LA
POLITICA A
CUI MIRIAMO NEI MOVIMENTI DETTAGLIATI DI POPOLAZIONE E LAVORO
Questa
è la
cornice di sostegno, la tela sulla quale deve essere disegnato un piano
di maggior dettaglio. E per grandi che siano le difficoltà di
fornitura
dei trasporti (inclusa la gestione di un vecchio problema – breve
distanza
quotidiana e attraversamento di lunga distanza – e la creazione di un
sistema
completamente nuovo – la via aerea); per enorme che sia il bisogno di
proteggere
la produttività agricola; per quanto vitale sia la conservazione
degli spazi di campagna per il tempo libero e dell’aria pura, nondimeno
è il riaggruppamento di popolazione e industria il vero scopo di
questo Piano per la Grande Londra. Lavorando sull’assunto di Barlow,
secondo
cui Londra è troppo grande, o almeno grande quanto basta, devono
essere fatti alcuni tentativi definiti per redistribuire popolazione e
industria all’interno della regione, così come considerare cosa
possa uscirne.
Ma qui il
pianificatore
dell’Area Esterna avverte due flussi di pensiero negli obiettivi
gemelli
di casa e lavoro. Le autorità della zona interna (per esempio il
London County Council e i super-densi Boroughs adiacenti) sono
principalmente
interessati a rendere i loro quartieri industriali salubri, efficienti
e piacevoli. Per farlo, devono decentrare. Verso coloro che partono,
hanno
il dovere di verificare che per quanto possibile essi portino con
sé
il proprio lavoro, o in ogni caso si spostino in un luogo dove possono
impegnarsi in un lavoro simile a quello che si sono lasciati dietro.
Ognuno,
naturalmente, sa in generale, e alcune indagini particolari l’hanno
provato,
quanto graduale e complesso questo processo sia. L’enfasi quindi
è
sulle Persone.
Ma
c’è un
altro approccio, in cui l’enfasi è sull’Occupazione: I custodi
della
nostra prosperità industriale stanno studiando dove si vuole
l’industria;
può essere il bilanciamento di una zona pencolante o
monofunzionale;
può essere il rilancio di una zona depressa; si può,
ancora,
mirare all’uso di un bacino di lavoro disponibile; oppure si può
trattare di trovare acquirenti per industrie di guerra atte ad
adattarsi
a produzioni civili. In generale, di questo approccio si può
dire
che porta più lontano dell’altro.
Ci siamo
sforzati
di seguire entrambi questi approcci, e nonostante il nostro interesse
si
collochi in prima istanza all’interno della regione, abbiamo proposto
alcuni
suggerimenti di massima per due tipi di dispersione, oltre questi
limiti.
Una politica nazionale per la distribuzione industriale naturalmente li
modificherebbe o rimpiazzerebbe.
All’interno
di Londra
nel suo insieme (sia interna che esterna) si può dire ci siano
due
tipi di movimenti di popolazione, entrambi in massima parte centrifughi
(se ne è fatta allusione all’Assunto 2). Possono essere chiamati
Decentramento Sporadico e di Massa, il primo inconsapevole, il secondo
organizzato; entrambi sono esistiti nel passato ed entrambi dovranno
essere
usati in futuro. C’è stato un flusso costante di popolazione che
abbandonava la zona edificata più vecchia di Londra per i nuovi
sobborghi, e ci sono stati gli interventi residenziali su larga scala
del
London County Council al di fuori dei suoi confini amministrativi, il
più
vasto dei quali è quello di Becontee.
C’è
stata
una tendenza a considerare che il percorso inconsapevole verso
l’esterno
desse in qualche modo la misura delle dimensioni di quello di massa.
Così,
se 50.000 persone all’anno lasciavano Londra sporadicamente in dieci
anni,
si trattava dell’equivalente di un movimento di massa di mezzo milione
dall’East End. Si tratta di un’immagine fuorviante; il movimento
sporadico
è di uomini di tutti i tipi e condizioni, che cambiano la loro
dimora
per ogni genere di motivi – non semplicemente insoddisfazione per
l’alloggio
degradato. Se mezzo milione di persone fossero rimosse dal Centro di
Londra
come parte di uno piano organizzato, con ad accompagnarli l’industria e
verso aree correttamente predisposte per l’accoglienza, ciò
rappresenterebbe
una concezione e un risultato infinitamente superiori, sia
quantitativamente
che qualitativamente.
