ORDINE PROVINCIALE MEDICI
CHIRURGHI E ODONTOIATRI
P E S C
A R A
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Agli
Organi di Informazione
LORO SEDI
LETTERA APERTA
ALL’ASSESSORE ALLA SALUTE
Ora che il quadro di riordino del nostro Sistema
Sanitario Regionale sembra essere sufficientemente
dettagliato (mai comunque dire fine a
questa devastante ridda di annunci e smentite che sembra
protrarsi all’infinito) una sola
domanda abbiamo l’obbligo di porre.
Nel ricordare che il diritto alla salute è un
principio costituzionalmente sancito e non è né di destra né
di sinistra, noi a gran voce
chiediamo:
“Un piano siffatto soddisfa il diritto di
cittadini ed operatori di avere garantito un livello assistenziale
adeguato ed uniforme su tutto il territorio della nostra
Regione?”
E questa domanda non la poniamo al Governatore
Chiodi, che delle conseguenze del Piano dovrà
ovviamente assumersi tutte le
responsabilità politiche, né al Sub-Commissario Baraldi, alla quale si è
lasciata la piena libertà di
venire a pontificare senza contraddittorio ed in ogni dove con alchimie tanto
accecanti quanto teoriche.
Questa domanda va invece posta al Dr. Lanfranco
Venturoni, medico e Assessore alla Salute della nostra
Regione, incredibilmente missing
dal dibattito di questi giorni ed al quale è necessario dolorosamente
ricordare che deve attualmente scontare
l’obbligo di dimora e non quello del silenzio.
Poniamo a Lui questa domanda perché l’incarico
politico non può che soggiacere al nostro giuramento
deontologico di perseguire come scopi
esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica
dell’uomo e il sollievo dalla
sofferenza.
A questo e non ad altro ogni nostro atto deve essere
ispirato, con responsabilità e costante impegno
scientifico, culturale e sociale.
E’ infatti indubitabile che per noi - in
conformità ai principi di decoro, dignità e indipendenza della
professione - i criteri
economicistici non possono che essere subornati all’obbligo di garantire le più
idonee condizioni di cura e sicurezza
del paziente, pur nel necessario contributo all’adeguamento
dell’organizzazione sanitaria.
Invitiamo pertanto il collega Lanfranco Venturoni –
che certamente ha visione complessiva dell’intera
operazione più d’ogni altro - a rassicurarci
dichiarando che detto processo di riordino è conforme ai
richiamati diritti dei cittadini ed
anche a quelli degli operatori di poter garantire qualità ed equità delle
prestazioni erogate nelle strutture
ove lavorano.
Se ciò non fosse, anche se solo per un
infinitesimale tratto dell’intero processo di riordino, noi non
potremmo accettarlo.
IL PRESIDENTE
Dr. Enrico Lanciotti