STRUTTURA DEL PIANO: ZONING,
I QUATTRO
ANELLI
Dopo aver considerato tutti gli
aspetti
del problema, siamo giunti alla conclusione che lo schema principale
del
Piano debba essere basato sulla struttura debolmente indicata della
forma
concentrica menzionata alla sezione 13. L’evoluzione naturale della
crescita
disordinata può essere conformata secondo qualche sembianza di
progetto
ordinato, sia per i raggruppamenti di popolazione, sia per l’uso del
suolo,
i trasporti, i servizi pubblici. Ma su queste aree debolmente
differenziate
devono essere impostate alcune più individuate direzioni e
correzioni:
si devono, anche, definire alcuni confini nettamente, anziché in
modo vago, come in una fotografia sfocata.
Riguardo allo zoning in senso
lato, questi
anelli concentrici devono essere definiti a grandi linee secondo le
quantità
e densità di popolazione, la localizzazione industriale e l’uso
di spazi aperti per l’agricoltura e il tempo libero.
Il primo, l’Anello Interno,
non
figura in modo chiaro e diagrammatico in questo Piano, dato che (come
è
stato già menzionato) si tratta in un certo senso di un
traboccamento
delle porzioni completamente urbanizzate della massa edificata del
London
County Council. [Questa affermazione, fatto dal punto di vista
diagrammatico,
non intende ignorare naturalmente il fatto che molte di queste
comunità
urbane sono di antica tradizione, e sono state semplicemente assorbite
nell’espansione di Londra]. L’Anello Interno include aree che, per via
dell’alta densità e carenza di sufficienti spazi aperti,
richiedono
un decentramento: non c’è terreno inedificato a sufficienza per
sistemare il sovraffollamento entro i loro confini. Abbiamo adottato
(utilizzando
gli stessi calcoli e definizioni del piano per la Contea di Londra) due
densità nette massime di popolazione, di 75 e 100 persone per
acro,
per diverse parti di quest’area. Su questa base, 415.000 persone devono
essere decentrate, in aggiunta alla cifra prevista nel piano di Contea
per le aree sovraffollate all’interno dei suoi confini.
Alcuni di questi quartieri hanno
subito
danni per azioni nemiche su scala altrettanto vasta di qualunque altra
parte di Central London, e dovranno iniziare – lo anticipiamo – ad
imbarcarsi
in piani di ricostruzione, lavorando sulla base di questo Piano non
appena
esso sarà approvato. I suggerimenti per la popolazione da
spostare,
insieme alle note sul parallelo decentramento delle industrie, saranno
affrontati più avanti.
Il Secondo Anello, che
può
a buona ragione essere chiamato “Londra Suburbana”, si mostra molto
più
chiaramente nel suo limite esterno, anche se su quello interno si
immerge,
specialmente a sud-est, impercettibilmente nell’area del London County
Council, dove pure esistono condizioni suburbane. È l’anello che
per la gente comune rappresenta in modo più immediato la grande
espansione di Londra, anche se più all’esterno si verificano
sfrangiamenti,
sparpagliamenti, crescita puntuale. Non ha in alcun modo la forma di un
cerchio esatto, ma ha un raggio approssimativo di 12 miglia da Charing
Cross; ci sono alcuni “cunei” di spazio aperto ch epenetrano dentro la
massa, di cui il più notevole è quello di Totteridge e
Mill
Hill, il cui apice sta entro le 8 miglia da Charing Cross. Il confine
esterno
è stato segnato con grande cura, con l’obiettivo di mantenerlo
il
più compatto possibile.
Questo anello, riguardo alla
popolazione
e all’industria, deve essere considerato come una zona di
staticità,
non è un’area adatta a ricevere popolazione, né
industria;
e nemmeno, in generale, richiede che ne sia decentrata, eccetto che per
le sacche di sovraffollamento che esistono al suo interno, e che
possono
essere risistemate entro il perimetro dello stesso Anello. Non deve
essere
consentito alcun incremento di popolazione da altre fonti, visto che
molti
dei lotti residui inedificati saranno necessari per la popolazione
spostata.