Ma noi
prospettiamo
il proseguimento di entrambi questi movimenti, quello sporadico
probabilmente
su una scala più piccola, quello di massa su scala fortemente
incrementata.
MOVIMENTO
SPORADICO O OSCILLAZIONE, EDILIZIA SPECULATIVA, VILLAGGI
È
forse opportuno
considerare il movimento sporadico prima della più grande e
spettacolare
decentralizzazione scientifica. L’abbiamo chiamato una Oscillazione,
perché
se considerato correttamente non è in alcun modo solo un
movimento
verso l’esterno (nonostante la preponderanza sia stata in quella
direzione)
ma un movimento dentro e fuori, da e verso la città e il
suburbio.
Rappresenta il margine per il movimento libero e individuale che deve
sempre
esistere in una comunità umana, un margine sia di case che di
siti
disponibili. Alcune persone lo valutano come una quota percentuale sul
totale della popolazione – per esempio fra il 5 e il 10%; noi abbiamo
affrontato
il tema dal lato opposto, individuando quali sono i siti nella Regione
che possono essere utilizzati senza sovrabilanciare le comunità
suburbane esistenti. Perché deve essere ovvio, viste le premesse
generali su cui si basa il Piano, che l’edificazione speculativa con
scelte
illimitate di localizzazione non deve più continuare.
C’è
stato
a Londra, e a dire in vero è ancora in pieno fervore, un’orgia
di
edificazione residenziale basata sulla previsione che la metropoli
avrebbe
continuato a risucchiare una quota totalmente sproporzionata
dell’incremento
nazionale di popolazione. La misura di questa offerta ubiqua può
essere valutata dal panorama di interventi non terminati, che lo
scoppio
della guerra ha improvvisamente interrotto. Questo è stato fatto
con grande cura nei tre anelli, quello Suburbano, la Cintura Verde e
quello
Aperto, e il risultato mostra la quantità di lotti frontisti
residui
pronti per l’edificazione, con strade parzialmente o totalmente
realizzate,
e servizi stesi o pronti da ottenere. La cifra totale per tutti e tre
gli
anelli rappresenta la disponibilità a sistemare 386.000 persone;
ci sono a sufficienza tutti i tipi di localizzazioni, a tutte le
normali
densità, in tutte le parti della Grande Londra, per tutti i
variabili
bisogni di questo decentramento sporadico o oscillazione. La cifra, si
noterà, rappresenta circa il 4% della popolazione totale, e se
si
concede ad una certa quota di questo movimento senza metodo di essere
inclusa
nei gruppi pianificati, dovrebbe bastare per molti anni.
Si
vedrà
che la cifra di 386.000 non rappresenta un incremento della popolazione
di Londra, eccetto quello dovuto alla fertilità naturale, che se
le tendenze nazionali proseguono e sono rappresentative anche di
Londra,
potrebbe essere coperto da esso.
Quando si
afferma
che oltre a riempire i lotti frontisti disponibili l’edificazione
speculativa
su larga scala deve cessare, ciò non significa che non ci
sarà
una domanda di case per Londra, sia per la ricostruzione interna che
per
il decentramento esterno. Ci sarà spazio quasi illimitato per
ogni
tipo di agenzia connessa alla costruzione di case del tipo giusto e nei
posti giusti, giustamente indirizzata.
Ci si
potrebbe chiedere
se questi lotti frontisti disponibili negli interventi speculativi
residenziali
non terminati restringano la libertà di scelta che le persone
ora
hanno a disposizione. La risposta è triplice: in primo luogo, si
tratta di localizzazioni e dintorni (molti parecchio attraenti) ai
quali
la scelta individuale era limitata in passato, e si possono trovare in
qualunque distretto della Grande Londra; secondo, è una
raccomandazione
essenziale del nostro progetto, che queste distese di case possano
essere
saldate in vere comunità, i loro bordi sfrangiati arrotondarsi,
i centri sociali e commerciali essere pianificati correttamente, e
realizzate
le cinture verdi locali. L’edificazione indistinta e spesso degradata
nell’aspetto
architettonico a dire il vero resterà: ma la natura aiuta il
giardiniere
e il tempo riuscirà forse ad ammorbidire anche queste
asperità;
in terzo luogo, sarebbe uno spreco economico non fare uso di queste
opere
stradali e servizi pubblici, così come sarebbe egualmente
sciocco
consentire qualunque nuova costruzione su nuovi siti sin quando questi
lotti disponibili non fossero in buona parte edificati.
