Storia del teatro Ovadese X

Il canto del cigno della Filodrammatica Juventus

Finita l'epoca della sperimentazione sonora, la Filodrammatica Juventus abbandona anche il genere della rivista, iniziato nel dopoguerra, e torna alla commedia. Nel 1966 si mette in scena uno spettacolo con tre piccole commedie in un atto unico. Le due ultime commedie "Il processo" ed "Il testamento dalle 3 postille" sono particolarmente significative perché segnano l'inizio dell'attività come autori di Roby Pola e Gino Crocco, due giovani juventini. La scelta di tornare alle commedie è vincente ed il successo torna a sorridere agli juventini.

Nel 1967 Roby Pola e Gino Crocco scrivono la loro prima vera commedia di ampio respiro "Tutto è bene ciò che finisce bene" ed ancora una volta è un successo.

Nonostante questo successo, inizia la crisi della Filodrammatica Juventus. Essere attori dilettanti richiede molto impegno e la vita di tutti i giorni di molti degli juventini di quegli anni mal si concilia con la loro passione per il teatro, così i raduni e le prove si fanno più radi e si sente nell'aria l'imminente fine di una lunga storia iniziata nel lontano 1903.

Roby Pola e Gino Crocco scrivono una nuova commedia e dopo varie difficoltà e prove senza fine, all'inizio del 1970 va in scena la commedia "Una camera in affitto". Il successo è enorme e, dopo diversi anni che non succedeva più, la compagnia fa un piccolo tour nei paesi del circondario, ottenendo ovunque il meritato successo.

Ma quello è il canto del cigno della gloriosa Filodrammatica Juventus, l'ultimo spettacolo prima dello scioglimento.

L'avventura della Filodrammatica Juventus, iniziata nel lontano 1903, durata, salvo le inevitabili sospensioni durante le guerre, la bellezza di 67 anni finisce. Ovada rimane senza nemmeno una compagnia teatrale.