Storia del teatro Ovadese IX

La Filodrammatica Juventus e gli anni '60

Negli anni sessanta, la Filodrammatica Juventus rimane l'unica compagnia teatrale di Ovada e vive una nuova stagione di successi.

La cosa che salta subito agli occhi di quel periodo è che finalmente la Filodrammatica Juventus si "civilizza" e le ragazze possono farne parte stabilmente. Infatti, nel 1963 con la rivista "Cosa c'entrano i tartufi?" nella Filodrammatica Juventus esordiscono le prime attrici. E' la Filodrammatica Juventus di Franco Pesce, Piero Jannon e Natale Bersi.

Oltre alla presenza femminile, quegli anni sono caratterizzati anche dalla sperimentazione e si cerca di inserire anche complessi musicali nello spettacolo teatrale. Infatti, nella rivista "Cosa c'entrano i tartufi?" si ha la partecipazione di diverse cantanti e del gruppo degli "Scoiattoli".

Nel 1965 esordiscono nella Filodrammatica Juventus diversi giovani, tra cui spiccano Franca Priolo e Roby Pola. Franca Priolo inizierà così la sua lunga carriera artistica, che alla fine la porterà a diventare una delle colonne portanti della futura compagnia A Bretti. Mentre di Roby Pola e del suo contributo al teatro ovadese parleremo nel prossimo capitolo.

Il successo di "C'è poco da ridere", a cui avevano partecipato un numero spropositato di cantanti e musicisti, spinge gli juventini ad insistere nella sperimentazione. Così, sul finire di quello stesso anno viene allestito lo spettacolo "Dicevamo ... dunque", con un numero record di attori, cantanti e complessi musicali. Proprio queste esagerazioni sonore fanno si che lo spettacolo risulti un disastro, soprattutto per via della presenza di ben 5 complessi intenti a suonare dietro le quinte, cosa che ha generato un caos sonoro di cui si sono pagate le conseguenze in scena. Questo mezzo fallimento influenzerà le future scelte della Filodrammatica Juventus e la sperimentazione sonora viene abbandonata.