In
aggiunta a queste
aree residenziali, molte a ridosso di comunità più
antiche,
alcune che hanno già ingolfato piccoli insediamenti, e altre che
stano in aperta campagna o si distendono a nastro lungo le strade, ci
sono
molti vecchi villaggi che hanno sino ad ora mantenuto la propria
integrità.
Consentire aggiunte ad essi come parte del programma di oscillazione e
libertà di scelta è pericoloso, anche se queste aggiunte
fossero su lotti frontisti interni alla cerchia del villaggio (e non
addizioni
esterne ad esso). Sarebbe difficile proibire ogni edificazione eccetto
per scopi agricoli, e nello stesso tempo non ci sarebbero
localizzazioni
a “libero accesso”, con ogni autorizzazione esaminata da vicino sul
lato
architettonico così come su quello sociale. I vecchi e intatti
villaggi
e cittadine di campagna sono una qualità di primaria importanza
per Londra.
L’entità
della
cifra totale per il riaggruppamento di massa della popolazione, di poco
più di un milione, è stata predisposta secondo cinque
ampie
titolazioni. La suddivisione non è stata fatta in modo
arbitrario
o teorico (eccetto per un punto), ma è stata basata sulle somme
di calcoli individuali e minuziosi, infine sistemati per mantenere in
vista
determinati principi di massima.
Per quanto
riguarda
la destinazione di questa popolazione decentralizzata in massa,
sarà
utile fornire le cifre nella forma più semplice prima di
descrivere
con maggior dettaglio come esse siano state calcolate (vedi tavola).
Si
vedrà
che questa sotto-divisione e destinazione di popolazione decentrata
corrisponde
da vicino a quella suggerita nel Capitolo 2 del County of London Plan,
con l’eccezione che in questo studio regionale naturalmente non ci
occupiamo
del possibile completamento di piani nell’area della Contea. Deve anche
essere evidenziato che il terzo tipo (nel County of London Plan), per
esempio
“centri Satellite localizzati all’interno della Metropolitan Traffic
Area”,
è stato suddiviso per scopi di studio più dettagliato in
“Aggiunte a Città Esistenti” e “Nuove Localizzazioni”, e si
riferisce
all’Anello Rurale Esterno dell’area della Grande Londra. Le titolazioni
(a) e (b) della tavola saranno poi esposte con maggiore dettaglio.
TAVOLA
(a)
Decentramento
all’interno e attorno alla Regione
(i) Aggiunte
a Città
Esistenti 261.000 persone
(ii) Nuove
Localizzazioni
383.000 persone
(iii)
Quasi-Satelliti
125.000 persone
(b)
Dispersione all’esterno
della Regione
(iv)
Aggiunte a
Città entro un raggio di 50 miglia 163.750 persone
(v) Oltre
l’influenza
Metropolitana 100.000 persone
TOTALE
POPOLAZIONE
RIAGGRUPPATA 1.033.000 persone
DECENTRAMENTO
ALL’INTERNO E ATTORNO ALLA REGIONE, SUA APPLICAZIONE ALLE
COMUNITÀ
ESITENTI, QUASI-SATELLITI
Forse,
oltre ogni
altro aspetto di questo lavoro, è stato dedicato più
tempo
e sforzo a valutare gli effetti e l’attitudine delle città
esistenti
ad accogliere sia popolazione che industria addizionale. Alcuni dei
fattori
utilizzati sono descritti alla Sezione 110. Con tanti e tanto diverso
luoghi,
è impossibile riassumere la varie ragioni di queste cifre: se ne
possono trovare i dettagli nel Capitolo 10. In alcuni casi si tratta di
un “arrotondamento” di una comunità rispetto alla quale sembra
desiderabile,
in altri un’aggiunta può essere pianificata; alcune
località
sono passibili di ampia espansione, altre di una quota molto più
piccola; in alcune, ancora, l’espansione non avverrà
all’interno,
o come aggiunta alla cittadina in quanto tale, ma prenderà la
forma
di una serie di centri satellite minori, come lune attorno ad un
pianeta.
