Patrick Abercrombie
Greater London Plan 1944
Preambolo
Da: Greater London Plan 1944, by Patrick Abercrombie, His Majesty's Stationery Office, London 1945, pp. 1-20. Traduzione di Fabrizio Bottini

 
 

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Indice


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 

LA POLITICA A CUI MIRIAMO NEI MOVIMENTI DETTAGLIATI DI POPOLAZIONE E LAVORO

Questa è la cornice di sostegno, la tela sulla quale deve essere disegnato un piano di maggior dettaglio. E per grandi che siano le difficoltà di fornitura dei trasporti (inclusa la gestione di un vecchio problema – breve distanza quotidiana e attraversamento di lunga distanza – e la creazione di un sistema completamente nuovo – la via aerea); per enorme che sia il bisogno di proteggere la produttività agricola; per quanto vitale sia la conservazione degli spazi di campagna per il tempo libero e dell’aria pura, nondimeno è il riaggruppamento di popolazione e industria il vero scopo di questo Piano per la Grande Londra. Lavorando sull’assunto di Barlow, secondo cui Londra è troppo grande, o almeno grande quanto basta, devono essere fatti alcuni tentativi definiti per redistribuire popolazione e industria all’interno della regione, così come considerare cosa possa uscirne.
Ma qui il pianificatore dell’Area Esterna avverte due flussi di pensiero negli obiettivi gemelli di casa e lavoro. Le autorità della zona interna (per esempio il London County Council e i super-densi Boroughs adiacenti) sono principalmente interessati a rendere i loro quartieri industriali salubri, efficienti e piacevoli. Per farlo, devono decentrare. Verso coloro che partono, hanno il dovere di verificare che per quanto possibile essi portino con sé il proprio lavoro, o in ogni caso si spostino in un luogo dove possono impegnarsi in un lavoro simile a quello che si sono lasciati dietro. Ognuno, naturalmente, sa in generale, e alcune indagini particolari l’hanno provato, quanto graduale e complesso questo processo sia. L’enfasi quindi è sulle Persone.
Ma c’è un altro approccio, in cui l’enfasi è sull’Occupazione: I custodi della nostra prosperità industriale stanno studiando dove si vuole l’industria; può essere il bilanciamento di una zona pencolante o monofunzionale; può essere il rilancio di una zona depressa; si può, ancora, mirare all’uso di un bacino di lavoro disponibile; oppure si può trattare di trovare acquirenti per industrie di guerra atte ad adattarsi a produzioni civili. In generale, di questo approccio si può dire che porta più lontano dell’altro.
Ci siamo sforzati di seguire entrambi questi approcci, e nonostante il nostro interesse si collochi in prima istanza all’interno della regione, abbiamo proposto alcuni suggerimenti di massima per due tipi di dispersione, oltre questi limiti. Una politica nazionale per la distribuzione industriale naturalmente li modificherebbe o rimpiazzerebbe.
All’interno di Londra nel suo insieme (sia interna che esterna) si può dire ci siano due tipi di movimenti di popolazione, entrambi in massima parte centrifughi (se ne è fatta allusione all’Assunto 2). Possono essere chiamati Decentramento Sporadico e di Massa, il primo inconsapevole, il secondo organizzato; entrambi sono esistiti nel passato ed entrambi dovranno essere usati in futuro. C’è stato un flusso costante di popolazione che abbandonava la zona edificata più vecchia di Londra per i nuovi sobborghi, e ci sono stati gli interventi residenziali su larga scala del London County Council al di fuori dei suoi confini amministrativi, il più vasto dei quali è quello di Becontee.
C’è stata una tendenza a considerare che il percorso inconsapevole verso l’esterno desse in qualche modo la misura delle dimensioni di quello di massa. Così, se 50.000 persone all’anno lasciavano Londra sporadicamente in dieci anni, si trattava dell’equivalente di un movimento di massa di mezzo milione dall’East End. Si tratta di un’immagine fuorviante; il movimento sporadico è di uomini di tutti i tipi e condizioni, che cambiano la loro dimora per ogni genere di motivi – non semplicemente insoddisfazione per l’alloggio degradato. Se mezzo milione di persone fossero rimosse dal Centro di Londra come parte di uno piano organizzato, con ad accompagnarli l’industria e verso aree correttamente predisposte per l’accoglienza, ciò rappresenterebbe una concezione e un risultato infinitamente superiori, sia quantitativamente che qualitativamente.
Ma noi prospettiamo il proseguimento di entrambi questi movimenti, quello sporadico probabilmente su una scala più piccola, quello di massa su scala fortemente incrementata.

