LA FAUNA

 

 

I resti faunistici sono molto abbondanti e appartengono a più specie.
Gli animali più frequenti sono il Bisonte (Bison), il Rinoceronte (Dicerorhinus) e l'Elefante (Elephas antiquus). Per questi animali, dato il gran numero di reperti, è possibile eseguire studi biometrici di popolazione.
Meno frequenti sono l'Orso (Ursus deningeri) e l'Ippopotamo (Hippopotamus amphibius), mentre molto rari i cervidi, daino e megacero, il Cinghiale (Sus scrofa) e il Thar (Hemitragus).
La setacciatura dei sedimenti permette di raccogliere resti di microvertebrati, fra i quali oltre a pochi resti di pesci, anfibi, rettili, fra cui tartarughe, e uccelli, vi sono i seguenti roditori: Clethrionomys, Pliomys episcopalis, Pliomys lenki, Microtus gruppo arvalis-agrestis, Microtus brecciensis, Pitymys, Arvicola mosbachensis.
La contemporanea presenza di micromammiferi e la possibilità di datare questa associazione faunistica con metodi radiometrici inducono a ritenere il giacimento di Isernia un caposaldo della cronostatigrafia. Le faune a grandi mammiferi, inoltre, permettono di formulare ipotesi importanti per la ricostruzione dell'ambiente in cui l'accampamento si trovava.
Si presume che il clima fosse a due stagioni, una lunga arida, l'altra breve in cui si concentravano le precipitazioni annuali; questo clima favoriva lo sviluppo di una vegetazione aperta, probabilmente a steppa arborata, che permetteva il pascolo a mandrie di bisonti e ai numerosi pachidermi.
Nelle zone più umide la vegetazione si infittiva procurando rifugio a cinghiali e cervidi. Erano presenti anche gli ippopotami lungo i corsi d'acqua.

Di seguito sono illustrati alcuni degli animali stanzianti nel territorio.
Cliccando sulla testa di ciascun animale sarà possibile accedere ad una scheda illustrativa.

 

Elefante

 

Bisonte Capra
Cervo Ippopotamo

Leone Rinoceronte

Cinghiale Orso Roditore

 

 


 

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