In ogni caso l’aggiunta è abbastanza grande da consentire
un’aggregazione
comunitaria basata sugli standards che abbiamo adottato. In questo
senso,
si marca una netta distinzione fra il movimento sporadico e quello di
massa:
l’oscillazione può continuare ad avvenire nello stesso luogo,
riempiendo
i singoli lotti frontisti residui. In molti casi queste aggiunte
possono
avvenire in terreni già destinati ad abitazioni e industria, ma
quasi sempre sarà necessaria qualche revisione del piano
regolatore
(in qualsiasi stadio dell’iter si trovi), visto che come avviene
comunemente
nei piani regolatori in tutto il paese, è stato destinato troppo
terreno all’edificazione. È meglio zonizzare in difetto e
rivedere
i piani se si verifica una crescita inaspettata, che lasciare margini
tanto
ampi che né la localizzazione sistematica, né le
dimensioni,
possono essere nemmeno approssimativamente previste. L’Oscillazione,
pure,
prevede alcuni margini, così che non ci sarà pericolo di
sovra-ristrettezza.
La scelta
dei siti
per nuove comunità è sempre un aspetto eccitante nel
lavoro
dell’urbanista: è impossibile sottrarsi alla conseguenza, che ci
venga offerta l’opportunità per la creazione di una città
che darà corpo alle più aggiornate idee di progettazione
urbana. La Regione di Londra è fortunata nel possedere due di
queste
nuove comunità, Letchworth e Welwyn, entrambe dovute al genio
del
compianto Ebenezer Howard. Ricerche recenti tendono verso unità
in qualche misura più grandi di quelle che proponeva Howard, ma
senza variazioni di densità. La quantità di popolazione
che
abbiamo adottato è di 60.000 come massimo; questo comporta sette
Nuove Città dentro la Regione di Londra, ma dato che come accade
nel caso di parecchie località, ci sono insediamenti di
popolazione
già presenti sul territorio (ma non grandi abbastanza da
costituire
un allargamento di città esistente, così come descritto
nel
paragrafo scorso) ci saranno otto di queste nuove comunità nella
Regione di Londra. Sulle tavole che accompagnano questo rapporto sono
mostrate
dieci possibili localizzazioni da cui possono essere selezionate le
otto
proposte. Le altre consentiranno un certo grado di ampiezza nella
selezione
definitiva e saranno anche sufficienti a coprire un incrementato
decentramento
dalle aree centrali se sarà adottata la densità
più
bassa, di 100 abitanti acro. Per individuare siti che possano essere
raccomandati
dal punto di vista dell’insediamento industriale e che non si scontrino
indebitamente con le necessità agricole, o invadano le
caratteristiche
di paesaggio rurale necessarie a Londra nel suo insieme, abbiamo
esaminato
siti nell’Anello Rurale Esterno. Non c’è forse bisogno di
aggiungere
che le località che abbiamo scelto sono adatte ad un progetto
economico
e possono essere fornite dei servizi pubblici necessari. Abbiamo
realizzato
uno studio di New Town in uno di questi siti.
