg "da ricognizione". Le sue capacità belliche non sono molto elevate, ma ciò che caratterizza 003 è la sua possibilità di sentire ogni rumore e vedere ogni cosa per un raggio di oltre 50 km. Inoltre i suoi occhi sono in grado di vedere attraverso gli oggetti. Quindi, 003 si distingue per la sua capacità di avvertire il pericolo, le presenze e di localizzare i nemici e le cose con assoluta precisione. Per il resto, non partecipa spesso alle battaglie, lasciando il compito ai suoi "colleghi" maschi.

Ciò che più colpisce di Françoise è però il suo profilo caratteriale e psicologico. Françoise è la più umana non solo fisicamente parlando, ma anche e soprattutto dal punto di vista mentale. E' probabilmente lei quella che, più di tutti, soffre per l'essere stata trasformata in cyborg. E' una ragazza dalla sensibilità almeno pari a quelle della sua vista e del suo udito artificialmente potenziati. E dalla dolcezza straordinaria, forse fin troppo fiduciosa nel prossimo. Tanto da cacciarsi spesso e volentieri nei guai a causa della sua sua incrollabile fiducia nelle persone. Se la Françoise degli esordi sembra quasi una figura marginale, la classica unica ragazza in un gruppo di soli uomini, mano a mano Ishinomori ci regala un personaggio unico e dalla sottile psicologia, forse la più complessa tra tutti i suoi compagni. Insomma, Françoise non è solo la ragazza che vive nell'ombra del protagonista, ovvero Joe Shimamura. L'ho citato solo adesso, e non è un caso. Per quanto Joe sia importante per lei, per quanto lei ne sia evidentemente e visibilmente innamorata, questo non vuol dire che lei viva solo in funzione di Joe. Anche lei ha un suo passato, i suoi ricordi e i suoi rimpianti. C'è una parte di Françoise che vive al di fuori del suo rapporto col protagonista principale. E questa parte diventa sempre più grande e importante mano a mano che i volumi vanno avanti. Françoise è una ragazza che fa della sensibilità e della sua umanità le basi del suo carattere. Ma è anche una ragazza caparbia e testarda, per nulla disposta a rinunciare facilmente ai suoi sogni, e a quello che di umano c'è in lei. E forse è questa sua, silenziosa, caparbietà che spiega il perché della sua pazienza infinita nei confronti di Joe. E' la caparbietà di chi non si arrende mai. Di chi è sempre disposto a cercare di rialzarsi dopo ogni caduta, per quanto rovinosa possa essere stata.

D'altronde ci vuole costanza e caparbietà per farsi strada in un ambiente chiuso e esclusivo com'è quello del balletto classico. Ed è forse da lì, da questa sua passione mai sopita, che Françoise ha preso questa sua caratteristica. Ed è al balletto che si dedica quando gli è possibile. Altrimenti si prende, molto volentieri, cura di Ivan, quasi giocando a essere la sua vera madre.

 

Torna al menù dei personaggi 

 

Albert Heinrich - 004

Come avrete notato, nella scheda che riassume i dati anagrafici e altro all'inizio del profilo, come luogo di nascita non ho messo "Berlino Est (Repubblica Democratica Tedesca)". Il motivo è semplice. Mi sembra fondamentale, per capire il personaggio, tenere a mente che Albert è sicuramente nato nella Berlino della  Germania ancora unita sotto il regime nazista. Per cui ha vissuto, in prima persona, ancora bambino, l'orrore del nazismo e della Seconda Guerra Mondiale. E, in seguito, la divisione del suo paese, con la sfortuna di trovarsi nella parte "sbagliata" di Berlino nel momento in cui i sovietici decisero di chiudere le porte alla parte Ovest della città. 

Albert va incontro al suo destino di cyborg proprio nella notte in cui decide di cercare di fuggire da Berlino Est e dalla Repubblica Democratica Tedesca insieme a Hilda, la sua ragazza e promessa sposa. Perché la loro fuga abbia successo, i due devono superare l'ostacolo dei posti di blocco messi a guardia dell'invalicabile muro che divide le due parti della città. Ma non tutto va bene. Una guardia si accorge del trucco macchinato da Albert, che è costretto a forzare il posto di blocco. Le guardie cominciano a sparare. Il camion guidato da Albert raggiunge comunque la parte Ovest, ma sbanda e si capovolge. Nell'incidente Hilda muore, mentre Albert rimane gravemente ferito, praticamente senza speranze di sopravvivere. Ed è a quel punto che i Fantasmi Neri lo catturano.

