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SEGRETI PERICOLOSI
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di Giuseppe Cosco |
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Troppa gente, che si è interessata del
problema degli UFO o ha solo avuto la sfortuna di essere incolpevole
testimone di fatti riguardanti gli extraterrestri, è morta misteriosamente.
Il noto ufologo John Keel, al proposito, affermò: “Uno dei
problemi che mi ha sempre impedito, nel corso della mia indagine, di
riesumare certi casi passati è stata la morte prematura (in un tempo
variabile da 6 mesi a 2 anni al massimo) dei testimoni più significativi”.
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Come spiegare la lunga e inquietante catena di
strane morti di studiosi, o di semplici persone con l’hobby dell’ufologia
che si erano trovati ad essere testimoni di cose che non avrebbero dovuto
vedere né, tantomeno, divulgare? Esistono realmente i misteriosi “M.I.B.”
(Men In Black), Uomini in Nero, che irromperebbero, improvvisamente,
nella vita di ricercatori o semplici testimoni di fenomeni ufologici
trasformando la loro esistenza, letteralmente, in un inferno, provocandone,
non di rado, la morte? E se sì, chi sono questi foschi esseri vestiti di
nero? E corrisponde al vero l’accusa di orrendi esperimenti compiuti, in
luoghi segretissimi, su delle cavie umane?
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Fatti accertati
sembrano confermare, punto per punto, quanto Keel ebbe a dire. Sono storie
terribili, che, piuttosto frequentemente, come vedremo, si sono concluse
drammaticamente per le persone, in qualunque maniera, collegate all’enigma
Ufo, sotto una pietra tombale assieme al loro spaventoso segreto. L’ufologia
è tutta costellata da una scia di morti misteriose. |
Il noto ufologo Alfredo Lissoni nel suo
interessante e ampiamente documentato libro: “Gli UFO e la CIA”, su CD-Rom (Playpc
– cp 377, Jesi), scrive: “Il problema delle morti misteriose ha sempre
infiammato la fantasia degli ufologi, che le hanno spiegate come omicidi
preparati ad arte dai servizi segreti. Sebbene non esista alcuna prova
concreta al riguardo, a parte qualche timida ammissione di ex agenti
governativi di scarsa affidabilità, è comunque vero che, a partire dal 1962,
l'ufologia iniziò a piangere i suoi pionieri.
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“Nel novembre 1962 scompariva infatti
Wilbert Smith, capo del progetto di ricerca canadese Magnet; Smith morì
improvvisamente, nonostante la giovane età, non prima di aver rivelato
l'esistenza di un vertice americano supersegreto, sopra la CIA, di
studio sugli UFO; Smith fu preceduto di poco dal capitano Edward Ruppelt,
investigatore dissociato del Blue Book, stroncato da un cancro nel
fiore degli anni. Analoga fine toccò all'inglese Waveney Girvan,
fondatore della Flying Saucer Review, la più seria e rinomata pubblicazione
sugli UFO nel mondo. Agli inizi del '68 toccò al brasiliano Olavo Fontes,
che investigò il caso di un presunto UFO schiantatosi in Brasile, ad Ubatuba;
subito seguito dal generale francese Ailleret, perito in uno strano
incidente aereo, quattro giorni dopo aver annunciato ai media di voler
creare una commissione ufficiale ed obiettiva sui dischi volanti. Nel giugno
del 1971 scompariva il professor James McDonald, trovato suicida nel
deserto dell'Arizona. Ufficialmente si era sparato alla tempia, stressato
dal troppo lavoro (!).
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“Omicidi premeditati? Prove non ce ne sono,
ma parrebbe proprio di sì. Guarda caso tutti questi personaggi risultavano
particolarmente scomodi, in quanto occupavano posizioni chiave per la
divulgazione corretta del fenomeno UFO. Erano i più informati, i più
accreditati e, soprattutto, i più ascoltati...”.