MOVIMENTO SPORADICO O OSCILLAZIONE, EDILIZIA SPECULATIVA, VILLAGGI

È forse opportuno considerare il movimento sporadico prima della più grande e spettacolare decentralizzazione scientifica. L’abbiamo chiamato una Oscillazione, perché se considerato correttamente non è in alcun modo solo un movimento verso l’esterno (nonostante la preponderanza sia stata in quella direzione) ma un movimento dentro e fuori, da e verso la città e il suburbio. Rappresenta il margine per il movimento libero e individuale che deve sempre esistere in una comunità umana, un margine sia di case che di siti disponibili. Alcune persone lo valutano come una quota percentuale sul totale della popolazione – per esempio fra il 5 e il 10%; noi abbiamo affrontato il tema dal lato opposto, individuando quali sono i siti nella Regione che possono essere utilizzati senza sovrabilanciare le comunità suburbane esistenti. Perché deve essere ovvio, viste le premesse generali su cui si basa il Piano, che l’edificazione speculativa con scelte illimitate di localizzazione non deve più continuare.
C’è stato a Londra, e a dire in vero è ancora in pieno fervore, un’orgia di edificazione residenziale basata sulla previsione che la metropoli avrebbe continuato a risucchiare una quota totalmente sproporzionata dell’incremento nazionale di popolazione. La misura di questa offerta ubiqua può essere valutata dal panorama di interventi non terminati, che lo scoppio della guerra ha improvvisamente interrotto. Questo è stato fatto con grande cura nei tre anelli, quello Suburbano, la Cintura Verde e quello Aperto, e il risultato mostra la quantità di lotti frontisti residui pronti per l’edificazione, con strade parzialmente o totalmente realizzate, e servizi stesi o pronti da ottenere. La cifra totale per tutti e tre gli anelli rappresenta la disponibilità a sistemare 386.000 persone; ci sono a sufficienza tutti i tipi di localizzazioni, a tutte le normali densità, in tutte le parti della Grande Londra, per tutti i variabili bisogni di questo decentramento sporadico o oscillazione. La cifra, si noterà, rappresenta circa il 4% della popolazione totale, e se si concede ad una certa quota di questo movimento senza metodo di essere inclusa nei gruppi pianificati, dovrebbe bastare per molti anni.
Si vedrà che la cifra di 386.000 non rappresenta un incremento della popolazione di Londra, eccetto quello dovuto alla fertilità naturale, che se le tendenze nazionali proseguono e sono rappresentative anche di Londra, potrebbe essere coperto da esso.
Quando si afferma che oltre a riempire i lotti frontisti disponibili l’edificazione speculativa su larga scala deve cessare, ciò non significa che non ci sarà una domanda di case per Londra, sia per la ricostruzione interna che per il decentramento esterno. Ci sarà spazio quasi illimitato per ogni tipo di agenzia connessa alla costruzione di case del tipo giusto e nei posti giusti, giustamente indirizzata.
Ci si potrebbe chiedere se questi lotti frontisti disponibili negli interventi speculativi residenziali non terminati restringano la libertà di scelta che le persone ora hanno a disposizione. La risposta è triplice: in primo luogo, si tratta di localizzazioni e dintorni (molti parecchio attraenti) ai quali la scelta individuale era limitata in passato, e si possono trovare in qualunque distretto della Grande Londra; secondo, è una raccomandazione essenziale del nostro progetto, che queste distese di case possano essere saldate in vere comunità, i loro bordi sfrangiati arrotondarsi, i centri sociali e commerciali essere pianificati correttamente, e realizzate le cinture verdi locali. L’edificazione indistinta e spesso degradata nell’aspetto architettonico a dire il vero resterà: ma la natura aiuta il giardiniere e il tempo riuscirà forse ad ammorbidire anche queste asperità; in terzo luogo, sarebbe uno spreco economico non fare uso di queste opere stradali e servizi pubblici, così come sarebbe egualmente sciocco consentire qualunque nuova costruzione su nuovi siti sin quando questi lotti disponibili non fossero in buona parte edificati.

