Storia del teatro Ovadese XII
La fine del XX secolo
La A Bretti torna in azione e tra le sue fila confluisce Franca Priolo, a suo tempo attrice della vecchia Filodrammatica Juventus, completando così quel processo che ci ha assegnato l'eredità morale dei nostri predecessori. Inoltre, la A Bretti inserisce tra i suoi attori Sandro Rasore, personaggio amatissimo dal pubblico ovadese. Sempre sul finire degli anni '80, altri giovani si radunano alla figura di Jurij Ferrini e si dedicano al teatro. Ferrini, in seguito andrà a Genova e raggiungerà anche il successo e diventerà famoso a livello nazionale. In seguito fonderà l'U.R.T. (unità di ricerca teatrale). Negli anni '90 entrano a far parte della compagnia A Bretti anche la bravissima Grazia Deprimi, Mario Pistolesi e Fabrizio Repetto, più un nutrito gruppo di giovani di passaggio. In pratica la compagnia, oltre a mettere in scena commedie di successo, diventa una sorta di scuola in cui, sotto la sapiente guida di Guido Ravera, molti giovani ovadesi vivono il loro primo approccio con il teatro e la recitazione. Nonostante l'impegno sociale della A Bretti e la sua missione di salvare l'antica tradizione teatrale ovadese, i rapporti con l'amministrazione comunale, poco sensibile verso certe espressioni artistiche, si sono via via fatti sempre più tesi ed il comune a metà degli anni '90 toglie la sede alla compagnia. La A Bretti è una compagnia che si occupa soltanto di teatro e di beneficenza, senza favorire questo o quello schieramento politico od ecclesiastico ed evidentemente questo pregio in una città come Ovada non è stato apprezzato. La A Bretti sopravvive grazie all'interessamento del
preside dell'istituto tecnico industriale di Ovada, Alessandro Laguzzi,
che è riuscito ad inserire il teatro e le tradizioni culturali ovadesi
tra le tante attività didattiche del suo istituto e ci ha concesso un
locale per le prove, in cambio di una rappresentazione annuale per gli
studenti. |