In tutti i
piani
regolatori ci sono certe decisioni urgenti o opere cui occorre metter
mano,
a volte prima ancora che il piano sia completato, e in ogni caso prima
che se ne possa avviare l’attuazione complessiva. Nonostante la
decisione
di spingere tutta la nuova edificazione su larga scala oltre la zona di
Cintura Verde, ci sono alcune cittadine situate al suo interno che
possono
costituire casi di proseguimento della crescita per un periodo
limitato,
sin quando la dimensione prevista sarà raggiunta. Un’altra
eccezione
sono le necessità della sovraffollata Zona Interna, che deve
iniziare
a decentrarsi contemporaneamente alla ricostruzione immediatamente dopo
la cessazione delle ostilità. Per questi primi passi, devono
essere
trovate località che soddisfino due requisiti apparentemente
contraddittori:
devono essere abbastanza vicini ai luoghi originari di lavoro per
facili
spostamenti, e devono tener presente la possibilità futura di
lavoro
nelle vicinanze. A causa dello scarto di tempi fra movimenti di persone
e di industrie (descritti alla sezione 56) questa disponibilità
di lavoro sarà già esistente, o destinata ad esistere in
breve tempo, in una città vicina. Per contro, i quasi-satelliti
offendono qualunque regola di decentramento pianificato: sono, in primo
luogo, residenziali, e sono troppo vicini. Nondimeno, essi sono
caratteristiche
necessarie nella politica di breve termine, per i bisogni di abitazione
dell’immediato dopoguerra; una quota massima di 125.000 persone
è
stata destinata a questo scopo.
Infine,
ovunque
possibile, questi satelliti quasi-metropolitani, diventando integrati
socialmente
e industrialmente con le più vecchie comunità vicino alle
quali sono situati, ricadranno in quel sistema di “lune satellite”
già
accennato.
POPOLAZIONE
DISPERSA ALL’ESTERNO DELLA REGIONE
Non
è possibile
proseguire con studi egualmente dettagliati al di fuori della Regione,
ma è emerso indubitabile ed evidente che industriali e
lavoratori
sono pronti, se comunque si muoveranno, ad andare fino a 50 miglia
senza
perdere del tutto i benefici delle connessioni metropolitane: ci
possono
essere alcuni vantaggi, negli affari e nei trasporti, ad essere
più
vicini ad altri centri industriali, come Birmingham. Si vedrà
che
abbiamo destinato una quota più piccola alle cittadine nel
raggio
di 50 miglia, che a quelle esistenti dentro la Regione.
Tutta la
popolazione
che potrebbe lasciare Londra migrando, per esempio, verso lo Yorkshire
o il Sud Galles, è un problema aperto. È possibile che in
questo caso, solo, l’industria si dimostri più mobile delle
persone.
D’altra parte, alcuni di coloro che sono migrati verso l’area di Londra
dal 1925 potrebbero essere pronti a tornare alle loro case quando vi
fosse
disponibile un impiego. La cifra di 100.000 persone potrebbe essere
composta
principalmente da operai e dalle loro famiglie.
I
QUARTIERI DA DECENTRARE E L’ANELLO SUBURBANO
Lo stesso
studio
dettagliato è stato compiuto sui County e Municipal Boroughs che
richiedono venga ridotta la loro densità, e le comunità
dell’anello
suburbano che (con l’eccezione dei lotti residui) non hanno terreni da
utilizzare per ulteriore edificazione, eccetto che per ridurre il
sovraffollamento
locale. Le caratteristiche generali di entrambe queste zone sono state
descritte (vedi sezioni 26 e 27).
LA
LOCALIZZAZIONE INDUSTRIALE COMPARATA CON LA RESIDENZA
Nei
precedenti paragrafi
può sembrare eccessiva l’enfasi posta sulle persone, coinvolte
in
vari tipi di nuova localizzazione, decentrata o dispersa. Naturalmente,
questi aspetti non sono mai stati considerati in modo separato
dall’occupazione:
il nostro interesse è in primo luogo la “distribuzione della
Popolazione
Industriale”, nonostante la Regione di Londra non cesserà mai di
essere casa per pensionati o inoccupati (se ce ne saranno, nel futuro).
L’occupazione all’interno della Regione, inoltre, probabilmente non
sarà
solo industriale, ma anche impiegatizia. A questo è stata
dedicata
molta riflessione, e molte conoscenze sono state acquisite dal Rapporto
Barlow (inclusa la Documentazione), dalla Ricerca Nuffield, e dal
particolare
aiuto da parte del Board of Trade e dei suoi Uffici Regionali.