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Ma, andiamo con ordine. Per darvi una pallida
idea di questo inquietante fenomeno, di strane morti, riporto quanto scrisse
il “Saucers News”, sul numero 72, al riguardo: “Da un breve
sondaggio, si è potuto constatare che solo nel 1967, in tutto il mondo, si
sono registrate ben 137 morti per incidenti o per cause naturali (malattie,
collassi) di persone, in qualche modo, collegate al problema degli UFO, vale
a dire studiosi, contattisti e testimoni!”. Un numero incredibilmente
alto, per poter parlare di semplici fatalità. Sarebbe oltremodo interessante
fare un vero e proprio studio statistico, che, certamente, non mancherebbe
di stupire, per sapere, ad oggi, di quanto si è ingrandito il numero di
queste strane morti.
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Il primo, forse, di questa tragica lista fu
James Forrestal. Gli inquirenti dissero che l’alto ufficiale si era
tolto la vita in una crisi di follia. Anche di suicidio, attuato con i gas
di scarico dell’auto, parlarono gli investigatori, dopo una frettolosa
indagine, per spiegare il decesso dell’astrofisico Morris K. Jessup
avvenuto il 20 aprile 1959 a Dade, nello Stato della California. Lo studioso
e ricercatore Franco Ossola in un suo interessante articolo “Le
morti misteriose”, da cui attingiamo le notizie di queste morti
sospette, riporta, tra l’altro, quanto, su questo strano decesso,
Thimothy Green Beckley ebbe ad affermare:
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“il mistero della morte di Morris K. Jessup
è uno dei più strani ed inquietanti dell’intera vicenda ufologica. La sua
morte, ufficialmente definita ‘suicidio’, è stata dibattuta e lo è tutt’ora
a lungo da tutti i ricercatori come lui dediti all’occulto che lo
conoscevano personalmente... E’, infatti, molto diffuso il sospetto... che
anche Jessup abbia ricevuto le intimidazioni dei M.I.B., quei misteriosi
uomini in nero che, sin dai primordi dell’ufologia, inducono al silenzio i
protagonisti della ricerca... Jessup era, dunque, venuto a risoluzione di
misteri più grandi di lui e a cui non era lecito accedere?”.
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Ma chi sono questi “Uomini in Nero”?
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Lissoni, nel suo citato lavoro, racconta: ”Secondo
l'editore e contattista Alfred Bender uomini rigorosamente vestiti di
nero da capo a piedi, con giacca, cravatta e cappello e dalle sembianze
orientali, si divertirebbero a girare il mondo intimidendo gli UFOtestimoni.
Bender… genero' due scuole di pensiero: la piu' tradizionale era convinta
che i "men in black", gli uomini in nero, fossero alieni minacciosi che non
volevano che si sapesse della propria esistenza segreta (stereotipo
ricomparso nell'ufologia folkloristica anni '90, sui "piccoli grigi"
nascosti in basi segrete sotterranee); la seconda scuola riteneva invece che
i MIB fossero in realta' agenti segreti che infastidivano i testimoni. Per
anni abbiamo pensato che la storia dei MIB fosse una semplice leggenda
ufologica ma, in quest'ultimo periodo, troppi dati sembrano confermare
l'esistenza di questo gruppo”.
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Alcuni ricercatori sono infatti convinti che
gli Uomini in Nero siano in realtà extraterrestri. Interverrebbero
per proibire la denuncia di fatti terribili, perpetrati in combutta col
Governo. Essi rapirebbero individui per esperimenti sulla razza umana di
inaudita ferocia. Roberto Pinotti, sul n. 211 del “Giornale dei
Misteri”, riporta la teoria di John Lear, che ha effettuato delle
missioni per conto della Cia e che, tra l’altro, è figlio di William P.
Lear, ex candidato al Senato per lo Stato del Nevada.
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Spiega Pinotti che, secondo la teoria di John
Lear, gli extraterrestri effettuerebbero, sui soggetti rapiti, tutta una
serie di esperimenti:
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“- Il controllo biologico del soggetto
rapito tramite l’inserimento di un dispositivo di tre millimetri attaverso
la cavità nasale nel cervello...
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- Imprimere suggestioni post-ipnotiche per
realizzare una specifica, forse anche eccessiva attività, per un periodo di
tempo che va dai 2 ai 15 anni seguenti. Le migliori menti scientifiche non
sono state in grado di determinare la natura di tale attività.
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- Uccidere alcuni soggetti per utilizzare i
corpi come fonte di materiale biologico, specificatamente cibo.