In aggiunta a queste aree residenziali, molte a ridosso di comunità più antiche, alcune che hanno già ingolfato piccoli insediamenti, e altre che stano in aperta campagna o si distendono a nastro lungo le strade, ci sono molti vecchi villaggi che hanno sino ad ora mantenuto la propria integrità. Consentire aggiunte ad essi come parte del programma di oscillazione e libertà di scelta è pericoloso, anche se queste aggiunte fossero su lotti frontisti interni alla cerchia del villaggio (e non addizioni esterne ad esso). Sarebbe difficile proibire ogni edificazione eccetto per scopi agricoli, e nello stesso tempo non ci sarebbero localizzazioni a “libero accesso”, con ogni autorizzazione esaminata da vicino sul lato architettonico così come su quello sociale. I vecchi e intatti villaggi e cittadine di campagna sono una qualità di primaria importanza per Londra.
 
 

L’entità della cifra totale per il riaggruppamento di massa della popolazione, di poco più di un milione, è stata predisposta secondo cinque ampie titolazioni. La suddivisione non è stata fatta in modo arbitrario o teorico (eccetto per un punto), ma è stata basata sulle somme di calcoli individuali e minuziosi, infine sistemati per mantenere in vista determinati principi di massima.
Per quanto riguarda la destinazione di questa popolazione decentralizzata in massa, sarà utile fornire le cifre nella forma più semplice prima di descrivere con maggior dettaglio come esse siano state calcolate (vedi tavola).
Si vedrà che questa sotto-divisione e destinazione di popolazione decentrata corrisponde da vicino a quella suggerita nel Capitolo 2 del County of London Plan, con l’eccezione che in questo studio regionale naturalmente non ci occupiamo del possibile completamento di piani nell’area della Contea. Deve anche essere evidenziato che il terzo tipo (nel County of London Plan), per esempio “centri Satellite localizzati all’interno della Metropolitan Traffic Area”, è stato suddiviso per scopi di studio più dettagliato in “Aggiunte a Città Esistenti” e “Nuove Localizzazioni”, e si riferisce all’Anello Rurale Esterno dell’area della Grande Londra. Le titolazioni (a) e (b) della tavola saranno poi esposte con maggiore dettaglio.

TAVOLA

(a) Decentramento all’interno e attorno alla Regione
(i) Aggiunte a Città Esistenti 261.000 persone
(ii) Nuove Localizzazioni 383.000 persone
(iii) Quasi-Satelliti 125.000 persone
 

(b) Dispersione all’esterno della Regione
(iv) Aggiunte a Città entro un raggio di 50 miglia 163.750 persone
(v) Oltre l’influenza Metropolitana 100.000 persone