Qualunque altra area non edificata dovrà essere mantenuta a
spazi
aperti, anche se è già stata destinata ad essere
costruita
nei piani regolatori approvati. Questi spazi aperti saranno utilizzati
per molte funzioni, per esempio per gli usi di tempo libero di cui
c’è
carenza nella Contea di Londra. All’interno di questo anello, si
dovrà
mirare ad una densità residenziale massima di 50 persone per
acro.
Nonostante si sia detto che questo
secondo
cerchio debba essere “statico”, ciò non significa che non ci sia
bisogno di alcuna azione al suo interno. In aggiunta all’eliminazione
delle
sacche di alta densità, l’intera area richiede un lavoro
dettagliato
e di grande cura, per sviluppare il principio dell’aggregazione per
Comunità
avocato dal County of London Plan. Sono stati predisposti dei piani che
mostrano le residenze realizzate tra le due guerre (praticamente tutte
in base a Piani Regolatori approvati), e le parti più vecchie.
Uno
studio di questi piani rivela come le parti nuove, a parte l’avere una
densità che non supera le 12 abitazioni per acro,e una certa
diversificazione
nell’uso delle strade (culs-de-sac, strade secondarie di accesso,
ecc.),
mostrino poche delle principali caratteristiche dell’urbanistica. Non
c’è
esempio più eloquente nel paese, della perversione dei principi
stesi da Ebenezer Howard.
Il Terzo Anello è,
in qualche
modo, più difficile da definire. In senso ampio, si tratta
dell’area
che include la maggior parte dei terreni acquisiti ai sensi del Green
Belt
Act (1938). Con questo titolo, piuttosto tautologico, di “Green Belt
Ring”,
si intende qui includere molto più spazio aperto, non
necessariamente
di proprietà pubblica, ma permanentemente salvaguardato
dall’edificazione
da poteri cogenti almeno quanto quelli raccomandati dal Comitato
Uthwatt.
[La Zona Rurale prevista dalla legge urbanistica del 1932 essendo del
tutto
inefficace laddove esiste un tale immenso stimolo all’edificazione
intensiva].
È stato spesso sottolineato che se si fossero intraprese
iniziative
in questo senso 25 anni fa, si sarebbe potuta assicurare una vera
cintura
di spazi aperti attorno a Londra, non solo più pienamente rurale
di quella ora proposta, ma più vicina al centro.
All’interno di questo Anello di
Cintura
Verde si possono trovare più comunità di quante ci
piacerebbe,
sia vecchie che nuove: ma sono più separate e distinte di quelle
dell’Anello Suburbano, dove ciascuna tende a fondersi con quella
vicina.
Vecchie città delle dimensioni di Watford e Reigate stanno in
questo
anello, e comunità venute dal nulla (fondate su piccoli nuclei
di
villaggio) sparpagliate attorno a Hornchurch e Upminster a est, o
Banstead
e Orpington al sud, per esempio. Questa Zona Verde è di primaria
importanza per Londra, perché fornisce i primi tratti di aperta
campagna: è qui, anche, che troverà principalmente
risposta
la carenza di spazi aperti pubblici della Contea di Londra; dove
possono
essere praticate attività organizzate su larga scala, goduti
parchi,
boschi, sentieri attraverso l’area agricola. L’acquisizione di terreni
ad uso pubblico, attraverso l’ammirevole Green Belt Act, deve dunque
continuare
laddove il terreno è adatto per campi da gioco, o in zone di
bellezza
paesistica naturale o artificiale.; ma si spera che i terreni agricoli,
che comprendono la gran parte dell’Anello di Cintura Verde, possano
essere
salvaguardati con altri, altrettanto efficaci metodi.
È anche necessario
limitare, all’interno
di questa zona, e molto strettamente, qualunque espansione delle
comunità
esistenti, e non consentire la formazione di nuovi centri. Devono
essere
fatte, comunque, eccezioni a questo principio di espansione ristretta,
nel caso di alcuni importanti centri manifatturieri, e per alcuni
urgenti
scopi di residenza post-bellica.