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- Uccidere alcuni individui che, per i
Grigi (razza aliena molto avanzata denominata EBE cioè Entità Biologiche
Extraterrestri e detti Grigi per il colore della loro pelle, nda)
rappresentano una minaccia al proseguimento della loro attività.
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- Effettuare esperimenti di ingegneria
genetica.
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- Fecondare femmine umane ed abbreviarne la
gravidanza per assicurarsi le creature nate dall’incrocio delle due razze”.
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Gli Uomini in Nero porterebbero avanti,
secondo questa teoria, un programma di disinformazione e di censura, per
coprire la loro infiltrazione in centri-chiave di potere politico e per
nascondere i loro mostruosi esperimenti con gli abitanti della Terra. A tal
proposito, Pinotti, in un interessante articolo dal titolo “L’uomo che
sapeva troppo”, scrive: “I ‘Men in black’ erano... a detta di Bender,
esseri extraterrestri operanti sulla Terra. (...). Gli extraterrestri di
Bender non erano i ‘fratelli cosmici’ preoccupati per il futuro e desiderosi
di aiutarci e di salvarci dall’autodistruzione. Gli esseri rivelatisi
all’ufologo di Bridgeport nel settembre del 1953, al contrario, gli
si erano presentati come emissari di una vera e propria struttura operativa
aliena in mezzo a noi, avente finalità non certo altruistiche. Anzi. (...).
L’aspetto fisico di queste creature era orribile per noi. Dopo averli visti
come erano in realtà, Bender li descrive abbastanza simili, al ‘naturale’,
al cosiddetto ‘mostro di Flarwooods’, con tutta una serie di effetti
secondari non particolarmente gradevoli per noi (ad esempio l’acre odore
solforoso associato alle loro manifestazioni). Esseri non umani,
estremamente evoluti dal punto di vista tecnologico e mentale, e
anatomicamente del tutto diversi da noi”.
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Altri sostengono che i MIB sono, in realtà,
agenti governativi. Pierluigi Sandonnini scrive: “Negli USA, i
testimoni più razionali presumono che gli ‘uomini in nero’ che li hanno
visitati facessero parte dello staff dei servizi di sicurezza dell’Air
Force. A dire la verità, in circa metà dei casi, sia negli USA che nel Regno
Unito, gli uomini in nero avrebbero cercato di provare ai testimoni di avere
una identità istituzionale. Solo che nessuna organizzazione governativa ha
mai confermato che questi strani visitatori fossero propri agenti”.
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Ad onor del vero c’è ancora un’altra ipotesi
su i M.I.B. Ecco quanto racconta, al riguardo, Sandonnini: “Tra il
1965 e il 1967 ci fu una nuova ondata di attività degli ‘uomini neri’ negli
USA. John Keel ne scrisse abbondantemente nei suoi libri Operazione Troian
Horse e The Mothman Prophecies. In molte città dell’Ohio e dell’ovest
Virginia furono viste strane luci e entità aliene in numero allarmante, così
come si verificarono visite da parte di ‘uomini in nero’. Keel stesso
confessa esperienze di incontri notturni con queste entità. Egli sviluppò
una propria visione, diciamo così ‘eretica’, secondo la quale non sarebbero
alieni su astronavi a far visita ai testimoni bensì si tratterebbe di
manifestazioni demoniache...”.
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John Lear e Milton W. Cooper hanno denunciato
fatti davvero sconvolgenti e, cioè, che il nostro pianeta è sotto il potere
di un misterioso “Governo Ombra”, che, in grande segretezza,
controlla il narcotraffico, propaga malattie come l’Aids a fini sperimentali
e di controllo e compie altre efferatezze. Nel New Mexico e nel Nevada
esisterebbero basi segretissime dove verrebbero stilati questi atroci
programmi. Chi è venuto in contatto con gli uomini in nero li ha
sempre descritti in questo modo: <<individui tutti vestiti di nero e con
occhiali scuri; il tutto contrasta con la camicia di un bianco latteo>>.
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Dunque, sarebbero i misteriosi M.I.B. non solo
a “suicidare” ma anche, a scatenare improvvisa follia, infarti letali,
malattie o incidenti mortali agli studiosi di ufologia e anche a semplici
testimoni che, direttamente o indirettamente, avevano scoperto pericolosi
segreti sugli alieni?
