PRIMO DIARIO DI VIAGGIO...QUASI IN DIRETTA !!

Ciao Maurizio.
Riesco finalmente a mandarti la prima e-mail del viaggio. Anche se avessi trovato dei pc collegati non avrei avuto il tempo di preparare e scaricare delle foto. Infatti le tappe per arrivare fino a qui sono state tirate e lo stesso abbiamo fatto con le foto che sono quello che sono. Domani ci imbarchiamo e ci sentiremo tra 3-4 giorni. Ciao marcello
Scusaci per la libera interpretazione di una frase che abbiamo trovato sul biglietto dell' albergo (tua moglie ti dira' il vero significato)

....Dobbiamo confessarvelo, non abbiamo saputo rinunciare ad un vertiginoso giro sulle più' alte montagne russe del parco divertimenti di GOTEBORG (Svezia).

Bergen (Norvegia) 07/08/2000

Amici di Dimensione Avventura,
eccoci finalmente arrivati all' imbarco per l'Islanda. La nave domani salpa alle 15,00 e abbiamo il tempo di riordinare le cose e le idee dopo questo lungo ed impegnativo trasferimento che ci ha visto attraversare tutta l'Europa da sud a nord in soli 3 giorni. Nei 3000 km percorsi non abbiamo avuto grossi poblemi se non quello di mantenere la tabella di marcia e vi assicuro che non e' stata un'impresa da poco rinunciare a qualche sosta in più' nei confortevoli Autogril (WC compresi), nelle birrerie e nelle favolose BAKEREI tedesche.

Ciao a tutti e come dice un antico detto dei pescatori norvegesi: <
som eppler av gull i skaler>, che tradotto in italiano fa più' o meno cosi': In culo alla balena !!
Arrivederci al prossimo appuntamento Adriana



FarOer 09/08/2000 ore 17,45
Amici di Dimensione Avventura,
Ieri quando siamo saliti con le nostre auto sul tragetto Norrona, abbiamo potuto apprezzare l'organizzazione norvegese che ha stivato come sardine in scatole tutti i veicoli. Come noi sono saliti molti altri appassionati di fuoristrada dei diversi paesi europei, con i quali abbiamo scambiato diverse opinioni sugli itinerari, sulle difficolta' dei percorsi e sulle organizzazioni personali.
Il mare del nord col suo colore plumbeo ci ha accolto cullandoci con energia vichinga. Ci sono volute un paio d're per abituarci al "dolce" rollio. In questo momento siamo alla fonda nelle acque piatte (finalmente) di Thorshavn nella più' grossa delle isole FarOer. I passeggeri che dovevano scendere qui stanno dando il cambio a quelli che sono partiti 4 giorni fa dalla Danimarca e tra questi abbiano visto ancora fuoristrada segno che l'offroad islandese attira molti appassionati.
Dobbiamo ora lasciarci in quanto un vichingo incaricato ad intrattenere i passeggeri ci ha inchiodato alle sedie con 6 cartelle e altrettanti pennarelloni rossi del BINGO!!! Siamo molto tesi perché' ha cominciato a chiamare i numeri in norvegese e non capiamo un acca! Abbiamo paura che se sbagliamo siamo di turno in stiva ai remi.
arrivederci al prossimo appuntamento Adriana

n.d.r. Torshavn, capitale delle Far Oer, e' anche la casa natale di mia moglie, conosciuta nel '91, appunto, durante il nostro precedente viaggio in Islanda ! Maschietti, attenti alle belle nordiche ! Io vi ho avvertiti !