Proprio a causa delle ferite riportate in quella tragica notte, il corpo di 004 è stato praticamente rifatto ex-novo. Come 003 è la più umana fra tutti i nove, lui, dal punto di vista fisico, è il meno umano. Il suo corpo è un vero e proprio arsenale completo. La sua mano destra ha cinque bocche da fuoco nelle dita. La sua mano sinistra nasconde una lama tagliente e affilata. Le sue gambe sono dei lanciamissili, con l'apertura all'altezza del ginocchio. E, dulcis in fundo, nel suo corpo è installata una piccola ma potentissima bomba atomica. Logico pensare che in battaglia 004 risulti utilissimo, grazie alle sue risorse belliche.

Ma Albert non è solo una macchina da guerra. Poco propenso a lasciarsi andare ai sentimenti e alle emozioni (il classico tedesco insomma), è forse quello, fra tutti e nove, che tiene sempre ben presente il suo "essere" cyborg e ciò che questo comporta. Ed è per questo, probabilmente, che soffoca i suoi sentimenti. Ma i suoi ricordi, compreso quello della notte che ha cambiato definitivamente la sua vita, sono vividi. E il suo ripensare al passato, fra mille rimpianti è ciò che ci mostra l'Albert più intimo e riservato. Quello che ne rende uno dei personaggi più riusciti del gruppo. E' suo il ruolo del cinico, realista e pessimista, che guarda le cose da una prospettiva pragmatica e razionale. I suoi tormenti preferisce tenerli per sé, nel suo silenzio e nella sua riservatezza. Raramente si confida con gli altri, arrivando a volte a rimproverarli per il loro eccessivo sentimentalismo. Ma è forse una maschera, che nasconde un uomo che, in realtà, conosce così bene il dolore e la sofferenza a riuscire a far scivolare su di sé ogni cosa. O almeno così sembra.

 
Torna al menù dei personaggi 

 

Geronimo Jr. - 005

Geronimo è un nativo americano. Come tale ha vissuto la discriminazione per il colore della sua pelle e per le sue origini. Origini di cui, tra l'altro, è particolarmente orgoglioso. Ma proprio per il fatto che è un pellerossa, Geronimo fa fatica a trovare lavoro, poiché i bianchi non vedono di buon occhio lui e i suoi compagni. Fra questi c'è che è arrivato al punto di umiliare sé e le sue stesse origini abbassandosi a diventare attrazione per i turisti. Ma Geronimo non ci sta. E' decisamente troppo orgoglioso e fiero di ciò che gli indiani d'America hanno rappresentato per accettare di abbassarsi a tanto e di disonorare così la sua gente. Tuttavia si deve pur campare. E così, di fronte alla falsa offerta di un lavoro da parte dei cacciatori dei Signori di Mercanti di Morte, Geronimo prende inconsciamente la strada che lo porterà a risvegliarsi come il cyborg 005.

Il fisico possente descrive già perfettamente la sua caratteristica peculiare di cyborg: 005 è dotato di una forza enorme. E' in grado di distruggere senza difficoltà praticamente qualunque cosa, a mani nude. Tra le altre cose, la sua pelle è dura come l'acciaio. Logico, che con queste caratteristiche, 005 risulti utilissimo in battaglia.

Caratterialmente parlando, Geronimo è un tipo taciturno. Una di quelle persone che non parlano mai a sproposito. Questo non gli impedisce di avere un animo estremamente generoso, che lo porta a sacrificarsi spesso e volentieri per i suoi compagni. Dalla sua gente ha ereditato la conoscenza della e l'amore per la natura, che rispetta profondamente. Il suo aspetto imponente, che può a prima vista intimorire, nasconde un cuore d'oro, che tiene ben in considerazione valori come l'amicizia, la gratitudine e l'onore. Nonché un'intelligenza silenziosa, ma efficiente. Geronimo è un tipo su cui puoi sempre contare, per qualunque cosa. 

Nel tempo libero, Geronimo ama dedicarsi all'arte dell'intaglio del legno, fabbricando deliziose statuette di legno. Cosa incredibile per mani grandi come le sue.

 

Torna al menù dei personaggi 

 

Chang Chan Ko - 006

Chang, prima di diventare un cyborg, era un semplice contadino. A causa di una grave siccità che aveva colpito tutto il paese, il nostro era ormai sull'orlo del fallimento, senza un soldo e senza più niente da mangiare. E' in seguito a questa situazione che Chang decide di compiere un gesto estremo e di togliersi la vita. Ma proprio un attimo prima che il cappio gli rompa l'osso del collo, un proiettile spezza la fune e Chang viene catturato dai cacciatori dei Signori dei Mercanti di Morte.