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Ecco alcuni significativi esempi di queste
strane morti. Due ricercatori, uno ex componente della Commissione
governativa americana di indagini ufo, Edward J. Ruppelt e l’altro,
Waveney Girvan, direttore della rivista inglese Flying Saucer
Review furono stroncati da un improvviso attacco cardiaco, il primo nel
1961 e l’altro nel 1962. Anche le loro morti destarono non poche perplessità
negli ambienti ufologici. Venne ricordato che Ruppelt aveva promesso delle
rivelazioni inquietanti, ma, incredibilmente, al momento di rendere
pubbliche le accuse, cambiò addirittura rotta asserendo che l’ufologia era
solo un’accozzaglia di stupidaggini. A non pochi colleghi e amici sembrò che
Ruppert fosse stato spaventato mortalmente da qualcuno. Il maggiore
Donald E. Keyhoe tirò in ballo gli uomini in nero. Il mistero rimane
insoluto.
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Wilbert Smith, ingegnere responsabile del
Project Magnet, un progetto di ricerca ufologica canadese, morì
improvvisamente nello stesso anno. Cosa aveva scoperto l’ingegnere nel corso
delle sue investigazioni? Anche nel suo caso si parlò di troppi misteri
connessi alla sua improvvisa scomparsa. Il 1962 vide, anche, l’improvvisa
morte di Gloria Lee Byrd, famosa contattista statunitense, avvenuta
in uno stato di quasi follia. Ancora di suicidio si parlò per Douglas
Hancock, quando la polizia ne trovò il cadavere, nella propria casa, a
Redland (Sud Dakota). Inutile dire che anche per lo sfortunato Hancock si
disse che le indagini erano state troppo frettolose. Molti dubbi restarono
su questo caso, oltre all’incredulità di chi conosceva molto bene l’ufologo.
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Altra morte misteriosa fu quella
dell’archeologo spaziale e scrittore Georges Hunt Williamson,
avvenuta nel 1965, mentre lo studioso, nelle profonde caverne sudamericane,
cercava le prove di alcune sue terribili supposizioni. Cosa trovò in quei
luoghi Williamson che, tra l’altro, godeva dell’amicizia e della stima di
George Adamski? Raymond Bernard perì, pure, mentre era alla
ricerca di qualcosa di molto importante per lui, nella misteriosa terra del
Sud America. Ciò che trovò gli costò la vita? Non avremo mai questa
risposta.
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Nello stesso anno, in un manicomio, fu trovato
il corpo senza vita della ricercatrice ufologica Della Larson. Anche
in questo caso si parlò di suicidio, ma, come al solito, furono mosse molte
critiche all’operato degli inquirenti. Gli amici della donna ricordarono che
la studiosa, ricoverata per un esaurimento nervoso, aveva perso la serenità
quando aveva trovato le prove, così affermava la signora, che crudeli esseri
alieni erano scesi sul nostro pianeta. Le sue sconvolgenti conferme, Della
Larson, se li portò nella tomba. Altro suicidio, con molti punti
interrogativi, fu quello del giornalista e ufologo Damon Runion jr.,
che fu trovato cadavere il 14 aprile del 1969. Lo stesso anno suscitò vasta
risonanza, negli ambienti ufologici australiani, la misteriosa morte di
Bernard Cox. In questa lista mortuaria troviamo ancora H. T. Wilkins,
Mark Probert, R. Loftin, C. Maney; F. Halstead; R. Holland; C. Roberts; W.
Miller, ecc. ecc. Troppe morti per essere attribuite al caso e l’elenco
è ancora molto lungo.
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Franco Ossola, nel suo citato articolo,
prosegue con una constatazione molto interessante. Egli scrive: “alcuni
personaggi che hanno fatto la storia dell’ufologia sono deceduti il giorno
24 giugno - naturalmente in anni diversi - data dell’anniversario dello
storico avvistamento di Kenneth Arnold (24 giugno 1947, nda),
che diede il via all’indagine ufologica ufficiale. Ricordiamo così alcuni
nomi appartenenti a questo elenco specialissimo. Frank Scully,
giornalista e scrittore americano, ...morto il 24 giugno del 1964. Frank
Edwards...; i contattisti inglesi Arthur Bryant... e Richard
Church... il 24 giugno del 1967. Due anni dopo fu la volta di Willy
Ley... mentre il 24 giugno del 1978 è stato l’archeologo spaziale
francese Robert Charroux...”.