TOTALE POPOLAZIONE RIAGGRUPPATA 1.033.000 persone

DECENTRAMENTO ALL’INTERNO E ATTORNO ALLA REGIONE, SUA APPLICAZIONE ALLE COMUNITÀ ESITENTI, QUASI-SATELLITI

Forse, oltre ogni altro aspetto di questo lavoro, è stato dedicato più tempo e sforzo a valutare gli effetti e l’attitudine delle città esistenti ad accogliere sia popolazione che industria addizionale. Alcuni dei fattori utilizzati sono descritti alla Sezione 110. Con tanti e tanto diverso luoghi, è impossibile riassumere la varie ragioni di queste cifre: se ne possono trovare i dettagli nel Capitolo 10. In alcuni casi si tratta di un “arrotondamento” di una comunità rispetto alla quale sembra desiderabile, in altri un’aggiunta può essere pianificata; alcune località sono passibili di ampia espansione, altre di una quota molto più piccola; in alcune, ancora, l’espansione non avverrà all’interno, o come aggiunta alla cittadina in quanto tale, ma prenderà la forma di una serie di centri satellite minori, come lune attorno ad un pianeta. In ogni caso l’aggiunta è abbastanza grande da consentire un’aggregazione comunitaria basata sugli standards che abbiamo adottato. In questo senso, si marca una netta distinzione fra il movimento sporadico e quello di massa: l’oscillazione può continuare ad avvenire nello stesso luogo, riempiendo i singoli lotti frontisti residui. In molti casi queste aggiunte possono avvenire in terreni già destinati ad abitazioni e industria, ma quasi sempre sarà necessaria qualche revisione del piano regolatore (in qualsiasi stadio dell’iter si trovi), visto che come avviene comunemente nei piani regolatori in tutto il paese, è stato destinato troppo terreno all’edificazione. È meglio zonizzare in difetto e rivedere i piani se si verifica una crescita inaspettata, che lasciare margini tanto ampi che né la localizzazione sistematica, né le dimensioni, possono essere nemmeno approssimativamente previste. L’Oscillazione, pure, prevede alcuni margini, così che non ci sarà pericolo di sovra-ristrettezza.
La scelta dei siti per nuove comunità è sempre un aspetto eccitante nel lavoro dell’urbanista: è impossibile sottrarsi alla conseguenza, che ci venga offerta l’opportunità per la creazione di una città che darà corpo alle più aggiornate idee di progettazione urbana. La Regione di Londra è fortunata nel possedere due di queste nuove comunità, Letchworth e Welwyn, entrambe dovute al genio del compianto Ebenezer Howard. Ricerche recenti tendono verso unità in qualche misura più grandi di quelle che proponeva Howard, ma senza variazioni di densità. La quantità di popolazione che abbiamo adottato è di 60.000 come massimo; questo comporta sette Nuove Città dentro la Regione di Londra, ma dato che come accade nel caso di parecchie località, ci sono insediamenti di popolazione già presenti sul territorio (ma non grandi abbastanza da costituire un allargamento di città esistente, così come descritto nel paragrafo scorso) ci saranno otto di queste nuove comunità nella Regione di Londra. Sulle tavole che accompagnano questo rapporto sono mostrate dieci possibili localizzazioni da cui possono essere selezionate le otto proposte. Le altre consentiranno un certo grado di ampiezza nella selezione definitiva e saranno anche sufficienti a coprire un incrementato decentramento dalle aree centrali se sarà adottata la densità più bassa, di 100 abitanti acro. Per individuare siti che possano essere raccomandati dal punto di vista dell’insediamento industriale e che non si scontrino indebitamente con le necessità agricole, o invadano le caratteristiche di paesaggio rurale necessarie a Londra nel suo insieme, abbiamo esaminato siti nell’Anello Rurale Esterno. Non c’è forse bisogno di aggiungere che le località che abbiamo scelto sono adatte ad un progetto economico e possono essere fornite dei servizi pubblici necessari. Abbiamo realizzato uno studio di New Town in uno di questi siti.
In tutti i piani regolatori ci sono certe decisioni urgenti o opere cui occorre metter mano, a volte prima ancora che il piano sia completato, e in ogni caso prima che se ne possa avviare l’attuazione complessiva. Nonostante la decisione di spingere tutta la nuova edificazione su larga scala oltre la zona di Cintura Verde, ci sono alcune cittadine situate al suo interno che possono costituire casi di proseguimento della crescita per un periodo limitato, sin quando la dimensione prevista sarà raggiunta. Un’altra eccezione sono le necessità della sovraffollata Zona Interna, che deve iniziare a decentrarsi contemporaneamente alla ricostruzione immediatamente dopo la cessazione delle ostilità. Per questi primi passi, devono essere trovate località che soddisfino due requisiti apparentemente contraddittori: devono essere abbastanza vicini ai luoghi originari di lavoro per facili spostamenti, e devono tener presente la possibilità futura di lavoro nelle vicinanze. A causa dello scarto di tempi fra movimenti di persone e di industrie (descritti alla sezione 56) questa disponibilità di lavoro sarà già esistente, o destinata ad esistere in breve tempo, in una città vicina. Per contro, i quasi-satelliti offendono qualunque regola di decentramento pianificato: sono, in primo luogo, residenziali, e sono troppo vicini. Nondimeno, essi sono caratteristiche necessarie nella politica di breve termine, per i bisogni di abitazione dell’immediato dopoguerra; una quota massima di 125.000 persone è stata destinata a questo scopo.
Infine, ovunque possibile, questi satelliti quasi-metropolitani, diventando integrati socialmente e industrialmente con le più vecchie comunità vicino alle quali sono situati, ricadranno in quel sistema di “lune satellite” già accennato.