Infine, oltre l’Anello di
Cintura Verde,
ed esteso fino ai confini dell’area, sta l’Anello Rurale Esterno,
che contiene ben distinte comunità collocate in un territorio
con
caratteristiche aperte e prevalentemente ad uso agricolo. Anche se
questo
carattere generale sarà conservato, si intende consentire dentro
questo anello una più generosa espansione dei centri esistenti,
e anche prevedere le localizzazioni per nuove città satellite:
sia
l’espansione dei vecchi che la crescita dei nuovi centri sarà
determinata
dalla popolazione e industria decentrate dalle aree interne di Londra,
con l’eccezione delle quote di “Oscillazione” esaminate nella sezione
46,
e relative principalmente ai lotti inedificati residui.
Questo Anello Rurale Esterno
può,
quindi, essere descritto come la principale area di accoglienza per la
Londra sovraffollata, ma non deve essere considerato come
località
omogeneamente adatta a questi scopi: non solo esistono differenze molto
marcate di fertilità agricola e infrastrutture di trasporto, ma
in aggiunta c’è il forte contrasto fra qualità
paesistiche
e atmosfera rurale. Alcune autorità locali ci hanno indicato, e
noi cordialmente confermiamo, l’indesiderabilità in alcuni
distretti
di invadenti, per quanto ben pianificate, nuove comunità: queste
zone tranquille non devono essere conservate tali solo nell’interesse
delle
autorità locali o degli abitanti le zone adiacenti, ma in quello
di Londra nel suo insieme. Ci sono, fortunatamente, larghi tratti di
territorio
sia a nord che a sud del Tamigi che contengono alcuni dei paesaggi
rurali,
di bosco e collina del sud Inghilterra. Quello a sud è
già
significativamente salvaguardato dal National Trust.
All’interno dell’Anello Rurale si
possono
trovare i migliori e i peggiori esempi di crescita per satelliti, nelle
situazioni meno condizionate, della Regione di Londra. Ci sono anche
esempi
in cui, senza impennamenti o affondamenti di qualità, si sono
realizzate
comunità insoddisfacenti per la troppa attenzione al solo
aspetto
industriale: esempi dell’eccessiva enfasi sull’aspetto residenziale non
si trovano nell’Anello Esterno, ma casi simili si verificano in quelli
interni.
Non si può dire che il
confine
esterno dell’Anello Rurale sia definito in modo soddisfacente, come
quelli
del secondo e terzo anello. Si consideri che è stato determinato
da linee amministrative, laddove gli altri erano stati ricavati
dall’uso
reale del suolo. Ci è stato chiesto di includere le intere
Contee
di Hertfordshire e Surrey il che, nonostante ci fossimo preparati, ha
in
qualche modo offuscato l’importanza essenziale di questa linea. Ma come
risultato delle nostre indagini, abbiamo proposto un suggerimento di
revisione
dell’area raccomandata dalla Commissione Reale Barlow all’interno della
quale dovrebbe essere bandito l’impianto aggiuntivo di industrie. Un
diagramma
di piccola scala illustra questa proposta di confini della Grande
Londra
per quanto riguarda i regolamenti industriali.
L’accoglienza della popolazione
decentrata,
è proposta sia all’interno che all’esterno di questo confine, ma
le località oltre la linea che possono ricevere popolazione non
sono da considerarsi soggette al divieto Barlow: se crescono non sono
considerate
come aggiunte alla rigonfia massa di Londra. Così come
può
essere attratta da Londra, l’industria può anche venire da altri
centri, se ciò conviene a scala nazionale.
Anche se non ricade strettamente
entro
gli obiettivi di questo Piano per la Grande Londra, abbiamo dedicato
qualche
attenzione a parecchi centri, per esempio Aylesbury, Bletchery,
Braintree
ecc., a un raggio di circa 50 miglia da Charing Cross; abbiamo anche
destinato
ad essi una quota delle quantità di decentramento. Essi saranno,
ovviamente, sottoposti al controllo generale sulla localizzazione
industriale.