Tutti questi altri decessi sembrano essere collegati alla data di nascita
della ufologia moderna.
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Siamo dinanzi a sfortunate fatalità oppure ci
troviamo di fronte ad una spaventosa realtà? Ancora un’altra inquietante
domanda: Si può supporre un legame tra le morti di cui si è detto e gli
incredibili “suicidi” degli scienziati inglesi che lavoravano in settori
supersegreti? Si tratta di più di venti morti sospette attorno al progetto
di Guerre Stellari. Alfredo Lissoni spiega che “è una
storia cominciata nel lontano 1982 e continuata sino al 1990, e coinvolge
gli scienziati della General Electric Company di Londra, smistati in
due grosse ditte britanniche, la Plessey e la Marconi. Ben 25
di questi ricercatori sono morti in circostanze misteriose, scomparsi o
'suicidatisi' con le tecniche piu' strane e grottesche”.
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L’unica cosa certa è che gli investigatori,
ancora una volta, chiusero troppo frettolosamente le indagini, archiviando i
casi come suicidi. Leggete di che strani “suicidi” si trattò:
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Vidmal Dajibhai, da poco giunto dal
Pakistan, svolgeva, a soli 24 anni, un lavoro estremamente delicato.
All’improvviso, il 4 agosto del 1986, percorre circa 200 chilometri con la
sua macchina in direzione di Bristol. Si ferma, esce dall’auto e, secondo
gli investigatori, si lancia dal ponte Clifton Bridge. Nell’auto vengono
trovati due bicchieri con del vino, eppure, lo scienziato era completamente
astemio. In una tasca della sua giacca vi era una tessera di appartenenza ad
una setta esoterica indiana denominata “Anu Pam Mission”. Deve essere
un gruppo davvero molto segreto visto che neanche esiste.
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Ashard Sharif, un altro dipendente
della “Marconi Defence System”, anche lui impegnato in mansioni
segretissime, il 28 ottobre, si recò da Londra a Bristol, si fermò
all’inizio di una stradicciola secondaria, prese una robusta corda che si
era portato appresso, un capo lo legò al grosso ramo di un platano, l’altro
se l’annodò al collo, poi si sedette nella sua auto, accese il motore e
partì a tutta velocità, rimanendo orribilmente strangolato. Sulla macchina
fu trovata una audiocassetta, nella quale Sharif aveva registrato qualcosa.
La polizia non ne svelò mai il contenuto.
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Il ventiseienne Avtar Singha-Gida era
impiegato in una azienda collegata alla Marconi, si è dissolto nel nulla. Il
verdetto degli inquirenti è: suicidio. Il corpo di Singha-Gida non è stato
mai trovato. Un altro scienziato, David Sands, dipendente della
Erasmus collegata alla Marconi, il 30 marzo 1987, inspiegabilmente schiaccia
il piede sull’accelleratore della sua veloce auto ed esplode contro una casa
disabitata. L’automobile era piena di taniche di benzina.
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Altro singolarissimo “suicidio” è quello di
Trevor Knight, che si rinchiude nel garage della propria casa,
posteggia perfettamente l’auto, sistema un tubo di gomma con un lato
nell’abitacolo della macchina e l’altro collegato al tubo di scappamento. Si
rimette comodo al posto di guida e aspetta la morte. Poi è la volta dell’ex
generale di brigata John Ferry, da poco alle dipendenze della
Marconi. In un pomeriggio afoso d’estate ritorna precipitosamente a casa e
si “suicida” con i fili della corrente elettrica. Andrew Hall si
lascerà morire nell’abitacolo della macchina, respirandone i gas di scarico,
chiuso nel suo garage, esattamente come aveva fatto Trevor Knight.
