L'ECSTRATESTO DEL FILM

Personaggi

Steven and Jason
Narratore
Chitarrista
Cantore
Jambista
Tastierista
Saxofonista
Laura
Valentina
Sante Di Giacomo
Clara
Giò Hamuj
Donna con chitarra


PARTE A

n°0,0
Il film scrivo inserendo nei miei vestiti videocamera imboscatissima, microfono e computer satellitare per qualsiasi forma di comunicazione a oggi nota. Appuntamenti volanti nel mondo.
E così The Game’s on!
Util’è incidere a latere una degna colonna sonora. Voglia il Lettore evocare un mambo cubano, ovvero, ad libidum, un lento ritmo centro africano.
Il gioco parte con telecamera fissa, sugli occhi di un personaggio che corr’e corre veloce, immezzo ad alberi enormi. Un bosco di abeti.
Tutto gira intorno e passa veloce, a destra e a sinistra i sogni stanno fermi a guardar.
Il tizio si ferma -inquadratura fissa- respiro pesant’affannato, la città si apre davanti a lui. Tutto nella fraz…
Staccherei qua - inquadratura dall’alto - si vede il protagonista da sopra, in un crescendo di ritmo e di quota sul livello del mare. Voglio dire che il protagonista potrebbe anche diventare una Lei, è ancora prematuro per sbilanciarsi.

n°3-2
Piaciuto l’inseguimento mentale? La città vista dall’alto, dal satellite,
mostra vene rosse e bianche che si diradano e s'infiltrano nella campagna circostante. Poi, tutto nella fraz…ione di un secondo il reticolo di luci si trasforma in reticolo di sinapsi. Proprio le sinapsi del cervello umano. Non sarà molto originale ma rende bene l’idea.
La sequenza non finisce qui: il sistema cerebrale si trasforma a sua volta in sistema atomico tridimensionale, che con i più recenti programmi di grafica 3D è una cazzata da fare.
Infine con un poderoso zoom all’indietro il complesso molecolare svela la sua vera identità e natura: l’atomo in questione è il carbonio e il materiale da cui esce la telecamera è...Purissimo diamante (!)

n° 1,5
La prima frase: ”Fà caldo”; luogo e dinamica: entrando nella baita; data: sabato, 10 gennaio 1970. Si apre la porta d’ingresso, si vede entrare un vento sideral blu nell’ampio atrio centrale, prima che la chitarra porti dietro di se la banda dei maestri d’orchestra, come un filo di perle. Avrei voluto esserci ma stavo solo per nascere.
Steven e Jason sono sempre i primi a fare scena e infatti è quest’ultimo a pronunciare la famosa ‘fa caldo – fuq!’ sentendo le proprie orecchie incendiarsi e i pori della schiena secernere gocce di sudore infinitamente piccole. Questo più o meno l’effetto dello sbalzo di temperatura.
Stavolta (probabile sottofondo tribale keniano: aum-auè aum-auè) i due sono già a diretto contatto con Gesù. Non perché sia in atto un salto temporale che cinematograficamente è pure possibile, ma per via del voto di Castità, Purezza e Castità, fatto prima della stesura. Niente donne, no tabacco né alcooli, neanche un po’ d’erba. Solo un gruppo di amici stretti, vari strumenti acustici, pizza bianca, formaggi e affettati misti’.
Steven: “Fa caldo” (tradotto dall’inglese:"what fucked hot!")
Jason: “E sticazzi”
S.: “Sticazzi a chi? ‘mbecille”
J.: “Imbecille perché? Cojone”
S.: “Come cojone? Pirla”
Fanculo alla volgarità, i giovani di sempre trovano modi alquanto eclettici per giocare, competere o per scherzare.
Il Bassista: “oggi mi sembra domani”
Il Jambista: “ieri non è mai nato”
Il Cantore: “domani sarà per sempre”

La storia - come è scritta - viene influenzata dai nostri personaggi, dai loro discorsi così avveniristici e a volte astrusi, per effetto di una trasformazione di poesie in dialoghi e di prose in sceneggiature per film.
Nella provincia di Gerusalemme il calore familiare trovereste nelle case, poiché a quel tempo non c’erano pub…e il parallelo col weekend in baita è presto fatto.

n°1+1
Cos'accadde in quel lontano lontano fine settimana invernale?
Proverò per voi a ricostruire i fatti, i dialoghi, le situazioni e le immagini, sulla base dei documenti giunti sino a me.
Quello che di seguito verrà citato come vino non è altro che semplice cocacola, il fumo e le canne che ho letto sulla carta macchiata si riferiscono invece ai quintali di barrette di cioccolato vario, al latte.fondente.con le nocciole.e così via, che in poche decine di ore il cast è stato capace di consumare.
La carta talvolta è macchiata di rosso uva e di marrone ascetico. E’ sempre o coca o cioccolato. Per quanto riguarda i nomi di donna… bè pare che qualche illibata visita non sia venuta a mancare.

n°C=3
Per l’arrivo alle sei del pomeriggio l’aria è bruna, terza e leggermente mossa. Zero gradi spaccati. Avrebbe nevicato? Chi lo sa. Di sicuro si sa invece che la baita di zio Giacinto vantava uno dei primi impianti di riscaldamento con comando timer a distanza. Un autentico lusso. Nessun telefono però, né televisione.
Probabile che più trenta gradi Celsius dentro la baita siano stati eccessivi ma da qui alle parolacce ne passa. Comunque. Proseguiamo.

“Domani sarà per sempre” dicevo, anzi dice la voce del Cantore epico.
“Sangue su sangue, caro mio Ulisse” risponde, forse il Saxofonista, battezzando così colui che con la voce sa essere in grado di portarti ovunque.
“solo qualche goccia di vino e per me possiamo cominciare anche da subito” ribatte il Cantore pseudo leader e punta di diamante dell’intero gruppo.
A vent’anni non s’avverte mai stanchezza. Si crolla e basta. Steve e Jes, qui nelle vesti di produttori, vorrebbero invero portar via da lì qualche brano ben assestato prima di lunedì 12, giorno del mio parto.
I due fratelli americani mettono a disposizione lo scialè sul lago di zio Giacy e un registratore Grundig a nastro su pizza che pare un videoproiettore anteguerra. La banda dal canto suo propone una sessione creativa.

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