La caratteristica principale di 006, come cyborg, è quella di poter sputare fuoco dalla bocca. Grazie a ciò, 006 è capace di infilarsi da tutte le parti, in ogni terreno, sbucando da terra quando meno te lo aspetti. Non a caso i suoi particolari lineamenti del volto sono ispirati proprio a quelli di una talpa (guardate gli occhi). Inoltre può fondere qualunque materiale grazie al calore della sua fiamma.

Ma ciò per cui si distingue assai di più Chang è la sua simpatia. Insieme a Bretagna, Chang forma la parte comica del gruppo. Chang è buffo già nel suo aspetto (basso, grassoccio e tozzo, oltre al viso da talpa di cui prima). Perfino il suo modo di combattere e certe sue uscite in battaglia sono comiche. Ma lo è anche nel suo modo di rapportarsi alla vita. Non si direbbe che quest'ometto, sempre votato all'ottimismo e a godere dei piaceri della vita, una volta abbia pensato di suicidarsi. Qualcuno potrebbe chiedersi se un personaggio come questo sia adatto a un contesto drammatico com'è quello di Cyborg 009. La risposta è che Chang non sembra affatto fuori luogo in questo manga e nella sua storia. E' quel pizzico di comicità e allegria che servono a non appesantirla e ad alleggerirla. Ma attenzione a considerare Chang solo un personaggio in funzione comica...

Nel tempo libero, Chang si dedica principalmente alla cucina. E' infatti un cuoco eccellente, tanto che, svestiti i panni da cyborg, nei periodi di pace si dedica alla sua catena di ristoranti. Tra le altre cose, ama fumare la sua pipa. E d'altronde, con quello che gli esce dalla bocca, è il minimo.

 

Torna al menù dei personaggi 

 

Great Britain - 007

Un tempo Great Britain (che noi chiamiamo Bretagna) era un grande attore di teatro, specializzato soprattutto nelle opere shakespeariane. Accusato di aver causato la morte di un suo rivale e cacciato dal mondo del teatro, Bretagna si perde nei fumi dell'alcool. Fino al giorno in cui non viene raccattato dai membri dell'organizzazione per essere trasformato in cyborg in un umida notte londinese.

007 è il "cyborg trasformista", il "camaleonte". La particolare struttura cellulare del suo corpo gli permette, tramite pressione dell'ombelico, di assumere qualsiasi aspetto, di qualsiasi cosa, umana, animale, priva di vita, etc. Questa sua caratteristica lo rende molto utile nelle missioni, grazie al fatto che può infiltrarsi facilmente in qualunque luogo, prendendo l'aspetto dei nemici, oppure infilandosi nei buchi come topolino, o scappando da luoghi impensabili.

Come già detto prima, insieme a Chang, Bretagna forma il duo comico del gruppo. Per molti aspetti. Non solo per la sua simpatia e il suo humour tipicamente britannici. Ma anche, per esempio, per come Ishinomori ha voluto, neanche troppo velatamente, porre il confronto con un ben più noto 007. Quello creato dalla mente dello scrittore Ian Fleming e interpretato al cinema da attori come Sean Connery (indimenticabile), Roger Moore e Pierce Brosnan. Beh, immaginate che tutto quello che è lo 007 di Fleming non lo è quello di Ishinomori. Lì dove uno è bello e affascinante, Bretagna è di aspetto estetico decisamente non attraente e, fuori dal palcoscenico, con un'epspressione un po' da pesce lesso non certo da uomo aitante e misterioso; lì dove uno è perfetto, l'altro è spesso pasticcione e comico; lì dove uno non ha paura di niente, Bretagna è decisamente un fifone; lì dove Bond ci sa fare con le donne, Bretagna è un disastro; etc. Insomma, se James Bond è un eroe per eccellenza, Bretagna è un antieroe per eccellenza. Anche qui, come prima, non limitatevi a vedere Bretagna solo per il suo lato comico. Forse ancora più di Chang, Bretagna ha un passato doloroso e difficile alle spalle.

Per il resto, Bretagna ama ancora fare l'attore. Al di fuori di questo, non sembra avere grandi hobby particolari.

 
Torna al menù dei personaggi 

 

Punma - 008

Punma viene catturato dai Fantasmi Neri durante il suo tentativo di fuga da un gruppo di schiavisti. Si potrebbe dire, quindi, che è finito dalla padella nella brace. Cresciuto in una tribù del Kenya, Punma ha lottato duramente per la libertà del suo paese. Da questo, probabilmente, deriva la sua incredibile sagacia tattica bellica e la sua conoscenza delle armi e delle tecnologie.