I fattori
locali
di localizzazione sono complessi; non solo è necessario studiare
le cause che hanno agito, quasi incontrollate, sino ad oggi, per cui
sembra
che Fiumi, Strade e Ferrovie siano stati i fattori determinanti
più
cogenti; è possibile farsi qualche idea su quali sembrano essere
i siti più adatti per ricollocare ciascun tipo di industria. Ma
è anche desiderabile verificare che questi siti non siano
immotivatamente
lontani dalle popolazioni che devono essere rilocalizzate. Nel
decentramento
pianificato c’è sempre un ceto scarto di tempi fra persone e
fabbriche
– l’industria può ricollocarsi volontariamente per prima, come a
Slough – più spesso si muovono le persone e gradualmente le
fabbriche
le seguono, come a Becontree. Questo accade perchè il potere di
rapportarsi, sino ad un certo punto, con la localizzazione delle
persone,
esiste da lungo tempo (su iniziativa municipale), mentre non abbiamo
ancora
effettivo controllo su quella delle industrie. D’altra parte il
costruttore
speculativo, il più grosso acquirente di abitazioni nel passato,
avendo libera scelta di dove operare, esercitava di conseguenza anche
un
controllo su dove avrebbe vissuto la popolazione. Aveva una vasta
scelta
di localizzazioni speculative – davvero ampia – comunque imposte,
così
come il tipo e la dimensione delle case. Lo speculatore a sua volta
dipendeva
frequentemente dai trasporti, che agivano nel suo stesso interesse.
Così
la rapidità o lentezza nella crescita di un luogo erano
determinate
da finalità private: la libertà del costruttore era la
misura
della limitatezza di scelte del pubblico.
È
solo dedicando
studi dettagliati all’armonizzazione del movimento umano e industriale,
che ne appare l’estrema complessità. Non è questione di
trasferire
una produzione e i suoi lavoratori, diciamo, da West Ham a una
località
di campagna in Essex. Molte delle persone di un borgo lavorano nelle
fabbriche
situate in un altro; le occupazioni dei membri di una famiglia sono
spesso
del tutto differenti. Nondimeno, una ampia politica riguardo ai
movimenti
di popolazione e lavoro deve essere perseguita. Ma si deve riconoscere
che ci vorrà un tempo considerevole perché possano essere
fatti gli aggiustamenti finali. L’improvviso trasferimento di una
solida
massa di lavoratori da un luogo, in una vecchia e consolidata
città
con tradizione e occupazione, può in prima istanza spezzare
l’equilibrio
e creare una sorta di colonia aliena, pericolosa per la struttura
sociale.
Un piano di
decentramento
di questa magnitudine è una politica che va perseguita con
persistenza
e vigore, ma anche con discrezione e simpatia per i naturali sentimenti
e debolezze umane.
Come parte
del meccanismo
amministrativo regionale, non solo sarà necessario avere un
funzionario
per gestire qualunque potere o strumento di persuasione ci possa essere
per la localizzazione industriale, ma anche un egualmente importante
direttore
sociale o di popolazione che possa sostenere l’aspetto umano sopra a
tutto,
e che possa tener d’occhio che lo spirito del piano per il
riaggruppamento
regionale della popolazione sia messo in opera.
STUDI
DI DETTAGLIO
Abbiamo
sviluppato
alcuni studi di dettaglio, soltanto come esempi di cosa si intende per
azione locale di completamento o riempimento nei dettagli della nostra
ampia cornice. Essi sono intesi ad illustrare alcuni dei problemi
tipici
della Regione.
Primo, un
progetto
per una città nuova in un sito aperto. Può essere
interessante
compararlo con l’esistente e ben riuscita “nuova” città di
Welwyn
Garden City.
Secondo, un
tentativo
di assemblare un insediamento sparpagliato di industria blandamente
connessa
alla vecchia cittadina di Hatfield. La fabbrica della de Havilland sta
sul By-pass di Barnet; un’altra sta su un lotto isolato
all’intersezione
di questo con la North Orbital; un altro stabilimento spunta dai campi
più oltre. Condomini e strati di abitazioni sbucano dappertutto,
ovunque sia reperibile uno spazio; non c’è un vero e proprio
collegamento
con la vecchia città, oltre la quale c’è una delle
più
grandi ville con parco del paese, tutelata per sempre
dall’edificazione:
una strana miscela di moderno disordine e antico ordine. Per produrre
una
comunità unita è stato necessario suggerire una piccola
quota
di demolizioni ed un certo ammontare di crescita addizionale. Ancora,
è
possibile una comparazione con Welwyn Garden City, che si è
sviluppata
contemporaneamente con la nuova Hatfield.