POPOLAZIONE DISPERSA ALL’ESTERNO DELLA REGIONE

Non è possibile proseguire con studi egualmente dettagliati al di fuori della Regione, ma è emerso indubitabile ed evidente che industriali e lavoratori sono pronti, se comunque si muoveranno, ad andare fino a 50 miglia senza perdere del tutto i benefici delle connessioni metropolitane: ci possono essere alcuni vantaggi, negli affari e nei trasporti, ad essere più vicini ad altri centri industriali, come Birmingham. Si vedrà che abbiamo destinato una quota più piccola alle cittadine nel raggio di 50 miglia, che a quelle esistenti dentro la Regione.
Tutta la popolazione che potrebbe lasciare Londra migrando, per esempio, verso lo Yorkshire o il Sud Galles, è un problema aperto. È possibile che in questo caso, solo, l’industria si dimostri più mobile delle persone. D’altra parte, alcuni di coloro che sono migrati verso l’area di Londra dal 1925 potrebbero essere pronti a tornare alle loro case quando vi fosse disponibile un impiego. La cifra di 100.000 persone potrebbe essere composta principalmente da operai e dalle loro famiglie.

I QUARTIERI DA DECENTRARE E L’ANELLO SUBURBANO

Lo stesso studio dettagliato è stato compiuto sui County e Municipal Boroughs che richiedono venga ridotta la loro densità, e le comunità dell’anello suburbano che (con l’eccezione dei lotti residui) non hanno terreni da utilizzare per ulteriore edificazione, eccetto che per ridurre il sovraffollamento locale. Le caratteristiche generali di entrambe queste zone sono state descritte (vedi sezioni 26 e 27).

