SOLIdarietà

Se “autore di teatro” – e già il tra virgolette mi fa un tantino sorridere, anche se mi gonfia il petto d’orgoglio – se tale mi posso definire, questo lo devo a voi, cari amici dell’“A Bretti”, e in particolare a te, Guido, direttore della Compagnia.

     SOLIdarietà è nata parecchi anni or sono: 15/18… non rammento nemmeno più di preciso, quindi è rimasta seppellita in fondo ad un cassetto. È stato Franco Pesce (antesignano della filodrammatica ovadese), un comune amico mio e di Guido, a far sì che il copione finisse nelle mani di quest’ultimo. Non avrei mai sperato, anche per via dell’argomento svolto, che se ne potesse allestire una rappresentazione vera e propria, ma a Guido la cosa è piaciuta, ci ha creduto e… ed è stato un successone!

     Non potendo, a causa di vari acciacchi personali, presenziare alle prove, mi è stato tuttavia possibile seguire via via le varie fasi della “lavorazione” grazie alle registrazioni su CD che ancora tu, Guido, di volta in volta mi procuravi. Documenti entusiasmanti, emozionanti, da non crederci, superati solo dalla serata della prima! Roba da restarci lì, zacchete!, con un bell’infarto del miocardio. Idee scritte su un foglio di carta che prendono vita, si animano, si trasformano in persone in carne e ossa… Non è facile a dirsi ciò che si prova. Deve essere capitato qualcosa del genere a Geppetto, trovandosi al cospetto di un Pinocchio semovente e parlante. 

     Tirando le somme, vorrei a questo punto potermi trasformare in Tiramolla (ne ricordate il personaggio dei giornalini?) in modo da potervi così stringere tutti quanti insieme, cari amici dell’“A Bretti”, in un unico, grande, forte abbraccio, grato per la straordinaria esperienza che mi avete permesso di vivere.

     Un bravò e un grazie dunque a tutti! Partiamo dal boss, dall’unico, ineguagliabile, insostituibile, impareggiabile Guido (N.B. – costo dell’incenso € 100,00), per proseguire poi, in ordine di apparizione, con i due politici, Gianluca e quell’animalaccio da palcoscenico di Alessandro, passare quindi a quell’irruente ciclone di simpatia della Chiara, la damina di carità, genuflettermi dinnanzi ad Alberto e Renzo, don e monsignore ma non troppo, applaudire, ma sì va!, a quei due cinici di Emilia e Paolo, e, infine, dare un buffetto su una guancia al piccolo, grande, commovente Gabriele.

Complimenti pure a Cristina Nervi per le scene, a Davide Gagliesi e Jessica Roselli per luci e suoni, alla profumeria “La Goccia” per le acconciature e il trucco, e a Lisa per i costumi.

Dimentico qualcuno?  E si, eh!   

MATTIA, SEI STATO GRANDE!!  'CCEZIUNALE VERAMENTE!      

Angelo VITALE 

(((°||°))¤º¤ø,¸¸,ø¤º!º¤ø,¸¸,ø¤ºº¤ø,¸¸,ø¤ºº¤ø,¸¸,ø¤ºº¤ø,¸¸,ø¤ºA+º¤

 

L'integrazione, l'accettazione, l'abbattimento delle barriere architettoniche, il diversamenteabile, l'ipovedente, bla bla bla..

ma quanta attenzione si riserva alla fine alle persone che hanno problemi, a parte l'ipocrisia di inventare per loro dei nomi "politically correct"? Poca.. direi; niente, nel caso del nostro protagonista, fabbricante di.. aquiloni.

Si sa, ogni mestiere ha i suoi rischi, e anche il costruttore di aquiloni può essere messo in seria difficoltà: solo in casa, su una carrozzella, praticamente muto; durante il lavoro, la pinzatrice finisce nell'angolo più irraggiungibile..

Basta chiamare qualcuno, direte voi. Ed è esattamente quello che fa; e qualcuno arriva, non è che non arriva; anzi ne arrivano parecchi e dalle professioni più disparate. Alcuni addirittura.. addetti ai lavori. Ma la pinzatrice resta là fino alla fine..o quasi.

Sarà una storia tristissima qualcuno penserà, e invece vi garantiamo che si ride fin dall'inizio, si ride di gusto. Si ride e si deride. D'altra parte chi passa la vita così, sa più di ogni altro quanto sia importante ridere.

Mattia ha interpretato questo ruolo particolare e, diciamolo pure, non privo di difficoltà. Prima tra tutte quella di manovrare con naturalezza un mezzo non proprio consono alla sua situazione di ragazzo sportivo. Anche il mutismo ha presentato alle prime non pochi disagi. Farsi capire dal pubblico, rendere le battute che le erano state affidate.. ma poi col tempo la cosa si è fatta mano a mano sempre più credibile e anzi, è proprio lui ad ammettere che questo gli è servito molto ad apprezzare quello che ha. 

Ma la verifica finale è, come sempre, quella che arriva col pubblico.  

Cioè con voi                                                                                         

Guido RAVERA

(((°||°))¤º¤ø,¸¸,ø¤º!º¤ø,¸¸,ø¤ºº¤ø,¸¸,ø¤ºº¤ø,¸¸,ø¤ºº¤ø,¸¸,ø¤ºA+º¤