Terzo, le
proposte
di ricostruzione a densità ridotta di due aree in una delle
municipalità
che richiedono decentramento, e che ha sofferto anche danni su vasta
scala
per mano del nemico.
STANDARDS
In
aggiunta agli
studi di dettaglio per alcune località, ci sono i necessari
standards
dettagliati di applicazione generale in tutta le Regione. Molto lavoro
è stato fatto di recente, e molto rimane da farne, per stabilire
alcune basi di calcolo per le maggiori componenti delle
comunità,
per la densità delle abitazioni, le zone per gli spazi aperti,
gli
edifici pubblici, ecc., le unità in cui possono essere suddivisi
secondo le varie funzioni: per centri civici e sociali; per scuole di
vario
grado; per centri commerciali di tipologia variabile; per mercati; per
ospedali, ecc. Forse il più ovviamente importante di tutti
è
la dimensione ottimale di una comunità satellite di tipo
perfettamente
attrezzato: la sua popolazione e la superficie che dovrà
ricoprire.
Ebenezer Howard, un pioniere in questo come in ogni altro avanzamento
civile,
proponeva una popolazione di 30.000 abitanti: recenti ricerche basate
su
tutti i fattori noti suggeriscono qualcosa come il doppio di questa
cifra.
Questi
standards
sono avanzati come applicabili alla sola area della Regione di Londra;
perché nonostante una scuola secondaria possa servire nello
stesso
modo un’area a Gloucester, Manchester o Londra [il centro da centomila
abitanti, quello da un milione, quello da dieci milioni], la presenza
della
Metropoli inevitabilmente influenza necessità come quelle per
ospedali,
commercio, mercati, teatri, gallerie d’arte, musei, ecc.
Le
densità
residenziali adottate sono basate sui metodi di calcolo dati nel
Rapporto
per la Contea di Londra. Non c’è densità netta superiore
alle 100 persone per acro; l’adozione di questa e di quella da 75
nell’Anello
Urbano, e di 50 in quello Suburbano, produce la cifra di decentramento
che deve essere aggiunta a quella data dal Piano per la Contea. Per le
nuove localizzazioni è stata presa una densità netta
generale
di 30, combinata con una massima di 50 persone per acro.
SERVIZI
PUBBLICI
Il grosso
spostamento
di persone proposto all’interno della Regione avrà un profondo
effetto
sulle previsioni di servizi pubblici. È già stato
affermato
che invece di una minore e meno densa popolazione nell’East End e sul
lato
di Londra dalla parte del Surrey, i tipi moderni di edifici, che
secondo
le proposte del Piano diventeranno universali in un relativamente breve
periodo di tempo, consumeranno meno acqua dei più densamente
pressati
edifici del passato. La conservazione di acqua pura è vitale; la
politica di rovesciarla in mare come qualcosa di cui liberarsi, per
assicurare
migliore drenaggio dei suoli per l’agricoltura, dovrebbe essere
ripensata
in base al bisogno di assicurare adeguate forniture per Londra.
C’è
già
in vasta misura un coordinamento dei servizi – acqua,
elettricità,
gas, telefoni, drenaggio e impianti di fognatura; ma questi servizi
sono
stati inquadrati su aspettative di crescita illimitata, e in ogni caso
su politiche di raggruppamento di popolazione differenti. Essi
dovranno,
quanto prima possibile, essere riesaminati. Si spera che siano molto
pochi
i progetti avviati che questo Piano dovrà far abortire; ma
è
chiaro che l’insediamento di quasi mezzo milione di persone nei nuovi
satelliti
tasserà le risorse e la capacità di spesa degli
acquirenti
di pubblici servizi in modo piuttosto considerevole. In ogni caso, se
questo
o un altro modificato piano si attuerà, invece di nessun piano,
essi avranno un programma di richieste ordinate secondo intervalli di
tempo,
sulle quali basare i propri calcoli.