LA LOCALIZZAZIONE INDUSTRIALE COMPARATA CON LA RESIDENZA

Nei precedenti paragrafi può sembrare eccessiva l’enfasi posta sulle persone, coinvolte in vari tipi di nuova localizzazione, decentrata o dispersa. Naturalmente, questi aspetti non sono mai stati considerati in modo separato dall’occupazione: il nostro interesse è in primo luogo la “distribuzione della Popolazione Industriale”, nonostante la Regione di Londra non cesserà mai di essere casa per pensionati o inoccupati (se ce ne saranno, nel futuro). L’occupazione all’interno della Regione, inoltre, probabilmente non sarà solo industriale, ma anche impiegatizia. A questo è stata dedicata molta riflessione, e molte conoscenze sono state acquisite dal Rapporto Barlow (inclusa la Documentazione), dalla Ricerca Nuffield, e dal particolare aiuto da parte del Board of Trade e dei suoi Uffici Regionali.
I fattori locali di localizzazione sono complessi; non solo è necessario studiare le cause che hanno agito, quasi incontrollate, sino ad oggi, per cui sembra che Fiumi, Strade e Ferrovie siano stati i fattori determinanti più cogenti; è possibile farsi qualche idea su quali sembrano essere i siti più adatti per ricollocare ciascun tipo di industria. Ma è anche desiderabile verificare che questi siti non siano immotivatamente lontani dalle popolazioni che devono essere rilocalizzate. Nel decentramento pianificato c’è sempre un ceto scarto di tempi fra persone e fabbriche – l’industria può ricollocarsi volontariamente per prima, come a Slough – più spesso si muovono le persone e gradualmente le fabbriche le seguono, come a Becontree. Questo accade perchè il potere di rapportarsi, sino ad un certo punto, con la localizzazione delle persone, esiste da lungo tempo (su iniziativa municipale), mentre non abbiamo ancora effettivo controllo su quella delle industrie. D’altra parte il costruttore speculativo, il più grosso acquirente di abitazioni nel passato, avendo libera scelta di dove operare, esercitava di conseguenza anche un controllo su dove avrebbe vissuto la popolazione. Aveva una vasta scelta di localizzazioni speculative – davvero ampia – comunque imposte, così come il tipo e la dimensione delle case. Lo speculatore a sua volta dipendeva frequentemente dai trasporti, che agivano nel suo stesso interesse. Così la rapidità o lentezza nella crescita di un luogo erano determinate da finalità private: la libertà del costruttore era la misura della limitatezza di scelte del pubblico.
È solo dedicando studi dettagliati all’armonizzazione del movimento umano e industriale, che ne appare l’estrema complessità. Non è questione di trasferire una produzione e i suoi lavoratori, diciamo, da West Ham a una località di campagna in Essex. Molte delle persone di un borgo lavorano nelle fabbriche situate in un altro; le occupazioni dei membri di una famiglia sono spesso del tutto differenti. Nondimeno, una ampia politica riguardo ai movimenti di popolazione e lavoro deve essere perseguita. Ma si deve riconoscere che ci vorrà un tempo considerevole perché possano essere fatti gli aggiustamenti finali. L’improvviso trasferimento di una solida massa di lavoratori da un luogo, in una vecchia e consolidata città con tradizione e occupazione, può in prima istanza spezzare l’equilibrio e creare una sorta di colonia aliena, pericolosa per la struttura sociale.
Un piano di decentramento di questa magnitudine è una politica che va perseguita con persistenza e vigore, ma anche con discrezione e simpatia per i naturali sentimenti e debolezze umane.
Come parte del meccanismo amministrativo regionale, non solo sarà necessario avere un funzionario per gestire qualunque potere o strumento di persuasione ci possa essere per la localizzazione industriale, ma anche un egualmente importante direttore sociale o di popolazione che possa sostenere l’aspetto umano sopra a tutto, e che possa tener d’occhio che lo spirito del piano per il riaggruppamento regionale della popolazione sia messo in opera.

STUDI DI DETTAGLIO

Abbiamo sviluppato alcuni studi di dettaglio, soltanto come esempi di cosa si intende per azione locale di completamento o riempimento nei dettagli della nostra ampia cornice. Essi sono intesi ad illustrare alcuni dei problemi tipici della Regione.
Primo, un progetto per una città nuova in un sito aperto. Può essere interessante compararlo con l’esistente e ben riuscita “nuova” città di Welwyn Garden City.
Secondo, un tentativo di assemblare un insediamento sparpagliato di industria blandamente connessa alla vecchia cittadina di Hatfield. La fabbrica della de Havilland sta sul By-pass di Barnet; un’altra sta su un lotto isolato all’intersezione di questo con la North Orbital; un altro stabilimento spunta dai campi più oltre. Condomini e strati di abitazioni sbucano dappertutto, ovunque sia reperibile uno spazio; non c’è un vero e proprio collegamento con la vecchia città, oltre la quale c’è una delle più grandi ville con parco del paese, tutelata per sempre dall’edificazione: una strana miscela di moderno disordine e antico ordine. Per produrre una comunità unita è stato necessario suggerire una piccola quota di demolizioni ed un certo ammontare di crescita addizionale. Ancora, è possibile una comparazione con Welwyn Garden City, che si è sviluppata contemporaneamente con la nuova Hatfield.
Terzo, le proposte di ricostruzione a densità ridotta di due aree in una delle municipalità che richiedono decentramento, e che ha sofferto anche danni su vasta scala per mano del nemico.

