Piazza del Plebiscito…….come l’ho vissuta io
Tra la folla del passaggio in A del Napoli e la bellezza del concorso
nella Piazza
Un bel giorno o, meglio, in sogno viene da me un angioletto e mi
chiede che regalo voglio per il mio onomastico (7 giugno, San Roberto).
“Un concorso sotto casa! Sai com’è…. una volta tanto non vorrei
guidare…” ”E dove abiti?” “A Santa Lucia….” “E già uno spazio decente è
a
Piazza del Plebiscito….” “Non male come idea” dico io………Lui mi fa “Non
avresti qualche altro desiderio?” Rispondo secco ”Lo scudetto al
Napoli!” .pausa…..”Qual’era il desiderio di prima?”
Evviva l’ho spuntata!!!!!! Poi magari per lo scudetto se ne parlerà
tra un po’….
Se poi invece di uno erano più angioletti (vedi Simonetta Cipriano,
Salvatore Naldi, Cap. Gabriele Gargiulo, Carla Ruggiero, Carla Pinzero,
ecc., ecc., ecc.,) questi sono dettagli, l’importante che anche stavolta
il sogno si è trasformato in realtà (terza edizione per Napoli, prima
per me).
Le
scuderie sono state collocate all’ombra del Maschio Angioino (Castello
imponente a Piazza del Municipio) e, per la prima volta, i cavalli
avevano boxes vista mare, pardon Porto di Napoli, forse s’intravedeva
uno spicchio di Capri.
Sulla torre più maestosa sventolava la bandiera della mia città…Sogno
o son desto? Una città che ti mette a disposizione una piazza così
importante, un Palazzo Reale, una vista mare, ma dove la trovate
un’altra città così disponibile oltre che bella?
Dai boxes ai campi, si arrivava attraversando i portoni e le
cancellate di Palazzo Reale, il rumore degli zoccoli mi faceva
fantasticare immaginandomi quale cavaliere reale che faceva sentire il
suo arrivo con l’eco dei passi ferrati tra gli edifici imponenti sul
lastricato in pietra.
L’alzabandiera tra Palazzo Reale ed il colonnato della Basilica di S.
Francesco di Paola davanti ai carabinieri con il pennacchio, rafforzava
quella mia fantasia adolescenziale. L’inno delle nazioni partecipanti e
di Mameli in particolare, faceva il resto.
Per sentirsi come una continuità tra il passato ed il presente,
bastava vedere quelle due enormi statue equestri anteposte alla Basilica
(una di Carlo III di Borbone e l’altra di Ferdinando I), come per dire
il mondo cambia ma i cavalli restano….
La stessa sabbia del concorso di Piazza di Siena, ma a Napoli già
sperimentata da tre anni e mai nessuno si è lamentato. Campo in
pendenza, circa due metri di dislivello, mica abituato?!? Ma l’idea dei
rumori del traffico, sirene comprese, una volta in sella sparivano, la
voglia di
gareggiare passava ben oltre!
Tribune alte abbastanza ma non da coprire lo scenario inusuale ed
imparagonabile ai più bei centri equestri italiani tipo San Patrignano,
Cervia, Arezzo, ecc non me li fate citare tutti per favore.
Dico, ma a Roma mica fate i concorsi a Piazza Navona o a San Pietro?
Dalle tribune o dal centro del campo si potevano ammirare dalla
Basilica di S Francesco di Paola, la Prefettura, Piazza Trieste e
Trento, Galleria Umberto I, Maschio Angioino, Teatro San Carlo, Palazzo
Reale, Porto di Napoli con il mare ed alle spalle il Vesuvio (“vir’ o’
mar’ quant’è bell, ispir tant’ sentiment’”), Castel Sant’Elmo e la
Certosa di S. Martino, ecc..
Speaker troppo simpatico, ogni volta che un napoletano gareggiava,
incitava il pubblico ad applaudire i cavalieri locali ”Uè chist’ è
napulitan”, si po’ “chist” faceva pure netto, era d’obbligo lo
stacchetto musicale, ispirato alla..tarantella ovviamente.
Il cavallo più “napoletano”? Sebbene nato in Germania, tradiva le sue
origini partenopee rispondendo al nome di Lazzarone 4, poteva mai
mancare?
Per
un dietro le quinte, sia mai vi beccava Capitan Gabriele senza barba
fatta era una strage, commento degli astanti, meno male che si è fermato
al grado di Capitano….se continuava fino a Colonnello che succedeva?
Impagabile il lavoro di Salvatore Zotti, tutto quello che diceva te
lo ripeteva con il tasto del replay incantato. Lionello Leopardi e
Michele “Sopportatutti” hanno garantito e giurato che gli unici a
lamentarsi sono stati solo i napoletani, ma le conoscevano le altre 17
lingue? Io, comunque, non mi sono lamentato altrimenti l’anno prossimo
non mi fanno partecipare.
Non essendo stato accreditato non mi sono azzardato ad intervistare i
cavalieri presenti ma le loro facce non
trapelavano insoddisfazione.
Una signora di Modena, la cui figlia è allieva di Govoni, mi ha
confermato tutte le mie stesse emozioni e voleva sapere “ma Pintauro è
ancora aperto?” “Signora segua il profumo e ci arriva dritta dritta……….”
Non ho avuto modo d’incontrare tutti gli organizzatori, ma sono
convinto che hanno sudato 7 camicie al giorno e non perché facesse
caldo…..
Se dovessi cominciare a fare i complimenti non finirei l’articolo,
preferisco farli da vicino ai prossimi concorsi locali.
Un neo, la gara delle 6 barriere è stata gestita in modo che non è
piaciuta né ai cavalieri né al pubblico…….
Certamente non era prevedibile che l’ultima di campionato del Napoli
potesse influire un poco la nostra festa equestre, ormai è andata…..sarà
per la prossima volta, ma che ci sia……
Roberto Bellotti.
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