Grazie a due polmoni particolarmente capienti e a un dispositivo che funziona secondo il principio delle branchie dei pesci, 008 si dimostra particolarmente efficace sott'acqua, dove risulta praticamente imbattibile.

Punma è un tipo orgoglioso, a volte impulsivo. Non sopporta i soprusi ed è molto sensibile verso temi come il razzismo e l'uguaglianza dei popoli. Il colore scurissimo della sua pelle è un segno distintivo che porta con orgoglio. Quando Joe, ogni tanto, si deplora per le sue origini miste, Punma arriva a rimproverarlo, dicendogli che dovrebbe essere fiero di ciò che è. In tutto questo si vede il Punma che ha combattuto per l'uguaglianza della sua gente in un paese soggiogato dai colonizzatori. Il Punma disposto a tutto per la libertà, per assaporarne il dolcissimo sapore. Disposto anche a morire, ma da uomo libero. Profondo amante del suo continente, essendo cresciuto in una zona caratterizzata dalla natura incontaminata e dagli animali, Punma è molto rispettoso dell'una e degli altri e li conosce a fondo. 

La sua intelligenza, tra le altre cose, si dimostra essere più volte più che valida. Molte delle idee più geniali adottate in battaglia sono frutto della sua invenzione.

 
Torna al menù dei personaggi 

 

Joe Shimamura - 009

Ed eccoci arrivati al protagonista. Sì, perché il manga si chiama Cyborg 009, e il cyborg corrispondente al numero 009 è proprio lui. Signore e signori, ecco a voi: Joe Shimamura. Crediamo che lor signori ci capiranno se questo profilo sarà un po' più lungo degli altri.

Per comprendere la personalità di questo personaggio, è impossibile non partire dall'inizio della sua storia. Joe è il frutto di una relazione tra una donna giapponese e un uomo occidentale, probabilmente americano (sennò non si spiegherebbe perché ha un nome tipicamente americano). E' questo un dato di fatto che segnerà vita natural durante tutta l'esistenza di Joe Shimamura (anche il nome, metà occidentale e metà giapponese, è un continuo richiamo alle sue origini). Sua madre muore quando lui è ancora piccolo, e Joe si ritrova quindi solo, catapultato in una realtà come quella del Giappone di quegli anni, profondamente ferito dalla guerra persa in modo umiliante, in cui la società si dimostrava poco tollerante verso i "diversi". E Joe, per quei suoi capelli castani, e quindi ben poco giapponesi, è un diverso. La sua odissea personale va avanti di orfanotrofio in orfanotrofio, sempre bersaglio delle cattiverie dei suoi coetanei, e in seguito nei riformatori in cui viene spedito per la sua incapacità di vivere nella società (ma sarebbe più giusto dire per l'incapacità della società stessa di farlo vivere al suo interno). Inevitabile che Joe arrivi a nutrire un profondo rancore e disagio per le sue origini meticcie, e quindi per ciò che lui stesso è.

Durante un tentativo di fuga dall'ennesimo riformatorio, Joe viene catturato dai cacciatori dei Mercanti di Morte. E' lui il predestinato a diventare l'ultimo oggetto di un esperimento che deve portare alla fabbricazione di massa di cyborgs. E' lui che diventerà il cyborg denominato 009, quello che implementerà in sé tutto il meglio di ciò che è già stato testato con successo sugli 8 compagni che ancora non conosce.

La caratteristica di 009 è quella di potersi muovere, grazie a un dispositivo azionabile tramite un interruttore posto su un suo molare, ad altissime velocità (molto più di mach 5, che è la velocità a cui può andare 002 con il prototipo del dispositivo che è applicato su 009), tanto da risultare invisibile ad occhio nudo. Ma 009, oltre a questo, ha tutta una serie di altre caratteristiche derivate dagli altri cyborgs. Si potrebbe dire che è la summa del meglio della tecnologia che caratterizza i cyborgs della seri 00. Come dice Gilmore, non c'è praticamente niente che gli altri cyborgs fanno e che 009 non possa fare. Essendo quindi il più forte fra di loro, i cyborgs lo eleggono tacitamente a loro leader.