STANDARDS

In aggiunta agli studi di dettaglio per alcune località, ci sono i necessari standards dettagliati di applicazione generale in tutta le Regione. Molto lavoro è stato fatto di recente, e molto rimane da farne, per stabilire alcune basi di calcolo per le maggiori componenti delle comunità, per la densità delle abitazioni, le zone per gli spazi aperti, gli edifici pubblici, ecc., le unità in cui possono essere suddivisi secondo le varie funzioni: per centri civici e sociali; per scuole di vario grado; per centri commerciali di tipologia variabile; per mercati; per ospedali, ecc. Forse il più ovviamente importante di tutti è la dimensione ottimale di una comunità satellite di tipo perfettamente attrezzato: la sua popolazione e la superficie che dovrà ricoprire. Ebenezer Howard, un pioniere in questo come in ogni altro avanzamento civile, proponeva una popolazione di 30.000 abitanti: recenti ricerche basate su tutti i fattori noti suggeriscono qualcosa come il doppio di questa cifra.
Questi standards sono avanzati come applicabili alla sola area della Regione di Londra; perché nonostante una scuola secondaria possa servire nello stesso modo un’area a Gloucester, Manchester o Londra [il centro da centomila abitanti, quello da un milione, quello da dieci milioni], la presenza della Metropoli inevitabilmente influenza necessità come quelle per ospedali, commercio, mercati, teatri, gallerie d’arte, musei, ecc.
Le densità residenziali adottate sono basate sui metodi di calcolo dati nel Rapporto per la Contea di Londra. Non c’è densità netta superiore alle 100 persone per acro; l’adozione di questa e di quella da 75 nell’Anello Urbano, e di 50 in quello Suburbano, produce la cifra di decentramento che deve essere aggiunta a quella data dal Piano per la Contea. Per le nuove localizzazioni è stata presa una densità netta generale di 30, combinata con una massima di 50 persone per acro.

SERVIZI PUBBLICI

Il grosso spostamento di persone proposto all’interno della Regione avrà un profondo effetto sulle previsioni di servizi pubblici. È già stato affermato che invece di una minore e meno densa popolazione nell’East End e sul lato di Londra dalla parte del Surrey, i tipi moderni di edifici, che secondo le proposte del Piano diventeranno universali in un relativamente breve periodo di tempo, consumeranno meno acqua dei più densamente pressati edifici del passato. La conservazione di acqua pura è vitale; la politica di rovesciarla in mare come qualcosa di cui liberarsi, per assicurare migliore drenaggio dei suoli per l’agricoltura, dovrebbe essere ripensata in base al bisogno di assicurare adeguate forniture per Londra.
C’è già in vasta misura un coordinamento dei servizi – acqua, elettricità, gas, telefoni, drenaggio e impianti di fognatura; ma questi servizi sono stati inquadrati su aspettative di crescita illimitata, e in ogni caso su politiche di raggruppamento di popolazione differenti. Essi dovranno, quanto prima possibile, essere riesaminati. Si spera che siano molto pochi i progetti avviati che questo Piano dovrà far abortire; ma è chiaro che l’insediamento di quasi mezzo milione di persone nei nuovi satelliti tasserà le risorse e la capacità di spesa degli acquirenti di pubblici servizi in modo piuttosto considerevole. In ogni caso, se questo o un altro modificato piano si attuerà, invece di nessun piano, essi avranno un programma di richieste ordinate secondo intervalli di tempo, sulle quali basare i propri calcoli.