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Altri incidenti misteriosi stroncarono, negli
anni ’80, le vite di Jack Wolfenden, Ernest Brockway, Stephen
Drinkwater, Gerge Franks, Stephen Oke. Tutti lavoravano alla
segretissima agenzia britannica per le comunicazioni “GCHQ”, che
raccoglie ed elabora i segnali radio. Ci fermiamo qui, anche se la lista dei
“suicidi” continua. Si intravede, dietro tutte queste tragedie, l’ombra dei
misteriosi MIB. Alfredo Lissoni, al riguardo, nel suo libro ”Gli UFO
e la CIA”, racconta:
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“Vari autori si chiesero se le strane
morti,in circostanze misteriose, di ufologi e ricercatori (McDonald, Frank
Edwards, Scully, Bryant, Church, Jessup, Wilbert Smith, Scott Rogo,Girvan,
Thirouin, Ailleret) in tutto il mondo non fossero opera di questi
fantomatici MIB. Che Gariazzo ha ribattezzato "silencers", coloro che
mettono a tacere. (…). A nostro modesto giudizio i MIB potrebbero essere i
commandos del Majestic 12, esponenti dell'area piu' intransigente,
quella militare, decisa a mantenere il riserbo ad ogni costo. Quella stessa
area che per anni ha cercato di far sparire le informazioni schedate negli
archivi CIA”.
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Lissoni scrive ancora che “Nella libera
America esistono due governi, uno visibile e l'altro invisibile. Il primo è
conosciuto, ne parlano quotidianamente tutti i giornali e viene preso a
modello democratico nei libri di scuola. Il secondo, invece, è più subdolo,
è celato sotto la superficie del cosiddetto establishment. É un meccanismo
segreto strettamente intrecciato al primo…”. L’esperto in politica
G.P.Snow, in Scienza e governo, ha rivelato: «Una delle
caratteristiche più singolari di ogni società industriale progredita del
nostro tempo è che le decisioni fondamentali sono prese da un gruppo
ristretto di persone, in segreto».
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Il mondo è, davvero, controllato da un
misterioso ed efferato “Governo Ombra”? Lissoni, a titolo aneddotico,
come curiosità, ci fa ancora sapere che “Il ricercatore francese Jimmy
Guieu, ha rintracciato, in un opuscolo intitolato Ceux qui tirent les
fichelles de l'economie et de la politique mondiales (Quelli che tirano i
fili dell'economia e della politica mondiale), un riferimento al meeting di
Parigi(Trialogo 41) dell' '89,al quale partecipavano Hubert Curien
(il ministro francese accusato di aver boicottato la ricerca sugli UFO),
Jacques Delors, Jacques Chirac e Zbigniew Brzezinski. Assieme ad alcuni
politici che si radunano all'Hotel Bildeberg di Maastricht e che, secondo
Guieu, William Cooper e lo scrittore Jan van Helsing (nessuna
parentela con Dracula), avrebbero ordito una sinarchia, per governare
segretamente TUTTO il mondo”.
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Ritornando a tutti questi strani decessi c’è
ora da chiedersi: C’è un legame tra le strane morti degli studiosi di
ufologia e quelle degli scienziati impiegati nei piani supersegreti di
guerre stellari?
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E’ ormai risaputo che il progetto “Guerre
Stellari” aveva una più vasta rosa di interessi di quelli esposti
ufficialmente. I suoi obiettivi, si sussurra in cerchie di competenti, si
spingevano, tra l’altro, nelle profondità siderali, là dove pulsano segnali
intelligenti alieni. Ancora il mistero extraterrestre che tinge di un nero
piceo, come l’effettivo colore dello spazio interstellare, anche questi
morti e sepolti. C’è da sottolineare che, come per i casi degli studiosi del
fenomeno UFO, le “verità” sui decessi, fornite dalle autorità, non hanno mai
convinto i familiari delle vittime e, neppure, chi li conosceva bene. Quali
pericolosi segreti si portarono nella tomba?
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Tutte queste storie di morti sono piene di
circostanze che si sovrappongono, si intrecciano, si incastrano al di là di
ogni statistico o ragionevole legame di caso o coincidenza. Il ricercatore,
continuando a cercare inquietanti verità in queste zone d’ombra, troverà
solo altri fatti terribili e, forse, metterà a rischio la sua stessa vita.
Qual è, dunque, il vero volto del nostro mondo e quali sconvolgenti segreti
sono così sinistramente custoditi?
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GIUSEPPE COSCO
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http://cosco-giuseppe.tripod.com/index.htm |
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