Descrivere il carattere di Joe è come muoversi in un labirinto di bianchi e neri senza fine. Essendo cresciuto in un ambiente che non lo accettava dentro di sé, Joe ha imparato la dura legge della strada, senza, forse, essere adatto alla vita che la strada esige e alle sue regole. Infatti il ragazzo ha un animo che dimostra incredibile sensibilità e generosità, e una gentilezza fuori dall'ordinario. Caratteristiche che nella strada possono risultare fatali. Joe si ritrova ad essere voluto e accettato per la prima volta in vita sua proprio da quei cyborgs che finiranno per essere i suoi compagni di avventura e che provengono tutti da paesi diversi. Questa è la sua prima, vera famiglia. Qui, probabilmente, viene fuori il suo vero se stesso, il vero Joe Shimamura. Qui Joe, forse per la prima volta in vita sua, si sente in un ambiente sicuro, nonostante il pericolo delle missioni, e comprensivo, attorniato da gente sempre pronta ad aiutarlo in qualunque momento, se solo lui lo volesse. 

Già, perché Joe rimane comunque un introverso. Uno che i problemi, i suoi tormenti e le sue ansie preferisce tenerseli per sé e cercare di risolverli da solo, senza vedere le mani che gli vengono tese dagli altri. Forse non abituato a vivere in un ambiente in cui ci si aiuta a vicenda e in cui ci si può fidare degli altri.

In un'evoluzione lenta ma inarrestabile Joe riesce, finalmente, ad accettare anche se stesso. Comprende che le sue origini miste sono un qualcosa di cui non si deve vergognare, ma di cui andare fiero. O forse si rende semplicemente conto che non ha tutta quest'importanza ciò che sei fuori. Ma ciò che sei dentro. Rimane il fatto di doversi accettare come cyborg. La cosa più difficile. Ma la drammaticità del fatto è forse attutita dal non ritrovarsi soli in questa tragedia personale. Dal poter contare su persone in grado di comprenderti e di capire il tuo dolore.

Ishinomori ha saputo costruire un personaggio sfaccettato, mai scontato e banale. Joe Shimamura non è l'uomo senza macchia e senza paura, l'eroe puro e incontaminato, e infallibile. E' un personaggio, anzi, dal passato tutt'altro che limpido. E' quello delle occasioni perdute e dei mille rimpianti. E' un uomo pieno di paure e di insicurezze, schiacciato da cose più grandi di lui e da sensi di colpa enormi, che si è costruito da solo e che, da solo, ha dovuto affrontare  per diciotto lunghissimi anni della sua vita. A dispetto della grandissima forza che ha come cyborg, Joe nasconde una fragilità e un'instabilità psicologica non comuni. Tutto ciò contribuisce a renderlo un personaggio affascinante e spiega il successo che ha avuto nel corso degli anni.

Vi aspettavate che parlassi del suo rapporto con Françoise? Fregati! Uno, perché mi pare di aver già detto abbastanza in altri luoghi. Due, chissà... forse basta che leggiate meglio tra le righe.

 

Torna al menù dei personaggi 

 

Isaac Gilmore

 

Isaac Gilmore è lo scienziato responsabile della creazione dei cyborgs dal numero 002 al numero 009. Ingaggiato dai Signori dei Mercanti di Morte appositamente per questo progetto, Gilmore si rende conto di essere stato imbrogliato, che quello che sta facendo va contro i suoi ideali. Ma ormai il danno è fatto e i cyborgs sono ormai stati creati. Tutto quello che può fare è evitare che le sue creature diventino del tutto delle armi di morte e guerra. Decide così di fuggire insieme a loro e a 001 dall'organizzazione, architettando lui stesso il piano della fuga il giorno stesso in cui si tengono i tests su 009.

Classico uomo di scienza, dall'intelligenza incredibile, Gilmore vive costantemente insieme al rimorso di aver condannato otto persone a vivere come cyborgs, di averli privati della loro loro comunissima vita umana per trasformarli in armi. Tuttavia non è come armi che li vede lui. L'atteggiamento di Gilmore verso i suoi cyborgs, nessuno escluso, è più simile a quello di un padre verso i suoi figli, piuttosto che a quello dello scienziato verso i suoi soggetti scientifici o verso le sue creazioni. Se quella composta dai cyborgs si può definire una grande famiglia multietnica, Gilmore, in tale famiglia, ha il ruolo del padre.

Per il resto, abbiamo un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla scienza (di lui si sa che ha lavorato anche alle dipendenze di Hitler nel progetto per la costruzione del Superuomo) e che, forse, solo con i suoi cyborgs trova una dimensione diversa, riscopre certi valori sopiti nel profondo della sua anima.

 

Torna al menù dei personaggi