10-11-12-13 Agosto 2000 ore 12,45
Amici di Dimensione Avventura,
eccoci finalmente sbarcati in terra d'Islanda, dopo le procedure di dogana (tassa diesel L.300.000 per 3 settimane) e l'inesistente tanto temuto controllo sui viveri, abbiamo imboccato la strada 01 ( la Ring Road ) direzione le cascate DETTIFOSS. La strada sterrata e' veloce, il traffico scarso e alla sera arriviamo ad ammirare le cascate più' potenti d'Islanda: sono davvero impressionanti! Il tempo e' buono e affrontiamo la prima notte in tenda. Al mattino ci spingiamo velocemente ad ASBYRGI, una depressione a forma di ferro di cavallo che contiene uno dei pochi boschi di betulle. Una breve passeggiata nel bosco e poi di nuovo in macchina verso la cittadina di HUSAVIK, dove assaggiamo il piacere di immergerci nelle acque termali della piscina locale. Il giorno seguente dobbiamo percorrere i 150 km che ci dividono dal lago MYVATN punto di partenza del percorso che ha come obbiettivo l'attraversamento del deserto Islandese. A Myvatn, nel distributorre di benzina che funge anche da market, facciamo rifornimento di carburante sui serbatoi e sulle taniche e acquistiamo i viveri . Infatti per i prossimi 4 giorni non avremo piu' la possibilita' di rifornirci e dovremmo percorrere 450 Km di piste e sabbia. Dormiamo in riva al lago che ci regala un tramonto indimenticabile, siamo emozionati perche' domani si comincia a fare sul serio!
Arrivederci al prossimo appuntamento. Adriana




13/08/2000 ore 12,45
Amici di Dimensione Avventura,
al Km 68 da Myvatn imbocchiamola pista F88 in direzione ASKJA. Entriamo di colpo nella dimensione del deserto, la vegetazione sparisce si accentuano le tonalità grigie e nere. E' il momento di verificare se il road book che abbiamo preparato in Italia con le carte topografiche dettagliate e il programma satellitare QUO VADIS è esatto. Già dalle prime note, fortunatamente, rileviamo degli scarti minimi tra i punti satellitari Quo Vadis e la posizione del GARMIN e questo ci fa ben sperare per le traversate interne più impegnative. Le due macchine a cambio automatico si comportano bene sulla scorrevole pista e i primi facili guadi. Il cielo è azzurrissimo, il paesaggio incredibile e il morale altissimo! Questa sera si cena con una pastasciutta alla amatriciana e si dorme alla base dell' imprevedibile monte HERDUBREID.. Ciao a tutti !!




14/08/2000
Amici di Dimensione Avventura,
questa mattina ci siamo alzati alle otto, partenza alle ore nove direzione a nord del ghiacciaio VATNAJOKULL, distanza da percorrere 80 Km di piste sul deserto. Sono preoccupata dell'eccessivo consumo di... PANE e di ...formaggio parmigiano da parte di Bruno, ma mi dicono che questo è importante per non farlo pensare a quello che aspetterà alla vecchia Betsy una volta inoltrati nel cuore del deserto anche perché Marcello ha deciso di affrontare una pista variante poco conosciuta ed impegnativa. Il paesaggio cambia rapidamente e ci lascia affascinati dai colori e dalle forme; le macchine procedono adattando la velocità alle asperità del terreno. Il GPS ci segnala che stiamo arrivando al bivio per la F903. Eccolo li avanti altri 35 Km e questa sera dormiremo nel rifugio al caldo ai piedi del maestoso ghiacciaio VATNAJOKULL, che vi lasciamo immaginare cosa puo' significare per noi italiani.
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana







15-16/08/2000
Amici di Dimensione Avventura,
ma quanti italiani ci sono in Islanda! Però guardando bene sono sempre gli stessi, infatti questa mattina facendo colazione tutti assieme ci siamo accorti che le facce sono sempre quelle dei giorni precedenti. Ma hanno deciso di fare tutti lo stesso itinerario nostro? Almeno traccia dei camper ducato non ne abbiamo viste...finalmente. Partiamo un quarto d'ora dopo il furgoncino 4x4 con rimorchio dei soliti italiani, entrambi nella speranza di prendere piste diverse e solitarie; ma con guida sportiva e allegra Marcello, con il Toyota ruggente, raggiunge ,supera e impolvera il furgoncino con rimorchio, segue la vecchia Betsy onorevolmente. L'Askja, il vulcano al centro dell'Islanda, ci aspetta dopo 60Km di pista veloce e ben tracciata. Una volta visitato il cratere di VITI con una escursione di 2 ore sotto una pioggia insistente ed un forte vento da nord, imbocchiamo la F910, la mitica pista abbandonata percorsa nel lontano ' 91 dal mitico Maurizio. Al rifugio ci hanno avvisato che la pista presenta notevoli difficolta' per la presenza di una zona di sabbie mobili ( GULP!!!) e grosse rocce taglienti. Sono le 17.30 contiamo di arrivare a dormire al bivacco di soccorso del KISTUFELL alle 22.30. I primi 30 Km di sabbia nera ci ricordano i percorsi africani con le macchine lanciate sopra gli 80Km/h. Poi di colpo entriamo in un labirinto di grosse rocce rotonde affioranti dalla sabbia; con una guida attenta e pennellata, scendiamo su una lunga pianura dai colori giallo ocra : le sabbie mobili! Le balise indicano la via all'interno di queste, ma per ridurre al minimo il rischio di piantata decidiamo di aggirarle cercando una nuova via. In questo modo superiamo il pericolo più grosso e proseguiamo in prima e seconda ridotta per una morena impraticabile fino al sospirato bivacco di soccorso. Finalmente ci rilassiamo in un ambiente confortevole anche se in uno dei posti più estremi e inospitali del deserto islandese. Ci infiliamo nelle cuccette con i sacchi a pelo, fuori il vento rinforza ancora, la temperatura e' vicina allo 0 e potrebbe nevicare. Buona notte a domani mattina.
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana







17/09/2000
Amici di Dimensione Avventura,
mi sveglio con un presentimento guardo fuori della piccola finestra del rifugio: nevica ! Sono le 6.30, sveglio gli altri e decidiamo di partire subito perche' la neve sta cominciando ad attaccare. Scaldiamo i motori delle macchine accendiamo i GPS perchè oggi saranno più utili che mai. Imbocchiamo di nuovo la pista, ormai è gia' tutto bianco e le balise sono poco visibili. Il percorso si snoda tra cumuli di rocce e il GPS ci segnala che stiamo salendo sopra i 1100 mslm , il punto più' alto della pista. Spesso siamo costretti a fermarci per cercare di individuare le balise nel turbinio della neve. Solo grazie al GPS evitamo di perdere l'orientamento, occorrono due ore per percorrere 15 Km che ci separano dalla discesa al bivio con la nuova F910. La tensione alla stelle, le macchine per fortuna si comportano al meglio, a parte un momento di cedimento della vecchia Betsy che in una accensione si rifiuta di far funzionare una bancata di 4 cilindri. La voce concitata di Bruno al C.B. ci congela ai sedili: " forza vecchia Betsy c'e' la puoi fare " imploriamo in coro! Al terzo tentativo di accensione ecco che la vecchia Betsy rimette in moto tutti i suoi 8 cilindri. Fiuuuuu! Finalmente scendendo il bianco della neve lascia il posto al nero della pietra lavica e intravediamo il lontananza la pista per lo SPRENGISANDUR, la vallata che porta da nord a sud dell'Islanda. Due facili guadi e poi possiamo fermarci per fare rifornimento di cibo e di carburante ad una stazione di servizio sperduta nel deserto islandese. Sono le 4 del pomeriggio. Il vento e' molto forte (80 - 100 Km/h) siamo costretti per aprire le Air camping a cercare un posto riparato. AUGURI!
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana




19/08/2000
Amici di Dimensione Avventura,
quando chiedi ad un islandese se la tale pista e' percorribile, quello la prima cosa che fa...ti guarda le dimensioni della ruote della tua auto. Siamo a PORSMORK e la pista che vogliamo percorrere e' quella che da questa meravigliosa localita' preferita nei week end dagli islandesi, porta a LANDMANNLNANAUGAR, il più' bel parco dell' Islanda. Il fatto che la pista sia difficile e' confermato dalla bocca storta che l' islandese interpellato ha fatto guardando le ruote della "nave del deserto" e della "Vecchia Betsy". Non ci scoraggiamo anche se sulla carta 1:250.000 sono segnati circa 12 guadi. Quindi, dopo una passeggiata di 1.5 ore in un canyon spettacolare, partiamo e al primo distributore facciamo il pieno di gasolio e viveri: questa volta staremo lontano dalle comodita' per 4 giorni. La pista si snoda lungo un torrente largo 1.5 Km i primi guadi sono gia' da affrontare con una attenta ricognizione; la vecchia Betsy ancora una volta si immerge con disinvoltura sorprendendo tutti . Ora la pista si eleva e scorre lungo vallate irreali e suggestive che catturano il nostro sguardo e quello dei nostri obbiettivi fotografici: siamo tranquilli tutto procede al meglio. Ecco apparirci le prime fumarole che segnalano la vicinanza di una delle zone più' attive dell'Islanda : Landmannlanaugar. Sono le 20 arriviamo al campo, sistemiamo le macchine, apriamo le Air camping e ci immergiamo nel laghetto naturale alimentato da una sorgente di acqua calda: temperatura acqua 38°C, temperatura aria 5°C. 130Km tra guadi ,piste e immagini spettacolari per oggi puo' bastare!
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana







20/08/2000
Amici di Dimensione Avventura,
Non si puo' lasciare Landmannlaugar senza aver fatto almeno una delle facili ascensioni che permettono di allargare lo sguardo sulle meraviglie di questa terra cosi' ricca di contrasti geologici. Decidiamo di arrampicarci su di un picco che sovrasta il campo base . La fatica ci ripaga con uno spettacolo a dir poco meraviglioso!
Ripartiamo in direzione SE, il nostro obiettivo è raggiungere per domani la caldera del vulcano addormentato LAKI. La pista ci porta velocemente a 20Km dalla Ring Road 1, dove in corrispondenza di un vecchio ponte stretto e malandato su un fiume minaccioso, comincia la ricerca dell'inizio della traccia. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, decidiamo di chiedere indicazioni al proprietario di una fattoria . Il personaggio di circa 120 Kg ci invita a seguirlo; monta su di un vecchio Pik-Up americano militarizzato e zompando a tutta velocita' sulle zolle di torba si lancia verso una collina. Con molta fatica gli stiamo alle calcagna mentre la vecchia Betsy sfinita decide di rallentare per non autodistruggersi. Finalmente il fattore si ferma e ci indica allegramente un pratone in salita di torba, fango e sassi: la via e' quella! Gulp! A questo punto bendiamo Bruno e la sua vecchia Betsy e affrontiamo la " pista". Prima, seconda e terza ridotta per mezzora; una piantata della vecchia Betsy e finalmente siamo fuori sulla electric-line. Segue un guado di 100 mt, un mare di lava ricoperto di muschio morbido e sono 5 ore che arranchiamo su questa "non pista". Stanchi ma appagati dal paesaggio e dall'impegno fuoristradistico, decidiamo di cercare un posto adatto per bivaccare. Troviamo una splendida valletta vicino ad un laghetto popolato da cigni selvatici e anatre artiche ,il tramonto e di quelli da non dimenticare. Ancora una volta buona notte!
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana







21/08/2000
Amici di Dimensione Avventura
Questa mattina alle 3 mi sono affacciata dalla Air Camping quasi non volessi mancare ad un appuntamento importante: e' cosi' che per la prima volta nella mia vita ho assistito allo spettacolo di una aurora boreale! Ho svegliato Marcello, Veronica e Mirtes, che dormivano nella tenda avanti a noi, e tutti assieme senza pagare nessun biglietto abbiamo potuto ammirare le evoluzioni velocissime dei fasci luminosi che esplodevano nel cielo stellato mentre Bruno segava la solita catasta di tronchi a 50 mt dalla nostra tenda: per intenderci russava alla grande!
Svegliarsi alle 8 per riprendere il viaggio e' stata duretta, ma la bellezza dell'ambiente circostante ci ha fornito l'energia per rimetterci in movimento. La pista sempre impegnativa ci ha portato all'interno di uno degli ambienti più' affascinanti dell'Islanda, fatto di coni vulcanici geometricamente perfetti che danno l'impressione di risvegliarsi da un momento all'altro, tra pendii di sabbia nera, pianori rossi fuoco o bianchi di pietra pomice. Procediamo lentamente e, per non perdere nulla dello spettacolo che ci si presenta, Veronica e Mirtes salgono sul tetto della Toyota per compiere le riprese in movimento con la telecamera. Ci stiamo avvicinando alla caldera del vulcano Laki, per una pista raramente percorsa solo dagli islandesi con i loro 4x4 preparatissimi; la caldera piena d'acqua si presenta improvvisamente ai nostri occhi riflettendo il blu del cielo. Ancora una volta restiamo senza parole, e' bellissimo! Ritorniamo verso Sud per la pista ufficiale e possiamo spingere i nostri potenti mezzi a 90- 100 Km /h, e nelle prime ore del pomeriggio arriviamo alla Ring Road 1, che imbocchiamo in direzione di VIK.
La velocita' del vento aumenta sensibilmente e questo ci spinge a trovare un riparo per la notte in un campeggio, magari con una piscina geotermica !!
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana



22/08/2000
Amici di Dimensione Avventura,
oggi il gruppo Island Tour 2000 si divide. Infatti Bruno ed Orietta, per problemi di lavoro, devono rientrare in Italia una settimana prima di noi. Alla mattina ci scambiamo un po di materiale tra vecchia Btsy e la nave del deserto, poi vengono i saluti gli abbracci e con un po di commozione e i nostri amici prendono la Ring Road verso Est e noi verso Ovest con l'obiettivo di raggiungere REYKIAVIK nel pomeriggio. Il tempo e' peggiorato decisamente, piove ci sono nuvole basse. Breve visita alle cascate di GULFOSS e ai geyser di GEYSIR sotto una pioggia incessante, quindi arriviamo nella capitale alle 18.30 e qui vi rimarremo per 2 giorni per visitare la città' e per approfittare per riposarci in attesa di un miglioramento delle condizioni climatiche. Tra le altre cose assistiamo ad una interessantissima proiezione filmata sui vulcani Islandesi da consigliare a tutti..





24/08/2000
Il tempo non cambia, questa mattina e' cominciata una "storming Wind" una tempesta di vento, e decidiamo di muoverci rapidamente per l'interno dell'Isola. TINGVELLIR, il luogo dove e' visibile la spaccatura terrestre in superficie, visitiamo velocemente il sito per proseguire verso la pista interna che porta a HUSAFELl. La pista si snoda tra vallate di vulcani spenti, il cielo e' frastagliato e ci accompagna per la strada un incredibile arcobaleno. La temperatura dell'aria esterna e' di circa 6-7 °C, e a sera inoltrata arriviamo al campeggio di Husafell che e' distribuito su una vasta area di vegetazione alta. Ci piazziamo al riparo di alcuni alberi, montiamo la casetta posteriore della cucina, ceniamo e prepariamo il percorso dl giorno seguente. Era tutto perfettamente sotto controllo, ma qualche Troll locale ha messo o zampino per rovinarci la notte. Alle 3.00, come da copione, il vento impazzito ha cominciato a scuoterci vigorosamente la macchina con sopra le tende. Non c'e' stata altra soluzione che scendere in mutande dalla tenda, smontare rapidamente la cucina e girare la macchina con la prua contro vento per offrire minor area possibile alle sferzate del vento. Il premio per questa manches di giochi senza frontiere 2000 e' stato il riposo tranquillo fino alla mattina inoltrata.
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana









 

25/08/2000
Amici di Dimensione Avventura,
la pista F578 sembra essere tracciata molto bene sulle carte, in particolare i primi 6/7 Km sono asfaltati, pertanto anche se siamo da soli , decidiamo di percorrerla per andare verso Nord in direzione della penisola di VATNSNES, tagliando un bel po' di chilometri. Le informazioni del Ranger del rifugio di Husafell , che prima di rispondere ha squadrato le gomme della nave del deserto, ci dicono che c'è un guado impegnativo e che la pista e' considerata come una pista lenta e sconnessa. I primi 10 Km sono percorribili a varie velocita' per l'alternarsi di pietre e torba Si arriva ad un grande rifugio di soccorso e fin qui ci siamo, ma intuiamo che non sara' una passeggiata. Dal rifugio al guado impegnativo sono solo 7 Km di pista che percorriamo in 40 min , dopo di che vediamo apparire il fiume che viene giu' dal ghiacciaio LANGJOKULL. Marcello sonda il livello dell'acqua torbida lanciando sassi fin dove puo'. La risposta del fiume a questo test e' positivo, l'acqua dovrebbe lasciarci passare. Marcello inserisce le ridotte e scende lentamente nel fiume puntando a monte . Il livello dell'acqua supera l'altezza delle ruote, piantarsi all'interno di questo fiume potrebbe essere un grosso problema in quanto siamo da soli e senza la possibilita' di essere aiutati. Fortunatamente sentiamo che l'aderenza sotto le ruote e' buona e nonostante la forte corrente si riesce a percorrere l'intera lunghezza del guado a velocita' ridotta. Per quanto riguarda noi passeggere siamo pronte a scendere al volo in caso di pericolo con il finestrino aperto e le cinture slacciate. Vi assicuro che e' stata una esperienza forte, e non sarebbe stata l'ultima di questa giornata! La F578 non e' segnata con balise e da quello che vediamo viene percorsa da 1o 2 mezzi all'anno , occorre guardare spesso il GPS per confrontarlo con la carta geografica; oltre tutto la posizione dei bivi delle varie piste sono errate completamente, cresce in noi la preoccupazione di aver imboccato la pista sbagliata. Di colpo ci troviamo su una fantomatica pista di aereoporto non segnalata e questo ci conferma che la carta non e' attendibile. Ci dobbiamo arrangiare a navighiamo soltanto col Garmin, con la speranza di trovare una pista ben tracciata più' avanti. Il paesaggio e' selvaggio e solitario, un vento freddo ci accompagna negandoci il più' spesso delle volte di scendere dalla macchina, solo gli uccelli sono nostri unici compagni di viaggio e attirano la nostra attenzione volandoci accanto o planando sui laghetti vicini. Non conosciamo tutti i loro nomi , riconosciamo tra loro solo i cigni selvatici, le anatre artiche, ci rassicura comunque vederli in questa natura isolata.
Dopo 3 ore di marcia lentissima , colpi sui differenziali causati dall'infinito numero di rocce sporgenti, arriviamo in una regione di laghi , in uno di questi con il binocolo intravediamo 2 edifici e un veicolo. Rincuorati puntiamo dritti nella direzione del lago e a 100m da questi rifugi disabitati scorgiamo una pista ben tracciata. Fiuuuuuu! LAURGARBAKKI dista 60Km e la pista man mano che procediamo ci permette di aumentare la velocità, il paesaggio si fa più' dolce e ritorniamo nella civilta'.
La nave del deserto nonostante la sua struttura robusta questa volta presenta una preoccupante perdita di olio dalla sfera dello sterzo di destra. Ad HVAMMSTANGI siamo costetti a cercare un meccanico per la riparazione, fortuna vuole che ne troviamo uno che possiede una macchina come la nostra . Hjartar Eirikssonar si stende sotto la nostra Toyota e con un bel sorriso ci annuncia che non e' grave: dei 4 prigionieri che tengono la piastra inferiore delle sfera dello sterzo, due li abbiamo persi e due sono completamente allentati. La riparazione veloce ed economica( 200.000£) ci permette di cercare da dormire all'ostello di SAEBERG. Ceniamo e adiamo a dormire, a dir poco, esausti.
Arrivederci al prossimo appuntamento ciao a tutti . Adriana


26-27-28-29-30-31/08/2000
Amici di Dimensione Avventura,
questi ultimi giorni li abbiamo dedicati a percorrere le strade, per la maggior parte sterrate, che conducono nelle penisole e nei fiordi occidentali. Il tempo e’ variabile, le medie orarie sono elevate e si possono percorrer 200-300 Km senza stancarsi troppo. Questa parte dell’Islanda ha un fascino particolare, spiagge e scogliere si alternano in un susseguirsi di fiordi sovente popolati da molti uccelli, foche e pecore dal folto manto; la gente vive in fattorie isolate dove sembra quasi impossibile restare specialmente se per un attimo si pensa all’inverno, alla neve e alle difficolta’ di comunicazione . Tutto questo ha un fascino particolare che cattura tutti i nostri sensi e ci fa fantasticare sulla possibiita’ di ritornare proprio qui per rimanere a contatto per un tempo maggiore con questa magica realta’. Cammiare lungo le spiagge ha entusiasmato le nostre figlie che raccoglievano come fossero dei tesori conchiglie, sassi, penne di uccelli e scheletri di animali morti tra i legni che il mare porta dalle lontane coste siberiane. Catturati da questa atmosfera, vicino alla spiaggia arancione di Raudasandur, siamo finiti, forse per la maligna indicazione di un Troll, in una fossa di fango, letame e sabbia che ci ha visto impegnati con pala e legni a scavare un ora per liberare la macchina dalla morsa del fango. Intorno a noi il silenzio spezzato solo dalle grida degli uccelli e dal rombo del mare. Il giorno 28 agosto ci allontaniamo da queste terre che distano solo 300Km dalla Groenlandia, grazie ad un piccolo ma ben fatto ferry boat risparmiamo 250 Km di fiordi e sbarchiamo sulla penisola dello Snaefellsness per proseguire fino al campeggio di SelFoss. Il giorno 29 con una breve escursione di 2 ore visitiamo parte del grande parco naturale dello Skatafell. Il nostro viaggio in terra d’Islanda e’ al termine il 30 percorriamo sotto una piggia battente i 375 Km che ci separano dall’ Imbarco per la Danimarca. Siamo stanchi ma contenti e anche le 2 forature non intaccano le immagini meravigliose che abbiamo registrato nelle nostre menti. Il giorno 31 ci siamo imbarcati sulla nave Norrona, al momento del distacco dalla banchina non abbiamo potuto fare a meno di ringraziare la magica terra d’Islanda di esistere!
I due giorni di mare ci peremettono di distaccarci lentamente da questa forte esperienza vissuta in Islanda, scambiamo ricordi, racconti e impressioni con gli altri viaggiatori. Ad Hanstolm, sbarcati, decidiamo di percorrere i 2.000 Km che ci dividono da Treviso in una tirata unica alternandoci alla guida.
Il pensiero ora negli ultimi Km va’ agli amici che ci hanno aiutato per organizzare questa vacanza:
Marco e Valeria che, oltre ad averci fornito una miriade di informazioni, hanno progettato la grafica delle nostre auto (loro l'idea di attaccare la cartina dell'Islanda sul cofano !!) particolarmente ammirata dagli islandesi ovunque ci fermavamo.
Dimensione Avventura per le informazioni tecniche fuoristradistiche e quelle pratiche per la preparazione delle macchine e lo spazio su Internet.
Gli sponsor: Il Muravo’ per l’abbigliamento, White Rex per la fornitura degli adesivi per l’auto, The Blast per i sacchi a pelo, Abiti per i cappucci delle Aircamping e per la meravigliosa ed indispensabile tenda posteriore della cucina che ha resistito alle più’ dure tempeste di vento, l'Autofficina Dal Bo' & Dal Bo' per la preparazione delle macchine e Adriano, magazziniere della Toyota locale, per le informazioni tecniche e i suoi preziosi consigli.
Infine un enorme grazie va alle nostre due figlie Veronica e Mirtes, che con il loro entusiasmo, la loro capacita' di adattamento alle diverse situazioni e la loro disponibilita' nell' aiutarci nelle situazioni quotidiane e di emergenza hanno conquistato sicuramente l'onorevole titolo di viaggiatrici in erba di DIMENSIONE AVVENTURA.

Arrivederci al prossimo viaggio ciao a tutti . Marcello, Veronica, Mirtes, Bruno e Orietta.e Adriana